Celebrazione del sacramento della confermazione presieduto da Mons.
Fabio Dal Cin 28.102018
Cresimanti:
Breda Sebastian
Canal Martina
Da Ros Francesco
Dal Cin Giulia
De Luca Diego
Pasin Elena
Piccin Marco
Segatto Alice
Sportelli Soami
LA SETTIMANA SANTA
Osanna nell'alto dei cieli.
Santa Messa Presieduta da Mons. Fabio Dal Cin Arcivescovo di Loreto 2.9.18
“In 70 anni di matrimonio, mai una parola di storto?” Noi del giornalino chiediamo. La signora Maria sorride e risponde: “Beh… ci vuole pazienza, da tutte due le parti.”
Maria Naibo, classe 1924 e Luigi Favero, classe 1920, sposati il 13 novembre 1948 hanno celebrato la Santa Messa del loro 70° anniversario di Matrimonio il 10 novembre scorso, presieduta da don Fabio, Arcivescovo di Loreto. Le nostre famiglie, dice Maria, riferendosi alla presenza del nostro noto concittadino don Fabio, hanno vissuto diversi anni una accanto l’altra qui dietro la chiesa e tra noi si è istaurato una forte amicizia familiare.
I Sarmedesi conoscono benissimo i coniugi Favero perché hanno gestito l’ufficio postale di Sarmede per più di 40 anni. La signora Maria ci mostra con affetto la foto di tutti i suoi famigliari, che noi siamo lieti di pubblicare.
E ai giovani, chiediamo, potrebbe dare qualche consiglio per avere un matrimonio così longevo e armonioso?
“Ah,” comincia la signora Maria convinta, “Pazienza, ci vuole molto pazienza da entrambi le parti. E poi parlare in famiglia, sempre… sempre… sempre.
E se andate a trovare i coniugi Favero verso l’ora di pranzo, troverete uno che grattugia il formaggio e l’altra che mescola la pasta. A volte basta solo un esempio per capire come è fatta la felicità. Eva Ulian
VIA CRUCIS
Benedetto colui che viene nel nome del Signore è il Re d'Israele.
"Signore, tu lavi i piedi a me?"
Gesù gli rispose dicendo:
"Se non ti laverò, non avrai parte con me."
Venite, adoriamo.
Ecco il legno della Croce,
al quale fua appeso il Cristo, Salvatore del mondo.
Per noi Cristo si è fatto obbediente
fino alla morte
e una morte di croce
per questo Dio lo esaltò
L’evento più importante di questo 2017 per la nostra Parrocchia è avvenuto il 9 luglio, quando nella cattedrale di Vittorio Veneto è stato ordinato vescovo, Don Fabio.
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome.
UN ARCIVESCOVO TUTTO NOSTRO cont.
A poche settimane dal suo ingresso nella Basilica di Sant’Antonio di Padova, come delegato pontificio, ha rilasciato un’interessante intervista per il Messaggero di Sant’Antonio in cui si racconta.
Intervista che riproponiamo nel nostro giornalino per dare modo a tutti noi di conoscere i suoi pensieri, le sue opinioni e farcelo sentire più vicino, a chi lo conosce ed a chi ha piacere conoscerlo.
Mara
Lei è stato anche impegnato nel campo della pastorale vocazionale. Quale messaggio può dare oggi sant’Antonio ad un giovane o ad una giovane che vogliono abbracciare la vita religiosa e/o il sacerdozio?
I giovani oggi hanno spesso un’idea strana dei disegni di Dio, e la colpa è di noi adulti che gliela abbiamo comunicata così. A loro, infatti, pare che il progetto di Dio sulla vita di una persona sia una cosa che opprime, che angustia, che non dà spazio alla propria umanità. E invece la prima cosa da capire e da far capire ad un ragazzo è che nessuno ha su di lui un progetto più bello , più affascinante di quello di Dio.
A cura di Sabina Fadel
Si aggira sorridente per i corridoi del convento del Santo e a chiunque incontri riserva un saluto particolare, presentandosi semplicemente con un “Piacere, sono don Fabio”. Se non fosse per quella croce appesa al collo, lo scambieresti proprio per un giovane chierichetto. E invece don Fabio altri non è che monsignor Fabio Dal Cin, nuovo delegato pontificio per la Basilica del Santo (nella quale ha fatto ingresso il 22 ottobre), nominato da papa Francesco 8che lo ha nominato arcivesco-prelato Loreto e delegato pontificio per il Santuario Lauretano, dove risiederà stabilmente) lo scorso 20 maggio. Al momento del nostro incontro, monsignor Dal Cin è giorni prima, il 9 luglio, nella cattedrale di Vittorio Veneto (TV), sua diocesi di provenienza.
