INFO S@rmede Bollettino informativo della parrocchia di S. Antonio
Salve, giorno di festa!
Auguri di Natale 2018
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
torna ancora il Natale a ricordarci che Dio si prende cura di noi. Dio si prende cura di noi, ha a cuore la nostra vita e per noi dona la sua vita.
Il Natale ci ricorda la grande avventura d’amore in cui Dio ha voluto scommettere: “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo”. Dio per amore e con amore si prende cura degli uomini.
Proviamo anche noi, superando certe resistenze, a fare nostro lo stile accogliente di Dio.
Sì, perché Natale è innanzitutto una domanda rivolta a noi cristiani: che cosa posso fare per rendere migliore la mia vita e la vita degli altri?
Se ci guardiamo attorno ci accorgiamo di un certo pessimismo, di rassegnazione e indifferenza. La speranza e la passione per il cambiamento sembrano sempre più affievolirsi. Dobbiamo ritrovare il gusto e la passione di lavorare di più insieme, in sinergia, mettendo da parte i propri interessi e personalismi, quello spirito di contrapposizione e quella rivalità che contraddistinguono la nostra società, per il bene comune. Il Natale è un giorno che apre alla speranza, ci dice che qualcosa di nuovo e di diverso può ancora accadere.
In questo messaggio permettetemi una sottolineatura particolare per i nostri giovani. In quest’anno dedicato dalla Chiesa al Sinodo sui giovani, vogliamo volgere la nostra attenzione al mondo giovanile non come “problema”, ma come opportunità, come occasione per fare emergere ciò che di positivo c’è in loro, accettando pure di metterci in discussione come adulti. Prendersi cura di loro è prendersi cura del nostro futuro.
Allo stesso tempo mi rivolgo ai giovani perché non si tirino indietro ma sappiano mettere in circolo le enormi potenzialità che hanno, affinché le nostre comunità cristiane e civili ne possano beneficiare.Questo è il “Buon Natale” che prego intensamente si realizzi per tutti noi.
don Riccardo
Buon natale e buone feste
La redazione, insieme a don Mario, augura
Buon natale e felice anno nuovo 2019
La redazione insieme a don Mario, augura a tutti voi una Pasqua 2018 di pace e serenità.
EDIZIONE NO. 36 GIUGNO 2017
EDIZIONE SPECIALE DON MARIO - 55° SACERDOZIO
La tenerezza è cosa seria!
Carissimi parrocchiani
l’immagine alla quale volgiamo il nostro sguardo durante il Natale è sicuramente quella di Gesù Bambino nella grotta di Betlemme. Come ogni maternità anche quella del Figlio di Dio che si fa uomo è carica di tenerezza. Ma mentre parliamo di tenerezza non dobbiamo farci prendere da un superficiale sentimentalismo o da un buonismo di facciata. La tenerezza è cosa seria! Nella lettera di indizione del Giubileo della Misericordia, papa Francesco non ha paura di accostare la tenerezza alla misericordia, come espressione prima di tutto di Dio che si fa prossimo all’uomo, in particolare all’uomo ferito, scartato, umiliato, povero, rifiutato. Annota il Santo Padre
che la misericordia di Dio non è un’idea astratta, ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio. È veramente il caso di dire che è un amore “viscerale”. Proviene dall’intimo come un sentimento profondo, naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono.
La tenerezza è una realtà concreta che si esprime nel farsi prossimi, nel superare il sospetto, la sfiducia, nel perdonare. Il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con l’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa.
Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci invita alla “rivoluzione della tenerezza”.
Quest’anno trovate un giornalino molto ricco di eventi, ma si è voluto dare risalto a quel momento di grazia che è stata l’ordinazione episcopale di don Fabio. Inoltre abbiamo ricevuto l’immagine di S.Antonio e la lettera di papa Francesco. L’ultima parte dell’anno poi ha visto coinvolto l’altare della Madonna con un profondo restauro.
In mezzo a qualche fatica questi sono dei bei segni di luce per la nostra comunità cristiana.
Ringraziamo il Signore e affidiamoci con fede a Maria, madre di misericordia, affinché ci aiuti a contemplare il volto di Gesù.
Buon Natale e buone feste.
Don Riccardo
29 Giugno 1962, a Pieve di Soligano venivano ordinati dall'allora
Vescovovo Alberto Luciani, alcuni giovani, tra cui il "nostro" don
Mario Borga. Vivissime congratulazioni per il suo 55° anniversario!
EDIZIONE NO. 34 DICEMBRE 2016
SALUTI DI NATALE DAL NOSTRO PARROCO DON RICCARDO
Carissimi parrocchiani,
al compiersi di questo anno 2016 vissuto con voi intendo porgervi gli auguri di Buon Santo Natale e di Buon Anno Nuovo. Al rimpianto di non aver fatto di più e meglio, si accompagna il ricordo grato e indelebile delle tante persone buone, generose, pazienti e comprensive incontrate, una parte delle quali vive già nella luce del Signore, mentre noi quaggiù continuiamo il nostro cammino per tutto il tempo che il Signore vorrà ancora concederci.
