ESPERIENZE E CONTEST

IL MONDO DELL’INFORMAZIONE

Incontro con la redazione di TerlizziViva

Nell'ambito del modulo “Smart and Web Learning  – Apprentissage  Intelligent Sur  le Web” del progetto PON “LA FORZA DEL SAPERE: LINGUA, LOGICA, TECNICA, ESPRESSIONE SOLIDALE  COME SOLIDE BASI PER CRESCERE” che stiamo frequentando presso la nostra scuola, il giorno 29 aprile si è tenuto un incontro con le giornaliste Ida Vinella e Cinzia Urbano, rispettivamente caporedattrice  e  redattrice di Vivanetwork (di cui fa parte la testata giornalistica on line TerlizziViva) che comprende in tutto 19 portali di informazione, occupandosi di 19 città della provincia di Bari e di BarlettaAndriaTrani.

Il confronto è stato molto interessante e proficuo perché le  giornaliste, Ida Vinella e Cinzia Urbano, ci hanno introdotti nel mondo complesso del giornalismo in modo semplice ma molto professionale.

Dopo l’iniziale chiarimento della ‘nozione di giornalismo e di notizia’, ci si è soffermati sui parametri su cui deve basarsi l’articolo di giornale che contiene la notizia: in primo luogo la  regola delle 5 W + 1 H, con chiaro riferimento allo  stile giornalistico anglosassone; ancor più importanti ci sono sembrati i requisiti di verità, continenza e pertinenza dell’informazione (specialmente per il diritto di cronaca) laddove per verità si intende l'aderenza dell'articolo giornalistico allo svolgimento degli eventi; per pertinenza si intende che  i fatti narrati devono essere rilevanti e di interesse per l'opinione pubblica; per continenza la correttezza formale nell'esposizione dei fatti, evitando ogni offesa all’altrui onore o reputazione

Molto interessante è stato il riferimento  al fondamento giuridico del giornalismo. Ha destato in noi curiosità apprendere che, a livello internazionale, i  giornali vengono definiti "Watch-Dogs", immagine molto efficace di "cani da guardia”  a tutela della democrazia e del pluralismo delle opinioni. 

Per quanto riguarda l’Italia, a seguito della repressione messa in atto durante il regime fascista, 

il giornalismo ha trovato un fondamento nella nostra Carta costituzionale, in particolare si basa sull’Art. 21 che riguarda l'esercizio del diritto di manifestare il proprio pensiero e che contiene la disciplina sulla stampa. Ci è stato fatto notare che l’Articolo 21 inizia con il pronome "tutti" nel senso che non ci sono eccezioni sulla manifestazione del proprio pensiero.

 Alla nostra domanda  se ci sono dei limiti a questa libertà di espressione, la redattrice Cinzia Urbano ci ha risposto che ci sono dei limiti in virtù del ‘bilanciamento di interessi’, cioè sono ‘vietate  manifestazioni contrarie al buon costume’ (art. 21); sono tutelati l’onore e la reputazione (richiamo implicito agli artt. 2 e 3); sono tutelate la riservatezza e la privacy (con riferimento agli artt. 2-3-14 –15).

Ci si è poi soffermati sull’ evoluzione del concetto della stampa che, da essere inteso  solo in senso cartaceo, a seguito dei cambiamenti sociali  e delle nuove tecniche di informazione, è stato ampliato fino a comprendere anche i giornali telematici che devono comunque essere caratterizzati da professionalità dell'informazione fornita, presenza di una redazione organizzata, finalità della divulgazione delle notizie. A seguito di questi cambiamenti, anche il ruolo del giornalista è mutato: un tempo i giornalisti erano inevitabili per i fatti della vita quotidiana;  oggi, invece sono utili e necessari per lo sviluppo e la tutela del pensiero democratico, ma non sono più inevitabili (si pensi alle dirette Facebook, ai gruppi whastapp etc..)

Cosa è cambiato rispetto al passato? Principalmente nell'universo digitale ciascuna persona con un semplice "click" sulla tastiera può pubblicare; perciò è al contempo fonte, selezionatore, comunicatore pubblico. 

Allora ci si è chiesti:  qual è la differenza tra cittadino comune e giornalista? Ci è stato detto che essa consiste  nel produrre informazione con il metodo giornalistico che richiede il rispetto delle regole deontologiche e deve rispondere al criterio di trasparenza. Risalendo all'albero delle informazioni, il giornalista ha il compito di  selezionare le fonti, valutarne la credibilità e verificarne le informazioni. La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla “Carta di Treviso” di cui molti ignorano l’esistenza. E’ il documento che impegna i giornalisti italiani a norme di comportamento deontologicamente corrette nei confronti dei bambini e dei minori in genere, è nata nel 1990 da una iniziativa comune della Federazione della Stampa, dell'Ordine dei Giornalisti e di Telefono Azzurro e ha preso questo nome dalla cittadina veneta nella quale ci fu il convegno che alla carta diede vita.

Ci sono state elencate e commentate  alcune regole 

cui il  giornalista deve attenersi se ha per protagonista un  minore:  ‘tutelare l’anonimato del minore coinvolto come autore/vittima/testimone, non fare interviste e non ospitare minori in trasmissioni televisive che possano ledere la dignità o la privacy del minore, non enfatizzare nella cronaca particolari dei fatti che possano provocare effetti di suggestione o di emulazione’. 

