MANIFESTAZIONI 

DON PIETRO PAPPAGALLO, “UNA RONDINE CHE FA PRIMAVERA”

Don Pietro Pappagallo e il prof. Gioacchino Gesmundo sono motivo di grande onore e orgoglio per noi terlizzesi.

Ci è sembrato doveroso ricordare una delle cerimonie più importanti tenutasi il 25 ottobre 2021 nell’atrio della scuola primaria intitolata proprio a Don Pietro durante la quale Smadar  Shapira, responsabile degli Affari Pubblici dell’Ambasciata di Israele in Italia, ha consegnato a Pietro Pappagallo, pronipote del martire, l’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni” conferita dal Memoriale dello Yad Vashem.

Lo Yad Vashem ( che letteralmente significa “un monumento e un nome”) è l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah, è stato istituito nel 1953 con lo scopo  di documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah. Ha anche il sublime compito di tenere vivo, soprattutto tra i giovani, il ricordo dei “giusti tra le nazioni”, cioè di coloro che rischiarono le loro vite per aiutare gli Ebrei nel periodo più buio della loro storia.

Anche la nostra scuola ha partecipato, anche se indirettamente, a questo momento denso di emozioni.

Nei giorni precedenti la manifestazione, in tutte le classi sono state proposte attività volte a conoscere in modo più approfondito e a far riflettere gli alunni sulla figura di Don Pietro Pappagallo. E’ stata proposta anche la visione del film “La buona battaglia” del regista G. Albano.

Durante la mattinata del 25 ottobre, una rappresentanza di alunni delle classi terze ha assistito, presso l’auditorium del primo circolo didattico “Don Pietro Pappagallo”, allo spettacolo “Una rondine che fa primavera”, versione teatrale dell’omonimo libro di F. Tammacco dal messaggio molto chiaro e quanto mai attuale: rifiuto della violenza che la guerra comporta e delle discriminazioni razziali.

In questo giorno così importante, la nostra scuola ha voluto rendere omaggio a Don Pietro Pappagallo con un ritratto realizzato in collaborazione con gli alunni delle classi terze coordinati dal prof. V. Mascoli.


Alena Iannelli 2^D

Alessandra Leovino 2^D

Lucialetizia Scarola 2^D

Alessandro Volpe 2^D

Le discriminazioni: luci e ombre

C’è chi afferma che nella nostra società vengono ampiamente riconosciuti i diritti di tutti. Pensiamo alle donne, il Presidente del Senato, la Casellati, stava per diventare Presidente della Repubblica italiana, il nostro Dirigente scolastico, Tatulli L., è una donna. Nel mondo del lavoro le donne possono svolgere qualunque attività, anche in settori che prima sembravano inarrivabili, dal meccanico all’ingegnere, passando per l’avvocato e il giudice. C’è più rispetto verso la diversità sessuale e non c’è più la paura di mostrare agli altri il proprio orientamento, qualunque esso sia. All’amore non si comanda, in qualunque verso vada. Anche molti immigrati sono perfettamente integrati nella nostra società. Non assistiamo più a episodi come quello di Rosa Parks, che ha faticato per farsi rispettare. Purtroppo però, come dice il proverbio, non sono tutte rose e fiori. Rafael Leão, giocatore del Milan, quando è arrivato dallo Sporting di Lisbona è stato insultato per il colore della pelle. 

Lorena Cesarini, famosa attrice romana di origine africana, appena è stata resa nota la sua presenza sul palco di Sanremo, è stata oggetto di numerosi attacchi, sui social. La stessa senatrice Liliana Segre, deportata ad Auschwitz da ragazza, ha confessato di essere oggetto di circa duecento messaggi di odio al giorno, motivo per cui le è stata assegnata una scorta. Ma anche nelle scuole, nei gruppi sportivi, nelle comitive ci sono persone che subiscono ogni giorno. Una cosa è certa, tutti abbiamo diritto alla felicità! Che fare, allora? Occorre prevenire, organizzare incontri come quelli che si sono tenuti nelle nostra scuola per aprirci gli occhi sui rischi che corriamo, organizzare manifestazioni che incentivino il rispetto degli altri. Piccoli passi per vivere in un mondo senza discriminazioni, ma intanto facciamoli!    

