... da Reggio Emilia

Lorenza Barbieri

11 febbraio 2021 - 3° anniversario Vittoria

Caro don luca,

dopo tre anni dalla sua scomparsa mi capita spesso di ripensare alla tua mamma.
Il tempo non ha offuscato il suo ricordo: la rivedo come l’avevo conosciuta alla Consolata, sorridente, energica, attenta a tutti, dopo la messa delle sette di sera o nel piccolo appartamento per un caffè e due chiacchiere.

Ma il ricordo più particolare riguarda gli anni che ho passato in segreteria ad Ospizio alla stessa scrivania con Franco, di cui non ho mai parlato conoscendo la riservatezza del tuo papà. Verso metà mattina, tutti i giorni si interrompeva per dirmi: “Adesso devo chiamare la mia ragazza”. Poi sempre di fianco a me, senza allontanarsi chiamava la Vittoria: “Allora Vitto, come andiamo”?

Si trattava spesso di un semplice saluto, poche parole, che facevano però trasparire una delicatezza, una tenerezza che mi edificavano ogni giorno. Sembravano due fidanzati! Sono stati per me un esempio di un amore grande, che mantiene il cuore giovane, rinnovato ogni giorno con tanta cura e attenzione.
Per questo ringrazio tanto il Signore

Lori

Mara Corradini

(questo il mio pensiero / preghiera che non ho avuto il coraggio di leggere al funerale)

Alcuni anni fa ho passato un periodo di grande tensione, quando mia mamma si è ammalata e diventava sempre più sofferente.

Un venerdì sera sono andata a Messa ad Ospizio con il cuore pieno di angoscia. Avevo un grande bisogno di essere consolata! E la prima persona che mi si è avvicinata è stata Vittoria.

Con un semplicissimo: “ciao carissima, come stai?” ma detto con la sua dolcezza e gentilezza mi è proprio sembrata l’Angelo di consolazione di cui avevo tanto bisogno!

Da allora in Vittoria ho sempre ammirato la sua capacità straordinaria di amare, di accogliere anche con i gesti affettuosi come una carezza o un abbraccio e l’ho sempre pensata come un Angelo prestato alla terra.

Preghiamo perché il Signore ci aiuti a vedere gli Angeli incarnati che manda in mezzo a noi.

Mara Corradini Menozzi

Laura Tollari

Caro don luca, con riconoscenza al Signore desidero oggi ringraziarLo per avermi condotto in un cammino di salvezza nella comunione con tanti amici.

Ed è proprio in questo contesto che ricomprendo la tua mamma Vittoria.

Ci è stato chiesto, per chi lo desidera, una testimonianza. La mia lettera non ha questa pretesa, ma da subito è stato un mio desiderio scriverti due righe, che in modo sintetico ho riassunto nel messaggio di cordoglio.

Non credo di poterla ricordare con un elenco di aggettivi qualificanti… e comunque sarebbe riduttivo, ma in una parola rivedo chiaramente il suo sorriso, le sue parole, tutto il suo essere: "comunione".

Nella comunione, questa parola, che contiene tutto il mistero di Dio nella sua umanità donato agli uomini.

Donna di fede ha saputo allargare la sua "maternità sacerdotale" (non so se si può dire..) nella comunione, cioè in una maternità che è diventata, sempre più negli anni, feconda, che è diventata attenzione, premura, silenzio, preghiera, "bene, buono e bello" per le tante persone che, proprio grazie al dono del tuo ministero sacerdotale, hanno bussato a quella porta, facendolo diventare un luogo, non solo spirituale, ma ancor prima umano e attento nell'accoglienza, una porta aperta, un cuore premuroso. Ecco chi è stata per me Vittoria, unita al grande instancabile Franco.

Per lo meno per me è stato così: spalancarsi Le porte ancor prima di desiderare di bussare: "coraggio non avere paura! ". Di questo so di dover rendere grazie al Signore e a te, ma forse ancor prima a chi ti ha generato.

Nel percorso della mia conversione e del mio cammino, Vittoria credo che possa essere un tassello luminoso. Con poche espressioni così:

"Nella fermezza tanta dolcezza. Nella determinazione tanta accoglienza. Nella fedeltà tanta umiltà. Nell'attenzione tanta premura. Nelle scelte tanta generosità. Nelle amicizie tanta fiducia. Silenzio nel servizio."

