Violazione della privacy
Navigando in rete o semplicemente utilizzando i nostri dispositivi (telefonini, tablet, computer), ormai tutti rischiamo di vedere violata la nostra sfera privata.
Raramente leggiamo la normativa sulla privacy quando ci colleghiamo ad un sito, o quando ci iscriviamo a un social network o partecipiamo a giochi e concorsi che ci richiedono i nostri dati. Con molta facilità spuntiamo la casella accanto a “Ho letto” o “Accetto”, senza pensare alle conseguenze e, soprattutto, senza considerare che stiamo mettendo i nostri dati personali a disposizione degli inserzionisti e delle società di marketing e di analisi predittive che sono tra le principali finanziatrici dei social network più diffusi al mondo.Senza rendercene conto lasciamo alla mercé di queste imprese ed, eventualmente, anche di malintenzionati una serie enorme di tracce che riconducono a noi: la nostra ingombrante impronta digitale fatta di
nome e cognome
data di nascita
città natale, città in cui viviamo, città che abbiamo visitato
lavoro attuale e lavori e lavoretti che abbiamo fatto in passato
scuole in cui abbiamo studiato o studiamo
corsi di formazione che abbiamo frequentato
i nostri gusti sotto forma di ‘wow’ 😮, ‘cuoricini 💓’ e ‘likes’👍
libri, film, cantanti e programmi tv preferiti
i nostri video, le nostre foto e quelle in cui siamo taggati (incluso quelle contrassegnate come private)
il browser che usiamo
le lingue che conosciamo
il nostro orientamento politico e sessuale
le nostre credenze
la lista dei nostri amici
il nostro indirizzo IP
e, se li abbiamo inseriti, perfino il nostro numero di telefono, lo stato civile e la nostra mail personale. In pratica, i nostri dati sono il prezzo che paghiamo per trascorrere gratuitamente il nostro tempo su Facebook, su TikTok, su Instagram, su Twitter e su altri social network.
Dobbiamo rendercene conto e fare molta attenzione alla parte della nostra identità che esponiamo in rete.
Anche perché dobbiamo essere ben consapevoli del fatto che, una volta pubblicato un nostro dato, una nostra foto o un nostro video in internet, può essere anche diffuso o manipolato da malintenzionati per altri fini che possono mettere in pericolo l'integrità e la sicurezza nostra e delle persone che si relazionano con noi.
Sexting, appuntamenti al buio e cyberbullismo
La possibilità che i nostri dati, le nostre foto e i nostri fatti personali possono finire nelle mani sbagliate e diventare di dominio pubblico è la storia di migliaia di vittime di cyberbullismo e di revenge porn (la diffusione di foto e video “hot” per vendetta). L’età delle vittime di quest’ultimo reato - conosciuto anche come sexting - si sta pericolosamente abbassando, al punto da coincidere a volte con la pedopornografia.
La cronaca è piena di storie di persone che hanno avuto la vita rovinata dalla diffusione di loro dati sul web.
Per difendersi e navigare in modo più sicuro, bisogna insegnare a tutti, ma soprattutto ai bambini e ai ragazzi, l´importanza di non rivelare in rete la propria identità e i propri dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, dati dei propri amici e conoscenti, foto e video in cui si vedono in modo evidente dove si trovano i luoghi da loro frequentati).
Inoltre, bisogna metterle le nuove generazioni in guardia dai pericoli insiti nella rete, tipo
accettare di incontrarsi personalmente con sconosciuti contattati in internet
fornire informazioni personali a persone conosciute in chat
mandare foto personali o intime
scambiare il numero di telefono con persone conosciute su internet
diffondere immagini e video di propri compagni senza autorizzazione
credere a offerte supervantaggiose che, spesso, nascondono truffe
richiamare col telefonino numeri sconosciuti da cui provengono squilli, o chiamate mute
dare ad altri le proprie password o lasciarle incustodite
Sulla leggerezza con cui trattiamo le nostre password vi consigliamo di guardare questo video esplicativo di Google.
Sul cyberbullismo vi consigliamo di consultare anche la nostra pagina dedicata ai Diritti dentro e fuori dalla rete.
Scaricare programmi poco affidabili da siti inaffidabili
Ti viene voglia, per esempio, di sapere chi guarda il tuo profilo Instagram o TiKTok, o di far diventare più veloce il tuo dispositivo e ottimizzarlo al massimo della sua efficienza..., beh, brutte notizie, nessun programma te lo permette davvero, quel programmino scaricato sul telefono serve solo a carpire i tuoi dati e a riempirti di pubblicità, e potrebbe anche essere dannoso per il tuo dispositivo, sovraccaricando la ram e infestando la tua navigazione con pop-up pubblicitari.
Phishing
Vi arriva una mail dalla vostra banca di fiducia, vi dice che vi è arrivato un bonifico di 10.000€, la mail contiene un link che ti porta alla pagina della banca clonata dai malintenzionati, infatti, vi chiede i vostri dati bancari sensibili per accreditare il denaro, ma ovviamente, accade al contrario, nessuno vi regala i suoi soldi!
Ecco un video di Google che illustra bene il problema.
Per riassumere qualche consiglio per ragazzi e adulti:
Limitare la diffusione delle proprie informazioni personali.
Tenere sotto controllo e abilitare le impostazioni sulla privacy sia nei browser che nei siti e nei social frequentati.
Mantenere aggiornati i sistemi operativi e i programmi antivirus installati sui propri dispositivi.
Non fornire i propri dati a persone sconosciute.
Usare password sicure.
Diffidare dai siti e dalle mail inviate da sconosciuti che promettono mari e monti.
Fare acquisti online solo da siti che forniscono connessioni sicure e criptate.
Non fornire via e-mail, sms o whatsapp dati riguardanti la propria carta di credito o il proprio conto bancario. (In genere i siti sono contraddistinti dall'icona del lucchetto vicino alla barra degli indirizzi e sono di tipo https anziche http).
Ma proviamo a capire come muoverci con sicurezza nel mondo digitale evitando le trappole del Web, attraverso due presentazioni di approfondimento preparate dal prof. Francesco Marotta dell'ISIS "Gaetano Filangieri" di Frattamaggiore.