Nella divulgazione di informazioni occorre, quindi, trovare un equilibrio tra dare la notizia e la tutela dell’integrità psico-fisica-affettiva-relazionale del minore. E queste regole si devono applicare a tutto il giornalismo (stampato, online, multimediale ecc.).

La parte conclusiva dell’incontro è stata dedicata all’organizzazione della redazione di TerlizziViva: essa è costituita da un caporedattore e quattro redattori le cui interazioni avvengono tramite chat del gruppo di WhatsApp, non avendo una sede fisica; ciò permette di scrivere gli articoli direttamente da casa. L’attività giornalistica svolta è di prossimità perché si occupa di divulgare quotidianamente le notizie relative al territorio di Terlizzi. Gli ambiti trattati sono diversi (cronaca, politica, musica, sport,…) così come diversi sono gli enti, le istituzioni, le persone con le quali ci si rapporta per trovare le informazioni. Sulla fiducia ossia sul rispetto della dignità altrui si basa poi il rapporto tra redattore e la propria fonte.

A conclusione di questa esperienza, vogliamo ringraziare la caporedattrice Ida Vinella e la redattrice Cinzia Urbano per il tempo che ci hanno dedicato  e per aver condiviso con noi  le loro conoscenze e competenze...senza dimenticare il bellissimo articolo dedicato al nostro incontro e pubblicato su TerlizziViva il 3 maggio. Impressioni a caldo: Giuseppe: questo incontro è stato importante perché ha accresciuto le nostre conoscenze in ambito giornalistico. Mattia: è stato utile e interessante il confronto con giornalisti di professione. Andrea: questo incontro può essere da stimolo per migliorare. Giulia: questo confronto ha chiarito alcune nozioni giuridiche fondamentali alla base del giornalismo che noi ignoravamo.

Ilaria: abbiamo riflettuto sul fatto che non siamo liberi di condividere tutto ciò che vogliamo, soprattutto se andiamo a ledere la reputazione di una persona o a violarne la privacy.

  

La Redazione

Concorso Must Terlizzi Contest

 Bandito dal Salvemini di Molfetta. La classe 3B vince il primo posto e  la 3F il secondo posto . Una menzione di merito alla 3L.

Il Contest “TERLIZZI Must Visit Places”, promosso dall’Istituto Itet “ Salvemini” di Molfetta, ha avuto lo scopo di coinvolgere i giovani studenti, chiedendo loro un contributo di idee finalizzato a promuovere lo sviluppo turistico della città di Terlizzi. Il nostro Istituto ha partecipato con le classi terze sezioni B, F , L , attraverso la creazione di lavori realizzati con diversi programmi a carattere multimediale : Power Point, Genially e Quick Time. Le classi concorrenti, dopo aver individuato nel comune di Terlizzi i “Five Must Visit Places”, hanno creato delle mappe multimediali, per meglio individuare i luoghi, i monumenti, i simboli, gli edifici prescelti, fino a giungere alla presentazione di un tour virtuale finalizzato alla promozione turistica del nostro territorio. I lavori pubblicati sono stati tutti premiati dall’Istituto promotore : 1° posto 3B; 2° posto a pari merito i due lavori della 3F; menzione speciale alla 3L. La premiazione avverrà presso l’Itet “ Salvemini” nel prossimo mese di settembre Di seguito è riportato l’intento della iniziativa del Contest così come ci è stato proposto dall’Istituto “ Salvemini”. «Il rapporto che si verrà a creare tra studenti e territorio sconfina oltre le mura dell’aula, e coinvolge l’intera comunità scolastica nella consapevolezza di un ruolo responsabile per la formazione dei futuri cittadini. Tale sinergia valorizza il nostro “paesaggio”, inteso come luogo di appartenenza e come luogo di passaggio attraverso le espressioni artistiche che permettono l’esplorazione di ambienti e territori, nella loro valenza fisica e interiore, fonte di nuovi significati per l’interpretazione della realtà». 

LA POESIA: PATRIMONIO DELL’UMANITA’

 

Il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’UNESCO nel 1999. Facciamo nostro il pensiero di Alda Merini  secondo cui “la poesia educa il cuore, la poesia fa la vita, riempie magari certe brutte lacune , alle volte anche la fame, la sete, il sonno…” Con questi versi introduciamo l’angolo della poesia del nostro giornale, ringraziando tutti i poeti che hanno contribuito ad animarlo.

LA REDAZIONE

LA GUERRA...

            

La guerra che porta solo dolore e disperazione

La guerra che ci rende così violenti e spietati

La guerra che rompe l’armonia, chiave della felicità

e serenità di questo pianeta

La guerra…

La guerra…

Ma ha senso fare la guerra?

 

Gianluca La Tegola 3^D



BOMBARDAMENTO


Un forte rumore circonda

tutti coloro che sacrificano se stessi per la Patria.

Un volteggiare di coperte gialle avvolge

i loro corpi stanchi,

per farli finalmente riposare

dopo lotte senza tregua.

E poi il buio.

Un brivido percorre l’umanità

ferendola nel profondo:

tutte quelle persone sono ormai solo un ricordo.

 

Vanessa Paparella 3^D

LA GUERRA

Non c’è una guerra giusta,

che sia lampo, fredda o su una balaustra.