Msa. Eccellenza, il 20 maggio scorso lei è stato nominato da papa Francesco delegato pontificio per la Basilica di Sant’Antonio in Padova. Qual è stato il suo primo pensiero?
Dal Cin: Ho pensato a Sant’Antonio. Mi è venuta subito alla mente l’immagine del Santo che è venerata nella chiesa del mio paese, Sarmede, che è l’unica diocesi di Vittorio Veneto, da cui provengo, a essere titolata proprio a Sant’Antonio di Padova. In quella chiesa si può dire che io sia cresciuto “ a pane e Sant’Antonio”, sia perché in famiglia vi era un particolare legame con la sua figura, sia per la devozione che si respirava in parrocchia, una devozione proposta, accompagnata e animata dal parroco soprattutto attraverso la preghiera della Tredicina e la particolare cura con cui si celebrava il 13 giugno, festa di Sant’Antonio. Subito dopo, quel 20 maggio, il pensiero è andato a questo luogo, a questa Basilica patavina dove mi ricordo venni in pellegrinaggio da bambino con i miei genitori e dove mi recavo spesso, durante i miei studi a Padova all’istituto di liturgia di Santa Giustina, negli intervalli delle ore scolastiche. E poi, sinceramente, ho pensato che grazie Sant’ Antonio potevo continuare…. a tenere un piede in Veneto. Sia chiaro: sono contentissimo di andare nelle Marche, ma anche molto contento di mantenere un legame con la “mia” terra veneta…
Al termine di questa intervista, una domanda un po’ più personale: come ha scelto di diventare sacerdote?
Le racconto un aneddoto. C’era una suora nel mio paese – dove si cominciava presto a fare il chierichetto -, che mi inviava spesso a “servire messa”, come si diceva allora, sin da quando avevo 6 anni.
Mi vedeva di frequente in chiesa, perché abitavo proprio lì accanto, e perché una vecchietta del paese mi chiedeva talvolta di accompagnarla a messa la domenica o anche durante la settimana. Al suo primo invito risposi “Ci penserò”. Al secondo “Non ho voglia”. Ma la suora insisteva e insisteva. Così dopo un certo numero di inviti, non ressi più e le risposi “senta suora, se io vado a fare il chierichetto, poi sarò proprio obbligato a fare il prette da grande?” Nella mia testa i chierichetti, che allora erano vestiti come dei piccoli celebranti, erano una sorte di preti in miniatura. E lei, sorridendo, mi rispose: “Ma no che non sei obbligato, stai tranquillo!” Beh, quelle parole mi liberarono dal peso dell’obbligo e, aprendomi la porta di una libertà interiore, mi spianarono al strada verso il sacerdozio.
Che cosa ricorda di quella sua prima visita?
Ho delle immagini vivissime, che sono rimaste impresse in modo netto nei miei ricordi di bambino. Rammento, per esempio, che, visitando la tomba del Santo, rimasi colpito nel vedere i “grandi” che posavano la mano sul marmo dell’Arca, passando in preghiera. E poi mi ricordo che ci recammo nella cappella delle benedizioni, per far benedire un oggettino che avevamo acquistato, e lì che incontrammo un frate che si fermò a lungo a chiacchierare amabilmente con noi. Quel dialogo restò per anno nella memoria, non solo mia ma di tutta la famiglia che, quando ripercorreva quella visita, sempre nominava quel fate che aveva comunicato a tutti noi un senso di “pace e bene” proprio come recita il saluto francescano.
Chi è per lei Sant’Antonio?
Un Santo che ha lasciato spazio nella propria vita alla fantasia di Dio. Nella sua biografia, infatti, vediamo come ogni volta che egli aveva un progetto sul proprio futuro, si trovava a dover cambiare idea, perché il Signor voleva da lui un’altra cosa. Per esempio: aveva deciso di andare in Africa e il Signore lo gettò sulle coste della Sicilia; voleva vivere nel nascondimento e il Signore lo chiamò a predicare alle folle…. E’ un po’ quello che è capitato a me. Pensavo di andare da una parte e mi sono ritrovato da tutt’altra. Questo agire così palese del Signore nella vita di Antonio mi ha sempre affascinato.
Papa Francesco ha in generale una visione positiva della religiosità popolare. Che servizio può rendere la Basilica in tal senso?
La religiosità popolare da voce a quel “Senso del sacro” che è innato nel cuore di ogni essere umano. Recarsi in visita a un santuario, come può essere questo del Santo, significa proprio risvegliare il desiderio di Dio, Sant’Antonio, quindi, riconduce a Dio. Qui, in questa Basilica, la gente viene per incontrare il Signore, magari partendo da situazioni e storie molto differenti le une dalle altre, ma che comunque si lasciano interrogare dal desiderio di un “incontro”. Poi, può capitare che, dopo questo primo avvicinamento, le persone vadano accompagnate e magari aiutate a cresce nella fede. Però, senza religiosità popolare, tutto questo non sarebbe possibile. Non avrebbe senso nemmeno parlare di liturgia, di sacramenti. La fede dei piccoli è fondamentale per la pastorale della Chiesa.