 

Guastamacchia Andrea  3^ A

Marchese Jesus  3^ A

 


Insieme per un futuro di pace e libertà

Don Pietro Pappagallo e il Prof. Gioacchino Gesmundo

24/03/1944  - 24/03/2022

24 marzo 2022.  Ricorre oggi il 78° anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine. Terlizzi ha voluto commemorare il sacrificio dei suoi martiri con una lunga cerimonia che   ha visto protagoniste  le autorità civili e militari, forze politiche, associazioni combattentistiche e d’arma, le scolaresche terlizzesi di ogni ordine e grado. Alle ore 11 circa, presso il  Palazzo di Città in piazza IV Novembre, noi ragazzi con le autorità abbiamo iniziato il percorso nelle vie principali, guidati dalla banda di Terlizzi.

Come non pensare alla guerra in Ucraina in corso? Al sacrificio di migliaia di persone che combattono in nome della libertà e della democrazia?

E’ doveroso riportare il messaggio del dott. Antonio Brucoli in memoria delle vittime dell’eccidio: “Roma era occupata dai nazisti, 78 anni fa, come oggi Mariupol è devastata dai Russi, e loro erano resistenti nel nome della democrazia e della libertà “a caro prezzo”: Don Pietro Pappagallo ed il prof. Gioacchino Gesmundo, miei concittadini martiri alle Fosse Ardeatine, vivi nel ricordo riconoscente e nei valori civili fissati nella Carta Costituzionale della Repubblica Italiana”.

Tutto ciò a cui stiamo assistendo ha dell’incredibile. Pensavamo che bombardamenti, fosse comuni, bunker…, fossero confinati ai libri di storia, e invece no…

Grazie a chi ha combattuto anche a costo della propria vita, noi siamo in un Paese libero. Nel popolo ucraino, vediamo lo stesso spirito e gli stessi ideali che hanno animato la Resistenza italiana.

L’occasione come quella di partecipare ad un corteo dedicato al ricordo di questa triste pagina di storia, ci ha permesso di riflettere e capire ancora di più cosa è successo e cosa sta succedendo, e la forza che i nostri concittadini hanno impiegato, con tutti i Partigiani, per difendere e liberare il Paese.

Il nostro augurio è che questa “inutile strage”  termini il prima possibile, nel rispetto della libertà di tutti i popoli.

Mai frase è più attuale: “Io sono un apostolo della libertà. La mia esistenza è votata a suo servizio, sono impegnato a tutto fare, tutto osare, tutto soffrire per essa. Fossi io perseguitato ed odiato per causa sua, dovessi pur morire per essa, che farei di straordinario? Non altro che il mio dovere assoluto”. Pieno di speranza il messaggio del presidente dell'Associazione nazionale famiglie italiane martiri, Francesco Albertelli, durante la cerimonia commemorativa delle vittime delle Fosse Ardeatine a Roma: "Davanti ai nostri occhi scorrono immagini di fame, di miseria e di un esodo di massa, ma abbiamo la certezza che anche questa volta in fondo a questa immane tragedia ritornerà la luce. Un mondo migliore è possibile così come un'Europa in pace. Solo il dialogo, la tolleranza e la pace sono la base per una società libera e giusta. Noi familiari dei martiri ardeatini apriamo il nostro cuore a tutti i martiri e continueremo a fare memoria e a difendere valori che loro ci hanno trasmesso. Proprio per questo vogliamo ancora credere nella pace e nella democrazia".

E’ stato il corteo del RISVEGLIO: del sentimento di Resistenza e di opposizione ad ogni forma di totalitarismo e di dittatura. Vogliamo concludere l’articolo con le parole   pronunciate dal  nostro sindaco Ninni Gemmato al termine della manifestazione:

 

VIVA L’ITALIA, 

VIVA LA DEMOCRAZIA, 

VIVA LA LIBERTA’

 Sara De Palma 3^L

Antonio Cipriani 3^ L

Francesco Malerba 3^L


L’IMPORTANZA DEL RICORDO

Il 24 Marzo in Italia commemoriamo le Vittime dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 civili e militari italiani trucidati  a Roma nel 1944 dalle truppe tedesche;  tutto ciò come rappresaglia per un attentato compiuto dai GAP romani a danno delle SS, avvenuto in via Rasella il giorno prima; tra questi uomini c’erano Don Pietro Pappagallo e il professore Gioacchino Gesmundo, a cui è intitolata la nostra scuola.