Grazie a tutti i collaboratori per il loro impegno profuso nei vari settori della vita della comunità anche in quelli meno appariscenti per assicurare il buon funzionamento delle strutture e soprattutto l’accoglienza delle persone.
Vorrei in questo saluto natalizio lasciar risuonare le parole illuminanti di Papa Francesco:
“Quando noi soltanto incontriamo il Signore, siamo noi i padroni di questo incontro; ma quando ci lasciamo incontrare da Lui, è Lui che entra dentro di noi, è Lui che ci rifà tutto di nuovo, perché questa è la venuta, quello che significa quando viene il Cristo: rifare tutto di nuovo, rifare il cuore, l’anima, la vita, la speranza, il cammino”. Ma occorre il “cuore aperto, perché Lui incontri me! E mi dica quello che Lui vuol dirmi, che non sempre è quello che io voglio che mi dica! Lui è il Signore e Lui mi dirà quello che ha per me, perché il Signore non ci guarda tutti insieme, come una massa. No, no! Ci guarda ognuno in faccia, negli occhi, perché l’amore non è un amore così, astratto: è amore concreto! Lasciarci incontrare dal Signore è proprio questo: lasciarci amare dal Signore!”.
In questo Natale ci aiutano alcuni atteggiamenti: “la perseveranza nella preghiera, pregare di più; l’operosità nella carità fraterna, avvicinarci un po’ di più a quelli che hanno bisogno; e la gioia nella lode del Signore”, quella gioia declamata nel bel testo dell’Evangelii gaudim.
Il mio augurio è di lasciarci incontrare dal Signore perché ci trasformi con il suo amore.
Buon Natale e Buon Anno Nuovo a ciascuno di voi e alle vostre famiglie!
Don Riccardo
LA REDAZIONE, INSIEME A DON MARIO, AUGURA BUON
NATALE E FELICE ANNO NUOVO 2017
EDIZIONE NO. 35 APRILE 2017
Carissimi parrocchiani, buona Pasqua a tutti nel Cristo Risorto!
Nel vangelo della veglia della notte di Pasqua asciltiamo che le donne esortate dall’angelo “abbandonano in fretta il sepolcro con timore e gioia grande” per correre a dare l’annuncio ai discepoli. La gioia e la trepidazione che le fanno affrettare risiedono nella “buona notizia” che hanno appena appreso “Gesù, il crocifisso, non è qui. È risorto!”. Come trattenere questo dono!
È un dono che cambia la vita. Gesù risorto è il trionfo della vita, della gioia, della bontà.
Ci renda capaci di una rinnovata fede, di trovare e ritrovare la pace, di attuare una forte solidarietà spirituale e materiale con tutte le persone, in particolare con quelle che soffrono.
L’angelo alle donne annuncia il Gesù crocifisso, dicendoci così che non si giunge alla Pasqua senza la via della Croce. Perciò per ogni cristiano l’augurio di Pasqua è sempre importante ma anche un po’ “scomodo”. Perché scomodo è accorgerci dei tanti crocifissi che incontriamo o di cui veniamo a conoscenza, dei tanti sfiduciati, dei malati, dei senza lavoro, di chi è senza fissa dimora.
L’augurio Pasquale dunque è anche l’augurio di prendere parte ad un progetto di rendere più “comunità” il nostro paese, la nostra famiglia, la società in cui viviamo, ed così rendere più “Parrocchia la nostra Parrocchia”.
Portatori inguaribili di questa speranza che vuole essere contagiosa, porgiamo i nostri più sentiti Auguri di ogni bene! S. Pasqua a Tutti voi!
Don Riccardo con don Mario.
La redazione insieme a don Mario,a cui auguriamo una pronta guarigione per averlo presto di nuovo tra di noi, augura a tutti voi una Pasqua 2017 di pace e di serenità.
Redazione e Collaboratori di INFO S@armede
Mara Tavian, Antonella Ferrazzi, Michele Bessega, don Mario Borga, Fabio Rossi, Eva (Iva) Ulian, Dolores Canal, Lea De Biasi, Orietta Dal Cin, Elide Biscontin, Laura Nadal
NUMERO 33 - EDIZIONE SPECIALE - ESTATE 2016
ESTATE GIOVANI
EDIZIONE NO. 32 MARZO 2016
Carissimi parrocchiani.
tanti auguri di buona Pasqua!
L’annuncio che la Chiesa ripete fin dal primo giorno: “Cristo è risorto!”. E, in Lui, per il Battesimo, anche noi siamo risorti, siamo passati dalla morte alla vita, dalla schiavitù del peccato alla libertà dell’amore. Ecco la buona notizia che siamo chiamati a portare agli altri e in ogni ambiente, animati dallo Spirito Santo. La fede nella risurrezione di Gesù e la speranza che Egli ci ha portato è il dono più bello che il cristiano può e deve offrire ai fratelli. A tutti e a ciascuno, dunque, non stanchiamoci di ripetere: Cristo è risorto!
