35- Gli Anti vento e Sospensioni


Le Sospensioni

Le Sospensioni Microfoniche sono elementi apparentemente semplici, ma la loro calibrazione (peso) può determinare rumori al microfono al punto che il sonoro risulterebbe da scartare, il cosi detto peso è la taratura elastica che il supporto deve accompagnare, tale regolazione tiene in considerazione i seguenti parametri : il peso, la lunghezza la sezione, la sensibilità del microfono, le riprese in esterno o in interno, la tipologia delle scene che si girano, come scene d'azione o in movimento, veloce o lento, l'estensione dell'asta e il tipo di asta (rigida o flessibile) nonché l'impostazione fisica personale di ogni Microfonista: Di tutto quanto sopra se ne occupa il microfonista stesso che prima dell'inizio e periodicamente in fase di lavoro controlla se tutte le sospensioni che gli vengono fornite corrispondono al suo gradimento, diversamente le metterà a punto a suo piacimento con l'aiuto del Fonico, usando elastici appropriati e Silent block, c'è da dire che nel corso della storia della registrazione, i primi microfoni in sospensione usavano ancoraggi a molla, poi si passò a quelli in gomma come i silent block e in ultimo agli ancoraggi ad elastico, questi ultimi risultano a tutt'oggi i migliori, alcune ditte hanno costruito sospensioni in resine plastiche e metalliche, ma da numerosi test quelle ad elastico offrono ancora il miglior isolamento meccanico dalla sospensione, e quindi dall'asta, assorbendo più di altre l'effetto Stetoscopico che nel caso di microfoni molto sensibili potrebbero percepire la sola presa delle mani del microfonista sull'asta.


Gli Antivento

Già nei primi anni dell'invenzione dei microfoni si evidenziò, tra l'altro, un disturbo dovuto allo spostamento d'aria in prossimità della capsula microfonica, a detto disturbo diedero il nome di "POP" e stava ad indicare quel fastidioso colpo dovuto a una proiezione d'aria che nel parlato si verifica quando si pronunciano alcune consonanti come la " F " e ancora di più la " P ", ebbene a tutt'oggi, benché sono state messe a punto tecniche costruttive per ridurlo al minimo, dalle maggiori ditte di microfoni, rimane un problema non completamente risolto, per questo si ricorre a escamotage piuttosto semplici e artigianali ma molto efficaci, come quelli di interporre tra la voce ed il microfono una rete di sbarramento per fermare questi spostamenti d'aria, tali reti prendono il nome di anti POP. Sono usati in tutte le registrazioni vocali e sono costituiti da spugne e telai portanti reti a trama più o meno fitta a seconda dell'esigenza, quelle usate nelle sale di registrazione si configurano come degli anelli di circa 15 Centimetri che costituiscono il telaio dentro il quale è tesa una rete di stoffa, alla vista possono ricordare dei passini per il tè o delle racchette da gioco. Nelle registrazioni giornalistiche esterne vengono usate delle spugne calzanti il microfono, sono meno efficaci ma molto più pratiche per un lavoro veloce. Nel Cinema questi strumenti vengono usati tutti e due con l'aggiunta di altre protezioni per la pioggia e per il vento, a volte singolarmente a volte in combinazione tra loro, c'è da dire che nelle riprese cinematografiche in esterno, il vento è un fattore negativo, e tanto questo è più forte tanto più può determinare la riuscita o meno di una registrazione, arrivando in casi estremi a renderla inutilizzabile. Nel corso della storia della registrazione cinematografica, chi più di ogni altro ha cercato di sperimentare gli antivento per i microfoni, sono stati gli stessi fonici di Presa Diretta, anche le grandi ditte storiche, costruttrici di microfoni, si sono affidati a loro e alle loro esperienze sul campo, considerando le molteplici situazioni del Set diverse tra loro e per questo non facilmente simulabili nei laboratori di ricerca.

Le Aste

Le Aste microfoniche sono state le prime soluzioni per cercare di far arrivare un microfono il più vicino possibile alla bocca degli attori, ma usando i primi microfoni a carbone con contenitori in marmo e quindi molto pesanti, ci si accorse da subito che occorreva fissare quest'asta a terra, a quel punto ci si doveva ingegnare per trovare un sistema che consentisse anche di fare dei movimenti al microfono, almeno quelli essenziali come lo spostamento sugli assi orizzontale e verticale, nascevano le cosi dette Giraffe, le prime erano costruite in legno e usavano delle funi di corda poi sono state sviluppate quelle in metallo e con le ruote, in seguito con la costruzione di microfoni sempre più leggeri si tornò all'uso di una semplice Asta Telescopica manovrata dal Microfonista senza usare nessun appoggio, il termine Giraffa rimane ancora per indicare la semplice asta ma è più di uso comune e internazionale chiamarla con il nome Inglese di Boom. Alcune Aste Telescopiche usate nel Cinema


Antivento per forti pressioni d'aria

Testato sotto un elicottero in decollo