I ragazzi delle classi quinta A e quinta B del plesso De Cosmi intervistano la Dirigente scolastica Dott.ssa Graziella Parello dell’Istituto De Cosmi di Casteltermini.
D: DA QUANTI ANNI FA IL DIRIGENTE SCOLASTICO?
R: Questo è il mio decimo anno, prima insegnavo in un liceo ai ragazzi più grandi.
D: QUAL È STATO IL SUO PERCORSO DI FORMAZIONE?
R: Ho studiato lettere classiche e lettere antiche, ho studiato anche archeologia e ho vissuto in Grecia per tre anni ad Atene. Successivamente ho cominciato a lavorare nel mondo della scuola, ho sospeso solo per qualche anno per fare un dottorato di ricerca presso l’ università.
D: QUALI SONO STATE LE MOTIVAZIONI CHE L’HANNO SPINTA AD INTRAPRENDERE LA CARRIERA DIRIGENZIALE?
R: Ho lavorato tanti anni come professoressa di latino e greco. Ho insegnato in diverse classi, avevo un buon rapporto con gli studenti e mi piaceva fare l’insegnante, riuscivo a creare nelle classi sempre un buon clima; capivo però che il ruolo del insegnante è importante, perché noi insegnanti abbiamo tanti ragazzi da formare ,un insegnante forma tante generazioni di studenti. Ad un certo punto ho capito che mi serviva fare qualcosa di diverso, sempre all’interno della scuola per cambiare un po’ le cose e dare un contributo così ho” pensato: Perché non fare il concorso per dirigente scolastica?”
D: PRIMA DI DIVENTARE DIRIGENTE SCOLASTICO, CHE LAVORO FACEVA?
R: La mia formazione iniziale è stata in archeologia, sono stata archeologa e lo sono ancora è un titolo che nessuno può togliermi. Subito dopo la laurea ho partecipato a tanti scavi archeologi e poi ho lavorato come professoressa di latino e greco.
D: IL SUO PRIMO GIORNO DI INCARICO È STATO EMOZIONANTE COME IL NOSTRO PRIMO GIORNO DI SCUOLA?
R: Ricordo che il mio primo giorno come dirigente scolastica è stato molto emozionante, ho preso servizio in un paesino completamente sconosciuto: un paese sperduto nella provincia di Caltanissetta che non avevo mai visitato. Per me è stato tutto nuovo a partire dal luogo, al lavoro, a tutto l’ambiente. Molto emozionante il primo collegio dei docenti, e anche il momento in cui ho preso servizio.
D: COME SONO STATI QUESTI ANNI IN CUI È STATA PRESIDE?
R: Sono stati anni belli e pieni di soddisfazione, sono riuscita a fare tanto e con tanto impegno; ho realizzato tanti progetti e acquistato beni per i ragazzi per offrire diverse opportunità. Il lavoro di preside è molto impegnativo perché occorre risolvere tanti problemi ogni giorno, la preside non ha a che fare solo con i ragazzi ma anche con gli insegnanti, le famiglie e il territorio.
D: QUAL È STATO IL MOMENTO PIÙ DIFFICILE COME PRESIDE?
R: Ci sono stati tanti momenti difficili perché nessuno ti spiega quello che deve essere fatto. Ci si aspetta sempre risposte immediate a diversi problemi che non sempre sono di facile soluzione, e devo dire che ho affrontato le situazioni più problematiche con il buon senso e soprattutto con la comunicazione.
D: QUAL È STATA L’ESPERIENZA PIU’ BELLA?
R: Per me le esperienze belle sono state tante. I momenti più significativi sono quelli in cui ritorna quello che diamo, ritorna nel discorso che fa un genitore, che fa un docente che riconosce la qualità del lavoro fatto, ritorna anche quando vedo un bambino che utilizza gli spazi come la biblioteca e il laboratorio stem. Io sono contenta quando vedo un bambino felice grazie al mio lavoro.
D: DA PICCOLA COSA SI ASPETTAVA DEL SUO FUTURO? CHE PROGETTI AVEVA?
R: Il mio sogno è stato sempre quello di fare archeologia, fin da bambina non ho mai avuto dubbi ho fatto tutto il mio percorso universitario sempre con questo obbiettivo. Però ho anche capito che nella vita bisogna avere tanta capacità di adattamento e tanta capacità di interpretare le situazioni e tanta capacità di cogliere le opportunità che la vita ti dà, così a un certo punto della mia vita ho deciso di dedicarmi all’insegnamento, la passione per l’archeologia rimane sempre, mi piace interessarmi a tutte le cose e mi piace anche entrare dentro la ricerca, ancora leggo e mi documento e se posso scrivo qualcosa. Ho scritto libri e articoli che interessano l’archeologia, senza togliere nulla al mio lavoro.
