CANNAREGIO

E' il secondo sestiere per grandezza dopo Castello, ma e' il piu' popolato.

Cannaregio, nome che si vuol far derivare dai canneti presenti un tempo in questa zona, e' stretto tra il Canal Grande e la parte settentrionale della laguna, e' un sestiere da visitare con molta calma, per la presenza di dettagli architettonici che sono l'anima della Serenissima, aperta a influssi provenienti da diverse culture e religioni, che saputo convivere anche nei periodi piu' cupi della storia.

Dalla stazione Santa Lucia si percorre la rio tera' Lista di Spagna (strada realizzata nel 1844, interrando un canale chiamato Rio Dei Sabbioni, e chiamata cosi' perche' qui' nel Palazzo Frigerio, ora Grand Hotel Principe, si trovava la sede dell'ambasciatore Spagnolo presso la Repubblica della Serenissima) fino al ponte della Guglie che permette di superare, insieme al ponte dei Tre Archi, il canale di Cannaregio.

A pochi passi dal ponte delle Guglie si trova l'entrata del Ghetto Ebraico dove, nel 1516, furono confinati gli ebrei della citta'. Il grande affollamento costrinse ad alzare le case, anche fino ad 8 piani. All'interno del Ghetto si trovano ancora 5 sinagoghe celate nel tessuto urbano del ghetto, dunque non sempre facili da individuare.

Esse sono, la schola Canton (Campo del Ghetto Novo Cannaregio 2902/b), la schola Italiana del 1575 (Campo del Ghetto Novo Cannaregio 2894), la schola Levantina del 1538 (Cannaregio Ghetto Vechio 1228), la schola Spagnola del 1550 (Campiello de la Scuola Cannaregio 1145,1149 ), la schola Tedesca del 1529 (Campo del Ghetto Novo). Qui si trova anche un museo Ebraico (Campo del Ghetto Novo Cannaregio 2902/b). Bisogna anche visitare le Stamperie del Ghetto (Fondamenta della Misericordia Cannareggio 1185/A) dove frugare tra belle vedute di Venezia, opere di artisti contemporanei, incisioni a tema ebraico e stampe antiche.

Si prosegue poi fino alla chiesa dedicata alla Madonna dell'Orto (Cannaregio 3512 info 041719933), costruita verso il 1377, che conserva ancora 10 grandi tele di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto (1519-1594), non che' il corpo dell'artista sepolto nella navata destra della chiesa. L'artista viveva non molto lontano dalla parrocchia, al numero 3399 della Fondamenta dei Mori.

Al termine del rio si apre la Sacca della Misericordia, un grande bacino con vista sulle isole di San Michele e Murano. Qui possiamo ammirare il panorama della laguna con le 2 isole seduti, tempo permettendo,sui tavoli all'aperto delle varie trattorie, degustando magari sarde in saor (sardine con cipolla), le alici o di spaghetti al nero di seppia.

Alle Fondamenta Nuove, situate a cavallo dei sestieri Cannaregio e Castello e costituiscono il limite settentrionale della citta, si puo' entrare alla Chiesa di Santa Maria Assunta, detta dei Gesuiti, datata 1148. Nel suo interno trovano posto molte opere d'arte di vari artisti, tra cui, Il Tintoretto, Tiziano, Jacopo Sansovino e Jacopo Palma il Giovane.

Dirigendosi verso Rialto, passiamo per la Corte del Milion. Per la precisione, le Corti sono 2: la Corte Prima e la Corte Seconda.

Il nome Milion, sembra che derivi dal libro "Milione", dettato da Marco Polo a Rustichello da Pisa durante la prigionia a Genova.

Infatti la tradizione vuole che le corti appartenessero ai Polo, stirpe di mercanti che in queste zone avevano sia dimora che magazzini.

La Prima Corte e' molto piccola, presenta 3 locali tra osterie e ristoranti, mentre, oltrepassando il sottoportego, si arriva alla piu' ampia Seconda Corte che conserva elementi architettonici del periodo Veneto-Bizzantino. Proseguendo poi per il sottoportego si arriva al Ponte Marco Polo, dove e' possibile vedere il Teatro Malibran (San Giovanni Crisostomo nr 5873 info 049786511), il quale sorge ove una volta c'era la casa di Marco Polo (lo certifica un'incisione commemorativa posta sopra un'uscita secondaria del teatro)

Camminando tra i vari vicoli, si arriva a Santa Maria dei Miracoli, capolavoro del XV secolo. La facciata in marmo rosa, bianco e grigio, decorata con loggette e bassorilievi, sarebbe stata costruita, secondo la leggenda, con gli scarti della costruzione della Basilica di San Marco. Anche qui si trovano vari opere d'arte, da sottolineare il busto raffigurante "La Madonna con il Bambino" datata 1480 dello scultore Giorgio Lascaris. Il busto si trova sopra il portale della chiesa.

La via piu' animata del sestiere e' sicuramente Strada Nova, che collega la stazione Santa Lucia con Rialto.E' una strada iniziata nel 1818, sotto il Governo Austriaco, con l'interramento di alcuni rii, e ultimata, nella sua attuale forma, nel 1866 sotto Il Regno D'Italia. Ha una larghezza media di 10 m, e si trovano ai lati molti negozi di souvenir e ristoranti.

Articolo scritto da Steven Cavicchiolo (ildoge@live.it), non giornalista ma amante timido di Venezia.