Questa verità meravigliosa chiama ciascuno di noi alla testimonianza, soprattutto con la nostra vita. Questa lieta notizia dovrebbe trasparire sul nostro volto, dai nostri sentimenti e atteggiamenti, ma in modo particolare nel modo in cui ci relazioniamo con gli altri: quando sappiamo sorridere con chi sorride e piangere con chi piange; quando camminiamo accanto a chi è triste e rischia di perdere la speranza; quando raccontiamo la nostra esperienza di fede a chi è alla ricerca di senso e di felicità. Con il nostro atteggiamento, con la nostra testimonianza, con la nostra vita, diciamo: Gesù è risorto!
A tutti il mio augurio di una Santa Pasqua
Don Riccardo
GREST
ASILO
CAMPOSCUOLA
Padre di misericordia
per amore del tuo diletto Figlio
venuto nel mondo a cercare e a salvare chi era perduto
presta ascolto alle nostre invocazioni:
concedi a chi ti cerca la gioia di incontrarti
a chi ha peccato la grazia del perdono,
a chi ti è fedele di crescere nella sapienza evangelica.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
LA REDAZIONE INSIEME A DON MARIO,
AUGURA
BUONA PASQUA 2016
EDIZIONE NO. 30 SETTEMBRE 2015
Un anno tra voi
Carissimi parrocchiani di Sarmede già un anno è passato dal mio ingresso nella parrocchia di S.Antonio di Padova.
Sono ancora vive in me le immagini di quella domenica di fine settembre quando fui accolto in modo singolare dai giovani in bicicletta – capeggiati dall’immancabile don Mario – per essere “scortato” alla chiesa per la S.Messa. È stata sicuramente una trovata originale, che non ha mancato di suscitare una certa ilarità tra la gente, ma anche consenso.
Da quel giorno ad oggi il tempo è letteralmente volato, tra cose da fare e persone incontrate. Il tempo che sembra non essere mai sufficiente, quando invece la gente ne ha sempre più bisogno. E questo fatto me lo ricorda sempre la scritta “Il tuo tempo per noi è prezioso” che con la bella immagine della chiesa, è stata impressa sull’orologio da muro che campeggia in ufficio parrocchiale in canonica.
Nonostante questa fatica la parrocchia può far conto sulla presenza di tanti e validi collaboratori che permettono di portare avanti molteplici iniziative. Ho potuto apprezzare così la dedizione del gruppo dei catechisti, la competenza dei consigli pastorale e affare economici, l’attaccamento per la scuola materna, lo slancio delle attività dei gruppi giovanili in particolare nel camposcuola e nei tornei estivi, il desiderio di animare l’oratorio, la fedeltà del coro e di chi, in diverso modo, si occupa della chiesa, i simpatici chierichetti, il bel lavoro del gruppo giornalino, la disponibilità e la cortesia delle famiglie che hanno ammalati e anziani in casa e che visito per portare l’Eucaristia e tanti altri fedeli che nel silenzio manifestano disponibilità e attaccamento alla parrocchia. Ho potuto anche sperimentare la pronta generosità di tante persone che hanno sostenuto e sostengono lo sforzo per rinnovare le nostre amate campane (delle quali siamo quasi riusciti a coprire la spesa!). Grazie di cuore!
Una parrocchia, quella di Sarmede, fedelmente attaccata alle proprie tradizioni e devozioni cristiane, in particolare al patrono S.Antonio e alle Vergine Maria, ma che sa essere capace di nuovi slanci; che ama i propri sacerdoti e che desidera averli tra se per camminare insieme e condividere gioie e dolori, speranze e attese quotidiane; che ha saputo dare anche tante vocazioni sacerdotali e consacrati per il Regno e non si stanca di pregare perché il Signore chiami altri giovani.
Auspico di poter approfondire ulteriormente la conoscenza di tutta la comunità anche attraverso la visita alle famiglie, tanto attesa e desiderata.
Nel ringraziare nuovamente per la vicinanza, invoco dal Signore, pace e benedizione su la comunità.
Un caro saluto a tutti.
Don Riccardo
parroco
EDIZIONE NO. 27 DICEMBRE 2014
SALUTI DI NATALE DAL NOSTRO PARROCO DON RICCARDO
EDIZIONE NO. 31 DICEMBRE 2015
Carissimi,
entro nelle vostre case con questa lettera di augurio per le feste natalizie. Lo faccio con affetto e cordialità. Nei prossimi giorni saranno due i momenti più importanti in cui gli uomini di tutta la terra si scambieranno messaggi augurali: il giorno di Natale e l’inizio del nuovo anno. Mi unisco anch’io a questo coro, per portarvi la buona notizia del Natale di Gesù che anche quest’anno celebriamo. Questa è la buona notizia, che ci rende lieti, anche se tristi possono essere per tanti motivi i giorni: la gioia è di Dio ed è il suo primo dono!
