MESSAGGIO DEL SUPERIORE GENERALE

Pro Tempore

Post date: Jun 11, 2012 6:29:26 AM

MESSAGGIO DEL SUPERIORE GENERALE PER LA CHIUSURA

DELLA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE

DI DON GAETANO MAURO

IN MONTALTO UFFUGO IL 21 APRILE 2012

Carissimi Amici e Benefattori,

Con il cuore pieno di gratitudine al Signore, fonte di ogni santità, e con l’animo aperto alla speranza, vi comunico che la fase diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio don Gaetano Mauro, nostro venerato Fondatore, é arrivato alla sua conclusione.

Il prossimo 21 aprile, sabato, alle ore 18, in Montalto Uffugo (CS), sotto la presidenza del nostro Arcivescovo, S. E. Mons. Salvatore Nunnari, ne celebreremo la sessione di chiusura, nel Santuario della Madonna della Serra, ove il Servo di Dio fu parroco per cinquantacinque anni.

La Causa, iniziata solennemente nella Cattedrale di Cosenza il giorno 9 maggio 2002, ha raccolto la deposizione di circa settanta testimoni che hanno conosciuto il Servo di Dio, mentre la Commissione storica ha raccolto, catalogato, esaminato tutti gli scritti di don Mauro nei quali è racchiusa e respira la sua vicenda umana e spirituale.

Questo ritrovarci, che ci vedrà raccolti, sarà un’ulteriore manifestazione della sua fama di santità e sarà un momento di preghiera e di ringraziamento al Signore per averci dato in lui “un segno del suo amore per i giovani e la gente rurale” in seno alla Chiesa Cosentina e alla nostra Congregazione.

Ma sarà anche un momento di riflessione sulla sua vita, incentrata fin dagli inizi “sull’amore al silenzio e al raccoglimento della più fervida preghiera e l’aspirazione al più ardente apostolato”.

Amore alla vita spirituale e dedizione all’apostolato: sono questi i due poli entro cui si svolse la sua vita.

L’amore alla vita spirituale

L’amore alla vita spirituale, si rivelò già dai tempi dell’adolescenza, quando il parroco lo iniziava alla pratica della meditazione quotidiana, e si consolidò negli anni formativi e fecondi del Seminario di Cosenza, sotto la direzione di maestri e guide spirituali. Tra essi, un ruolo particolare svolse il suo direttore spirituale, il Redentorista padre Carmine Cesarano, poi vescovo, che gli sarà accanto per ventiquattro anni, fino alla morte.

Sarà quest’amore alla vita spirituale che, poi, lo fará maestro e guida paterna di generazioni di giovani, con il colloquio spirituale, con le lettere e, soprattutto, con l’esempio.

La dedizione all’apostolato

La sua dedizione all’apostolato, specialmente giovanile, preannunziata nella carica di presidente del Gruppo Giovanile conferitagli dal parroco all’età di dodici anni, prese forma agli inizi della sua attività parrocchiale a Montalto, il 1914. Subì una interruzione durante la fase dolorosa della prima guerra mondiale, ma poi fu ripresa con più fervore al ritorno dalla prigionia, nonostante le infermità contratte nei campi di concentramento.

L’apostolato tra i giovani e la fondazione dei Catechisti Rurali

Il fervore dell’apostolato parrocchiale tra i giovani di Montalto, porta un nome, “Ricreatorio”, che diventerà mitico per i Montaltesi e per gli Ardorini.

Nel Ricreatorio, inaugurato il 1921, don Mauro accoglieva i giovani, li formava e li polarizzava in un’intensa vita fatta di pietà eucaristica e mariana e di integrità morale, e nell’animazione degli Oratori Rurali, nelle campagne di Montalto e anche dei paesi circostanti.

Vita spirituale e apostolato danno il loro frutto maturo nella fondazione della Congregazione dei Catechisti Rurali – Missionari Ardorini, il giorno dell’Immacolata del 1928, quando don Mauro aveva quarant'anni.

Nel ruolo di Fondatore, egli si fa modello e maestro di santità per i discepoli che lo seguono nella Congregazione e, nello stesso tempo, animatore di intenso apostolato giovanile e rurale.

Il cammino della croce

Il 9 maggio 1934, una infermità, che lo portò alle soglie della morte, rallentò, per quattro anni il ritmo della sua vita totalmente donata, però, attraverso il crogiuolo del dolore, rese feconda e orientò la sua spiritualità verso la assimilazione a Cristo, seguito nel Getsemani e nella Via Crucis del Calvario.

A questo itinerario spirituale rimangono legati i Gruppi della Via Crucis Vivente, ormai presenti in Italia, Canada e Colombia, che don Mauro propose alle anime provate dal dolore.

L’assimilazione a Cristo sofferente trovò il suo culmine nell’ultimo anno di vita, tutta vissuta sotto il segno della croce abbracciata con viva sensibilità in un continuo atto di fede.

Don Mauro si spense, sul finire del giorno e sul finire dell’anno, la sera del 31 dicembre 1969.

Il suo corpo riposa nella Chiesa di S. Francesco di Paola in Montalto Uffugo. Ma il suo nome, con la fama della sua santità, rimane vivo tra coloro che lo hanno conosciuto in vita o hanno imparato a conoscerlo e invocarlo, in Italia e all’estero, dovunque sono passati i Missionari Ardorini, suoi figli ed eredi spirituali.

Nel segno della fama di santità

Cari Confratelli e cari Fedeli, la condivisione di questi brevi cenni biografici vuole essere una preparazione e un invito a partecipare alla celebrazione dell'ultima sessione della fase diocesana della Causa di Beatificazione, il prossimo 21 aprile a Montalto.

La vostra presenza sarà un incontrarci nel segno della fama di santità del Servo di Dio, don Gaetano Mauro, e un invito a invocare fiduciosamente la sua intercessione aspettando il giudizio della Chiesa.

Montalto Uffugo, 25 marzo 2012

P. Ermolao Portella

Superiore Generale