Bulle Clock

L'orologio in questione è un'orologio elettrico di produzione francese degli anni'30.

Ai suoi tempi era un orologio fortemente innovativo in quanto i suoi contemporanei erano alimentati da una molla. Questa richiedeva una carica giornaliera , settimanale o, in pochi casi, meno frequente.

L'alimentazione elettrica permetteva una riserva di carica annuale e quindi sollevava il proprietario dall'incombenza di ricordarsi la scadenza della ricarica.

Il funzionamento è semplice. E' un classico piccolo orologio a pendolo la cui lente (la massa alla base del pendolo oscillante) è un avvolgimento in rame avvolto in bobina. Oltre a dare la necessaria inerzia per il movimento la bobina veniva energizzata da un contatto mobile che permetteva piccole scariche impulsive nelle bobina.

La forza contro-elettromotrice, reagendo con il magnete fisso, compensa ad ogni ciclo le perdite per attrito del meccanismo. Il risultato e un'abbinamento meccanico/elettrico semplice ed elegante.

In realtà dopo un'attenta analisi e qualche ricerca ho ricostruito che il meccanismo era originale Bulle Clock ma il contenitore, (la base e la copertura a duomo in vetro spesso) era di un orologio Kundo, tedesco, un paio di decenni più recente.

Il lavoro di adattamento è stato fatto da un professionista. I sostegni del meccanismo sono perfettamente raccordati e il risultato è veramente ottimo sia esteticamente che tecnicamente.

L'orologio prima del restauro

La revisione dell'orologio ha comportato lo smontaggio completo, il lavaggio in lavatrice ad ultrasuoni, la lubrificazione, la protezione con acrilico trasparente del piedistallo e il rimontaggio.

Per quanto riguarda la rimessa in marcia, ho dovuto riavvolgere la bobina del pendolo e ri-magnetizzare il magnete ad U.

A destra ci sono alcune immagini che mostrano le fasi salienti del lavoro fatto.

Ad una prova con l'ohmmetro il solenoide risultava interrotto. E' stato necessario sbobinare il solenoide e trovare le interruzioni dovute all'ossido.

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Circa un terzo del filo aveva lo smalto danneggiato ed era ossidato, per questo l'ho sostituito con altro analogo.

L'operazione di avvolgimento è stata effettuata in maniera un pò artigianale mediante un motorino ad eccitazione indipendente, un General-Electric Statotrol recuperato da un antico apparato per microfilm. Alimentando statore e rotore con tensioni opportunamente regolate, si possono controllare giri e coppia separatamente. Questo mi ha permesso di fare rapidamente il lavoro senza spezzare il delicato conduttore da 0,07 mm.

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Anche il magnete era KO. Per rimagnetizzarlo ho avvolto del filo di rame isolato da 1,2mm su tutta la sua lunghezza. I due estremi collegati al negativo di una batteria di condensatori ed il centro avvolgimento lasciato libero. Il magnete è infatti a doppia polarità

Dopo aver caricato al massimo della tensione ammissibile la batteria dei 15 condensatori in parallelo 2200microF/ 63V: ho appoggiato il terminale positivo dell'avvolgimento sul positivo dei condensatori. La corrente impulsiva è molto elevata e porta in zona di saturazione il magnete.

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Il meccanismo revisionato

L'orologio a lavoro ultimato

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Vista posteriore