La guerra porta solo catastrofe e distruzione

un po’ come una rivoluzione.

 

Le città sono come gli alberi in inverno,

spoglie e con un silenzio eterno.

L’uomo purtroppo non impara mai dai suoi errori

e ci rimettono sempre sia vinti che vincitori.

 

Antonella De Chirico 3^D

 


LA VITA

 

La nostra vita, così scontata ma indispensabile.

Un tassello di un grande puzzle che si chiama tempo,

una stella nell’universo.

Stelle non tutte uguali che risplendono.

L’uomo è la stella!

 Siamo tutti uguali, cuore e anima.

Se ti soffermi a guardarla,

 ogni persona è unica,

con idee, culture, sogni, aspirazioni diverse.

Abbiamo tutti una cosa in comune : l’Umanità.

 

Zaira Angela Cagnetta 3^D

Π DAY 2022

La nostra scuola il giorno 14 marzo ha avuto l’opportunità di partecipare all’evento on- line  “ Π day 2022” organizzato dal Ministero dell’Istruzione con il contributo del dipartimento di Biotecnologie molecolari  e di Scienze per la Salute dell’Università degli Studi di Torino.

Gli alunni sono stati chiamati a risolvere quiz riguardanti prevalentemente la logica, suddivisi per tipologia di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Purtroppo però a causa di problemi legati a un afflusso notevole di partecipanti, la piattaforma non ci ha dato la possibilità di inviare le risposte. Abbiamo cercato di risolvere il problema in tutti i modi ma senza risultato. 

Anche se non è stato possibile per la maggior parte di noi, completare la gara, siamo ugualmente contenti di aver partecipato a questo evento nazionale. 

E’ stata  l’occasione perfetta per mettere alla prova la nostra logica! 

Vi proponiamo uno dei quesiti…Provateci anche voi!!!

La sveglia di Franco va 4 minuti indietro per ogni ora. Se imposta la sveglia per la mattina dopo alle 20:16 di sera, e si deve svegliare alle 7:00 del giorno dopo, per che ora dovrà impostare la sveglia?

 

Mattia Berardi 2^D

Giuseppe Guastamacchia 2^D

“Se ascolti il mare…”

Tra i concorsi proposti nell’ambito del percorso orientamento per gli alunni delle classi Terze, quello dal titolo “Se ascolti il mare” promosso dall’I.I.S.S. “A. Vespucci” di Molfetta  è stato accolto con molto entusiasmo dalle nostre compagne.

La nostra scuola ha partecipato per entrambe le sezioni: poesia e pittura e disegno. Traendo spunto dal tema del concorso “bisogna saper ascoltare il mare” luogo di scambio, di civiltà, di lingue, di culture, di arti e di etnie, le alunne delle classi 3^ A, 3^C, 3^D, 3^L hanno composto le poesie che abbiamo riportato in questa pagina del giornale. I nostri complimenti vanno ad ANGELICA MININNI della classe 3^ L che, con il suo quadro dal titolo “MARE, COME RIESCI A ILLUDERE COSI’ TANTO I TUOI  AMICI?” , si è classificata al secondo posto della sezione “pittura e disegno”. La premiazione è avvenuta il 25 febbraio presso l’auditorium dell’I.I.S.S. “A. Vespucci” di Molfetta. CONGRATULAZIONI….

La Redazione

”MARE, MA COME RIESCI  A ILLUDERE COSI’ TANTO I TUOI AMICI?”

2^ POSTO—SEZIONE “PITTURA E DISEGNO”



ONDE

 

Mare, come riesci a illudere così tanto i tuoi amici

sapendo i pericoli a cui li sottoponi?

Vorrei tanto avere la tua stessa capacità e dimenticare,

ma la fiducia in te ormai sembra svanita.

 

Mare, come fai a sedurre l’essere umano

con la tua maestosità

e il tuo sembrare lieto e innocente,

non curandoti del suo pensiero e manipolando

la sua mente

con tanta semplicità?

 

Tu, luogo di sentimento e passione,

di illusioni e riflessioni

che come un’alba riesci a far rifiorire.

 

Tu, luogo di felicità e rimpianto,

riesco ancora a vederti come un amico,

nonostante tu stesso me ne abbia strappato via uno.

 

Angelica Mininni 3^L

Sara De Palma 3^L

 


DONI DEL MARE

 Acque di cristallo,

unite in un eterno ballo.

Sul solcar dell’onda,

appena sopra la baia profonda,

la vita ha un andamento diverso.

Chi nella difficile scoperta si è perso,

o chi il dono della vita ha ceduto,

viene ricordato da questo luogo

ancora sconosciuto.

Semmai qualcuno di questa immensità

possa dubitare,

può solo ammirare armonia del mar.

 

Carla Parisi 3^A

A TE, MARE

 

Mare che mi hai portato amore,

Adesso tu sei in dolore

E la calma che prima avevi si è trasformata in rabbia.

Stai morendo con il surriscaldamento

Mi rattristo perché mi dici

“C’è troppo inquinamento!”

Mare, sfruttato da tante civiltà

Facci stare bene

Dentro te c’è libertà!

Portami in un’avventura su un’isola mai scoperta

O tra mille viaggi nel blu della tua tempesta.

