CARDINALE BORROMEO

Quasi tutto il capitolo XII del romanzo I Promessi Sposi è dedicato dal Manzoni alla descrizione della vita del cardinale, finemente paragonata ad “un ruscello che, scaturito limpido dalla roccia, senza ristagnare né intorbidarsi mai, in un lungo corso per diversi terreni, va limpido a gettarsi nel fiume”. Manzoni non dà un ritratto fisico, ma presenta il personaggio ripercorrendo i momenti più salienti della biografia di questo personaggio e le caratteristiche della sua personalità.

Il profilo del Cardinale ha un significato che va ben oltre i dati storici.

L'autore intende proporre un esempio di santità accessibile a chiunque voglia percorrere la via della perfezione religiosa.

DIALOGO TRA IL CARDINALE BORROMEO E L'INNOMINATO

All’alba, seguendo un popolo in festa, l’Innominato giunge al paese e alla casa dove è ospitato il cardinale Federigo, in visita pastorale. E qui avviene l’incontro, insperato, imprevisto, gratuito. «Appena introdotto l’Innominato, Federigo» gli va incontro, con un volto premuroso e sereno, e con le braccia aperte, come a una persona desiderata».

Tra i due grandi, posti l’uno di fronte all’altro, domina all’inizio un silenzio foriero di attenzione e rispetto che prelude ad un colloquio di sguardi. L’Innominato si sente straziato da due sentimenti opposti: la speranza «di trovare un refrigerio al tormento interno» e la vergogna di «venir lì come un miserabile, come un sottomesso, a confessarsi in colpa, a implorare un uomo». L’uomo vecchio (dominato dall’orgoglio, dalla presunzione, dall’istinto a prevaricare sugli altri) è duro a morire. È come se ci fosse una lotta tra l’uomo nuovo insorgente e l’uomo vecchio.

DIALOGO RECITATO ATTORI:

CARDINALE BORROMEO: FERDINANDO

L'INNOMINATO: MICHELE

dialogo cardinale