Le motivazioni


Ecco, qui di seguito, le motivazioni espresse dalla Giuria e integralmente riportate sulle pergamene.


MOTIVAZIONI PER LE TRE ALUNNE VINCITRICI - SETTORE SCUOLE

Saggio: Io, deportata nel campo di Auschwitz – di Desirée Lina Patanè (anni 15)

La giovanissima scrittrice si cala nel personaggio di una reclusa in uno dei più tristemente famosi campi di concentramento nazisti e ne descrive gli orrori: umiliazioni, discriminazioni, vessazioni, depredamento, tormenti fisici, totale negazione dell’identità personale nonché dei diritti e delle libertà fondamentali… insieme a cremazioni e seppellimenti. L’orrore del genocidio viene, infine, da una fervida speranza di fratellanza. La composizione è organica e sempre corretta.

Poesia: A mio padre – di Giovanna Ioppolo (anni 14)

La giovanissima poetessa dedica la poesia al padre. L’io lirico mostra un rapporto travagliato col genitore nel passato, a causa dell’assenza dell’uomo e delle dicerie che lo circondavano. L’anima solare dell’autrice trova, però, motivi di riscatto e di speranza nella presa di coscienza della propria forza morale, acquisita proprio in quella contingenza, e nella possibilità di ridare nuovo volto al futuro attraverso l’instaurazione di una relazione empatica col genitore. Conclude con un inno alla vita.

Disegno: Manuel – di Giulia Finocchiaro (anni 15)

La giovanissima artista, conquistata dall’esemplare figura di Manuel Foderà, con una semplice matita, riesce a comunicarci la solarità e la fortezza di questo “nostro” (dell’umanità) grande “piccolo guerriero della luce”. Con notevole maestria, viene rielaborata una tra le immagini più belle e significative, conservandone lo splendore, la vitalità, l’eterno sorriso da cui promana un’aura che sa di cielo.





MOTIVAZIONI PER I VINCITORI DEL CONCORSO NAZIONALE

A = poesia; B = narrativa; C = Arti figurative; D = Libro edito

1-2-3 indicano il posto nella graduatoria finale



A1 – Monica Schiaffini

La poetessa ha saputo descrivere, attraverso rapide e lievi pennellate di colori sfumati e di fuggevoli forme, il dramma dell’autismo, intrecciando versi rotti ed accorati con immagini intrise d’una sospensione quasi onirica e di lontane speranze.

A2 – Stefania Siani

Adattamento e rinascita, atteggiamento resiliente, come nella misteriosa e mitica trasmutazione della Fenice o della crisalide che – dalla sepoltura del bozzolo – riesce a dispiegar le ali, similmente nel trapasso dall’inverno alla primavera, dalla notte al giorno, la poetessa tornerà ai propri voli.

A3 – Rosella Lubrano

L’episodio di fondo della guerra civile siriana non è che il pretesto che la poetessa ben adotta per unirsi all’urlante denuncia che gli intellettuali e le donne e gli uomini di pace lanciano contro la guerra e la violenza: mali volontari e recidivi che purtroppo spesso colpiscono i bambini e le loro madri… ma, alla fine, le vittime innocenti vivranno nell’eterna luce.

B1 – Gabriele Andreani

Lo scrittore, con la sua prosa forte e decisa, racchiusa in un periodare ben equilibrato, pur nell’esiguo spazio consentito, tocca tematiche legate alla diversità del deforme (sfiora implicitamente eutanasia e aborto), il perbenismo e l’ipocrisia, l’amore materno che non conosce confini e non accetta compromessi di comodo, il concetto dell’esclusione contro quello dell’integrazione, per approdare, infine, alla donazione degli organi, che può fare degli “scarti umani” eroi che salvano vite.