 

Giuseppina Rana 3^ C

IL MARE

L’acqua che bagna queste sponde

col mio umore si confonde

l’armonia creata in questa serata

con il mare si è adattata.

Il suon delle onde,

il canto delle orche,

il verso dei gabbiani

che domani saranno lontani.

La bellezza dei coralli

che sembrano quasi cristalli

rendono l’atmosfera piena di colore

con il sole che fa chiarore.

Mi sento fondere col paesaggio

spezzarla può essere un oltraggio.

Peccato che l’uomo porta via

tutto ciò che crea allegria!

 

Giulia Cataldi 3^D

POESIA DEL MARE

 Un giorno d’inverno,

per fortuna non è per sempre.

Mi sento sola.

La mia compagnia è il chiacchiericcio dei gabbiani.

Poi, all’improvviso il sole, le risate, la vita,

mi dicono che porto allegria.

Non più pochi sguardi malinconici, ma tanti e spensierati sorrisi.

I bambini giocano con i secchielli a

rincorrersi, mentre io mi diverto

a sorprenderli sempre con i miei spruzzi.

Le barche mi solleticano.

Mi diverto anche a trasportare i desideri di chi affida i suoi sogni

ad una bottiglia.

E’ tornata la vita, è tornata l’estate.


Zaira Angela Cagnetta  3^D


 

“PENSIERI NOTTURNI”

DOMENICO LOPRETE della classe 2^L, quinto classificato al concorso letterario nazionale “Raccontar... Scrivendo” dell’Associazione culturale “La Casetta degli artisti” di Recanati.

Tra i tanti concorsi e progetti a cui la scuola “ GESMUNDO-MORO -FIORE” ha partecipato, siamo orgogliosi di comunicare che l’alunno Domenico Loprete, frequentante la  classe 2^ L, si è classificato al 5° posto della graduatoria nazionale delle scuole secondarie di primo grado  inerente  il concorso letterario “Raccontar...Scrivendo” promosso dall’Associazione Culturale “La Casetta degli Artisti” di Recanati. Al concorso hanno preso parte anche le alunne Ilaria Del Vecchio con il racconto “Io e la luna”, 

Elisa De Sario, con il racconto “Amica luna”, Paola Volpe con il racconto “La mia luna” della classe 2^ L e Chiara Pinto con il racconto dal titolo “Mia cara amica luna!” e Angelica Mininni con l’elaborato grafico dal titolo “La luna dalla finestra” della classe 3^L. L’iniziativa è nata dalla volontà di aprire un dialogo tra Giacomo Leopardi e i ragazzi di oggi, per dimostrare che la cultura non è oscurata dalla frenesia e dalle nuove tecnologie, anzi ha ancora un grande valore. Il concorso alla sua XI edizione, partendo quindi da alcuni versi del Poeta recanatese, accuratamente scelti per le tre sezioni, invitava i ragazzi a scrivere riflessioni in merito ad alcune tematiche tratte da “Alla luna” .

Al concorso potevano accedere secondo una divisione di tre sezioni, gli studenti delle ultime tre classi della Scuola Primaria (sezione A), gli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado (sezione B), gli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado (sezione C), e una sezione speciale, rivolta a persone dai 6 ai 100 anni,  che comprendeva una sottosezione rivolta esclusivamente alle Scuole dell’Infanzia. Domenico, partecipando nella sezione B, ha preso spunto dai versi  “O graziosa luna… io venia… a rimirarti...”  per raccontare  i pensieri, i sentimenti e le emozioni  che suscitano nel suo animo  il cielo con la luna, le stelle e  le costellazioni, mentre le ammira di notte.

Una commissione giudicatrice composta da scrittori, giornalisti, docenti, personalità della cultura, grafici, critici cinematografici, assegnerà i premi ai primi cinque classificati di ogni sezione con annesso diploma. Gli elaborati dei vincitori verranno raccolti e pubblicati in un opuscolo stampato appositamente per la manifestazione finale.

Il 28 Maggio con il suo “ Pensieri notturni” Domenico verrà premiato presso  l’Aula Magna del Comune di Recanati.

 

Gli alunni della classe 2^ L

Dalla poesia alla prosa… Ringraziamo Elena per aver condiviso con la nostra redazione questo suo bellissimo  racconto.

 

Il mio viaggio tra sogno e realtà

 Era una estiva giornata di sole: mi trovavo in riva al mare e, mentre giocavo con la sabbia, si avvicinò una ragazza bellissima. Era alta e snella, aveva due bellissimi occhi verdi e i capelli lunghi e biondi. Si fermò a parlare e mi disse di chiamarsi Sandra; parlammo delle nostre vite, ma quando mi confessò di essere una principessa, io pensai che fosse una bugia. Ad un tratto Sandra guardò il suo orologio e mi disse: “adesso devo andare, ma tornerò a prenderti al tramonto…non avere paura di me!”. Così sparì tra le onde del mare appena increspato da una brezza serale che cominciava a farsi sentire. Io ero così curiosa di capire se fosse vero il racconto di Sandra che chiesi alla mamma di restare lì ancora un po’. Il sole cominciò a calare e il cielo si colorò di un rosso magenta spettacolare e Sandra, come promesso, apparve. Mi prese per mano e mi portò con sé. Io, ancora incredula, mi lasciai andare, senza rendermi conto che, ormai, eravamo sott’acqua e nuotavamo insieme. A Sandra era spuntata una splendida coda di pesce dai colori così brillanti che illuminavano tutto intorno a noi. Fu allora che capii che era una sirena. Mano nella mano, nuotavamo serene, finché vidi un castello circondato da vivacissimi pesci di ogni colore e coralli che splendevano come se fossero diamanti. Io ero emozionata perché ciò che vedevo mi sembrava un miraggio, ma ero anche spaventata perché era un mondo nuovo.