EDIZIONE NO. 36 GIUGNO 2017
Prima di ammettermi all’ordinazione il vescovo Luciani mi ha chiamato: è stato un lungo colloquio nel quale il vescovo mi invitava ad andare avanti per quella strada solo se mi sentivo sicuro; “Se chiedi il sacerdozio solo per far contenta qualche persona , se questa non è per te non è una decisione del tutto libera, fermati. Io ti aiuterò a rientrare nel mondo dei laici, a risolvere i tuoi problemi”. Ma la mia scelta era chiara e definitiva.
Non avevo ancora 24 anni il 29 giugno 1962, giorno della mia ordinazione a Pieve di Soligo: ricordo tanti particolari con piacere e nostalgia, come l’abbraccio del Vescovo Luciani in risposta alla mia promessa di obbedienza e rispetto a lui e ai suoi successori.
E nell’ambiato della Nuova Evangelizzazione, quali percorsi può offrire il Santuario?
EDIZIONE NO. 35 APRILE 2017
Credo che in questa Basilica ci siano iniziative molto interessanti, che meriterebbero di essere ancor più valorizzate e conosciute. Un esempio? La disponibilità ad accompagnare le persone sia nel sacramento della penitenza, ma anche, successivamente, nel dialogo che favorisce un discernimento. Al Santo, come dicevo, giungono molte persone che hanno storie problematiche, difficile, delle quali non sempre riescono a parlare con libertà nel loro ambiente quotidiano di vita. In un luogo come questo, invece, possono esprimersi chiedere un consiglio che sa farsi strumento di comprensione della volontà di Dio per la loro vita. Penso, sempre per fare un esempio concreto, ai giovani. A loro la Basilica offre innumerevoli occasioni di ascolto e di dialogo. Mi piace ricordarne due in particolare: la “Notte dei miracoli” quando il Santuario antoniano resta aperto tutta la notte (e i giovani, ricordiamocelo, amano al notte!) per dare la possibilità ai ragazzi di pregare nel silenzio davanti al Santissimo Sacramento, per dialogare con un frate, per confessarsi… La notte che diviene occasione per rimettersi in piedi davanti a Dio: bellissimo. E poi c’è il Cammino di Sant’Antonio, quello che, sempre di notte, si svolge nei circa 25 chilometri che separano i Santuari antoniani di Camposampiero della Basilica del Santo. I giovani hanno bisogno di camminare, di interpretare il dinamismo della vita. E anche questo cammino può essere l’occasione di un “incontro”.
…sono andata davanti al Vescovo con il mio padrino e il Vescovo mi ha cresimata. È stato un momento unico.
Lisa Dal Fabbro
il Vescovo mi ha stretto la mano perché in quell’istante è stato come se avessi sigillato un patto con Dio.
Giulia De Luca
Sant’Antonio è considerato il Santo della famiglia, per gli innumerevoli interventi a suo favore. Ma il messaggio antoniano è ancora valido per le famiglie di oggi?
Credo sia un messaggio validissimo, che rimanda a quel nucleo centrale di armonia, di unità e di crescita che la famiglia dovrebbe essere. Lo stesso saluto francescano, “pace e bene”, potrebbe rappresentare il programma pastorale della famiglia: creare l’armonia tra persone che si vogliono bene. Credo poi che Sant’Antonio ci aiuti, attraverso il suo esempio e attraverso l’opera che viene portata avanti dai suoi frati, ad ascoltare e ad accogliere soprattutto le famiglie in difficoltà, mostrando loro come, al di là della situazione in cui si trovano, ci sia sempre una speranza per riorientare la propria vita a Dio.
Lei è originario della diocesi di Vittorio Veneto: inevitabile il rimando a Papa Luciani che quella stessa diocesi guidò e che, come saprà, per anni collaborò con il “Messaggero di Sant’Antonio” firmando la rubrica “Illustrissimi”. Chi è per lei Albino Luciani?