Augurandoci “Buon Natale” non facciamo altro che ricordarci della presenza del Signore Gesù accanto a noi; augurandoci “Buon anno” non facciamo altro che ravvivare le attese e i desideri che ciascuno porta nel cuore per il tempo che ha davanti.
Quando noi pensiamo al mistero del Natale – mistero di incarnazione – noi sentiamo che Cristo, Dio fatto uomo, appartiene all’uomo, è dentro l’uomo. Non è una religione di facciata, la nostra, non è una decorazione della vita: è nell’essenza dell’uomo e non la possiamo cancellare.
Con l’anno giubilare della misericordia papa Francesco ricorda come ogni fedele debba continuamente contemplare Gesù di Nazaret il volto della misericordia del Padre. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.
Auguro a tutti di celebrare questo santo Natale del Signore con uno sguardo nuovo. Oltre la frenesia per gli acquisti, oltre i pranzi e le cene… vediamo la presenza umile di Dio, accanto a noi.
Facciamo in modo di essere noi i testimoni di questa presenza, magari riscoprendo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo poi le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.
Tutti siamo arrivati a Natale con un cuore diverso, con un pezzo di storia in più, con gli occhi pieni di stupore e di delusioni. Abbiamo tutti bisogno di celebrare ancora il Natale, di fare spazio a Dio.
Auguri di un sereno Natale!
Don Riccardo
EDIZIONE NO. 28 APRILE 2015
Pasqua: festa della speranza!
“«Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E' risorto, come aveva detto!”. (Mt. 28,5s)
Carissimi,
è questo l’annuncio stupendo, gioioso, consolante, che il Vangelo ci dà nella celebrazione della Pasqua: “Gesù è risorto!” .
Scambiandoci gli auguri, siamo chiamati a festeggiare e a rendere attuale per noi questo evento straordinario, che apre il nostro cuore: la Pasqua è la festa della speranza!
Il mondo, con le sue promesse spesso deludenti, ci sta presentando da più parti una realtà che con le sue tristezze ci toglie il sorriso e la serenità. Sembra che quasi dobbiamo rassegnarci!
E invece la risurrezione di Gesù ci fa capire che dal male si può uscire, si può risorgere.
La Risurrezione di Gesù, infatti, è l’avvenimento storico che ha dato inizio a una nuova creazione. «Se uno è in Cristo, è una creatura nuova: le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove» (2 Cor 5, 17).
All'alba della Pasqua, Cristo, Sole della storia e dell’umanità, è uscito dal sepolcro e ha dato vita alla nuova creazione, su cui si fonda la nostra speranza. «La risurrezione di Cristo è un fatto avvenuto nella storia, di cui gli Apostoli sono stati testimoni. La risurrezione di Gesù pertanto costituisce il fondamento della nostra speranza…” (Benedetto XVI)
La nostra civiltà avvia istintivamente l’uomo di oggi verso le leggi non sempre lecite del consumismo, del piacere, del divertimento senza regole, del cosiddetto “Carpe diem” cioè del non pensare al futuro per approfittare del momento presente. Ma simile modo di vivere rende sterile e povero di ideali e di valori il tempo presente e ci educa a vivere da irresponsabili. Seguendo Gesù Cristo risorto, la nostra morte è sconfitta e la vita trionfa su di essa. Con Cristo risorto, la sofferenza e la tribolazione, la malattia e la morte non sono l’ultima parola della storia.
Grazie alla risurrezione di Cristo la nostra vita è già “vita eterna”, destinata a continuare oltre il tempo e la morte.
La nostra fede cristiana, mentre ci raccomanda: «Cercate le cose di lassù», ci raccomanda anche: «Impegnatevi in questo mondo». Non possiamo rimanere a guardare, come se il male avesse vinto.
Occorre cambiare dentro, per portare il peso delle sofferenze dell’uomo di oggi, e di farci carico delle sue attese. Occorre dare una mano in prima persona e non solo rimanere a guardare. Con meno egoismo e con più attenzione alle varie necessità. Perché con Cristo risorto la vita ha vinto la morte, e il creato partecipa alla gloria dei figli di Dio.
Solo così saremo testimoni della speranza e della pace che Cristo è venuto a donarci con la sua Risurrezione. E questo l’augurio che rivolgo a tutti: Buona, anzi, Santa Pasqua!
Don Riccardo
Carissimi parrocchiani
Desidero raggiungervi personalmente con un affettuoso augurio natalizio, dicendo così la mia vicinanza e la mia gratitudine a Dio per voi.
Il tempo e le festività natalizie sono un momento propizio per gustare la bellezza del clima familiare e riprendere speranza per i cammini più difficili. Anch’io, come voi, sono spesso preso dai ritmi frenetici della quotidianità, fatti di scadenze da rincorrere e problemi da risolvere. Anch’io, come voi, ho bisogno del Natale, per riassaporare il gusto della pace che effonde dalla culla di Betlemme. Prendiamoci un po’ di tempo, doniamolo al Signore e impariamo di nuovo l’arte dell’ascolto e dello stupore, vie sicure per incontrare la semplicità della grotta di Betlemme. Ammiriamo il presepe, sempre uguale eppure in ogni focolare così diverso, immagine della creatività, della fantasia e della fede genuina e semplice, ma vera.