E ci sarebbero tante altre cose da dire… e non conosco neppure tutto, ma ci sono già tanti motivi per cui ringraziare.

Ha seminato in tanti luoghi e ha voluto bene a tante persone. Un bene e un esempio che va custodito.

Ora possiamo invocare anche attraverso di lei una preghiera a Maria, perché custodisca e protegga tutte le donne, le mogli, le mamme, le nonne...una preghiera che si allarga ai desideri e alle necessità della nostra chiesa.

Perché di ogni dono, di ogni persona possiamo e sappiamo farne tesoro, perché cerchiamo di accogliere con gioia ogni giorno, perché non ci facciamo separare e sorprendere dalla morte senza esserci amati, anche nelle nostre fatiche.

L'undici febbraio è stato un giorno santo, ci ha uniti la preghiera al Sacro Tronco e l'adorazione di Gesù, per il nostro caro amico Umbo, quasi come ad indicarci la via.

Vittoria era davanti a Lui in ginocchio, poi con gli amici, per invitarli di nuovo, come don Pietro, ad un testamento che sa di Paradiso "siate uniti e vogliatevi bene".

Chiedo al Signore che ci doni il Suo spirito per rimanere docili alla sua volontà. Perché quella richiesta fatta con l'ultimo respiro agli amici di comunità possa essere un impegno di ciascuno di noi a camminare nella comunione per portare Gesù dentro e fuori di noi.

Con affetto e profonda amicizia nel Signore, camminiamo insieme verso Gesù che ci attende nella Resurrezione

Laura

Lucia Magistrali

È con grande affetto e commozione che ricordo la cara Vittoria, posso testimoniare la sua amicizia per me e per mio marito Marco. L' amicizia con la quale ci onorava, non era solo un interesse per i nostri problemi, ma anche e soprattutto, condivisione di Spirito, di Fede. È difficile spiegare ma con lei e con Franco, lo spirito respirava, ci si sentiva in sintonia. Spero e credo che in Paradiso vivremo tutti in sintonia cosi e anche di più.

Ut unum sint. Lucia

Antonella Voli

Caro Pietro! La tua mamma è stata una amica preziosa per mia suocera Liliana Zacchi in Voli!

Liliana, rimasta vedova, abitando a Mo, si è trasferita a Re vicino a noi, per trascorrere la sua vecchiaia almeno vicino a un figlio, Giovanni, mio marito. Quindi, sradicata a questa età, non era facile installare nuove relazioni . Le abbiamo fatto conoscere Vittoria. Entrambe maestre elementari, si sono trovate subito in sintonia, ma soprattutto la fede le ha accompagnate nella crescita di una vera e profonda amicizia. Anche mio suocero, Guglielmo, era diacono. E Liliana ha regalato tutte le tuniche e altro, appartenente al marito, a Franco! Vittoria, nonostante la sua numerosa famiglia e i nipotini, non le ha mai fatto mancare la sua presenza. Serena, gioiosa, affettuosa e sempre col sorriso rassicurante, anche nei momenti più difficili e bui che hanno poi portato Liliana a lasciarci. Il Parkinson l'ha consumata in un lento e doloroso declino psicofisico....ma insieme ricordavano le belle passeggiate, i momenti di preghiera,....il condividere una vita donata, in sintonia. Non possiamo che gioire pensando a Vittoria in questo mondo e ora nella Gloria del Padre, al quale ha sempre saputo affidare e offrire la propria vita.

Grazie ancora al Signore, che l'ha messa sulla nostra strada!

Antonella Voli e famiglia

Comunità San Filippo Neri

Ricordando Vittoria.

Dolce, affettuosa, ironica, arguta, granitica, giovane, vivace, forte, premurosa, accogliente ….

Sono solo alcune delle tante qualità di Vittoria, una donna davvero unica e speciale. Abbiamo avuto la grande fortuna di aver goduto della sua amicizia, di aver condiviso tanti momenti di confronto, di fraternità, possiamo dire di filiale vicinanza. E nessuno poteva certo restarne indifferente.

Una donna colma di tanti doni che ha saputo a sua volta elargire con la leggerezza e il savoir-faire di una vera Signora. Capace di stare bene con tutti: coi giovani, gli adulti e gli anziani. Capace sì di dire una parola a ciascuno ma soprattutto “quella” parola, quella di cui avevi bisogno in quel preciso istante. E che sempre accompagnava con una tenera carezza e un sorriso dolce e complice.