Sandra mi disse che quella era la sua casa e che lei era una principessa. Mi portò davanti alla porta del castello che era grande e tempestata di brillanti e diamanti. Come per magia, la porta si aprì da sola: l’interno era davvero splendido. Vidi un grande salone con al centro una fontanella piena di bollicine d’acqua multicolori. Ad un tratto mi sentii spostare come in un vortice e tanti personaggi mi accolsero. Sandra mi presentò i suoi genitori: suo padre, un tritone alto e imponente con i baffi e la barba lunga marrone e una corona con pietre blu e sua madre, una bellissima sirena con gli occhi azzurri e i capelli biondi come Sandra, con il capo ornato da una corona con pietre rosse e fucsia. C’era anche una simpatica tartaruga che mi prese la mano e la baciò: era il maggiordomo di Sandra. E poi, ancora, c’erano seppioline che intonavano una dolce melodia, squali che cucinavano, polipetti che si lanciavano palline colorate e tutti che mi salutavano con grande affetto. Sandra mi fece visitare tutto il suo regno ed era tutto fantastico, ordinato e in armonia, perché tutti si rispettavano e vivevano felici. Sandra mi portò su una roccia dove ci sedemmo per ammirare una vasta distesa di sabbia, dove migliaia di conchiglie si aprivano e chiudevano producendo infinite bollicine d’acqua colorate da sembrare una festa di coriandoli impazziti. Ero così stupita che mi sdraiai per seguire con lo sguardo le bolle che, salendo, si disperdevano nell’infinità del mare e, senza accorgermene, mi addormentai.

Mi risvegliai nello stesso posto dove Sandra era venuta a conoscermi con una piacevole sensazione di aver fatto un’esperienza fuori dal normale. Ancora oggi mi chiedo se tutto quello l’ho vissuto veramente o se sia stato solo un meraviglioso sogno!

 

Elena Tedone  1^L

L’AGENDA 2030 VISTA DAI

RAGAZZI DELLA 3I

 

Nel settembre 2015 più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. La comunità degli Stati ha approvato l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, i cui elementi essenziali sono i 17 obiettivi (OSS/SDGs, Sustainable Development Goals) e i 169 sotto-obiettivi, mirati a porre fine alla povertà, a lottare contro l'ineguaglianza e allo sviluppo sociale ed economico. ‘Obiettivi comuni’ significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

Le informazioni e gli spunti proposti in questa board sono finalizzati a stimolare gli adolescenti verso un dialogo sempre più approfondito su gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) con l’obiettivo di sensibilizzare ad una partecipazione attiva nella scuola, in famiglia, nella comunità.

La Redazione

LA BIOPLASTICA

La plastica ecosostenibile

La consapevolezza del fatto che l'inquinamento non conosce confini nazionali richiede sempre più l'adozione di politiche di controllo internazionalmente accettate. Le grandi agenzie ambientali governative, la grande industria ed il mondo della chimica in generale, stanno elaborando ed assumendo un codice di comportamento che individua strategie precise per prevenire l'inquinamento. La moderna chimica di sintesi dipende ancora per gran parte dalla petrolchimica, che utilizza come materie prime i prodotti derivanti dal petrolio, in via di esaurimento. 

Le materie plastiche hanno ottime caratteristiche ma non sono  biodegradabili, sono infrangibili e se vengono bruciate producono diossina, componente  tossica per l’uomo.

La chimica verde o sostenibile è una concezione della chimica che si propone di indirizzare su percorsi di sostenibilità l'approccio all'industria chimica. Lo sviluppo sostenibile, chiave di volta del progresso tecnologico nel nuovo secolo, impone infatti alle scienze chimiche di giocare un ruolo primario nella riconversione di vecchie tecnologie in nuovi processi puliti e nella progettazione di nuovi prodotti e nuovi processi eco-compatibili.

È stato quindi necessario individuare dei materiali che avessero le stesse caratteristiche favorevoli delle materie plastiche ma he non fossero dannose per l’ambiente; dai primi anni del nuovo millennio sono state investite energie per mettere a punto delle tecniche di produzione di nuovi materiali a più basso impatto ambientale: le bioplastiche. Con il termine “bioplastica” si intende un tipo di materiale che o deriva da biomasse o è biodegradabile oppure possiede entrambe le caratteristiche.

l termine biomassa non è sinonimo di biodegradabile, ma individua un materiale che, in seguito all’azione di microrganismi (batteri, funghi, muffe) viene degradato.