Sono ancora vive e nitide le immagini festose, i volti sorridenti del giorno del mio ingresso tra voi. Non ho mai nascosto la gioia e soprattutto lo stupore di tanto calore, attenzioni e disponibilità unite anche a qualche lecita attesa. Ma mi piacerebbe che tutti noi fossimo così coinvolti anche per il Natale e non che arrivasse quasi senza lasciare traccia. È il Signore Gesù che viene ad abitare in mezzo a noi!
Sempre in questi mesi mi sto accorgendo delle tante risorse di questa comunità parrocchiale e delle belle iniziative.
Ho ascoltato i vostri discorsi e apprendo tanto bene, insieme però a preoccupazioni e fatiche.
Ma è soprattutto sul bene da compiere che dobbiamo far leva. E questo è nelle possibilità di tutti, ovviamente secondo le capacità proprie di ciascuno.
Il Natale è il Bene che nasce in mezzo a noi! Allora carissimi credo di poter dire senza ombra di dubbio che sarà Natale dove e quando anche noi faremo nascere il bene.
Sarà Natale quando sapremo vincere gli egoismi personali per far crescere la solidarietà. Sarà Natale quando abbatteremo i muri dell'incomprensione per aumentare la comunione. Sarà Natale quando sapremo fare un passo indietro per camminare tutti in avanti. Sarà Natale dove cercheremo con tutte le nostre forze di assicurare un futuro ai ragazzi e ai giovani. Sarà Natale quando sapremo guardare con carità le tante fatiche familiari. Sarà Natale quando contribuiremo a vincere le ingiustizie sociali, le discriminazioni di ogni tipo. Sarà Natale quando porteremo un gesto d'affetto ad una persona anziana o ammalata. Sarà Natale dove riusciremo a sconfiggere le tante solitudini.
Il nostro Salvatore è nato in uno sperduto paesino lontano dalle luci della ribalta e senza gli onori della cronaca. Oggi invece sembra che qualcosa esista solo quando gli altri possano vederlo e riconoscerlo. Non badiamo a questo, ma facciamoci tutti annunciatori di bene anzi del Bene che è il Signore Gesù.
Ricordiamoci però che prima di tutto il bene deve nascere in noi, dalla nostra conversione continua e paziente. "C'è gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione", ci esorta il Signore nel Vangelo di Luca. E di quella gioia del cielo vogliamo prenderne parte anche noi unendoci al coro degli angeli che acclamano "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama".
Il Signore vi benedica e vi doni la sua pace.
Buon Natale
Don Riccardo
LA REDAZIONE, INSIEME A DON MARIO, AUGURA BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO 2015!
EDIZIONE NO.25 APRILE 2014
Dal 2 al 4 marzo, durante le vacanze di carnevale, abbiamo partecipato ad un’iniziativa di volontariato, proposta dalla diocesi, nella casa di riposo Pio X di Cordignano.
Oltre a noi due c’erano altre quattro nostre coetanee, Suor Sara, responsabile della casa, e Silva, con le quali ci siamo potute confrontare.Andavamo al nostro reparto ad ogni pasto e, equipaggiate di cuffia e falda, eravamo pronte per iniziare il nostro lavoro che consisteva nell’imboccare gli ospiti della struttura. Ciò ci ha permesso di instaurare con molti di loro un buonissimo rapporto, tanto che, ogni giovedì all’ora di cena, ci siamo prese l’impegno di tornarci.
LA REDAZIONE, INSIEME A DON MARIO, AUGURA
BUONA PASQUA 2015!
La mattina di lunedì 3 siamo state divise in coppie e abbiamo seguito i vari laboratori proposti dagli animatori e dai medici. Noi due abbiamo conosciuto e lavorato con Marisa, la logopedista. La nostra attività si chiamava “Laboratorio della merenda” e consisteva nello sviluppare le attività sensoriali dei nonni. Davamo ad ognuno di loro un coltello e della frutta che dovevano annusare, sbucciare e poi mangiare. Lo scopo principale era quello di far riscoprire le abitudini della vita quotidiana di un tempo.
Nel pomeriggio siamo andati alla fiera di Godega di Sant’Urbano dove eravamo stati invitati alla pesca di beneficenza e tra un’estrazione e l’altra alcuni hanno anche gustato una crêpes. Inoltre non è mancato il tempo per fare un giro tra bancarelle gastronomiche e non e l’esposizione dei trattori.
EDIZIONE NO. 26 SETTEMBRE 2014
La Cresima 2.2.2014
Il giorno successivo si è svolta l’attesa festa di carnevale. Ospite speciale era il mago Lorenz che ha intrattenuto gli ospiti, i parenti e il personale con giochi di magia. Al termine dello spettacolo tutti hanno potuto riunirsi convivialmente mangiando frittelle e crostoli.