Gioacchino Gesmundo era un professore terlizzese, che fin da subito, si era opposto fermamente al  nazifascismo. 

Il 29 Marzo, nella nostra scuola si è tenuta la cerimonia in memoria del Professore Martire e delle Vittime delle Fosse Ardeatine, alla quale sono intervenuti il  prof. Gioacchino Gesmundo, in rappresentanza degli Eredi del Martire Gesmundo, il colonnello Francesco Sardone, direttore del mausoleo delle fosse Ardeatine in Roma e responsabile dell’ Alta Vigilanza dei sacrari militari delle regioni Lazio, Toscana, Marche, Emilia Romagna e Sardegna, il Sindaco Dott. Nicola Gemmato, il Tenente Carmine Guerriero, Comandante della tenenza Carabinieri di Terlizzi , il Dott. Renato Brucoli, Editore e Storico, la prof.ssa Santacroce Maria Teresa, ricercatrice presso l'Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea, il Presidente Emerito dell’Associazione Bersaglieri di Terlizzi, Colonnello De Noia Damiano, unitamente al Presidente in carica Bersagliere Rubini Leonardo, al Vice Presidente Bersagliere De Paù Carlo e il Capo Fanfara Bersagliere Michele Lamparelli, il Presidente dell’Associazione Carabinieri di Terlizzi Brigadiere Capo De Chirico Giuseppe, il Presidente in carica dell’Associazione Marina Militare di Terlizzi Luogotenente Grassi Giuseppe unitamente al Presidente Emerito Balzano Giovanni, il Commissario dell’ Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Terlizzi Insegnante Nicolò Vallarelli, Don Roberto De Bartolo, Vicario foraneo a Terlizzi di S.E. Monsignor Domenico Cornacchia, il prof. Avv. Antonio Maria La Scala, Cavaliere del Lavoro e Presidente Nazionale dell’Associazione Onlus “Gens Nova”, l’Assessore alla Cultura Dott.ssa Lucrezia Chiapparino,  la Dott.ssa Anna Maria Allegretta, Dirigente del Polo Liceale di Terlizzi, la prof.ssa De Sario Anna in rappresentanza dell’Istituto “De Gemmis” di Terlizzi, il Presidente del  nostro Consiglio di Istituto Avv. Silvia Vino.

Preceduta dalla fanfara dell’associazione Bersaglieri sezione Terlizzi, la professoressa Di Rella ha introdotto la cerimonia con queste toccanti parole: “Quando si toccano i tasti della memoria, la musica che ne sorge è sempre sacra: dolorosa ma gravida di luce […] non posso e non voglio pensare che il sacrificio sublime dei nostri martiri e dei caduti di ogni guerra combattuta in nome della Patria, della Libertà, della Democrazia, del Sentimento e del genio 

di un popolo sia stato invano, una pagina da manuale come tante che si può strappare o ignorare.” Un chiaro riferimento all’attuale situazione in Ucraina.

Nel suo intervento, la  nostra Dirigente  prof.ssa Lucia Tatulli si è soffermata sul ruolo di  Gesmundo come insegnate e sul compito che hanno i docenti, oggi più che mai, di insegnare la verità “costruita insieme, nel concreto” al fine di formare nei ragazzi uno spirito critico che consenta loro di discernere ciò che è bene e ciò che è giusto da ciò che non lo è.

Molto significativo è stato il riferimento a Pietro Ingrao, alunno di G. Gesmundo e a ciò che pensava del suo modo di insegnare: “ Egli non era lì per un atto di routine o per una formalità burocratica ma per insegnarci quello che era indispensabile sapere per costruire un domani diverso per noi e gli altri”.

Il colonnello Sardone, relatore della cerimonia,  ha posto l’accento sul concetto di libertà che gli Italiani hanno conquistato a costo della loro stessa vita. Nel racconto degli eventi storici dell’epoca, particolare commozione ha destato nei presenti il riferimento  alla vittima più giovane delle Fosse Ardeatine, un ragazzo di soli 15 anni.

Altro momento importante della cerimonia è stato quello della consegna delle Borse di studio alle ex alunne della nostra scuola, Colasanto Cristina e Piccolomini Gaia, da parte del prof. G. Gesmundo, e degli attestati agli ex alunni che si sono distinti per merito da parte della nostra Dirigente, prof.ssa Lucia Tatulli.

