L'UNIONE EUROPEA E I DIRITTI UMANI

UN PO' DI STORIA



L'Unione europea è un gruppo di 27 Paesi europei.

Questi Paesi si sono riuniti

per rendere la vita delle persone migliore, più semplice e più sicura.

Hanno deciso di lavorare insieme e di aiutarsi.


All'inizio solo 6 Paesi europei hanno deciso di lavorare insieme:

  • Belgio

  • Francia

  • Germania

  • Italia

  • Lussemburgo

  • Paesi Bassi



Oggi, i Paesi che fanno parte dell'Unione europea sono 27

  • Austria

  • Belgio

  • Bulgaria

  • Cipro

  • Croazia

  • Cechia

  • Danimarca

  • Estonia

  • Finlandia

  • Francia

  • Germania

  • Grecia

  • Irlanda

  • Italia

  • Lettonia

  • Lituania

  • Lussemburgo

  • Malta

  • Paesi Bassi

  • Polonia

  • Portogallo

  • Romania

  • Slovacchia

  • Slovenia

  • Spagna

  • Svezia

  • Ungheria

Nel giugno del 2016 il Regno Unito ha deciso

di uscire dall'Unione europea.

Così, dal 31 gennaio 2020 il Regno Unito

non fa più parte dell'Unione europea.




Da quando l'Unione Europea è stata creata

non ci sono più state guerre fra i Paesi

che la costituiscono.


Grazie all'Unione europea le persone possono

andare liberamente da un Paese all'altro.

Possono vivere, studiare o lavorare

in qualsiasi Paese dell'Unione europea.


Anche i prodotti, i servizi e i soldi possono circolare liberamente

da un Paese dell'Unione europea all'altro.




Quasi tutti i Paesi che fanno parte dell'Unione europea usano la stessa moneta.

Questa moneta si chiama "euro".



L'Unione europea ha 3 istituzioni principali:

  • La Commissione europea
    Le persone della Commissione europea
    propongono le leggi per l'Unione europea.

  • Il Parlamento europeo
    Le persone del Parlamento europeo
    sono elette da tutti i cittadini europei
    per proteggere i loro diritti.

  • Il Consiglio dell'Unione europea
    I politici che prendono le decisioni
    In ogni Paese dell'Unione europea
    si riuniscono e formano
    il Consiglio dell'Unione europea.


EU prima e dopo.docx
come funziona l'EU.docx


L'idea di creare l'Unione europea è nata

dopo due grandi guerre in Europa.

I Paesi europei hanno capito che

è meglio collaborare

che fare la guerra.



IL MANIFESTO DI VENTOTENE


Il Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli, è un documento scritto durante la seconda guerra mondiale per promuovere l'unità europea. Il documento dice che la civiltà moderna ha posto come base il principio della libertà e l'uomo non deve essere uno strumento degli altri, ma deve essere autonomo. Ai primi dell’800 Giuseppe Mazzini fondò la Giovine Europa, col segno di unire tutti i popoli dell’Europa secondo principi di fratellanza, ma non ci riuscì. Durante la 2° guerra mondiale un gruppo di intellettuali antifascisti, tra cui Altiero Spinelli, confinati nell'isola di Ventotene, pose le basi dell’unità Europa. La civiltà moderna ha posto come proprio fondamento il principio della libertà. Tutte le Nazioni, si recita, hanno il diritto di organizzarsi in stati indipendenti e ogni popolo deve trovare nello stato il modo per potere soddisfare i propri bisogni. Questo principio però potrebbe portare lo stato a pensare solo alla propria esistenza, senza pensare ai danni che potrebbe causare agli altri, inoltre porta alla volontà di dominare, per evitare di essere minacciato da altri stati.

Di qui la proposta di una federazione di stati europea.

C’erano diversi problemi infatti che la nascita di una federazione europea avrebbe potuto risolvere, quali: i confini tracciati arbitrariamente dopo la prima guerra mondiale, che non tenevano conto delle popolazioni diverse tra loro, le questioni balcanica e irlandese che sfociavano in guerriglie urbane e atti di terrorismo in quelle aree geografiche. Secondo il manifesto un'Europa libera avrebbe permesso di non avere più disuguaglianze economiche e sociali, soprattutto nel campo della scuola e avrebbe portato a fare studiare tutti, così da avere uguali diritti nel mondo del lavoro. L'idea di un'Europa libera e unita è la base di una civiltà moderna, ove possano essere eliminate le disuguaglianze e i privilegi sociali. La rivoluzione europea dovrà essere socialista, occupandosi dell’emancipazione delle classi lavoratrici e la realizzazione per esse di condizioni più umane di vita.

Il principio fondamentale è quello secondo il quale le forze economiche non devono dominare gli uomini, ma essere da loro sottomesse, guidate, controllate nel modo più razionale, affinché le grandi masse non ne siano vittime. Questo cambiamento europeo deve proporsi l'emancipazione delle classi lavoratrici per condizioni più umane di vita. I giovani vanno aiutati con la possibilità di frequentare la scuola pubblica fino ai gradi più alti per chi ha le capacità e quindi non deve essere solo per i ricchi e deve preparare i giovani ai diversi mestieri in un numero corrispondente alla domanda del mercato e fare in modo che le paghe siano più o meno uguali in tutte le categorie professionali.


Questa fu l'idea di Europa Unita, che crebbe durante il periodo dei totalitarismi, grazie a quegli intellettuali antifascisti che dissero "no" alla dittatura.

Altiero Spinelli



Altiero Spinelli Nato a Roma il 31 agosto 1907, trascorse la prima infanzia nella città brasiliana di Campinas, dove il padre esercitava la funzione di vice console del Regno d'Italia. Quando compì cinque anni, suo padre decise di interrompere la carriera diplomatica per quella imprenditoriale e ritornò in patria con la famiglia. Durante gli anni al liceo Mamiani di Roma, Spinelli dimostrò una discreta capacità di assimilare le lingue che studiava, come il latino, il tedesco e il francese. Il greco classico lo studiò in carcere, poiché il liceo classico che frequentava aveva una sezione sperimentale nella quale il greco era sostituito da una seconda lingua straniera. Fin da giovanissimo approfondì da autodidatta il pensiero marxista grazie ai libri della biblioteca paterna, ma la lettura gli risultò molto complessa. Per descrivere il suo livello di conoscenza della filosofia marxista in quel tempo, Spinelli coniò l'espressione cattedrale di granito e nebbia con la quale indicava la fede cieca nella dottrina del partito, nonostante le lacune e la mancata comprensione di alcune questione. Fondatore nel 1943 del Movimento Federalista Europeo, poi cofondatore dell'Unione dei Federalisti Europei, membro della Commissione europea dal 1970 al 1976, poi del Parlamento italiano (1976) e quindi del primo Parlamento europeo nel 1979. Fu membro del parlamento europeo per dieci anni, eletto nelle liste del Partito Comunista Italiano come indipendente, e rimase uno degli attori politici principali sulla scena europea attraverso il Club del coccodrillo, da lui fondato e animato nel 1981.