IL DIRITTO ALLO STUDIO

RIFERIMENTI LEGISLATIVI

Il 20 novembre 1989, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia

La convenzione, In Italia verrà tradotta dall’UNICEF l’11/06/1991 come diritti del fanciullo e dell’adolescente La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia comprende 54 articoli che poggiano su quattro principi fondamentali.

  1. Il diritto alla parità di trattamento

  2. Il diritto alla salvaguardia del benessere

  3. Il diritto alla vita e allo sviluppo

  4. Il diritto all’ascolto e alla partecipazione


Articolo 28:

“hai il diritto di ricevere un’istruzione. Devi ricevere un’istruzione primaria che deve essere gratuita. Devi anche potere andare alla scuola secondaria”.

Articolo 29:

“Lo scopo della tua istruzione è di sviluppare al meglio la tua personalità, i tuoi talenti, le tue capacità mentali e fisiche. L’istruzione deve anche prepararti a vivere in maniera responsabile e pacifica in una società libera nel rispetto dei diritti degli altri e nel rispetto dell’ambiente”.

Il diritto allo studio viene richiamato nella nostra carta costituzionale nell’ art 34:

“la scuola è aperta a tutti, nessuno può essere escluso, anche chi è privo di mezzi deve essere messo in grado di completare gli studi”.

Oggi in Italia l’obbligo scolastico arriva fino a 16 anni

L’istruzione è nello stesso tempo un diritto e un dovere di tutti

un diritto perché ognuno deve potere avere la conoscenza necessarie per sviluppare le proprie capacità nella società.

un dovere perché in un paese i cui abitanti sono istruiti e hanno una buona cultura personale, ci sono maggiori possibilità di sviluppo.


Di seguito vengono mostrati alcuni dei lavori prodotti dagli studenti in merito alla condizione femminile in Afghanistan ed al diritto allo studio spesso negato in queste parti del mondo

Presentazione senza titolo
Tema "Un'arma contro le diseguaglianze".docx
Andrea Indelicato - copiare tema


Esercizio di scrittura creativa



Da: rossellapremutati@gmail.org

A: malalayouszfai@gmail.net


Cara Malala… Apprendo sempre più spesso dai telegiornali i vari disagi che ci sono nel tuo paese, il Pakistan e l’Afghanistan… Ho letto la tua storia e sono rimasta stupita dal tuo coraggio perché sei riuscita a documentare il regime dei talebani e pakistani contrari ai diritti delle donne e all’istruzione per le bambine.

Hai rischiato la tua vita in quell’attentato dove sei rimasta miracolosamente viva. I talebani ti hanno dichiarata “infedele” e minacciandoti di morte di morte hai dovuto abbandonare il tuo paese, ma non ti sei fermata e hai continuato a lottare perché credi nel diritto all’istruzione. A scuola ho visto un film che parla di una ragazzina che vive a Kabul; le arrestano il padre e dato che nella sua famiglia non c’era una figura maschile si è armata di tanto coraggio come te e si finse un maschio riuscendo a salvare il papà. Tutto questo mi ha fatto riflettere e apprezzare il mio paese perché l’Unione Europea garantisce i miei diritti di libertà. L’Afghanistan ha vissuto molto spesso contesti di guerra. Oggi più che mai, la situazione è molto triste, da quando gli americani hanno deciso di lasciare questo stato lasciando i talebani liberi di conquistare la città. Ho visto al telegiornale la disperazione di migliaia di persone che scappavano verso l’ aeroporto per lasciare il paese, altri ai confini di Afghanistan e Pakistan, tutto questo perché non vogliono più sottostare a queste mentalità. Mi viene difficile credere che possono esistere in molte parti del mondo i bambini soldato che crescono troppo in fretta e non sono liberi di vivere la loro infanzia giocando e vivendo spensierati, cosi come le spose bambine che sono costrette a sposare uomini molto più grandi di loro. Questi bambini sono condannati a una vita senza svaghi e istruzione. Spero tanto nel corso del tempo le cose migliorino che le donne non tornino indietro a 20 anni fa… perché sono riuscite con tanta fatica ad avere alcuni diritti.

Malala, concludo facendoti tanti complimenti per tutti i premi che hai ricevuto, ma sopratutto ti auguro di realizzare il tuo sogno ovvero di vedere tutti i paesi oppressi finalmente liberi come il mio!


Aspetto una tua risposta <3


Rossella



IL DIRITTO ALLO STUDIO NEL MONDO

Ci sono paesi nei quali il diritto allo studio non è garantito: perché le scuole sono molto lontane dalle zone abitate, soprattutto in campagna; perché le famiglie sono troppo povere e i figli sono costretti ad andare a lavorare (soprattutto le femmine). In particolare, parliamo dell’Africa subsahariana e delle zone di guerra, dove le scuole sono distrutte e i bambini vivono nei campi profughi.

Anche nei paesi più evoluti i problemi sono presenti; ad esempio, gli edifici scolastici alle volte non sono adeguati alla loro funzione, non vengono stanziati i giusti finanziamenti per permettere tale adeguamento.

L’istruzione è lo strumento principale per risolvere i problemi del mondo, è difficile uscire dalla povertà senza un’istruzione adeguata. Pensiamo ad esempio alla Siria, che fino al 2010 aveva un tasso di alfabetizzazione pari al 90%, dopo lo scoppiare della guerra, dopo il 2011, questo numero è drammaticamente calato e sono aumentate le bambine costrette a occuparsi dei lavori domestici e dei lavori agricoli.

Per i bambini costretti a rinunciare alla scuola il danno psicologico è enorme, in termini di impegno e di socializzazione con i propri pari.

Conseguenza diretta della mancanza di istruzione è il declino culturale ed economico di quello stato. Infatti, l’istruzione è lo strumento che permette la costruzione di un futuro solido, soprattutto sviluppando la capacità in un popolo di riprendersi da situazioni drammatiche, come una pandemia (Covid).

Il nostro sistema di istruzione è molto all’avanguardia, infatti una delle sue caratteristiche distintive è l’attenzione che dedica al tema dell’inclusione di tutti gli studenti nello stesso percorso scolastico. Ad esempio la nostra scuola deve mettere nelle condizioni di seguire il percorso scolastico tutti gli studenti con bisogni educativi speciali.