Per vari motivi, profondi ed estetici, ho individuato come recettori privilegiati, e catalizzatori di questo lavoro, i repertori della cultura agro-pastorale-marinara del passato e la sperimentazione e improvvisazione secondo criteri culturalmente acquisiti nelle pratiche di ricerca delle arti contemporanee: musica, teatro, danza. Questo percorso felicemente evolutivo, poichè sensibile al cambiamento, ha avuto diverse fasi di sviluppo in tempi diversi e contigui:
Voice Voce Voix, Cantare all'aria, Canto arcaico del Mediterraneo e Lontananze e radici vocali progetti-studio in sessioni continuative
Cantare nel paesaggio , Cantare il paesaggio e Cantare nei luoghi è fare radici progetti-studio residenziali in ascolto della fonosfera
Il canto che propongo di studiare e praticare è in maggior parte di tradizione orale calabrese e di altre regioni italiane. Modi di cantare che si sono sviluppati e trasmessi funzionalmente e che ad oggi ci mostrano possibilità multiple di reinvenzione alla luce di contaminazioni musicali, sociali e di sensibilità del presente.
Le tecniche ed il gusto che mi interessa approfondire è definito da alcuni stili di canto: a stisa, all'aria, alla longa, lontananze. Con tecniche vocali per timbri a gola stretta e a laringe libera di risuonare. Canti a tempo libero e nati per essere cantati all'aperto e coprire lunghe distanze. Modalità che erano rispettivamente dei canti di lavoro agricolo, serenate, canti paraliturgici e funebri, canti di spartenza e nostalgia dei luoghi e canti per ninne-nanne. Cosa ci vuole dire la peculiare forza timbrica delle voci contadine? A me parla e chiama insistente e avvicinandovi ai miei progetti sarete coinvolti in questa domanda.
In Voce Specifica cerco e trovo che la voce naturale e la qualità della presenza sono determinanti per entrare nell'estetica della musica cosiddetta contadina del passato. Nel mio percorso, a fondamento della pratica della presenza e della voce ci sono preziosi indizi e tecniche aquisite:
dalla ricerca teatrale di Grotowski
dal contatto, dall'osservazione e dall'ascolto di persone (cantori, cantrici, suonatori) immerse ancora in contesti in cui la memoria si manifesta nel modo di gestire la qualità della presenza, il corporeo, la voce e la motivazione a comunicare nel qui ed ora tipica della gente di paese e contadina-artigiana.
dalle pratiche acquisite sulla funzionalità vocale in varie formazioni dalla Musicoterapia sostenuta da molta molta pratica del corporeo e con continuità nel quotidiano.
Ho sempre trovato come una interruzione lo studio tradizionale-classico dell'apprendimento musicale, avvicinandomi ben due volte, ho dovuto sospendere, poiché quel metodo di qpprendimento mi chiedeva una frammentazione interiore. La teoria per me deve venire solo dopo molta molta pratica.
Ho preso la strada delle trasmissioni orali che nella nostra epoca e possibilità culturali occidentali, sono presenti nelle pratiche performative di ricerca contemporanea. Da questi contesti preziosissimi e rari (teatro, danza e musica d'improvvisazione) ho appreso come imparare, ho appreso un metodo e nello stesso tempo a digerirlo e trasformarlo in relazione alle tante/i allieve e allievi che ho avuto l'onore di seguire, agli scambi alla pari con artiste/i molto più brave/i di me.