È stata un’esperienza valida come si poteva immaginare, ma ciò che abbiamo imparato, andava oltre tutte le nostre aspettative. Siamo state accolte calorosamente non solo dagli ospiti, ma anche da tutto il personale che si è dimostrato sempre disponibile nei nostri confronti. Quest’estate abbiamo perciò deciso di passare un’altra settimana lì per poter continuare la nostra esperienza.
La Prima Comunione 4.5.2014
EDIZIONE NO. 25 APRILE 2014
Speciale Don Mario
Eleonora e Giada
Alcuni pensieri dei ragazzi per Don Mario
dal libretto:
“Raccogliamo i semi di bene lasciati da don Mario per portare nuovi frutti”
Il 14 febbraio 2014 monsignor Mario dall’Arche dopo circa un anno di sofferenza, consumato dalla malattia, raggiungeva la casa del Padre. Sono passati neanche due mesi ma è come fosse successo ieri. Quel sabato mattina la notizia si è subito diffusa nelle nostre comunità lasciandoci nello sconcerto. E’ rimasto solo anche don Mario Borga, il confratello che per quasi nove anni ha condiviso con lui la guida delle nostre comunità di Anzano, Cappella Maggiore e Sarmede. E’ vero: avremmo dovuto essere preparati perché, come tutti ricordano, già il giorno di Natale dopo aver celebrato con fatica la Santa Messa, di fatto don Mario aveva preso commiato dai fedeli presenti; sapeva che tanti non li avrebbe mai più rivisti.
Il giorno delle esequie una grande folla commossa ed eterogenea ha riempito la cattedrale di Vittorio Veneto e molti erano i ragazzi.
Credo che don Mario avesse un talento particolare nel curare i giovani, prima avvicinando al servizio all’altare i bambini, i suoi “piccoli missionari”, così da responsabilizzarli e motivarli ancor di più a partecipare alla Santa Messa e poi accompagnandoli nella loro crescita umana e di fede per diventare delle persone rette , oneste e consapevoli che Signore è lì, sempre presente. Questi ragazzi hanno manifestato la loro gratitudine e riconoscenza con una raccolta di ricordi e riflessioni intitolata “Raccogliamo i semi di bene lasciati da don Mario per portare nuovi frutti”.
Non era sempre facile lavorare con don Mario, specialmente per chi è abituato a programmare minuziosamente ogni cosa, magari … anche gli imprevisti. Non sapevi mai con certezza cosa dovevi o non dovevi fare e allora ti agitavi, ti preoccupavi, finché ti convincevi che era inutile perché sicuramente tutto sarebbe andato per il meglio. Infatti la sua mente, un vulcano di idee, aveva già predisposto anche i minimi dettagli senza lasciare niente al caso. Ricordiamo ad esempio la visita della Madonna di Motta del marzo 2009 in una cornice di fede, di partecipazione e di gioia o la recente mostra fotografica per il 90° anniversario della scuola materna, curata amorevolmente nonostante la sofferenza, avvenimenti che ci hanno fatto apprezzare le sue doti di organizzatore, di tecnico, di lavoratore instancabile … ma che ci hanno fatto apprezzare ancora una volta l’uomo di Dio, un uomo che parlava di Dio agli uomini e a Dio degli uomini.
Il ricordo che sicuramente mi rimarrà indelebile è la sua fede: genuina, semplice, viva, incrollabile. La sua capacità anche durante la malattia di abbandonarsi totalmente a Dio, di essere felice di fare la Sua volontà sempre con un sorriso ampio e sincero.
La strada giusta e sicura da percorrere per arrivare in Paradiso.
Mi ha fatto capire che la fede è la scoperta della bellezza del vivere.
Elide
Il C.P.P. si unisce a don Mario Borga nel formulare a tutta la comunità i migliori auguri di una Santa Pasqua. Che il Signore Gesù, morto , risorto e sempre vivo in mezzo a noi ci doni il Suo Santo Spirito per guidarci sulla via della Pace. Custodiamo gelosamente la luce nuova che entra nei nostri cuori in questo giorno: sia la luce che guiderà il nostro cammino di vita, anche quando c'è il buio più profondo.
Buona Pasqua nella immensa gioia del Signore Gesù, Risorto per noi!
“Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo,
se invece muore, produce molto frutto”.
Io credo che don Mario ci abbia lasciato un vero e proprio albero! Palme 2009
Nella cattedrale di Ceneda, un anno fa, ci ha accompagnato a ricevere il
Sigillo dello Spirito Santo, ci ha aiutato e ci è stato vicino in questi anni.
Ora tocca a noi seguire i suo passi, ricordarci tutte le sue parole… 2013
Benedizione teatro: 2010
Lui i problemi li affrontava e li sconfiggeva anche con eleganza.
Ciao, don Mario!
Vice Presidente
Consiglio Pastorale Parrocchiale
Elide
Ora che sei Lassù insegna agli angeli tutto ciò che hai dato a me. 2010 Lo consideravo un nonno… Un nonno su cui contare sempre.
