Le diseguaglianze all'inizio dell'Età Moderna

Il percorso di storia affrontato dalle classi IIA e IIIA durante quest'anno scolastico ha previsto uno studio dell'Età Moderna e Contemporanea, da cui noi studenti abbiamo tratto degli spunti per ricostruire un breve cammino della lotta contro le diseguaglianze, concetto più volte riscontrato durante il nostro studio, nonostante la variabilità dei contesti storici analizzati.


LA CONQUISTA COME SOTTOMISSIONE


Un momento storico in cui si evidenziano delle disuguaglianze fra popoli e’ quello della conquista dell’America, gli Indios infatti vengono sottomessi dagli spagnoli nel 1500, i quali furono i responsabili della loro strage. Li rapinarono delle loro ricchezze, uccisero donne uomini e bambini e dopo, alcuni ripartirono per la Spagna altri rimasero nelle Americhe per sfruttare le ricchezze rimaste.

Nel 1492 quando Colombo credette di aver scoperto le Indie e si stanzio’ in America i coloni si spinsero in queste zone e gli indiani combatterono ma con poco successo perché furono massacrati. Tra il XVI ed il XX secolo ci fu un commercio di schiavi d’origine africana impiegati in piantagioni o in servi domestici.

di Gabriel Madonia - IIA




Gli Indios furono chiamati da Colombo "indigeni" o "indiani". Così ce li descrive: "Essi usano soltanto armi di canne, ponendo a capo di queste un bastoncino aguzzo e non osano quasi servirsene. Sono privi di malizia e davvero molto generosi che quasi non lo si crede. Non negano mai una cosa di loro proprietà, anzi invogliano le persone a richiederla e si mostrano così amorevoli che darebbero il cuore stesso, e chiedendo loro o cosa di valore o di poco prezzo la si ottiene subito. Navigano abilmente su tutti i mari e rispondono prontamente su ogni cosa".

di Gloria Senapa - IIA



ATTIVITA' DI SCRITTURA CREATIVA


Vesto i panni di un indigeno americano

di Michele Scotto - IIA


Mi chiamo Amum e voglio raccontarvi un fatto che mi è accaduto. Il 12 ottobre 1492 sbarcò nelle nostre terre uno strano signore: all'inizio, vedendo arrivare tre navi, sembrava che ci volessero attaccare. Quando le navi si avvicinarono ho subito notato che due erano più piccole ed una più grande, la quale arrivò per ultima. Questa inizialmente mi sembrò quella più importante e lo confermò il fatto che da lì scese un signore ben vestito senza armatura.Costui quando ci vide ci chiamò indiani e non capimmo, però non dicemmo nulla. Egli fece con noi degli scambi e si guadagnò un pò d'oro. Dopo molto tempo arrivò altra gente, questi però non erano pacifici, conquistarono il nostro territorio e ci sottomisero, imposero la loro lingua e inventarono le encomiendas dove noi indigeni (uomini, donne e bambini) eravamo ridotti in schiavitù e facevamo lavori pericolosi e stancanti. Un uomo colto, se non sbaglio si chiamava Bartolomeo de Las Casas ci difese e riuscì a far diventare le encomiendas illegali. Accaduto questo, la maggior parte di noi venne uccisa e quindi le popolazioni che ci sottomisero persero la manodopera e provarono a riprocurarla con la tratta degli schiavi neri nella quale noi indigeni mescolati ad altri popoli venivamo deportati nei loro territori ad esempio nelle piantagioni. Quando non facevamo il lavoro come volevano loro venivamo uccisi. Non sopporto il fatto di dover morire per colpa di un altro essere umano!



È sera e sento ancora la fatica di tutto il lavoro di questa giornata. Per ore e ore

sono stato nelle gallerie a zappare e sollevare le rocce. Le gallerie erano profonde

e mi mancava l'aria, estraevo con fatica argento che serviva solo ai ricchi perché

noi indios siamo solo animali da sfruttare. Noi non abbiamo dignità, ci è stata tolta,

come ai nostri amici africani venduti come schiavi per sostituire la nostra

manodopera, quando non ci saremo più, perché rimarremo schiacciati e

uccisi in giovane età. Eravamo sempre di meno, il lavoro e le malattie infettive

dimezzavano la popolazione, ed erano stati proprio gli spagnoli a diffonderle. Gli

spagnoli e i portoghesi si sentivano superiori rispetto a noi indios e di più nei

confronti degli africani. Ma dato che le donne bianche erano poche, spesso i

conquistadores e i coloni si univano con le donne della nostra popolazione e

nascevano così i bambini mulatti e meticci. Alla fine penso che dopotutto noi indios

siamo serviti a qualcosa, a lasciare traccia di noi e della nostra umiltà alle

popolazioni future.


MATTIA PRAIA - IIA



Mi chiamo Mike, ho 20 anni e lavoro in una miniera di ferro in Perù.

La mia famiglia non la vedo da tanto, penso che mio fratello sia stato ucciso

e anche i miei genitori perché considerati troppo vecchi per il lavoro.

L'aria in miniera è irrespirabile e se a fine giornata non porti il materiale richiesto o non rispetti le regole

vieni picchiato, ucciso o costretto a rimanere in miniera per anche due giorni.

Le città sono disastrate e ci sono bandiere spagnole ovunque, girano voci su un certo Bartolomè De Las

Casas che sta difendendo il mio popolo dalle encomiendas spagnole.

Penso che loro non capiscano o si rendano conto delle ingiustizie che siamo costretti a vivere..


Daniele Ingargiola - 2A