Albino Luciani io non l’ho mai conosciuto personalmente, purtroppo. Però ho ascoltato la testimonianza viva di tante persone che l’hanno frequentato, ascoltato e, soprattutto, di tanti sacerdoti che gli hanno voluto bene e hanno stimato la sua opera, Papa Luciani, alla luce di tutto ciò, rappresenta per me l’esempio di un prete che desiderava vivere davvero il suo servizio “per” la gente e “dentro” la vita della gente. Molto attento, com’è giusto, ai principi di fede, ma al contempo molto attento anche alla situazione in cui la gente viveva. Egli, nella sua opera quotidiana, cercava di accogliere le persone nelle loro concrete situazioni di vita, aiutandole a compiere quei passi che le avrebbero condotte più vicine a Dio. Poi, certo, era un uomo molto colto, molto preparato dal punto di vista teologico, ma soprattutto era un grande pastore, sensibilissimo ai bisogni del proprio tempo. Anche quando parlava o scriveva, Albino Luciani non utilizzava “l’ecclesialese”, cioè un linguaggio, per iniziati, bensì sapeva esprimersi in modo semplice, farsi capire dalla gente comune. Ripeteva spesso ai suoi preti. “se le vostre parole le capiscono i piccoli, state certi che le capiranno anche i grandi”.
… sono andata con la mia madrina davanti al Vescovo e lui mi ha cresimata. È stato un momento bellissimo e molto emozionante che ricorderò per sempre.
Erika Dal Cin
..ho fatto il passo al di fuori dei banchi perché sapevo che stavo per ricevere la cresima e quindi l’agitazione è salita alle stelle, non riuscivo a respirare ma dopo aver detto quello da, dire tutto si è calmato.
Giorgio Casagrande
EDIZIONE NO. 34 DICEMBRE 2016
EDIZIONE NO. 36 GIUGNO 2017
NUMERO 33 – EDIZIONE SPECIALE – ESTATE 2016
SACERDOTE DA 55 ANNI
ore 15.00 inizio dei laboratori (i bambini potevano scegliere tra nove alternative
ballo
scenette
Prete da 55 anni. Che cosa si deve dire, “congratulazioni” oppure “purtroppo”? È meglio festeggiare 5 anni di sacerdozio o 55? Ricordo che quando ero giovane, guardando le persone molto anziane pensavo: “Cosa aspetta il Signore a portarle in Paradiso, là sarebbero state felici senza artriti e reumatismi”. Ora, a quasi 79 anni ho qualche riserva su questo modo di pensare.
La decisione di diventar prete l’ho presa a 19 anni, dopo aver terminato il liceo. Per quasi un anno sono rimasto incerto: diventar prete significa accettare tante rinunce, come quella di cercarmi una compagna per farmi una famiglia, o la possibilità di avviarmi ad una professione che mi piace dato che i preti devono accettare quello che per loro decide il vescovo. Avevo paura di commettere un errore che mi poteva rovinare tutta la vita. Cosa dovevo fare, continuare in seminario o iscrivermi a medicina? Prete o medico? Ho optato per la prima scelta e forse questo ha salvato tanta gente da guai seri alla loro salute. Non mi sono mai pentito di quella decisione: i momenti difficili non sono mancati, ma quelli non mancano a nessuno, anche quelli che si sposano hanno le loro giornate nere.
cucina
EDIZIONE NO 32 MARZO 2016
IL NOSTRO CROCIFISSO E' TORNATO A CASA
EDIZIONE NO. 35 APRILE 2017
Il crocifisso che dalla sua creazione 457 anni fa, è parte della comunità Cattolica di Sarmede. Dopo uno scrupoloso, restauro sabato 12 marzo è tornato ad occupare il suo posto, al lato destro del altare e a riprendere la sua silenziosa vigilanza su di noi, suoi parrocchiani del ventunesimo secolo.
Ora il suo corpo non ha più quel colore giallastro dovuto alla patina depositatasi lungo i secoli ma, è ritornato come ad in origine ad assomigliare al corpo morente, cioè privo di colorazione.
Certo che i nostri antenati, nonostante la loro povertà, hanno dato alla parrocchia cose belle e preziose che noi abbiamo ereditato e che dobbiamo conservare e a preservare nel modo migliore dal deterioramento a testimonianza della loro fede e a incoraggiamento della nostra.
La S. Cresima 23.10.2016
Ecco alcune riflessioni dei ragazzi della Cresima di prima superiore di Sarmde.
Il momento più bello della Cresima è stato quando...
…io e la mia madrina andavamo verso l’altare. Mi sono emozionato molto e ho sentito la mia madrina come una mamma.
Filippo Rui
IL NOSTRO GIORNO DI NASCITA E' UN BEL GIORNO,
MA IL GIORNO QUANDO SI SA IL PERCHE'
E' ANCORA PIU' BELLO!
…il Vescovo mi ha messo il Sacro Crisma sulla fronte.
Francesca Fardin
Lunedì 18 gennaio, noi ragazzi del gruppo giovani siamo andati a Castello Roganzuolo, per approfondire il percorso sulle vocazioni, iniziato durante gli incontri settimanali.
