Premio Nazionale

di Arte e Letteratura

"Manuel Foderà"

 

MANUEL  FODERÀ  (2001 - 2010)

 

Manuel Foderà, un bambino di Calatafimi (un paese collinare in provincia di Trapani), dai quattro ai nove anni, ha lottato contro un tumore: purtroppo ha perso la sua battaglia, ma ha lasciato un testamento spirituale davvero straordinario. Questo piccolo teologo ha dialogato con Dio e con la «Madonnina», ma non ha mai domandato di essere guarito dal tumore, invece ha sempre chiesto di pregare per gli altri bambini che stanno male.

A soli 6 anni ha chiesto ed ottenuto di poter fare la comunione, suo grande sogno, per ricevere Gesù, «l’amico del cuore». Manuel  compone preghiere, inventa racconti, dialoga con la stessa spontaneità con i seminaristi, con i sacerdoti, i religiosi e le religiose (in particolare le Clarisse di San Giovanni Rotondo), con i vescovi, i cardinali Francesco Montenegro e Paolo Romeo, e con i bambini. La sua storia ha coinvolto molte persone, affascinate dalla serenità di questo bambino, che, come ricorda Rocco (il padrino), «portava luce e donava sorrisi in un reparto dove, generalmente, regnano sconforto e disperazione. Era animato da grande fede. Il suo vivere era stare con Gesù».  

Arriva a scrivere le meditazioni della Via Crucis. Si affida al Rosario e a padre Pio e invoca madre Maddalena Morano, suora salesiana piemontese che sul finire dell’Ottocento fondò, in Sicilia, scuole, oratori, asili e gruppi di catechismo. 

«Mio figlio soffre, si contorce dai dolori – annotava mamma Enza –, ma il sapere che le sue semplici parole possono aiutare altri a vivere meglio il loro quotidiano, mi dà la forza di sopportare e andare avanti insieme al mio piccolo guerriero della Luce». I pensieri, le preghiere e gli sms di Manuel hanno qualcosa «di speciale». 

Sono le stesse suore (suor Antonella e suor Chiara) a esortare la raccolta di questi testi: «La sua spiritualità – dicono alla mamma – è un dono del Signore e devi fare in modo che non si perda nulla. Le sue parole, il suo modo di vivere la sofferenza, sono una fonte inesauribile di grazia che va condivisa». Così le lettere vennero raccolte e molte preghiere furono registrate.

Enza è stata una madre che ha vissuto cinque anni e 24 ore su 24 accanto al figlio malato, che ha pregato con lui e ha pianto con lui.

La preghiera di Manuel più commovente recita così: «Abbracciami, Gesù! Ti prego abbracciami Gesù, quando sono triste. Abbracciami Gesù, quando sono in ospedale e soffro molto! Abbracciami Gesù, quando piango. Dammi la forza per affrontare ogni cosa! Non mi abbandonare mai, perché tra le tue braccia mi sento protetto e al sicuro».

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Per saperne di più vi invitiamo a digitare il suo nome su un qualunque motore di ricerca: su di lui si trova tanto sul web.

Si consiglia di visitare, in particolare, il seguente sito:

http://www.oasidiengaddi.it/testimonianza-su-manuel-fodera-di-padre-ignazio-vazzana-palermo/


In memoria del Piccolo Guerriero della Luce, l'Associazione Tuttinsieme - avente sede presso la Parrocchia "S. Maria del Rosario" di Torre Archirafi (Riposto - CT), con la guida spirituale del Parroco Don Lucio Cannavò, bandisce ogni anno il Premio Nazionale oggetto del presente sito ed invita artisti, letterati di tutte le età ad inviare i loro elaborati.