LA SHOAH E LE FOIBE


CONFRONTO TRA SHOAH E FOIBE - classe II A


(approfondimenti storici effettuati in occasione delle giornate internazionali della Memoria - 27 Gennaio e del Ricordo - 10 Febbraio)



Tra gli episodi più bui di tutto il Novecento ce ne sono due, che vengono ricordati tra la fine di Gennaio e l'inizio di Febbraio: la Shoah e i massacri delle Foibe. Mentre la prima viene ricordata il 27 gennaio, durante il cosiddetto Giorno della Memoria, i secondi invece vengono commemorati il 10 febbraio, in quello che è stato istituito come il Giorno del Ricordo. Si tratta di due eventi sotto molti aspetti simili, ma che presentano anche enormi differenze tra loro.


GIORNO DELLA MEMORIA 27 GENNAIO



Prima di fare un confronto tra Shoah e Foibe, è opportuno chiarire brevemente a cosa ci riferiamo con questi due termini, in modo che poi sia più semplice creare un parallelo in vista del giorno della memoria. Il termine Shoah è stato recentemente introdotto per indicare l’Olocausto, ovvero il genocidio della razza ebraica perpetuato dalla Germania nazista guidata da Adolf Hitler prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Furono circa 6 milioni le vittime di fede giudaica uccise dalle follie razziali del dittatore tedesco, e si calcola che circa 2/3 degli ebrei disseminati in tutta Europa vennero in quel periodo annientati. Secondo Hitler, gli Ebrei avevano il potere sulla stampa e sui luoghi di cultura, quindi potevano influenzare l’opinione pubblica. Li considerava anche capaci di condizionare il partito Socialdemocratico, attraverso il controllo dei sindacati. Hitler aveva individuato i propri nemici. Anzi, i nemici del popolo tedesco intero. Nell’identificazione di un avversario comune, aveva riunito i tedeschi per arrivare all’eliminazione di quella che veniva individuata come la causa di quasi tutti i problemi. Era la presenza di questi “estranei” nei luoghi di potere che metteva il freno alla crescita e all’espansione della Germania.


Il metodo di sterminio, che purtroppo ben conosciamo, fu quello dei campi di concentramento e della incessante propaganda politica, ma ad esserne interessati non furono solo gli ebrei. Per questo oggi nel termine Olocausto alcuni tendono a far rientrare anche i restanti 11 milioni di vittime, divise tra oppositori politici, malati di mente, disabili, rom, sinti, testimoni di Geova, slavi e omosessuali: tutte categorie, secondo Hitler, inferiori alla razza ariana e che andavano sterminate affinché non ne contaminassero la purezza. Per ricordare gli ebrei, e anche le altre vittime, uccisi dalla follia nazista, il 1° novembre del 2005 è stato designato in Italia il Giorno della Memoria: si tratta del 27 gennaio, in cui viene celebrata la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz ad opera delle truppe sovietiche, avvenuta il 27 gennaio del 1945.

LA SOLUZIONE FINALE

I Nazisti usarono spesso termini eufemistici per celare la vera natura dei loro crimini. Ad esempio, utilizzarono l’espressione “Soluzione Finale” per indicare il piano per l’annientamento della popolazione ebraica. Non è noto il momento esatto in cui i leader della Germania Nazista decisero, in via definitiva, di mettere in atto la “Soluzione Finale”. Il genocidio e la distruzione di massa degli Ebrei rappresentarono il culmine di un decennio caratterizzato da misure discriminatorie sempre più dure.

Con Adolf Hitler al potere, la persecuzione e la segregazione degli Ebrei fu messa in atto in diverse fasi. Dopo l’ascesa al potere del Partito Nazista in Germania, nel 1933, il razzismo “di stato” produsse la legislazione anti-ebraica. Tutto ciò mirava ad isolare in modo sistematico gli Ebrei dal resto della società e a costringerli a lasciare il paese.

Dopo l’invasione della Polonia da parte della Germania, nel 1939 - invasione che segnò l’inizio della Seconda Guerra Mondiale - le politiche anti-ebraiche vennero intensificate, fino a comprendere l’incarcerazione prima, e l’assassinio, poi, della popolazione ebraica europea. I Nazisti, in un primo momento, costituirono i Ghetti (quartieri concepiti per isolare e controllare gli Ebrei) nel Governatorato Generale (il territorio nella parte centrale della Polonia retto da un governo composto da civili tedeschi) e nel Warthegau (un’area della Polonia occidentale annessa alla Germania). Ebrei polacchi e dell’Europa orientale furono deportati nei Ghetti, dove furono costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento e di malnutrizione, costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento e di malnutrizione.



COSA SONO LE FOIBE



Con il termine Foibe si intendono invece gli eccidi – di minor quantità rispetto a quelli della Shoah, ma non per questo di minore importanza – ai danni della popolazione italiana che si verificarono tra il 1943 e il 1947 per mano dei partigiani jugoslavi. Si tratta di pagine decisamente tragiche della nostra storia, a lungo rimaste nel silenzio. Gettate nelle foibe – grandi caverne verticali tipiche della regione carsica del Friuli Venezia Giulia e dell’Istria – o deportate nei campi di concentramento sloveni e croati, le vittime di tale eccidio sono ad oggi stimate tra le 5mila e le 10mila. Per ricordarle, il 30 marzo del 2004 è stata istituito il Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno.