Incontro con Don Luigi Ciotti
11/03/2022 - 💒 Chiesa di Santa Maria della Verità, Benevento
Incontro con Don Luigi Ciotti
11/03/2022 - 💒 Chiesa di Santa Maria della Verità, Benevento
Venerdì 11 marzo 2022 ci siamo recati alla chiesa di Santa Maria della Verità per incontrare Don Luigi Ciotti, presbitero e attivista italiano, ispiratore e fondatore prima del gruppo Abele per la lotta contro la tossicodipendenza e le dipendenze e poi dell'associazione "Libera", contro i soprusi delle mafie in tutta Italia.
Don Luigi Ciotti ha voluto conoscere, con passione e curiosità, la storia di Don Carlo Lombardi, ucciso proprio sul sagrato della chiesa di Santa Maria della Verità e dopo aver salutato con amore ed emozione ognuno di noi, ha voluto renderci partecipi della sua testimonianza, ricordando a tutti il valore della memoria e l'importanza di essere dei cittadini attivi, responsabili, pronti a dare una mano tutti insieme per il bene della comunità.
Questo fantastico incontro si è impresso nella nostra persona e ci ha animati con così tanta passione che abbiamo deciso di elaborare quanto Don Ciotti ha condiviso con noi, esprimendo a turno delle nostre riflessioni personali che porteremo sempre con noi e che contribuiranno a mantenere vivo il ricordo di questa esperienza.
-Secondo me una delle parti più importanti del nostro essere cittadini e persone su questa terra è proprio l’ utilità che possiamo dare agli altri, indipendentemente dalla nostra mansione. Ogni tassello della società è fondamentale perché il grande mosaico della vita si completi, dall’operaio all’architetto, dall’infermiere al medico e dallo studente al professore. (Alberto Landi)
-Uno dei passi di Don Luigi Ciotti che mi ha maggiormente colpito è quando ha augurato che in ognuno di noi ci sia un conflitto con la nostra coscienza, che ci spinga a cooperare insieme, a mettere in gioco le nostre vite per il bene della comunità. Solo attraverso la cooperazione, infatti, i tanti IO possono diventare un unico NOI, il vero elemento vitale per il progresso della società. (Carmine Iannella)
- La mafia, si comporta come un fantasma, si nutre dell’ignoranza del popolo per vivere e mira a tenere nell’ombra le persone per non essere ostacolata. Mi ha colpito l'espressione: ‘Conoscere ci rende più consapevoli’. Questa ci offre l’unico vero strumento per combattere la mafia: la cultura. Per concludere, vorrei citare io un proverbio: “ chi ha libri ha labbra”. (Giovanna Tardiola)
- “La consapevolezza sta nel decidere da che parte stare”. Soprattutto alla nostra età dobbiamo essere capaci di scegliere, dobbiamo capire che fuori dalla bolla in cui viviamo c’è un mondo che ci aspetta, che cercherà in tutti i modi di buttarci a terra e dobbiamo essere noi a saper decidere, non solo se fare un’azione giusta piuttosto che una sbagliata, ma capire cosa è meglio per noi e per gli altri. (Miryam Colucci)
- "Mettendoci in gioco possiamo generare un NOI, formato da tanti IO". Nella vita bisogna imparare ad essere altruisti, creare quindi "un grande cerchio" dove regnano l'alleanza di gruppo, la collaborazione e la forza di volontà, cancellando qualsiasi forma di intolleranza etnica, religiosa e psicologica. (Salvatore Santaniello)
- L’augurio a battersi per i diritti che significa battersi per il bene delle persone e del paese. Oggi più di ieri siamo chiamati ad affrontare delle sfide che con coraggio ed ambizione insieme si possono vincere e come ha sottolineato Don Ciotti si vincono mettendo da parte il nostro io egoistico e iniziando a pensare al plurale perché è sempre l'unione che fa la forza. (Rossella Forgione)
- "La malattia peggiore che può affliggere una persona è L’INDIFFERENZA". L’indifferenza infatti sa ferire il cuore e l’anima più di una parola e di un atteggiamento perché è come se per gli altri non esistessimo. Io di certo non sono indifferente. È così bello far del bene agli altri, poiché è come farlo a sé stessi, ti fa sentire bene ed in un certo qual modo ti migliora, e la tua vita diventa positiva. (Martina La Falce)
- "Solo attraverso la collaborazione di tanti IO, possiamo arrivare a un grande NOI, elemento vitale per la nostra società”. Purtroppo al giorno d’oggi l’egoismo e l’omertà sono sempre più presenti. Secondo me avere una visione più “egoista” nella vita non è sbagliato poiché dobbiamo essere consapevoli degli atti che noi stessi facciamo ma ciò non dovrebbe annientare la società collettiva di cui facciamo parte tutti e quindi deve essere una società per cui ognuno fa la sua parte per renderla vivibile al meglio. (Safi Ullah)
- Un passo che mi ha toccato molto è stato il discorso sulla conoscenza. Conoscere e ricordare la storia di una persona che ha speso la sua vita per aiutare il prossimo è come farla rivivere nei nostri cuori e nella memoria comune, e non dimenticandola chiusa in una gabbia, rendendo vano il suo sacrificio. Conoscere vuol dire approfondire ed entrare in ciò che si legge, farlo proprio ed applicare l’insegnamento nella vita di tutti i giorni. (Salvatore Tascione)
- Don Ciotti ci dice che la memoria è conoscenza e consapevolezza, cose molto importanti perché permettono ad ogni individuo di decidere la strada da intraprendere e collaborare perché ci sia un cambiamento che ha bisogno di ciascun individuo. Più conoscenza , consapevolezza e voglia di cambiare piccole cose dal quotidiano perché la cosa più temibile per il genere umano è l’indifferenza, è il delegare gli altri, è la rassegnazione. (Manuele Puzella)
- Secondo il mio modesto parere, l’io deve collaborare nel noi per far sì che si venga a creare una società che sia quanto più vivibile e pacifica, per il bene di quest’ultima e di chi la compone. Concludo il mio pensiero affermando quindi che c’è necessariamente bisogno di una cooperazione solida tra gli individui sulla quale basare un meccanismo ben sviluppato e strutturato al fine di creare una società migliore per tutti. (Lorenzo Galliano)
- Ciò che mi ha colpito di lui è il non ostentare la propria persona quindi l’ ”io” ma parlare sempre al plurale perché solo la condivisione con gli altri può portare a dei risultati. Concordo nel fatto che solo mettendo in discussione la propria coscienza si possono comprendere e aiutare gli altri. Quest’incontro è stato particolarmente costruttivo in quanto mi ha aiutato a comprendere e a riflettere sull’importanza dell’essere uniti e solidari con tutti. (Mariastella Iannelli)
- Uno dei passi che mi ha colpito di più è stata proprio una sua frase, in riferimento all’utilità dei social media e di come spesso si tende a confondere la relazione con delle inessenziali connessioni e in che modo essi siano importanti non solo per trovare le informazioni, ma anche per cercare. Questo perché solo grazie alle informazioni che noi ci apprestiamo a cercare e a ricordare, noi possiamo continuare a mantenere viva la memoria, e con una sorta di consapevolezza che anche una singola persona rammenti ciò. (Marilù Guerrera)