Abbiamo visitato la comunità vocazionale, dove alcuni ragazzi, terminate le scuole superiori, fanno due anni di vita comunitaria per capire se in futuro vogliono davvero entrare a far parte del seminario. Ad aiutarli in questo percorso c’è Don Alessandro Ravanello, responsabile della comunità e loro guida spirituale.
Arrivati alla casa, siamo stati accolti dai ragazzi e ci siamo riuniti in preghiera per un primo momento di condivisione. Ci siamo poi spostati in cucina dove, dopo aver cenato, abbiamo avuto modo di presentarci singolarmente. Successivamente abbiamo visitato la casa e un ragazzo ci ha spiegato come vivono, dove studiano, dove dormono… Lungo la parete delle scale ci sono numerose foto dei ragazzi che hanno intrapreso questa esperienza prima di loro e abbiamo avuto l’occasione di notare nei ritratti anche alcuni volti a noi familiari.
Dopo aver conosciuto la realtà in cui vivono, abbiamo avuto modo di ascoltare le loro storie. Quello che sicuramente ci ha colpiti è come la decisione di intraprendere questo cammino non sia stato da sempre una certezza e come non lo sia tuttora. Nell’ascoltarli siamo rimasti sorpresi dal fatto che sono dei ragazzi come noi e che la loro vita all’interno della comunità non è incentrata solamente nella ricerca della loro scelta vocazionale, ma anche nello stare insieme e divertirsi.
I Ragazzi del Gruppo Giovani
EDIZIONE NO. 34 DICEMBRE 2016
Don Alessandro Ravanello presiede la Santa Messa
nella nostra Chiesa 12.12.2016
NUMERO 33 – EDIZIONE SPECIALE – ESTATE 2016
GREST 2016
Lunedì 20 giugno è iniziata un’esperienza completamente nuova per i ragazzi e i bambini della Parrocchia, un’esperienza che rimarrà a lungo nel cuore di tutti: il grest.
Molti, probabilmente, immaginano il grest parrocchiale come un luogo dove ogni bambino è obbligato a pregare per la maggior parte del suo tempo, ma non è per niente così.
Ecco infatti la strutturata tipica di una giornata:
EDIZIONE NO. 31 DICEMBRE 2015
Padre Giuseppe Da Frè e Padre Fiorenzo Canzian
Mariarita de Marco
ore 14.30 accoglienza con dei balletti
Don Andrea Dal Cin e Monsignor Fabio Dal Cin con due confratelli ospiti
ore 14.45 scenetta su Giona-
Anche il segretario di Papa Francesco, Monsignor Fabian, ha voluto essere con noi!
il “compagno di avventure” di questo grest. "Giona, ragiona, Dio ti chiama, t'invita, tu sarai un profeta- Giona ragiona, la tua vita inutile non sarà."
EDIZION NO 30 SETTEMBRE 2015 Pagina 3
L'ESERCITO DEGLI SCOPETTONI
canti e un piccolo momento di preghiera
Se i banchi, sedili, gli inginocchiatoi della nostra chiesa li vedete senza polvere o addirittura luccicanti, e che i ragni non osano tesare la loro rete nelle fessure dei portoni o finestre, oppure non vedete le impronte delle scarpe sulla navata, lo è dovuto interamente al esercito volontario dei scopettoni- cioè alle nostre ammirevoli dame delle pulizie.
Si cerca di fare dei turni di quattro così ogni turno di signore serve che faccia le pulizie solo una volta al mese, ma questo non è per il momento possibile…. Ci mancano quattro donne per completare il giro mensile.
Comunque, ogni settima alle ore 9.00 di venerdì quattro di queste signore si trovano a fare le pulizie della settimana cioè- disinfestare i banchi, provvedere alle tovaglie, pulire la sacrestia, il bagno, l’altare, per terra le scale e per fino tutto intorno la chiesa al esterno sul marciapiede perché non solo si trovano carte, cartine ma anche, e cosa che da particolarmente fastidio, i mozziconi di sigarette.
Poi a Natale e Pasqua si fanno le pulizie di fondo che consiste nel lucidare con cera i banchi e tutto il resto che include sloggiare le ragnatele dalla loro dimora temporanea che significa installare delle impalcature per arrivare in certe zone ma qui si assolda qualche braccia maschile dal esterno.
La cura dei fiori è una cosa a parte. Attualmente c’è una signora che se ne occupa ma avrebbe bisogna che qualcuno la potesse affiancarla in questo non faticoso lavoro ma che richiede costanza dato che i fiori sono esseri viventi e per tanto non si possono lasciare senza cura per più di uno o due giorni. Naturalmente gioverebbe a tutti se questa persona abitasse non lontano dalla chiesa stessa. Si chiede anche gentilmente che piuttosto di portare piante e cosi via, di fare una offerta così si può gestire la situazione meglio. Certo che provvedere con risorse e cura a questo servizio chiede un impegno costante- ma poi l’alternativa sarebbe un altare senza fiori- che tristezza!!!