Festa Anziani 2009
Ricordo la generosità di don Mario nel darmi i biglietti delle giostre.
2009
Per darci una stanza per dove fare catechismo i don Mario
mettevano a disposizione la loro cucina affrettandosi
a mangiare e sparecchiare la tavola. 2010
Ormai è passato un mese da quando Don Mario è volato in paradiso, e il vuoto rimasto si sente, eppure i suoi pensieri, meglio dire i suoi semi, sono vivi e certamente non svaniranno.Proprio dalla parola "semi" e nata l'idea da alcuni animatori dei suoi tanto amati campi scuola, di raccogliere tutti i grazie dei giovani (e non solo) e di pubblicarli su un libretto intitolato
"Raccogliamo i semi di bene lasciati da Don Mario per portare nuovi frutti".
Inizialmente il libretto non superava le cinque pagine, ma le testimonianze dei giovani furono così tante da spingere gli organizzatori a prolungarlo sino a 30 pagine (e oltre).
Il libro si apre con la poesia di una mamma, la prima maestra di vita, mentre a chiuderlo è una catechista, un altra figura di rilievo nell'educazione dei nostri ragazzi, che Don Mario amava definire "immancabile".
All'interno troviamo moltissimi grazie dei cresimati che don Mario allora già grave segui la loro cerimonia tramite una web cam, ma anche di moltissimi altri giovani di tutte e tre le parrocchie e soprattutto innumerevoli testimonianze e aneddoti.
Il libro, per chi desidera averlo, è possibile richiederlo presso la canonica di Cappella Maggiore con un offerta libera.
Paolo
Gli piaceva sentirci cantare… Coro 2012
Cantava anche quando stava male. S. Pancrazio 2012
Classe 1943
Don Mario ci faceva sempre gli auguri per il nostro onomastico. 2013
Don Mario aveva una parola buona per tutti. 2012
Lo vogliamo ricordare come il
PARROCO DEL SORRISO
Nov 2013
Per aiutare gli altri, trascuravi te stesso.
Durante la Messa, quando andavamo con le nostre mamme alla Comunione,
lui ci donava sempre una carezza. 2009
Quando siamo andati in ospedale a trovarlo, vedendoci, gli si sono illuminati gli occhi!
Ci ha immortalati con il suo iPone, sembrava di star bene. Questi piccoli omenti
mi hanno insegnato che bisogna lottare sempre. Nov 2012
Ci hai sempre seguito nel nostro percorso di vita cristiana attraverso
i primi sacramenti: Confessione ed Eucaristia. 2010
Un giorno in ospedale mi ha accolto come se avesse un grande notizia-
infatti, mi disse che il paradiso è più vicino di quanto pensiamo. 2009
Sei sempre stato con noi fino all’ultimo secondo. Palù 2012
Il suo ricordo che più mi rimarrà è la felicità nei suoi occhi, nonostante la sofferenza, dopo aver celebrato la Messa a Roma con papa Francesco.
Di lui mi ha colpito la determinazione e l’impegno nel portare a termini ogni iniziativa.
Un esempio è stata la sua partecipazione alla celebrazione
della Cresima attraverso una webcam. 2010
Madonna Pellegrina 2009
Madonna Pellegrina 2009
Maria Assunta 2013
Madonna di Lourdes Sarmede 2010
Pellegrinaggio Don Bosco 2010
Pellegrinaggio alla Santa Sindone 2010
Mansue- Diaconato don Matteo 2010
2008
…Un amico che appena gli chiedevi qualcosa ti rispondeva sempre di “SI!”
Foto:S. Antonio 2009
2011
2010
Prima Messa Don Matteo 2011
Maria Assunta 2013
Celebrando 90° Anniversario dell'Asilo 2014
2009 Sapeva donare a tutti i ragazzi momenti preziosi, chiamati
“Momento dello Spirito”.
Nei ultimi giorni le disse; "In quella foto ho visto tutto il suo dolore. Ecco guarda."
Ma senza guardare mi rispose con un sorriso e occhi giocosi;
"Basta che Gesù l'abbia visto."
2014 Ormai, sono passati quasi otto anni dalla prima volta che
don Mario mi fece questa domanda:
“Quand’è che facciamo un incontro con il Signore?”
14.02.2014
Dormi in pace, don Mario; che tu sia
beatificato!
2008 Ricorderò sempre la sua frase:
"Non vedo l’ora di raggiungere il Paradiso”.
2009 Dopo aver partecipato ad un funerale mi disse,
“Scommetto che oggi hai portato la croce”.
2012 Ricordo con simpatia che una domenica, durante la Messa, gli arrivò un messaggio sul suo cellulare e scherzando disse che SMS voleva dire
“Santa Messa Sempre”, e che tutti i giorni Gesù lo contattava.
2008 Una volta, al termine della Messa, si è avvicinato e mi ha detto:
“Se verrai a fare il chierichetto, io sarò felice d’essere il tuo maestro.”
