ISOLA DELLA GIUDECCA

Spina Longa, cosi' un tempo era chiamata, per il suo profilo lungo e stretto che ricorda la lisca di pesce, l'isola fronte il bacino di San Marco, la Giudecca.

Vista dal suo punto orientale, dove sorge il Molino Stucky, la Giudecca sembra piuttosto una lingua che si srotola fino al bacino di San Marco. Mentre dall'alto spicca l'intreccio di vecchie fabbriche e magazzini in mattoni rossi, calli e giardini che arrivano fin alla laguna.

Fino a non molto tempo fa, l'isola era considerata un quartiere periferico e povero, con gli edifici dismessi e in rovina, scheletri del passato industriale di Venezia.

Oggi è uscita dall'oblio con interventi di riconversione e valorizzazione dei vecchi edifici.Simbolo di questa rinascita è l'ottocentesco Molino Stucky trasformato in un moderno capolavoro veneziano dove ospita un lussuoso hotel a 5 stelle della catena Hilton e che domina il canale della Giudecca con il suo possente torrioni neogotico. Attorno, nei vari edifici recuperati, stanno aprendo atelier, locali e spazi culturali alternativi.

Questi nuovi spazi sono a stretto contatto con con le botteghe di quartiere e le case popolari, creando un mix insolito ed affascinante da scoprire con una lunga passeggiata.

Acconto all'hotel ci sta ancora una fabbrica tessile in mattoni rossi, la Tessitura Fortuny, aperta negli anni 20, con la produzione di preziose stoffe arabescate, con disegni d'ispirazione orientale, e stampate con un procedimento segreto inventato dal fondatore Mariano Fortuny. Probabilmente è per questo motivo che la fabbrica è offlimits, ma c'è uno howroom aperto al pubblico (dal lun al ven. 9-12 e 14-17).

Poco più avanti si incontra lo Spazio Giudecca 795, una galleria d'arte

contemporanea che organizza mostre ed eventi, ricavata nel cinquecentesco Palazzo Foscari (giudecca795.com). Alle sue spalle si nasconde il multiforme complesso del Birrificio della Giudecca: dall'essiccatoio sono stati ricavati loft e appartamenti, mentre i magazzini in mattoni con grandi finestre ospitano atelier di artisti e designer. Sbucando alla Fondamenta della Convertite, sull'omonimo Rio, si scopre un'altra faccia della Giudecca, quella di ieri, quella della gente da mare e di cantiere. Fino ad una 40 anni fa, in queste calli si costruivano e riparavano barche, e gli operai con le famiglie vivevano in piccole case ai margini dei cantieri; i responsabili invece abitavano in quelle più grandi, chiamate case da capitan, con decorazioni in pietra che imitavano il marmo.Un'esempio di questi luoghi di lavoro è sicuramente l'affascinante Corte

dei Cordami, dove si torcevano all'aperto le gomene delle navi.Poco più avanti, dietro Campo San Cosmo, c'è l'Incubatore ex Herion, un ex maglificio diventato oggi uno spazio aperto alla creatività e alle nuove idee imprenditoriali. In corso di recupero c'è anche l'area dell'ex fabbrica Junghans, che produceva orologi, e durante la seconda guerra anche anche spolette per bombe. Da un magazzino è nato il Teatro Junghans (campo Junghans 494), ultimo dei teatri aperti nel comune di Venezia. Una volta tornati nel Canale della Giudecca, troviamo la

Basilica del Santissimo Redentore, più nota semplicemente come Chiesa del Redentore costruita dall'architetto Andrea Palladio nel 1577 come devozione e ringraziamento della città per la fine dell'epidemia della peste che la colpi' nel 1575 causando la morte di circa 50.000 morti, 1 veneziano su 3. una volta volta terminato l'edificio si volle festeggiare la fine della peste, e il 20 luglio dello stesso anno una processione raggiunse la chiesa attraverso un ponte di barche che attraversò tutto il bacino di San Marco, dando inizio cosi ad una tradizione che vive ancor oggi e che ha il culmine il terzo sabato di luglio con un imponente spettacolo di fuochi d'artificio. Vicino troviamo anche la Casa dei tre Oci,una palazzina di inizio '900 in stile eclettico con grandi finestroni.

Avanguardia e tradizioni convivono anche nell'ultima sezione dell'isola, che ospita il CZ95-Centro Culturale Zitelle dove simtrovano eventi di ogni tipo, dalle serate di ballo a vari corsi, e che periodicamente organizza "Partenze e Arrivi", percorsi guidati di arte contemporanea in giro per la Giudecca.