Il dottor Azzeccagarbugli, come è indicato nel romanzo “Azzecca-garbugli“, è una figura minore, ma molto emblematica.
La troviamo nel capitolo III, quando su indicazione di Agnese, dopo che il matrimonio è saltato perché Don Abbondio è stato minacciato dai Bravi, a Renzo viene suggerito di andare “a Lecco” a cercare dell’avvocato, con la speranza che potesse trovare una soluzione.
Ovviamente Azzeccagarbugli “è un soprannome. (…) Lo chiaman tutti a quel modo“.
Per I lecchesi la parola rimanda al dialetto “garbuji“, ovvero garbuglio, e per Manzoni avere utilizzato come soprannome proprio Azzecca-garbugli bene esprime il significato ed il ruolo che riviste queste dottore della legge, di una persona che ha la capacità e la competenza di sciogliere i nodi, di risolvere le situazioni intricate.
Nel dizionario Treccani, alla voce Azzeccagarbugli, troviamo questa definizione:” il vile leguleio che, accampando pretesti di ogni sorta, rifiuta la sua assistenza a Renzo; per antonomasia, avvocato da strapazzo o intrigante“.
Lo stesso Renzo, nel capitolo 5, lo definisce “signor dottor delle cause perse”.
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