I principali vantaggi dell’utilizzo di questi materiali sono il basso impatto ambientale e una maggiore facilità di riciclaggio. I rifiuti in bioplastica biodegradabile hanno tempi di degradazione decisamente più rapidi rispetto a quelli in plastica tradizionale e  un impatto ambientale decisamente inferiore. Un ulteriore vantaggio è la maggiore facilità nel riciclo: infatti le bioplastiche biodegradabili possono essere depositate in discarica visti i rapidi tempi di degradazione. Inoltre, le bioplastiche realizzate da risorse rinnovabili (in particolare da biomasse) non hanno il problema dell’esaurimento della materia prima.

Abbiamo così realizzato in classe l’esperimento di creazione della bioplastica a partire da materie prime presenti nelle nostre dispense: aceto, amido di mais, bicarbonato e Glicerolo.


Gli alunni della classe 2^I

Materiale Occorrente

 • 25 mL di acqua distillata

 • 2,5 g di amido di mais

 • 2,5 g di glicerina • 3 mL di HCl 0,1 M 

• 3 mL di NaOH 0,1 M

Procedura da seguire

 In un becher da 100 mL si pesano 2.5 g di amido di mais e 2,5 g di glicerina, si aggiungono 25 mL di acqua e si mescola con una bacchetta di vetro: si ottiene una miscela lattiginosa opaca. Si aggiungono 3 mL di aceto e si riscalda su piastra scaldante per alcuni minuti, mescolando. Durante il riscaldamento la miscela diventa più uniforme e trasparente, si forma un gel che si lascia raffreddare per alcuni minuti e poi si aggiunge goccia bicarbonato e si mescola accuratamente: quanto ottenuto viene depositato in strato sottile su un foglio di alluminio e si lascia asciugare a temperatura ambiente per un paio di giorni o in stufa a 100°C per 2 ore. 

Una volta asciugato, è possibile rimuovere delicatamente il film di bioplastica dai supporti usati per la deposizione: il materiale ottenuto è elastico e deformabile, ha quindi delle caratteristiche plastiche.

 


LA CLASSE 1^L INCONTRA  PIF

 

Lunedì 4 aprile, con la mia classe 1^L e guidati dalla professoressa De Palma Giovanna, ci siamo collegati sulla piattaforma “Feltrinelli live” dove più di 40.000 ragazzi di 1800 classi hanno  assistito alla presentazione del libro “IO POSSO” scritto da Pif e Marco Lillo.  La storia narra di due giovani sorelle di Palermo che, negli anni '70, si ritrovarono vittime della mafia, minacciate da un costruttore.  La mafia, nata inizialmente in Sicilia, è una organizzazione criminale di più associazioni aiutate dalla legge e dall'omertà essa il controllo di attività economiche e illegali. In seguito si è allargata come un cancro in tutte le zone d' Italia. Ci sono diverse organizzazioni mafiose: la mafia Americana, cosa nostra i Sicilia, camorra in Campania, ndrangheta in Calabria, la sacra corona unita in Puglia ed altre ancora.  Lo scopo della mafia, è quello di arricchirsi sempre più per avere potere e questo, purtroppo, avviene a discapito di tante persone innocenti che, se in qualche modo si oppongono al loro volere, talvolta ci rimettono la vita. Purtroppo la mafia corrompe anche attraverso le minacce e la complicità di alcune classi dirigenti, è questo che garantisce la sua esistenza. Io, la mafia, la immagino come qualcosa di brutto e triste, ma soprattutto mi dà l'idea di un mostro che incute paura. Guardando film di mafia come la storia di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, penso a quanti hanno sacrificato la loro vita per eliminarla.

Falcone e Borsellino non avevano ceduto ai ricatti, ma penso che non tutti siamo dotati di quella forza e di quel coraggio che loro hanno avuto. Purtroppo questo terrore è la loro carta vincente e la povera gente è costretta a sottostare. Credo che la mafia sia molto vicina a noi, in quanto, essa è anche nelle piccole cose; la troviamo nei gesti apparentemente di poco conto, che anzi, alle volte. risultano simpatici per chi le guarda dall'esterno, ma forse non è così per chi li subisce.

Piccoli soprusi portano, se non bloccati, a grandi soprusi. Un esempio, per me, è ricattare un compagno per restituirgli un oggetto sottrattogli con la forza, oppure coalizzarsi contro qualcuno per intimorirlo; anche minacciare e obbligare il più bravo della classe a non rispondere ad una interrogazione è per me un atto da condannare e fermare subito.

 Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, è il vincitore del premio “ASSOCIAZIONE JOE PETROSINO SICILIA”.

La motivazione del riconoscimento è legata alla realizzazione del film “La mafia uccide solo d’estate. Pif è definito ironico perché nel film utilizza un linguaggio innovativo senza essere retorico. La mafia si può e si deve combattere appoggiando lo Stato, la Magistratura e la Polizia. Questo si deve fare ogni giorno perché ognuno di noi può fare la differenza. Basta ricordare, come detto prima, i due giudici assassinati dalla mafia nel 1992, Falcone e Borsellino: loro erano cittadini come tanti prima di diventare magistrati eppure hanno seminato idee di legalità che continuano a dare i loro frutti.

NO MAFIA.