Quindi quando entriamo in chiesa diamoci un piccolo pensiero a queste signore delle pulizie e fiori, e rendiamoci conto quanto più vicino è l’esercito dei scopettoni a Dio che a quelle di noi che potendo ma non facendo stiamo comodamente a casa a bersi il caffè… poi non bisogna lamentarsi che si soffre di solitudine- l’esercito è sempre in attesa!
Eva Ulian
EDIZIONE NO. 32 MARZO 2016
LA SANTA CRESIMA 6 febbraio 2016
Con il nostro Vescovo, Mons. Corrado: il Parrocco Don Riccardo, la Cattechista Orietta, i Cresimanti: Samuele Locci, Giulia Argentin, Alessia Maso, Marco Doimo, Riccardo Dal Cin, Stefano Mattiuz, Alessandro Da Ros, Paolo Piaia, Michela Piaia, Andrea Maso, Fabio Battista
PRESENTAZIONE DEI CRESIMANTI
6.01.2016
I CHIERICHETTI CON IL VESCOVO
EDIZIONE NO. 31 DICEMBRE 2015
SARMEDE: Fonte di Vocazioni
Tutti in festa per la celebrazione degli anniversari sacerdotali
PUNTO VERDE 2015
LA RECITA
Domenica 6 dicembre la comunità cristiana di Sarmede ha celebrato il giubileo di due suoi sacerdoti: Padre Giuseppe Da Fre, missionario della Consolata vissuto per molti anni in Kenia e consacrato 50 anni fa e Monsignor Fabio Dal Cin consacrato 25 anni fa. Con l’occasione sono stati festeggiati anche i 49 anni di sacerdozio di Padre Fiorenzo Canzian, sempre missionario della Consolata e sempre attivo in Kenia, i 15 di Don Andrea Dal Cin e i 49 anni di consacrazione di Mariarita De Marco, nata a Villa ma da molti anni a Sarmede. La santa Messa solenne, molto sentita e partecipata è stata concelebrata da confratelli, amici dei Sacerdoti festeggiati.
Sua Eccellenza il vescovo, Monsignor Corrado, ha voluto essere presente a questa celebrazione con un messaggio di auguri. “…..un augurio a tutti perché continuino a vivere il dono del loro sacerdozio secondo il Cuore del Signore: Pastori secondo il suo cuore …”
Questa ricorrenza ha dato l’opportunità di ricordare anche quanto Sarmede sia stato un terreno fertile per il fiorire di vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata maschile e femminile. Una comunità che se da un verso può essere fiera ed orgogliosa di queste vocazioni, dall’altro deve ringraziare Dio per questo dono.
…….“Il dono della vocazione che avete ricevuto, non è soltanto per voi: in maniera molto chiara, la vostra chiamata è al servizio e per il servizio di tutto il popolo di Dio. In questi anni, in modi diversi e in luoghi diversi, si è manifestata la vostra risposta – ha sottolineato il vice presidente del consiglio pastorale nel porgere il saluto e l’augurio della comunità -. Grazie a Dio e a voi, per la ricchezza di una Vita impegnata a divulgare il Vangelo, che ha raggiunto una moltitudine di persone magari in terra di missione, dopo che avete lasciato tutto e tutti.
Il traguardo raggiunto non è il rendiconto finale. E’ la sosta in cui si riprende fiato per ripartire con più slancio di prima e con il bagaglio delle esperienze acquisite, si continua ancora con energia, voglia e gioia a rendere testimonianza dell’amore di Dio. Ci si volta indietro per un momento e si valuta il tratto di strada percorso da quando si è sentita, forte ed esigente, la chiamata del Signore.
Riflettendo sul mistero della vocazione, preghiamo e confidiamo che il Signore illumini i nostri ragazzi nel scegliere il loro futuro migliore e mandi ancora operai per la sua vigna e preghiamo anche che il Signore doni ancora molti anni di volontà, di desiderio e di …. fiato a tutti.
Auguri! .. Buon cammino” …..
Al termine della Santa Messa, il gruppo dei giovani dell’Unità Pastorale ha proiettato un video da loro stessi realizzato, con le testimonianze anche divertenti, di amici e parenti dei Sacerdoti presenti e di alcuni di quelli (don Giacomo Da Fre’, don Vittorino Favero, don Giuseppe De Biasi e anche suor Evelina) che hanno raggiunto la casa del Padre. E’ stato davvero un bel momento che ha fatto sentire i sacerdoti ancora più vicini al loro paese natale.
