ANNA MAGNANI


...un grand'uomo

Icona del neorealismo e simbolo della rinascita del cinema italiano, Anna Magnani, è stata tutti i personaggi che ha interpretato sul grande schermo: tragica, fragile, ma allo stesso tempo comica e vulcanica, riuscì a catturare il cuore dei suoi spettatori con pianti disperati, risate fragorose, sguardi taglienti e tutte le altre iperboli che distinguevano i suoi personaggi.

Figlia della Città Eterna, classe 1908, Nannarella, muove i suoi primi passi da una compagnia teatrale alla rivista nei teatri di Roma sotto il fascismo affiancata da Totò e Vittorio De Sica, che la porterà anche nel mondo del cinema con Teresa Venerdì (1941), ma la sua completa rivelazione avverrà nel film Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, con il quale avrà una burrascosa relazione. Nel 1951 interpreterà un altro grande ruolo, degno di un Nastro d'argento, in 'Bellissima' di Luchino Visconti, ma l'anno dell'Oscar, assegnato per la prima volta ad un'attrice italiana, sarà il 1955 per La rosa tatuata di Daniel Mann.

Serafina delle rose, protagonista delle vicende, diventa lo stereotipo della donna mediterranea dall'energiche sfumature che descrive un'Italia, piena di contraddizioni e incomprensioni, tutta americana che la Magnani asseconda - in linea con i canoni hollywoodiani - moderando la sua esuberanza, ma senza intaccare l'interpretazione, magistrale a riprese finite.

''Ho capito che non ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire sappiate che ci ho rinunciato. Ma ci sono voluti tanti anni, tanti errori.''

La Magnani sconfisse le barriere dell'estetica cinematografica, avvolta da un'aria cupa e triste data dalle occhiaie che le segnavano il volto, corse verso il suo obiettivo ovvero diventare un'attrice di successo ma rimanendo, prima ancora, una donna carica di coraggio, grinta e umiltà, qualità che le permisero di correggersi e migliorarsi dinanzi al pubblico pur essendo partita dal gradino più basso del podio. E l'eredità più grande lasciata al suo pubblico è proprio questa: abbandonare il palcoscenico della vita non prima di essere sicuri di averla vissuta nella propria pelle.

FILMOGRAFIA

  • La cieca di Sorrento (1934)
  • Teresa Venerdì (1941)
  • Roma città aperta (1945)
  • Bellissima (1951)
  • La rosa tatuata (1955)
  • Risate di gioia (1960)
  • Pelle di serpente (1960)
  • Mamma Roma (1962)

Per approfondire

https://www.archivioannamagnani.it/

https://www.archivioannamagnani.it/blog/intervista-oriana-fallaci-anna-magnani/

https://www.raiplay.it/video/2018/03/Italiani-con-Paolo-Mieli-Anna-Magnani-dalla-luna-con-amore-0fb68897-ae2c-4343-9c2f-a8d632e5eaa5.html