Il giorno 17 dicembre durante l’ora di italiano, alle 12:10 è venuta la professoressa Ricci che, collegandosi con le altre classi, ci ha illustrato delle slides con cui è stata illustrata l'iniziativa “facciamo un pacco alla camorra”. Il pacco è un contenitore di speranza vera, di fatica e voglia di cambiamento. È il richiamo forte alla legalità e alla voglia di schierarsi dalla parte di coloro che vogliono costruire un mondo equo e giusto riappropriandosi della propria dignità e dei territori che le mafie hanno sottratto alla comunità. Successivamente, sempre in collegamento con un’altra classe, la 3BSA abbiamo potuto parlare con il Presidente della cooperativa “La Strada” che ci ha illustrato i cambiamenti apportati alla società, principalmente in Campania, attraverso azioni positive quali “ il pacco alla camorra” e la confisca dei beni presi dalla camorra.
Il Presidente della cooperativa “La Strada” ha spiegato come il termine “pacco” venga utilizzato con un doppio senso e in maniera ironica e come vengono utilizzati i beni confiscati alla mafia e alla camorra parlandoci della nascita di questa cooperativa con l’intento principale e nobile di aiutare gli altri. Egli ha spiegato di come Pacco alla camorra sia una sorta viaggio di sapori nuovi e ritrovati grazie al lavoro di associazioni e cooperative sociali che lavorano la terra attraverso l'inclusione di persone svantaggiate, passando attraverso il riutilizzo dei beni confiscati, il recupero di antiche colture e il risanamento dei beni comuni altrimenti lasciati al degrado.
La cooperativa nasce nella provincia di Caserta, uno dei posti dove è molto sviluppata e negli anni passati siano molti esempi di problemi e lotte sulla questione dei beni confiscati , con lo scopo di far rivivere i beni confiscati attraverso il volontariato, un volontariato che a volte si trasforma in cooperazione sociale, un ulteriore strumento per costruire nuove possibilità di vita, dignità e lavoro. Successivamente il presidente ha raccontato di come si è avvicinato a questo mondoeaqueste organizzazioni di solidarietà per questi comuni continuamente attaccati dalla camorra collaborando anche con “Libera”.
Ha evidenziato anche il fatto che molte volte i terreni confiscati sono utilizzati per campi estivi che accolgono ragazzi in difficoltà e che vogliono semplicemente aiutare. Dopo aver partecipato anch’esso al campo estivo ha deciso di continuare con questo suo modo di aiutare anche dopo la scuola. Dopo la nascita della Cooperativa La Strada insieme a libera hanno continuato con l’aiuto delle persone con problemi mentali, fisici o di altri caratteri facendoli lavorare per la comunità nelle fattorie dei territori confiscati per il pacco alla camorra sempre e inviare questo pacco anche nelle zone dove si pensa che la camorra non ci sia. Inoltre Stefano, ha incoraggiato dicendo che noi dobbiamo fare quello che più vogliamo fare e non quello che ci chiede la società anche come banalmente prendere un pezzo di carta che potrebbe nemmeno servirci (laurea o diploma che sia), e spingendoci anche ad inseguire i nostri sogni dicendo che il sogno è fatica e quindi dobbiamo sempre sudare e impegnarci.
Verso la fine dell’ora ha risposto ad alcune domande, come ad esempio (quella che ho fatto io) quella che se ancora oggi la camorra li minacci ed ha risposto che all’inizio ci sono stati degli atti vandalici ma che comunque bisogna lottare e credere in quello che si vuole fare e continuare a farlo per il bene degli altri e il nostro. Infine abbiamo tratto le riflessioni e abbiamo salutato il presidente Stefano Mancini e la professoressa Ricci e ci siamo apprestati per finire, come di consueto, la nostra giornata di scuola.