 

Dilonardo Denise 1^ L

CONTRO LA MAFIA

 

Il giorno 4 Aprile 2022, siamo andati in aula LIM perché la nostra professoressa di Italiano ci aveva comunicato che avremmo fatto un incontro con un attore e autore che nei suoi film e nei suoi libri parla di un argomento molto importante: LA MAFIA. Il suo nome è Pif: egli ha tenuto incontri con moltissimi istituti di scuola secondaria di 1° e 2° grado d’Italia, non solo per rispondere alle domande fatte dagli alunni, ma anche per parlare del suo nuovo libro intitolato “IO POSSO”. In esso si narra una storia realmente accaduta a due donne a cui è stata portata via la casa a causa di un abuso edilizio mafioso. Finalmente, dopo 30 anni, un tribunale ha condannato l’imprenditore a versare un risarcimento di 700.000 mila euro, tuttavia non solo non hanno mai ricevuto un euro, ma ora l’Agenzia delle entrate pretende che paghino il 3% di quella somma.  Pif ha detto che i soldi ricavati dalla vendita del libro aiuteranno queste signore a pagare il loro assurdo debito.

Pif parla della mafia, soprattutto quella siciliana. Con il termine mafia s’intende un’organizzazione o un’associazione che fa capo ad un boss; nella mafia vige l’omertà ovvero, quando una persona sceglie, soprattutto per paura, di non denunciare alle autorità quello che accade e, ovviamente, le persone coinvolte negli atti mafiosi. La mafia recluta ragazzi con l’obiettivo di compiere delle “MISSIONI” in cambio di facili guadagni. Tuttavia, se questi non rispettano o non riescono a soddisfare i loro obiettivi, la pena è la morte.

In Italia esistono diverse associazioni mafiose e tra le più note troviamo COSA NOSTRA (SICILIA), CAMORRA (CAMPANIA), NDRANGHETA (CALABRIA), SACRA CORONA UNITA (PUGLIA).

L’obiettivo principale della mafia è quello di accumulare più ricchezza possibile.

Io immagino che la mafia agisca in modo segreto e sono certo che nei loro covi ci sono moltissime armi, moltissimi soldi e anche molta droga. Hanno moltissimi posti segreti di spaccio o per scambiarsi dei soldi o delle armi. Anche nel piccolo mondo in cui viviamo noi ragazzi si potrebbero registrare dei comportamenti simili a quelli mafiosi, ad esempio quando un presunto compagno sottrae una penna, poi fa la stessa cosa con una gomma ed un quaderno e può arrivare a ricattare le sue povere vittime finché queste non troveranno il coraggio di ribellarsi e denunciare. Pif tratta questo argomento molto delicato in modo divertente e per questo lui è definito ironico dagli studenti, ma noi tutti sappiamo che, a causa della mafia, sono state uccise numerose persone. In una delle ultime domande rivolte da un alunno gli è stato chiesto se si potesse eliminare la mafia e Pif ha risposto di sì e una delle azioni per farlo è quello di denunciare sempre alle autorità, avendo coraggio come lo hanno avuto le sorelle Pillu, le protagoniste del libro.

Questo incontro con Pif è stato molto interessante, ma soprattutto molto istruttivo. Spero di approfondire maggiormente questo argomento nel corso degli anni così come sono molto curioso di scoprire qual è stata la storia della mafia.

 

                                                       Giuseppe Scagliola 1^ L

DA UNA GRANDE REALTA’…A UNA RIFLESSIONE CONCRETA

Il razzismo raccontato attraverso i film: GREEN BOOK, del 2018 diretto da Peter Farrelly, vincitore di tre Premi Oscar tra cui quello come miglior film dell’anno.

 

 

COME VIENE RACCONTATO IL FENOMENO DEL RAZZISMO NEL FILM? CONTESTUALIZZA E SPIEGA IL SIGNIFICATO DI QUESTA MEMORABILE FRASE PRONUNCIATA DA DON SHIRLEY: «SE PER TE NON SONO ABBASTANZA NERO E PER LORO NON SONO ABBASTANZA BIANCO ALLORA DIMMI CHI DIAVOLO SONO IO!»

Diverse sono le scene in cui lo spettatore percepisce un sentimento di oppressione razzista. Per esempio, durante il tour alcuni ristoratori impediscono a Don Shirley l’accesso nei loro ristoranti, in una villa dei signori benestanti non gli permettono di utilizzare i servizi igienici, nonostante poco prima Don Shirley avesse suonato per loro; persino alcuni poliziotti arrestano i due protagonisti perché si muovono nella notte violando il coprifuoco previsto per la gente di colore. Però, per fortuna, non tutti erano favorevoli e disposti ad accettare simili posizioni. Infatti, un poliziotto è andato in loro soccorso e la stessa famiglia di Tony ha colto a braccia aperte il musicista. La frase pronunciata da Don Shirley «Se per te non sono abbastanza nero e per loro non sono abbastanza bianco allora dimmi chi diavolo sono io!» vuol dire che egli non sa chi sia davvero nella società in cui si trova. Da una parte ci sono uomini bianchi che non lo accettano per il colore della sua pelle, caricandolo di insulti e umiliazioni, dall’altra uomini neri che non lo ritengono un loro pari, perché essendo più ricco, pensano che possa godere di una vita privilegiata e lo vedono atteggiarsi in maniera diversa. Così Don Shirley si sente solo al mondo, abbandonato in balia di queste parole che gli hanno aperto un enorme ferita sul cuore.

 

QUALI ESPEDIENTI NARRATIVI E SCENICI UTILIZZA IL REGISTA PER CREARE IL SUO HUMOR?