2010 Lunedì di carnevale siamo stati l’unica classe a fare catechismo.
Nevicava e don Mario ci ha portato i crostoli e le bibite dicendo:
“Guardate bambini anche il cielo manda i suoi coriandoli,
i fiocchi di neve tutti per voi!”
2009 Una volta alla sua domanda perché ero seria gli disse che ero triste.
Lui mi rispose che: “Anche se ero triste dovevo sempre avere il sorriso
perché il Signore mi aiuta in qualche modo.”
2009 Quando cominciò a stare male chiese a me e a mio fratello:
“Chi di voi mi sostituirà quando non ci sarò più?”
2012 Mi trovavo al funerale di un familiare quando
don Mario mi vide piangere come una fontana; si avvicinò e mi disse:
2012 “Non piangere, lui è andato in pace.
Se tutti quanti piangessero,
rallenterebbero il suo viaggio verso il Paradiso!
Salutalo con felicità”.
Foto Pellegrinaggio Tomba Santa Gianna Beretta Molla 2010
Mi ricordo ancora quella volta quando molti anni fa, mentre
ero sui primi banchi in chiesa per la festa della Madonna, si avvicinò e disse
“Lorenzo, per questa celebrazione il Signore ha bisogno di te: vieni con me.”
2010 ...Mi ha detto che mi avrebbe accompagnato a casa, perché aveva un desiderio…
“Vedi Federico, questo chilometro di strada che separa casa tua alla chiesa,
è lo stesso che separa me dal Paradiso”
2010 Quando fummo a casa mi disse:
“Questo sarà il mio ultimo tragitto in macchina,
nella casa di una persona speciale”.
Uno dei ricordi più belli che ho di Don Mario è quando
mi ha chiamato a fare il chierichetto.
"Indossa questa veste e aiutami a fare la Messa;
è più bello seguire la Messa dall’ altare!
Non devi avere paura o vergogna;
c’è il Signore con te e io sono qui ad aiutarti”.
Madonna Pellegrina (Motta di Livenza) 2009
Madonna di Lourdes Sarmede 2008
Maria Assunta 2009
Maria Assunta 2008
Forania (regita) con visita dei Frati di S. Antonio di Padova 2010
Cena Palù 2010
2011
Un Sacerdote:
Un Messaggero di Gesù
Per Don Mario, ogni liturgia era una festa. Pensandoci bene, è veramente una festa perche non c’è cosa più bella nel mondo che il contemplare l’eternità nel volto di Gesù. Tutto il resto nel mondo sono cose che si sbriciolano, si consumano, cose che passano e non sì possano afferrare.
Come lui disse in una nostra intervista per InfoS@rmede , qanto è bello ricordare i momenti felici, e come ogni festa che si merita tale nome, volle fissarla nel tempo, documentarla con mezzi tecnologici, ricordarla e contemplarla- anche questo per lui era la liturgia.
Don Mario non era un grande oratore però, ancora più prezioso, aveva il dono di fare del bene. Per lui, la parola “no” non esisteva. Per lui tutto era possibile anche cose che a me, a noi, sembravano incredibili ad ottenere; non permettendo che la sua malattia gli impedisse di fare del bene, è solo uno di questi esempi. Per lui, con Gesù non c’erano sconfitte o sconfitti, ma solo vincitori. Ed ecco che ciò attraeva i giovani ad impegnarsi nella chiesa, fare parte di gruppi parrocchiali o diventare chierichetto, che considerava una vocazione particolare.
Non era di grande parole, però ha seminato delle chicche per la sua strada, e con chiunque venisse a contatto con lui, sapeva dire la cosa giusta, per quella persona ed in quel momento come testimoniano le riflessione dei ragazzi delle tre parrocchie e pubblicate nel libretto “Raccogliamo i semi di bene lasciati da don Mario per portare nuovi frutti” e come si cerca di illustrare in questa edizione “Speciale Don Mario”.
Don Mario aveva la intuizione di capire al volo quello che le persone dicevano. Mi permetto un esempio personale. Come abitudine chiedeva che qualcuno scegliesse una canzone da cantare sulla corriera ed io chiesi per “quella che vado a trovarla…” Anche se la mia espressione in italiano non era una delle migliori, lui capiva cosa intendevo, cioè “Andrò vederla un dì”- e anche se si discuteva, lui sempre capiva. E sempre ti sosteneva, sempre ti incoraggiava, e per lui, tu eri sempre la persona più importante nel mondo- proprio come Gesù fa con ognuno di noi. Con Don Mario, e come si vede anche dalle riflessioni dei ragazzi, abbiamo potuto vivere anche questa realtà, di essere stati amati ognuno in modo speciale come lui sapeva fare, imitando Gesù.
Si, perche per Don Mario, la gioia più irresistibile era contemplare il volto di Gesù e per tanto ha sempre cercato con entusiasmo di essere un Suo Messaggero.
Eva
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Un Don fantastico! E come dicevano i nostri striscione il giorno del funerale:
“GUIDACI CON IL TUO SORRISO, UOMO DI DIO,
A … DIO!