Il sindaco, dott. Nicola Gemmato, si è soffermato sull’importanza di tenere viva la memoria  perché  musealizzare un ricordo significherebbe accantonarlo.

A conclusione della cerimonia il prof. Mascoli ha mostrato il ritratto di Gioacchino Gesmundo, realizzato con la collaborazione degli alunni delle classi terze, in ricordo di questo giorno, ricordo nel significato etimologico del termine, cioè  “richiamare nel cuore” con la possibilità di interrogare il passato per capire ed essere capaci di cura e responsabilità nel presente e nel futuro.

 

Il caporedattore Francesco Cataldi 2^E

 L’inviata speciale Sarah Rupa 2^E


OGNUNO E’ PARTE DEL TUTTO

Giornata mondiale per la consapevolezza sull’Autismo

Il 2 aprile è la  Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo.

Questo tema è stato ampliamente trattato in ogni classe e i professori ci hanno insegnato che questo disturbo è molto comune e, come la maggior parte delle cose, ha i suoi pregi: la memoria a lungo termine, un’intelligenza sopra la media; ma anche i suoi difetti: difficoltà di espressione e di interazione e tutto ciò causa a chi ne è affetto problemi relazionali e spesso si è vittime di episodi di bullismo.

Al fine di sensibilizzare la comunità—classe che abbraccia le differenze tra i suoi alunni, a scuola, su iniziativa del Dipartimento per il sostegno e per l’inclusione abbiamo svolto delle particolari attività pratiche.

Abbiamo realizzato dei pezzi di puzzle blu, colore che rappresenta l’autismo, e, ognuno di noi, ha decorato il proprio come voleva: aggiungendo frasi, disegni e personalizzandolo.

Abbiamo conosciuto tante storie riguardanti questo disturbo, alcune brutte, ma altre molto piacevoli. Tra le tante riportiamo quella di una ragazza undicenne autistica, con un quoziente intellettivo molto elevato che è stata inserita in una classe di livello superiore rispetto alla sua età.

Proprio per la stessa ragione, è stata vittima di bullismo da parte dei suoi stessi compagni, finché la mamma non è stata costretta a denunciare nove dei genitori dei suoi compagni, tre insegnanti e la preside della scuola, per ben due volte.

Allo stesso modo, non sempre gli autistici sono costretti a subire tutto ciò, anzi, sono state raccontate piacevoli situazioni in cui sono stati apprezzati.

In Puglia, ad esempio, sono stati assunti diversi ragazzi, con disturbi dello spettro autistico, a dimostrazione che, questa sindrome, non è motivo di esclusione e discriminazione da parte della società.

Il fulcro è: ognuno di noi è uguale nella sua diversità!

Vi riportiamo la bellissima esperienza di un gioco che ci è stato proposto a scuola  per farci capire quanto sia importante l’aiuto di ciascuno per far stare bene tutti in un gruppo. Al centro dell’isola di banchi ci sono delle caramelle; ogni giocatore ha davanti a sé  un bicchiere, ha il braccio sinistro che non può utilizzare  e il braccio destro irrigidito da una riga bloccata con nastro adesivo.  Al via i giocatori devono trovare il modo  per inserire una caramella in ogni bicchiere restando immobili e utilizzando solo il braccio teso. Lo scopo del gioco: aiutandosi  a vicenda il gruppo riesce ad assicurare una caramella a tutti componenti.

 


Giulia Giangregorio 2^D

Mattia Berardi, 2^D




A LEZIONE DI  LEGALITÀ

Nei giorni 7 e  9 aprile le classi prime e seconde del nostro istituto hanno incontrato l’avvocato La Scala. Durante queste lezioni interattive, sono stati affrontati diversi argomenti come bullismo, cyber-bullismo, pedofilia,  pedopornografia. 

 

Nei giorni 7 e 9 aprile, gli alunni delle classi prime e seconde hanno incontrato il prof.  Avv. La Scala, docente di diritto penale presso l’Università LUM di Bari e Presidente nazionale dell’Associazione ONLUS  “Gens Nova”. Sono stati affrontati diversi argomenti particolarmente significativi per noi ragazzi.  Il primo è quello del bullismo, fenomeno molto diffuso tra i ragazzi le cui  cause sono da attribuirsi, secondo quanto detto dal prof. La Scala,  a  ignoranza e superiorità. Strettamente  collegato ad esso è il cyberbullismo che spesso noi sottovalutiamo ma che è anch’esso un reato e  comporta pene molto severe, compreso il carcere.  Ci è stato mostrato un video in cui un ragazzo riprende un suo compagno mentre viene bullizzato, carica  il video sul web che diventa  virale e viene visionato  anche dalla polizia postale che provvede all’arresto del bullo.