B2 – Maria Galizia

Racconto delicato e semplice, come delicata e semplice è la figura del vecchio pescatore. Il dettato, dunque, si adegua alla perfezione al contenuto. Similmente, anche lo scenario della fredda notte in riva al mare ben s’attaglia alla visione onirica della giovane moglie tragicamente scomparsa tanti anni prima. Tuttavia, quello strano, meraviglioso sogno aveva lasciato un’arcana traccia…

B3 – Maurizio Albarano

Le terribili conseguenze psicologiche e sociali di uno stupro, visto dall’autore attraverso gli occhi della vittima: una donna a cui sono occorsi vent’anni per liberarsi dal suo trauma, grazie ad un felice ricordo del defunto padre, unico uomo che possa trovare amoroso albergo nel suo cuore devastato. Tale ricordo costituisce la conclusione alquanto poetica che gioiosamente ribalta le dure descrizioni che la precedono. Proverbiale la sentenza: «Il perdono è più forte dell’offesa».

C1 – Giuseppa Russo

La pittrice, utilizzando colori ad olio su tela, ha realizzato, con maestria, un dipinto (cm 50x40) realista, con richiami vagamente impressionisti nella texture di cielo e mare. Quanto al contenuto, il soggetto centrale della barca, legata alla riva fuori campo (si intravede la continuazione di un probabile golfo all’orizzonte), è affiancato da un altro legame, quello tra i due gabbiani che sembrano guardarsi.

C2 – Giuseppe Galati

«Le donne che impastano», in laborioso silenzio, a tarda sera: pare quasi un’immagine riemersa da lontane memorie, tali sono i dettagli dei volti e dell’ambiente. Buona la geometria prospettica evidente non solo nel disegno della finestra e dei mobili, ma curata pure nei tratti delle scale. Ben bilanciati i chiaroscuri, verosimili le proiezioni d’ombra create dalla lampadina.

C3 – Luisa Azzaro

In uno stile pittorico che mostra solide radici culturali (con qualche preferenza, forse, verso il primo Novecento), l’Artista ben riferisce certe nostalgie di libertà provate dal suo splendido felino, dimostrate dalla postura e dallo sguardo. Più che buone le conoscenze anatomiche condensate in questo piccolo ma pregevole acrilico. Interessante la soluzione del riflesso sul vetro.



D1 – Donato Di Capua

Saggio biografico esemplare ed impeccabilmente strutturato sulla disabilità vissuta, sulla tenacia con cui l’atleta Donato Telesca affronta e supera gli ostacoli impostigli dalla vita. Nato nel 1999, all’età di tre anni, per un tragico incidente, perde gli arti inferiori. Sarà la passione per la pesistica a fargli conquistare quattordici podi, in questi ultimi cinque anni, in competizioni mondiali. La coraggiosa positività della sua contenta esistenza ci faccia riflettere sulla meraviglia dei doni che possediamo.

D2 – Federica Storace

L’Autrice, sorretta da una solida cultura filosofica e munita di ottime capacità letterarie, in questa sua inchiesta analitica, mostra – attraverso quattro testimonianze straordinarie (oltre la sua bella esperienza personale) – come il desiderio e la gioia della maternità possano rendere la donne insospettatamente forti e decise a non rinunciare al loro splendido ruolo nei confronti dei figli, superando ogni impedimento personale e sociale. Nella scrittura echeggiano gradevoli note poetiche.

D3 – Salvatore La Moglie

Lo scrittore narra dell’infelice rapporto di un figlio con il proprio padre: due intellettuali che sembrano abitare universi diversi, che si incontrano solo nello scontro, nel caparbio desiderio di far valere ciascuno la propria interpretazione di una realtà storica, filosofica, scientifica, sociale, letteraria che non condividono. Il trascorrere del tempo e il sommarsi dei due intelletti favoriranno un giorno la nascita di un accettabile compromesso? Ottime le scelte lessicali ed il costrutto stilistico.




Trofeo – Claudia Ruscitti

La poetessa vede il centro escatologico della luminosa eternità di Manuel, nel canto di lode a Dio che sgorga incessante, felice e spontaneo dall’ugola bella di quel «tenero uccellino azzurro» che, già in questo mondo pieno di imperfezioni, ha saputo e sa trasformare il dolore in speranza, ha saputo e sa tracciare inusitate e imprevedibili vie di conversione al Bene.