E’ stato facile volerle bene. Molto bene. Con lei ti sentivi al sicuro, custodito, con un preciso posto nel suo cuore. Anche se capitava di incontrarla dopo molto tempo ti sorprendeva immancabilmente domandandoti di quella persona, di quella storia, di quel problema come se ci si fosse lasciati appena ieri.

Per noi Filippini, poi, è stata la prima finestra sul Movimento. Fin dalle prime chiacchiere sul sagrato dopo Messa quando immancabilmente ci chiedeva, non senza un pizzico di preoccupazione: “Si è capito quello che ha detto don Luca nell’omelia? E’ stato troppo difficile, ponderoso?”.

Insieme all’amato Franco, ha accompagnato il nostro cammino verso la scelta della Piccola Comunità con una grande discrezione ma altrettanto grande forza di testimonianza. Semplicemente la sua stessa vita, il suo stesso amore per il Signore reso evidente e incarnato fin nelle più ordinarie faccende quotidiane ci hanno mostrato la bellezza di un ideale non vagamente inseguito ma appunto giocato ogni istante della vita.

La portiamo nel cuore, come modello di donna da imitare, incoraggiati dalla sua fede certa, sicuri della sua presenza in Paradiso a pregare per noi, accanto alla mamma celeste e al suo amato don Pietro.

Grazie Vittoria!

I Filippini

Leo Bedeschi

Con la Vittoria avevamo in comune la passione per il canto, purtroppo le occasioni erano poche, i nostri discorsi finivano sui canti, specialmente canti di montagna: li sapeva tutti. In vacanza abbiamo fatto diversi canti, era sempre lei che li intonava e mi diceva “la sai questa?”, qualcuna sì… ma tante dicevo “mai sentita”. E lei me li cantava da sola, intonata perfettamente con un bel sorriso gioioso e simpaticissimo, come dire “sono contenta che questa non la sai”; eri unica, mi mancherai.

Vedrai che lassù qualcuno appassionato di canto lo troverai, non ti dimenticherò.

Ciao

Leo

Giulia Leonardi

Il contributo che vorrei lasciare è molto semplice e penso di dire cose che hanno sperimentato tutti i miei amici di Sassuolo, quelli più o meno miei coetanei, che hanno trascorso la giovinezza alla ‘Conso’.

La prima cosa che mi viene da dire è proprio la sensazione chiara che Franco e ‘la’ Vittoria ci avessero ‘adottato’ come nipoti, in modo discreto, affettuoso e attento.

A questo proposito, di Vittoria ricordo soprattutto l’interessamento verso quelli che volta per volta potevano essere problemi o difficoltà che stavo vivendo: quando mi incontrava le domande erano: ‘I tuoi come stanno?’, ‘Come va a scuola? Insegni sempre a ...........?’ ... e lo stupore era: come faceva a ricordarsi in che scuola avevo insegnato se ne avevamo parlato l’ultima volta due o tre anni prima? La risposta era l’impressione chiara di essere stata presente nelle sue preghiere in modo stabile, e questo era confermato dallo sguardo, che diceva una partecipazione e un’attenzione agli aspetti e ai momenti che stavo vivendo, soprattutto a quelli più delicati.

Questa premura adesso la credo ancora più potente e presente e alcune intenzioni di preghiera desidero affidarle a lei, nella speranza certa che sia più vicina al Signore di prima.

Giulia Leonardi

Silvia Cocchi

Ricordo Vittoria sempre sorridente, quanto meno quando si rivolgeva a me.

Spesso ci siamo affidate reciprocamente nella preghiera e sempre l’incontro con lei è stato occasione di ricchezza, profondità, riflessione e ironica leggerezza, anche solo con uno sguardo o un gesto di affettuosa tenerezza.

Mi ha insegnato la bellezza racchiusa in ogni vocazione, nell’ideale comunitario e in ogni piega della vita.

Mi ha sempre testimoniato la stima solida e priva di retorica per la vocazione alla consacrazione, quale pietra preziosa incastonata nel cuore di Gesù e della Chiesa.

Guardandola vivere ho conosciuto la meravigliosa bellezza dell’essere donna.

Grazie Vitto!

Silvia Cocchi

Tina Ferrara

GRAZIE VITTORIA!!

