Se volete approfondire la questione dell'attribuzione di questa frase ripetuta in ogni situazione di conflitto, consultate questo link di approfondimento a Quote Investigator, affidabile sito di ricerca sulle citazioni:
Ma per parlare di guerra e cittadinanza digitale, dobbiamo prima sgomberare il campo da un equivoco: una cosa è parlare di disinformazione di guerra (quella realizzata ad arte dalle parti in conflitto per demonizzare l'avversario e dare forza alle proprie presunte ragioni o per spiazzare il nemico) e un'altra parlare di cyberguerra (quella combattuta con l'utilizzo di mezzi tecnologici avanzati per realizzare attacchi digitali ai sistemi di sicurezza degli Stati nemici).
Si fa risalire il primo attacco informatico rivolto ad un'infrastruttura al 1982, durante il periodo della "Guerra Fredda", quando gli hacker statunitensi bersagliarono i gasdotti russi, provocandone l'esplosione. Il danno comportò anche il propagarsi di un incendio di proporzioni spaventose, diventando un importante monito: la guerra cibernetica avrebbe potuto sostituire le bombe, pericolo che ha portato a fare sempre più attenzione ai sistemi di sicurezza informatici.
Inoltre, con il tempo si sono moltiplicati anche dei movimenti di "hacktivismo", che agiscono in modo coordinato per attuare battaglie contro organizzazioni o interi governi.
Il più famoso è Anonymous, noto in tutto il mondo per i suoi cyber-attacchi contro società e istituzioni governative.
In questo documentario tratto dalla trasmissione televisiva della RAI Presa Diretta alcune interessanti notizie sulla cyberguerra tra Russia e Occidente.
La guerra cyber tra Russia e Occidente – PresaDiretta 07/03/2022
In piena guerra in Ucraina (tra aprile e maggio del 2022), poi, abbiamo imparato a conoscere Killnet, un collettivo di hacker che dopo l'invasione russa si è schierato apertamente con Mosca e ha chiamato a raccolta altri volontari che fossero disposti ad attaccare istituzioni di Stati occidentali. Secondo quanto dichiarato dall'Agenzia di stampa AdnKronos "sono degli anti-Anonymous, un collettivo contrapposto dal punto di vista dello schieramento ideologico ma che con Anonymous ha tratti molto comuni come appunto le campagne di reclutamento volte ad un unico obiettivo". A far parte di Killnet sono "tra i mille e i 1.500 attivisti operativi stimati" che "a partire dalla metà di aprile hanno collezionato una lunga serie di attacchi soprattutto contro diverse istituzioni governative, soprattutto ucraine ma anche romene, cecoslovacche, ecc. E poi hanno iniziato a rivolgere l'attenzione anche verso il parco infrastrutture italiano".
In ogni guerra, le parti in conflitto tendono a manipolare la realtà offrendo visioni opposte dei fatti, spesso simmetricamente alterate.
Proprio nei giorni in cui stiamo allestendo questo sito, la guerra in Ucraina ha offerto tragici esempi di disinformazione. Ne parliamo in questa pagina del sito che abbiamo realizzato con molta attenzione cercando di non prendere posizione, ma solo presentando casi in cui sembrava evidente la manipolazione della realtà da un fronte o dall'altro elle parti in conflitto.