Pistoia 23 marzo 2023 

Il 23 marzo, per approfondire la conoscenza dei compiti e delle funzioni degli Enti Locali, le maestre ci hanno accompagnato a Pistoia per la visita alla sede della Provincia e per un colloquio con il vicepresidente Giacomelli.

Siamo stati ricevuti in una bella sala e qui ognuno di noi ha potuto porre la propria domanda e ascoltare le risposte. L'incontro si è svolto con la massima cordialità e abbiamo ascoltato con interesse.

Alla fine ciascuno di noi ha ricevuto in dono anche un bel libro di foto delle località principali della provincia di Pistoia così potremo conoscere meglio il nostro territorio.

In viaggio in treno sulla Ferrovia Porrettana, la Transappenninica

Il tratto della Ferrovia Porrettana che da Pracchia a Pistoia conta 27 gallerie più o meno lunghe e in circa mezz'ora ci porta in città: comodo e veloce!

  A spasso nel centro di Pistoia a caccia dei segni del cammino: 

                    Il nicchio o conchiglia di san giacomo

A contornare lo stemma di Pistoia

Sulla facciata del Duomo

Nella stanza di ingresso del Palazzo Comunale

Sul selciato della piazza

Nella facciata della galleria Vittorio Emanuele

Sul totem all'angolo di via degli orafi

Nel Battistero, un'acquasantiera

Sul pozzo del "Leoncino"

Qui abbiamo " avvistato" anche il tradizionale "bordone" del pellegrino

E anche l'insegna di una pizzeria...

 molti ancora ne potremo vedere: la prossima volta che andremo a Pistoia, continueremo la ricerca!

                        L'arrivo in san bartolomeo in pantano

Per concludere la passeggiata ci siamo affacciati in piazza San Bartolomeo in Pantano: qui, nella stanza del pellegrino, abbiamo avuto una bella accoglienza dai volontari del Cammino di San Bartolomeo e qui abbiamo potuto timbrare la nostra immagine come veri pellegrini in cammino!

Sull'adesivo c'è il simbolo del cammino di San Bartolomeo: i volontari ci hanno spiegato che si ispira ai quadrati concentrici scolpiti sulla facciata della chiesa.

Osservando bene...è proprio così!

                            Una curiosità: Lo stemma di Pistoia

                     "un incontro davvero straordinario...il micco"

Stiamo passeggiando per le vie del centro e  sentiamo: "Psss...psss...ragazzi, guardate in alto.."

Increduli alziamo lo sguardo e...impossibile...uno degli orsi dello stemma della città ci sta facendo l'occhiolino e ci fa cenno di avvicinarci.

Ci fermiamo a osservarlo meglio e lui comincia a parlare...

"Io sono l'orso Micco, mi trovo a sorreggere lo stemma di Pistoia da più di 700 anni insieme al mio amico, qui di fronte a me.

Mi chiamano così forse perché vengo dalla montagna, proprio come voi, e i pistoiesi, scherzosi come sono, mi credono un po' sempliciotto. Noi lo sappiamo bene che non è vero eh?

Però in fondo mi vogliono bene e mi hanno dedicato perfino una corsa con i cavalli che si svolge a luglio e che si chiama  "Giostra dell'orso". Anticamente c'era pure un orso vero che veniva portato nella piazza del Duomo e che partecipava alla festa: questo però era una vera crudeltà, non credete?

Il mio amico ed io ci guardiamo sempre alle spalle per controllare che non arrivi nessun nemico e proteggiamo la città.

Sono molto fiero e onorato di essere qua sopra: mi hanno scelto perché sono un animale forte, coraggioso e selvaggio e devo essere all'altezza del leone, il Marzocco, simbolo di Firenze, la città ricca e potente con cui Pistoia è sempre in competizione.

Lo scudo che sorreggo è a scacchi rosso e argento e sopra c'è una corona; indosso un mantello degli stessi colori foderato di verde e sono molto elegante.

Resto in piedi sopra dei grandi rami di quercia legati da un bel fiocco rosso e la mia posizione purtroppo non è molto comoda...ma chissà quanto ancora ci dovrò stare!

Voi ragazzi che abitate sulla mia bella montagna salutatemi i nostri boschi che ora vedo solo da lontano e a cui ripenso con tanta nostalgia!"

A quel punto smette di parlare e rimane immobile; noi ci guardiamo sorpresi ...sarà stato vero o ci siamo immaginati tutto?

Chi lo sa? Intanto dobbiamo affrettarci per non perdere il treno... però, che incontro ragazzi!


                                                                                           La classe quinta