Altro tema importante è quello della  pedofilia che comporta l’adescamento di minori da parte di persone animate da brutte intenzioni: i pedofili i quali, spesso, si fingono minorenni attraverso profili falsi. L’ avvocato, anche questa volta, ci ha mostrato un video nel quale  una ragazza riceve un messaggio da un suo coetaneo, iniziano a conoscersi e di seguito chiede alla ragazza di mandargli una sua foto. Lei inizialmente è titubante ma, dopo le incessanti richieste del ragazzo, decide di inviare la sua foto. Dopo aver ricevuto la foto, il ‘finto ragazzo’, che era un pedofilo, in realtà risulta essere  il padre della ragazza.

Si è poi parlato  di pedopornografia che è un reato e  con la quale si rischiano da un minimo di  5 anni di carcere a pene anche più severe.  Ci è stato detto che  inviare, ricevere e possedere foto pedopornografiche è illegale. Durante l’incontro, l’Avv. La Scala si è anche soffermato sulla vicenda di Ciccio e Tore, due fratellini di Gravina in Puglia di 11 e 12 anni, scomparsi e ritrovati morti qualche anno dopo  in un casolare abbandonato,  luogo non molto distante da quello in cui erano stati visti giocare l’ultima volta. 

Si è posto l’accento sul fatto che questi due ragazzi sono stati uccisi due volte: la prima dalle condizioni in cui si sono ritrovati: senza mangiare e bere, feriti,  a causa del freddo; ad ucciderli per la seconda volta è stata l’indifferenza e il silenzio  degli amici con i quali stavano giocando. Se avessero dato qualche piccola indicazione, molto probabilmente Ciccio e Tore sarebbero ancora vivi.

Abbiamo apprezzato molto questa lezione perché ci ha chiarito e ci ha messo in guardia su molti aspetti a noi sconosciuti (o spesso affrontati in maniera superficiale) della realtà che ci circonda, spesso purtroppo piena di insidie nascoste. Pensiamo che prestando la giusta attenzione e seguendo i consigli che ci sono stati dati, saremo in grado di evitarle.

  

                                         Alessandro Volpe 2^ D

Alena Iannelli 2^ D

Licia Minunno 2^ M

RISPETTO DELLE REGOLE E BUON SENSO

Nei giorni 9, 10 e 27, maggio presso la nostra scuola gli alunni delle classi terze hanno incontrato due rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri, il Maresciallo Maino Giovanni e Luogotenente Iannone  Antonio, per parlare di legalità, nello specifico di microcriminalità.

ll luogotenente Iannone ha avviato l'incontro parlando dei comportamenti deviati che sempre più adolescenti assumono: consumo di alcol, assunzione di sostanze stupefacenti, atti vandalici nei luoghi pubblici e molestie nei confronti di anziani e disabili.

Si è anche affrontato il  fenomeno sempre più in crescita del bullismo:  allarmante il dato secondo cui il 30% dei ragazzi ne è coinvolto.  Dopo aver sfatato alcuni luoghi comuni, secondo cui “chi subisce atti di bullismo diventerà più forte” “il bullismo si manifesta solo in ambienti degradati e contesti socio-economici precari”,  il maresciallo Maino ci ha invitato a denunciare gli episodi di bullismo, anche se siamo solo spettatori degli stessi, poiché tacere equivale ad essere complici.


Altro tema trattato è stato quello della pedopornografia. Ci sono stati raccontati fatti realmente accaduti e molto vicini alla nostra realtà di adolescenti.

Perciò bisogna essere molto prudenti nell’utilizzo di internet e dei social, perché spesso si commettono dei reati senza averne consapevolezza, come per esempio postare delle foto senza che ci sia il consenso della persona interessata.

Si  è poi parlato dell'uso spesso sconsiderato dei monopattini da parte degli adolescenti, soprattutto durante la stagione estiva.

