Intervista allo scrittore Michele Rondelli

Buongiorno professore Rondelli, siamo gli alunni delle classi quinte, siamo lieti ed onorati che abbia accettato il nostro invito. Averla qui con noi significa aver raggiunto quelle competenze che ci stimolano ad avere un’autostima maggiore delle nostre capacità.Con grande piacere riporteremo questa intervista nel giornalino scolastico da noi realizzato. Tutte questa attività serviranno anche per realizzare il compito di realtà.

R: Sono onorato, il piacere è tutto mio. Non mi capita spesso di confrontarmi con un pubblico così giovane che temo di più. I compiti di realtà servono a prepararvi per il futuro. Può darsi che tra di voi ci saranno futuri giornalisti, scrittori, ecc.

D: C’è qualche libro cha ha scritto e non è stato pubblicato?

R: Testimoni Sepolti è stato pubblicato dalla casa editrice IANIERI EDIZIONI. Nel 2020 viene bandito il concorso “Premio letterario RTL 102.5 e MURSIA Romanzo Italiano” a cui ho partecipato. Nel frattempo scoppiò il COVID e mentre ero rinchiuso in casa come tutti gli italiani, arrivò una chiamata che mi comunicò di essere arrivato tra i primi 10 al concorso. La giuria RTL ha votato il libro Testimoni Sepolti troppo complicato e la MURSIA editore mi propose la pubblicazione per 6 mesi. Infatti è stato il primo romanzo che ho pubblicato.

D: Sappiamo che Lei predilige il genere giallo, quale altro genere preferisce?

R: Sinceramente al genere giallo preferisco quello storico se fatto bene come Don Minzoni, Ken Follet e Umberto Eco. Anni fa ho partecipato ad un concorso per romanzi gialli e ho vinto.

D: Qual è il libro più recente che ha scritto?

R: Il libro più recente da me scritto è Testimoni Sepolti pubblicato da Mursia.

D: Qual è il suo libro preferito che ha scritto?

R: Il libro che sto scrivendo è un romanzo storico cui il protagonista è De Cosmi. Questa storia nasce da una selezione di racconti gialli svolta da Mursia a cui ho partecipato. Da scrittore di romanzi, è stato difficilissimo scrivere il racconto su De Cosmi perché ho dovuto studiare tantissimo affinché raggiungessi l’obiettivo di scrittura di una narrazione.

D: Da cosa viene ispirato quando scrive un libro?

R: Per scrivere “Testimoni Sepolti” mi sono ispirato alla grande strage verificatasi nella miniera di Cozzo Disi nel 1916. La storia ci insegna a non dimenticare il passato e a non sbagliare di nuovo in futuro.

D: In quale città un suo libro ha avuto maggior successo?

R: Ovviamente Casteltermini. Voglio raccontare la strana alchimia tra il mio libro e Palermo. Al ritiro del mio romanzo alla FELTRINELLI, sono stato invitato all’Edicolè di Di Piazza Anna Maria per presentare la mia opera. Con me, allo stesso orario, era presente la scrittrice Giuseppina Torregrossa che stupita dalla gente presente per assistere alla mia presentazione, chiese a Gaetano Savatteri chi fossi. Savatteri rispose che ero un suo amico scrittore agrigentino.

D: Come riesce a conciliare la sua professione di docente con questa sua passione?

R: La professione di docente non la considero una vera professione ma una missione. Arrivo a scuola e parlo di letteratura che è bellissimo. Oggi, per esempio, i miei alunni avevano un incontro con un autore e mezz’ora prima abbiamo parlato del “Principe” di Niccolò Macchiavelli. Vi dirò una cosa che difficilmente sentirete dire spesso, ma io nella mia giornata imparo più dai miei alunni che dai libri che leggo a casa perché ti permettono di rimanere giovani ma anche di ragionare su aspetti molto importanti della vita o su altro.

D: La sua famiglia sostiene questa sua passione? Come la sostiene?

R: Mia moglie non è proprio felicissima di questa mia passione per i libri. L’anno scorso ho superato quota 4000 libri che custodisco gelosamente. A casa siamo tutti appassionati di lettura compresi i figli. Di recente, un ragazzino recatosi in biblioteca per la stesura della sua tesi, alla richiesta di prendere un particolare libro in prestito viene invitato a contattare il professore Rondelli poiché la biblioteca ne era sprovvista. Il ragazzo contattò il docente per chiedere una copia dell’introvabile libro che gli fu prontamente prestata.

D: Ha mai scritto un libro in collaborazione con altri scrittori?

R: Si, stiamo scrivendo un libro di fiabe per bambini. Il testo contiene immagini di animali diversi dalla realtà e non sono la solita volpe, tartaruga, lepre ma animali scappati dai videogiochi e che assumono sembianze ibride. Abbiamo scritto le prime due favole e successivamente la nostra collaborazione è stata interrotta.

D: I suoi figli hanno la sua stessa passione?

R: Si. Achille, il più piccolo dei miei figli ha una grande passione per i manga orientali, invece mia figlia Rachele ha la passione per la letteratura Russa.

D: Ha mai pensato di lasciare Casteltermini per andare a vivere in una metropoli in cui la passione avrebbe avuto maggiore successo?

R: Ogni giorno. Ho avuto tantissime occasioni di poter andare via da Casteltermini soprattutto quando sono alla ricerca di un libro che non viene stampato più, allora in quel momento rimpiango la città.

D: In qualità di docente di lettere al Liceo Scientifico di Casteltermini “Madre Teresa di Calcutta”, in che modo cerca di coinvolgere i suoi alunni in questa sua grande passione?

R: Per coinvolgere i miei alunni, prima di presentare un libro lo leggo. Se il volume diventa un classico, vuol dire che ha qualcosa da raccontare e quindi lo propongo. Attualmente stiamo leggendo “Il Giovane Holden” che sta riscuotendo molto successo. Io provo a trasmettere la passione per la lettura ma senza obbligare nessuno, sono pagato affinché gli alunni acquisiscano conoscenze e competenze.

A: Buongiorno professore, sapere che il nostro paese viene onorato da persone come lei, ci riempie di orgoglio. Questo incontro è stato edificate per noi. Ci auguriamo di non averla stancata e ringraziandola di cuore per aver accettato il nostro invito speriamo di rincontrarla presto.

R: Grazie, l’onore è stato mio. Quando volete mi potete rincontrare perché abito in Piazza Brodolini.

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