Il momento conviviale che ha concluso la festa, ha dato l’occasione a tutti i partecipanti di salutare e congratularsi personalmente con i festeggiati.
Elide
Vice Presidende
Consiglio Pastorale
LA S. MESSA ANIMATA DAI FANCIULLI DEL PUNTO VERDE
EDIZIONE NO 28 APRILE 2015 Pagina 3
I Cresimanti: Della Maria Marco, De Biasi Daniele, Gallito Giada, De Bortoli Piergiorgio, Gallo Veronica, Baronio Anna, Brun Martina, Minatel Letizia, Da Frè Jessica, Balbinot Andrea, Modolo Asia, Mehmeti Amarildo, Vendrame Dana con il Vescovo S.E. Mons. Alfredo Magarotto, il nostro Parroco don Riccardo e la Catechista Orietta.
Il momento più significativo è stata la cerimonia della Cresima, soprattutto quando mi avvicinavo verso il Vescovo con la mia santola che mi sosteneva e le poche parole che mi ha detto prima che io tornassi al posto. Mi ha detto di mettere Dio al primo posto nel mio cuore, cercherò di farlo impegnandomi al massimo.
MARTINA
Il percorso della Cresima che abbiamo fatto è stato molto impegnativo e per molti è costato sacrificio per essere presenti. È stato un percorso molto interessante, soprattutto la cerimonia della Cresima quando mi sono avvicinata a parlare personalmente con il Vescovo.
LETIZIA
Durante gli incontri mi hanno colpito molto tante cose che sono diventate importanti per la mia vita quotidiana. Ad esempio mi fa credere di più in Gesù e non dico più parolacce.
DANIELE
Durante il percorso della cresima la nostra catechista ci ha detto una metafora che mi ha colpito molto: “L’uomo è come un computer e Dio è la corrente, se la corrente viene a mancare anche il miglior computer smette di funzionare”. Mi sento un po’ come quel computer e spero di non staccare mai la spina dalla corrente.
PIERGIORGIO
Il momento più emozionante è stato il rito; i pochi passi per giungere davanti al Vescovo accompagnato dalla mia madrina e sentire la mano del Vescovo appoggiarsi sulla mia fronte per porre il sigillo…..ora per sempre sono un cristiano. Ora voglio esserlo più consapevolmente.
AMARILDO
EDIZIONE NO 30 SETTEMBRE 2015 Pagina 2
LA PRIMA COMUNIONE VENNE CELEBRATA IL GIORNO
3 MAGGIO 2015
CAPPELLA MAGGIORE: Mons. Martino Zagonel accompagna
EDIZIONE NO. 27 DICEMBRE 2014 Pagina 3
Aurora Baccichetti Filippo Battistuz Ulisse Betton Manolo Bitto Martina Canal Emily
Francesco Da Ros Dustin Dal Cin Giulia Dal Cin Diego De Luca Matteo Favero Jury Gallo
Elena Pasin Marco Piccin Luca Pizzol Soami Sportelli Lorenzo Spano Alice Segatto Andrea Segat Andrea Uliana
CORPUS DOMINI 4 GIUGNO 2015 (sera)
Partecipano alla celebrazione, insieme al cancelliere vescovile don Luigino Zago che ha accompagnato l'ingresso, diversi sacerdoti: i confratelli di ordinazione e altri particolarmente legati al periodo di formazione in seminario e all'impegno pastorale di don Riccardo. Non sono mancati poi i sacerdoti originari della nostra parrocchia, che ad ogni occasione manifestano con gioia la loro appartenenza a Sarmede.
EDIZIONE NO 28 APRILE 2015 Pagina 2
PRESENTAZIONE ALLA COMUNITA'
ANZANO: Il nostro Vescovo Mons. Corrado accompagna
Don Riccardo
DEI RAGAZZI DELLA CRESIMA 2015
PRESIEDUTA DA DON ROBERTO
ANZANO
Don Riccardo
CAPPELLA MAGGIORE
Questa di Cappella, Anzano e Sarmede è la prima nomina come parroco per don Riccardo che, nato a Motta di Livenza nel 1973 e ordinato sacerdote il 30 maggio 2010 nella chiesa cattedrale di Vittorio Veneto, ha prestato servizio ad Oderzo e come vicario parrocchiale a Motta di Livenza. Parroco giovane, quindi, di età e di ordinazione.
Un momento molto importante del percorso di preparazione alla Cresima per me sono stati gli incontri in Seminario. Lì abbiamo potuto riflettere su noi stessi e sul vero motivo per cui abbiamo scelto di ricevere la Cresima. Per molti è stato impegnativo partecipare agli incontri, ma tutti alla fine siamo stati gratificati e rimasti contenti.