D: PER CONOSCERLA PIÙ DA VICINO, CI PUÒ DIRE QUALI SONO I SUOI HOBBY PREFERITI? COME TRASCORRE IL TEMPO LIBERO?
R: Tempo libero ne ho poco perché facendo questo lavoro sono molto occupata e a tutte le ore del giorno sono rintracciabile perché bisogna risolvere i problemi anche nel pomeriggio. Io, però, cerco anche di dedicare un po’ di tempo alle mie passioni come la lettura scientifica archeologica ma anche altro tipo di lettura mi piace, infatti, informarmi sulle novità editoriali, mi piace fare passeggiate all’aperto, viaggiare, ascoltare musica e podcast, guardare serie Tv, ho tanti interessi e cerco di coltivarli tutti.
D: CHE RICORDI HA DA STUDENTESSA DELLA NOSTRA ETÀ? LE PIACEVA STUDIARE E QUAL ERA LA SUA MATERIA PREFERITA?
R: Io mi rivedo tanto in quello che mi dicono i miei compagni di scuola che mi dicono che sono sempre stata studiosa. Anche se non penso di aver tolto tante cose della mia vita per dedicarmi allo studio, avevo una bella intelligenza speculativa, molto riflessiva. I risultati ci sono sempre stati e sono sempre stati buoni, avevo un buon rapporto con le mie insegnanti e con i professori loro mi hanno sempre apprezzata e valorizzata, hanno condiviso le mie passioni e apprezzato il mio modo di scrivere. Sempre stata una persona molto sintetica e scrivevo solo quello che, secondo me, aveva senso e quello che era necessario, secondo me è molto bello avere il dono della sintesi.
D: È FACILE PER UNA DONNA IN CARRIERA COME LEI CONCILIARE IL LAVORO CON LE ESIGENZE FAMILIARI?
R: Non è facile perché bisogna aver accanto una persona che ti aiuta. Io ho sempre potuto contare sull’aiuto di mio marito e poi quando sono cresciuti anche su quello dei miei figli. Io ho sempre avuto l’dea di fare una vita piena dal punto di vista lavorativo ed è molto importante, questo lo dico alle soprattutto alle ragazze, quando si sceglie una persona che deve starti accanto occorre farlo in maniera oculata, io ho scelto una persona sulla quale saper contare dalla quale ricevere aiuto materiale e aiuto morale. Io ho sempre pensato che sia importante poter stare bene anche da sole, non ho mai avuto l’idea che qualcuno dovesse completarmi o aver bisogno di qualcuno per fare le cose. L’obiettivo della mia vita è stato sempre lo studio, l’affermazione personale, la carriera per quello che è stato possibile dopo di che è venuto tutto il resto.
D: LEI CONDIVIDE QUESTA INIZIATIVA DI DAR VITA AD UN GIORNALINO D’ISTITUTO ORGANIZZATO DA TUTTI NOI ALUNNI?
R: Certo è una bellissima iniziativa, per me è sempre stato importante dare voce agli studenti e ho sempre favorito sempre anche come insegnante, la predisposizione di spazi dove gli studenti potessero far sentire le loro voci, esprimere opinioni sempre nel rispetto assoluto dei ruoli, dare libertà di parola significa comunque che le persone che ricevono tale libertà devono saperla utilizzare.
D: CHE COSA SI ASPETTA DALLA SCUOLA, DAGLI INSEGNANTI E DAGLI ALUNNI?
R: Io mi aspetto che ognuno faccia la propria parte, i ragazzi devano fare gli studenti in maniera appropriata, studiare e dare il massimo; dagli insegnanti mi aspetto che facciano il loro dovere come insegnanti, che rispettino il loro ruolo e professione, la puntualità, il rispetto delle regole, ma mi aspetto che abbiano passione in quello che fanno e che abbiano la voglia di aggiornarsi.
D: PUÒ RIVOLGERE UN INVITO PARTICOLARE A NOI ALUNNI DA TRASMETTERE INDIRETTAMENTE ALLE NOSTRE FAMIGLIE?
R: Una cosa molto semplice: mai come oggi, nella realtà in cui viviamo è stato importante riconoscere il valore che sta al di fuori di te e che sta al di sopra di tutto. Intanto, prima di guardare l’altro dobbiamo riconoscere il valore di noi stessi e a quello che siamo, quindi dobbiamo coltivare le nostre passioni e i nostri interessi. In tutto questo, comunque, dobbiamo sempre tenere davanti agli occhi l’idea che non siamo da soli, che occorre relazionarci correttamente con gli altri, a scuola e in famiglia.