Le scene nelle quali il regista crea il suo humor e che ci hanno colpito sono tante, ma ci soffermeremo su due in particolare.

Nella prima Tony Vallelunga vuole scrivere una lettera a sua moglie ma non è in grado esprimere al meglio i propri sentimenti, per cui si limita a descrivere ciò che fa o quello che mangia. Accorgendosi di questa sua difficoltà Don Shirley decide di aiutarlo. Il regista riesce a passare dalla goffaggine di Tony all’eleganza del pianista, il quale come un maestro delicato con pazienza condurrà Tony verso la padronanza di una scrittura autonoma.

Nella seconda scena si assiste a Tony che, mentre guida, mangia del pollo fritto a mani nude e lo offre a Don Shirley. In questo momento ad essere impacciato è proprio il pianista, il quale all’inizio si mostra titubante, poi si lascia guidare da Tony apprezzando sia il gesto che il cibo offerto. 

A partire da questo momento tra i due si instaura un rapporto di amicizia e complicità.


COME SONO CARATTERIZZATI I DUE PERSONAGGI? PER QUALI ASPETTI POTREBBERO ESSERE ENTRAMBI DEFINITI DEGLI OUTSIDER?

Entrambi i personaggi non hanno avuto una vita facile. Tony viveva in un piccolo quartiere, non era molto ricco, doveva quindi svolgere molti lavori per poter mantenere la propria famiglia. Il dottor Shirley ha sempre subito insulti razzisti; nonostante tutto, intraprende un tour in Paesi in cui l’odio persiste, con la speranza di scolpire la propria musica nel cuore degli uomini bianchi e animare la sua gente al cambiamento. Entrambi possono essere considerati degli outsider poiché Tony, non lasciandosi schiacciare dai pregiudizi, porta in tour un musicista di colore, mentre Don Shirley è una persona molta coraggiosa per quell’epoca e non ha paura di mostrare il vero lato di sé.

 

SECONDO TE, IL PROBLEMA DELLA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE È SOLO AMERICANO O COINVOLGE ANCHE ALTRI PAESI? CONOSCI ALTRE OPERE CHE AFFRONTANO QUESTO ARGOMENTO?

Un’altra opera in cui viene affrontato il tema del razzismo, e che tutti noi conosciamo, si intitola “IL DIRITTO DI OPPORSI” in cui un avvocato di colore si ritrova ad affrontare un caso di omicidio commesso da un uomo di colore condannato alla pena di morte, ma che pare innocente. Quindi, dovrà muoversi tra episodi di razzismo e violenza, cercando di salvare la vita dell’imputato.

Il razzismo, purtroppo, non è un problema che colpisce solo i Paesi americani, per esempio ad Hong Kong la maggior parte delle persone non vuole vivere accanto a persone “DIVERSE” da loro; l’India determina sanzioni gravi per chi entra in contatto con razze “IMPURE”; in Francia, invece, molti non vogliono vivere accanto gente NERA e anche in Germania e in altri Paesi europei ogni giorno si registrano episodi di razzismo.

Quindi la discriminazione razziale comprende tutti i colori e tutti i Paesi.


IMMAGINA UN FILM SULLO STILE DI GREEN BOOK AMBIENTATO OGGI. CHE PERSONAGGI SCEGLIERESTI? (UOMINI, DONNE, BAMBINI) CON QUALE PROFESSIONE? E APPARTENENTI A QUALE CLASSE SOCIALE? E QUALE AMBIENTAZIONE? COME SI RAPPORTEREBBERO I DUE PERSONAGGI L’UNO CON L’ALTRO? SCRIVI UN SOGGETTO ORIGINALE.

Abbiamo pensato ad un film in cui dei bambini prendono il posto degli adulti, invece gli adulti, pur mantenendo la propria corporatura, si ritrovano ad avere la mentalità dei bambini. Immaginiamo questo perché crediamo che nella maggior parte dei casi, i bambini sappiano affrontare e gestire le situazioni meglio degli adulti, anche se i grandi pensano il contrario.

Sarebbe un film molto buffo con sketch divertenti fra i protagonisti, ma che allo stesso tempo deve far riflettere. Uno dei protagonisti potrebbe essere un bambino di otto anni africano che vive in Inghilterra e prende delle decisioni molto accurate e giuste. È molto allegro come personaggio, ma quando il dovere chiama, mette da parte questi suoi sentimenti per sconfiggere le ingiustizie. Un giorno, infatti, si reca in Marocco per aiutare alcuni adulti abbandonati dai loro genitori (in senso metaforico, ovvero che vengono sommersi dai problemi della vita in quanto non sono più dolci e innocenti adolescenti e devono affrontare il peso di essere cresciuti);  tocca al nostro protagonista di nome Simon aiutarli ad affrontare questa situazione, con l’aiuto di Jane, ragazza molto povera e sola che incontrerà all’inizio del viaggio, che non vuole lasciare la propria spensieratezza facendo capire loro quanto la purezza della fanciullezza  non deve essere mai abbandonata perché è quello che serve per cambiare il mondo. Ce la faranno i due protagonisti ad andare d’accordo e a riuscire a cambiare l’esistenza?

  

Giorgia Cataldi  3^C

Marianna Pancrazio 3^C