Intervista alla dottoressa Castronovo

D. Salve Dottoressa Castronovo potrebbe dirci quando si è laureata?

R. Mi sono laureata il 21 Dicembre del 2002 all’Università degli Studi di Perugia.

D. Qual è stato il suo percorso formativo?

R. Dopo la laurea e l’abilitazione, ho frequentato il corso di formazione in medicina di famiglia della regione Sicilia.

D. Lei attualmente cosa fa?

R. Attualmente sono medico di famiglia nel Comune di Casteltermini.

D. Quali sono i capisaldi della medicina?

R. I capisaldi della medicina moderna sono due, l’antico giuramento d’Ippocrate recentemente riadattato alle necessità e caratteristiche della vita moderna e, alla definizione di “salute” data da O.M.S (Organizzazione Mondiale della Sanità). Per saperne di più oggi intervisterò la Dottoressa Castronovo ovvero mia madre

D. Ci sono regole da rispettare nel suo lavoro?

R. Si. Ci sono molte regole da rispettare in vari campi, come l’appropriatezza prescrittiva, la tutela dei dati sensibili, il rispetto dei protocolli d’interazione tra le istituzioni.

D. Come mai a deciso di fare il medico?

R. Perché da piccola mi piaceva molto studiare la biologia, le scienze e ammiravo molto mio padre e mia madre: Cascio Sina e Bruno Castronovo.

D. Secondo lei come si può vivere una vita in salute?

R. Curando alcune cose: come l’igiene personale, l’alimentazione, l’attività fisica, lo studio, l’interazione sociale e la cura dell’ambiente in cui si vive.

D. Cosa fa un medico come lei?

R. La medicina di famiglia è il primo livello di approccio alla salute e si occupa di prevenzione, cura delle malattie croniche

e acute, diagnosi, pianificazione e gestione delle malattie complesse o terminali che necessitano di ricovero ospedaliero.

Nel mio lavoro è molto importante il contatto umano con le persone, la loro famiglia e l’ambiente socio-economico in cui vivono.

D. Essere medico è semplice?

R. No. Non è mai semplice.

D. Sta molto con la sua famiglia?

R. Purtroppo il mio lavoro non è sempre pianificabile e mi assorbe il tempo per cui spesso sacrifico la famiglia, ma penso anche che non importi la quantità ma la qualità.



Andrea Piazza