ANNA
Il momento più emozionante della cerimonia è stato quando ho ricevuto questo Sacramento e durante la predica che è stata molto significativa perché il Vescovo ha parlato della responsabilità che noi ragazzi abbiamo ora che siamo cresimati, e che il futuro dipende dai giovani. Forti sono state le sue ultime parole: “…e ora tocca a voi!” Molto bello è stato tutto il percorso fatto con la catechista, i compagni e con l’aiuto dei genitori e dei padrini.
VERONICA
SARMEDE
SARMEDE
Durante la celebrazione liturgica, la prima messa celebrata nella nostra comunità, ricca di segni e significato, don Riccardo si è affidato alle nostre comunità, consapevole che un parroco è chiamato ad accompagnare, ma anche che, nel raccogliere un'eredità preziosa come quella lasciata da don Mario Dall'Arche, ha bisogno del sostegno di tutta la comunità unita a don Mario Borga.
Forse sarebbe più scontato parlare del discorso che il Vescovo ha fatto ad ognuno di noi, io invece vorrei parlare dell’attimo prima, dei pochi secondi che precedevano questo momento. Sembrerà strano ma avevo paura, ma non la solita paura, una bella paura. L’emozione era talmente grande che mi tremavano le gambe. Il sapere che pochi minuti dopo sarei cambiata come persona, mi ha reso talmente felice da far paura e da farmi provare molte sensazioni a cui faccio fatica a dare il nome.
ASYA
Il giorno della Confermazione, quando il Vescovo ha finito la predica ho iniziato a tremare per l’emozione, però mi sono calmata quando mi ha detto: “Gesù deve essere sempre al primo posto nella tua vita”. Durante il cammino per la Confermazione, avevo paura di non riuscire a farcela, ma sono stata sostenuta da delle persone importanti e alla fine mi sono convinta. In questo cammino, sono stati molto importanti i ritiri perché ho avuto la conferma di quanto fosse importante questo Sacramento.
JESSICA
La cosa che più mi ha colpito sono i 7 doni dello Spirito Santo : intelletto, sapienza, scienza, fortezza, consiglio, pietà e timor di Dio. Sapere che questi doni mi sono stati dati col sacramento della Cresima, mi rallegra e mi dà la forza di andare avanti ogni giorno.
MARCO
Laura
EDIZIONE NO. 26 SETTEMBRE 2014
Pagina 3
Prima Comunione e Giovedì Santo
La Prima Comunione venne celebrata il giorno 4 maggio 2014.
I ragazzi della prima comunione partecipano al rito del Giovedì Santo
Ivan Casagrande: Prima Comunione
EDIZIONE NO. 27. DICEMBRE 2014 Pagina 2
28 SETTEMBRE 2014
BENVENUTO DON RICCARDO
Il sole di questa giornata partecipa alla gioia della comunità per l'ingresso del nuovo parroco, don Riccardo Meneghel.
È un giorno speciale e atteso da tutti, dai grandi e dai piccini, dai giovani e dagli anziani... Tutti attendono l'arrivo del nuovo parroco. E Don Riccardo, puntualissimo, arriva! I giovani lo accompagnano lungo la strada, da Cappella Maggiore fino alla nostra chiesa, con un corteo di biciclette e striscioni. Di fronte alla chiesa ci sono i bambini della scuola materna che, tutti emozionati nei loro grembiuli colorati, gli danno il benvenuto recitandogli una poesia e ricordando a tutti che oggi, 28 settembre, è anche il compleanno di don Riccardo. Il primo di tanti compleanni che gli auguriamo di festeggiare con noi! Non manca poi il benvenuto del primo cittadino, il sindaco Larry Pizzol, e del consiglio pastorale parrocchiale.
EDIZIONE NO. 26 SETTEMBRE 2014
Pagina 2
CRESIMA 2.2.2014
Il sacramento della Cresima è stata conferita dal Vescovo Emeritus, Mons. Ovidio Poletto nella chiesa di Cappella Maggiore il giorno 2 febbraio 2014. Durante la celebrazione i ragazzi hanno ricevuto lo speciale augurio dal nostro vescovo, S. E. Mons. Corrado Pizziolo. Il nostro Caro Don Mario Dall’Arche era presente dalla sua camera ed ha assistito alla celebrazione via web.
Presentazione alla comunità dei ragazzi della Cresima 2014. Presieduta da Don Fabio.
Foto: Ivan Casagrande con Don Mario e la Madrina, Orietta.
Ivan Casagrande già adulto riceve la prima confessione e la prima comunione la settimana prima della Cresima, accompagnato amorevolmente e spiritualmente da Don Mario Dall’Arche.
Osanna al figlio di Davide.