Come abbiamo appreso dalle parole del luogotenente Iannone, nella maggior parte dei casi,  si tratta di mezzi  non omologati e, se si commette un’ infrazione stradale,  si è soggetti a sanzioni; quindi l'invito è stato quello di utilizzare con la massima prudenza i monopattini, nel rispetto assoluto delle norme del Codice della Strada.

L’ultima parte dell'incontro è stata dedicata alle domande che i ragazzi hanno rivolto ai due rappresentanti dell'Arma, i quali hanno dato indicazioni pratiche e consigli su come comportarsi, in alcune situazioni.

Il maresciallo Maino ha concluso l'intervento ribadendo che noi ragazzi siamo una risorsa per il futuro e che è fondamentale:  ragionare con la propria testa, non agire in modo sbagliato perché “va di moda”,  rispettare le regole e soprattutto far prevalere il buon senso nelle situazioni che noi ragazzi viviamo, perché la legalità ha bisogno del contributo di tutti.

Ci impegneremo a mettere in pratica questi consigli.

 

   Francesco Cataldi 2^E

  Francesco Pio D’Amato 2^M

  Maria De Lucia 2^I

  Claudia Fiore 2^I

LEGALITÀ, UNO STILE DI VITA

La nostra scuola, nei giorni 20 e 21 maggio, ha ospitato l'avvocato Edgardo Bisceglia, Giudice onorario presso il Tribunale dei Minori di Bari.

Un incontro sulla legalità non poteva non essere avviato da un cortometraggio sui Giudici Falcone e Borsellino, simboli della lotta contro la Mafia.

Dopo un rapido brainstorming su “Cosa è per te la legalità?”, si è giunti alla conclusione che legalità è un modo di ragionare, è uno stile di vita, così come lo è l'illegalità.

Ma perché parlarne?  In un mondo così complicato è opportuno che i ragazzi vengano messi in guardia dalle trappole nascoste;  pensavamo di vivere in un Paese tutto sommato tranquillo, invece ci è stato detto che sono in rapida ascesa reati di vario genere, che scaturiscono spesso da una maggiore aggressività nei rapporti tra le persone,  e casi in cui non vengono tutelati i diritti umani.

A questo punto è stata introdotta la distinzione tra diritto penale e diritto civile;  un reato non danneggia solo l'individuo ma l'intera società, quindi il diritto penale svolge la duplice funzione di tutelare l'individuo e la comunità di cui fa parte. Ma quali sono i reati maggiormente commessi dai minori? Essi si suddividono in tre categorie:  quelli legati all'uso dei social (minacce, offese,  bullismo…); quelli relativi alla  divulgazione di materiale pornografico amplificato dall'uso dei social; reati legati all'uso di sostanze stupefacenti.

Di fronte a tutto ciò, non si può essere giustificati con la solita frase “non l'ho fatto apposta” perché dai 14 anni in poi si è tutti “imputabili”, cioè si può essere processati per i reati commessi.

L’Avv. Bisceglia ha sottolineato che, in tali processi, gli imputati possono dichiararsi colpevoli e sottoporsi spontaneamente alla ‘messa alla prova’, cioè si sospende il procedimento penale per reati di minore allarme sociale e si avvia un programma di trattamento che prevede l'esecuzione di un lavoro di pubblica utilità in favore della collettività da svolgere presso istituzioni pubbliche, organizzazioni di assistenza sociale e sanitaria, di volontariato. In questo modo il risarcimento del danno  consiste nel restituire un ‘pezzo di serenità alla società’.

Altra procedura già diffusa nei Paesi del Nord Europa e che sta prendendo piede anche in Italia, è la ‘mediazione penale minorile’ in cui le due parti, la vittima e l'autore del reato si incontrano, si ascoltano e, attraverso il confronto, si può arrivare anche al perdono che è la forma di risarcimento più grande.

A conclusione dell'incontro l'avvocato ci ha salutato  con questo augurio: “La nostra società deve fare attenzione a chi non ha opportunità;  è vero, i ragazzi di oggi sono resilienti, ma spesso per vari motivi si ritrovano deboli e  facile preda della criminalità. La comunità deve stare al fianco di chi rischia di deviare per evitare che l’illegalità possa diventare un modo di vivere;  ricordate che quando i dolori non sono accolti generano una sofferenza. Perciò vi auguro di essere la persona che presta attenzione al dolore degli altri.”

 

 

 

Francesco Cataldi 2^E

Giulia Giangregorio 2^D

Sarah Rupa 2^E