In un mondo in costante evoluzione, le frontiere tra discipline accademiche si sfumano, aprendo spazi per approcci educativi interdisciplinari. Una riflessione intrigante emerge quando consideriamo la possibilità di essere STEAM insegnando inglese.
Può l'insegnamento della lingua inglese diventare una piattaforma dinamica per integrare elementi STEAM nella formazione degli studenti? E’ una domanda che mi pongo da parecchio tempo. Ho studiato, sto studiando, mi formo e in-formo.
Seguire l’approccio didattico della prof.ssa Simonetta Falchi sul Trojan Learning, una recente ed illuminante esperienza alla Masterclass di Fondazione Golinelli, essere mentor di Scuola digitale Liguria mi ha confermato che sono sulla strada giusta e, se non proprio sulla strada giusta, certamente su quella che permette gli alunni di essere nella loro “Confort-zone” per un apprendimento attivo.
Insegnare inglese può essere un ponte educativo unico per abbracciare l'approccio STEAM. Mentre gli insegnanti coltivano abilità linguistiche, offrono anche un terreno fertile per la scoperta scientifica, l'innovazione tecnologica, l'espressione artistica.
Questa sinergia tra discipline non solo favorisce lo sviluppo delle competenze linguistiche, ma promuove anche una comprensione più profonda e interconnessa del mondo che ci circonda. Questo approccio all'insegnamento non solo "allena il muscolo della creatività", come dice il mio amico Daniele Biancardi, ma tocca ed abbraccia anche le soft skills, contribuendo così a una formazione più completa e versatile degli studenti.
Le fasi del progetto: Il Progetto "Inventing for the Future" Group Work