E' con Affetto sincero che ricorderò sempre la cara Vittoria: donna simpatica, generosa e dal carattere risolutivo e dinamico.

Conobbi la signora Vittoria circa 15 anni fa e la conobbi nella quotidianità delle attività parrocchiali. Col sorriso sempre acceso sulle labbra, e in prima linea nel mettere in pratica ciò che necessitava alle richieste dei locali parrocchiali, mi chiese se almeno una volta alla settimana ero disponibile a dare aiuto nelle pulizie di alcuni locali dell'oratorio e di altre stanze, che solitamente venivano occupate per il catechismo.

Diedi la mia disponibilità, e rimasi piacevolmente colpita dall'entusiasmo con cui Vittoria svolgeva l'organizzazione dello spazio dedicato alle pulizie e all'ordine dei vari locali.

Una volta a settimana ci incontravamo e, formato un gruppo di 3-4 persone, lei dirigeva e partecipava attivamente ai lavori.

Lo faceva con allegria, e incontrarsi in oratorio era un vero divertimento!

Mi sembrava di essere a casa mia e che Vittoria l'avessi da sempre conosciuta... Aveva la grande capacità di farti sentire in famiglia e un rispetto nel porre domande complesse, dimostrato con delicatezza e intelligenza, alternate a momenti di leggera ironia.

Raccontava esperienze, fatti e accadimenti diversi con ironica semplicità, affiancata da una perspicace intelligenza e uno spessore di larghe vedute verso la nostra vita, che si alterna tra gioie e dolori, ma che è sempre degna di essere vissuta pienamente nella Riconoscenza verso Dio.

Spazzare, lavare, spolverare... era un vero piacere, e aiutare Vittoria nella gestione dei turni di pulizia e riordino era davvero entusiasmante!!

Un giorno, sia a me che ad altre signore, propose di fare le pulizie in chiesa e io vi assicura che quei momenti trascorsi tra i banchi, tra le candele e tra la moquette da spolverare (chiedendosi quale potesse essere la modalità più efficace e meno stancante...) era un puro divertimento!

Conobbi Vittoria in quelle occasioni... ma furono occasioni di un'apertura verso noi parrocchiani che hanno dato poi l'avvio a tanti momenti e opportunità d'incontro fino ai nostri giorni, consolidandosi in attività mirate ad una vita intesa come Comunità Familiare.

Furono tante le occasioni di incontro e di conoscenza con tante persone, grazie a Vittoria, che mi fece anche partecipare ad alcuni pomeriggi con delle nonne che sapevano preparare i cappelletti.

Io non li sapevo preparare ma... stavo lì a guardare e ad ascoltare tante chiacchiere che sapevano di Casa, Famiglia, Amore...

Imparai comunque a chiudere i cappelletti e a constatare di quanta pazienza e cura ci sia bisogno per preparare dei pranzi deliziosi, che sanno di Buono ancor prima di essere portati a tavola!

Ricorderò sempre la cara Vittoria come una donna Speciale, che ogni qualvolta incontravo era come se il suo sguardo fosse sempre stato con me e mi avesse seguito ovunque.

Le sue parole erano sempre d'affetto e di incoraggiamento alla Vita, e la sua mano stringeva la mia come se io per lei fossi una persona amata.

Ricorderò di Vittoria il suo sorriso fresco e spontaneo, il suo sguardo penetrante e curioso e i suoi abbracci carichi di Accoglienza.

Credo e penso che da Lassù lei preghi per noi e che sicuramente spenderà parole buone per tutti noi, che la porteremo sempre nel nostro cuore.

Grazie Vittoria, per aver donato a tante persone la Gioia di conoscerti e di aver imparato attraverso di te quale sia effettivamente il valore e l'essenza della Gratuità, della Spontaneità, dell'Accoglienza e della Fraternità.

Ciao Vittoria! Grazie

Tina Ferrara

Claudia Landini

Ciao Don!

Eccomi qua, per condividere con te il mio grazie al Signore per alcuni eventi successi in queste settimane che hanno arricchito il mio cuore e la mia fede.

Prima di tutto la chiamata al cielo di tua madre. Mi ha colpito tantissimo, perché l’avevo vista il giorno stesso pregare a Sassuolo per quanti sono malati. L’avevo osservata in chiesa e mi era sembrata “pronta”. Sì Don, per me tua madre era sempre pronta. Ricordo con molto piacere l’ultima chiacchierata fatta su a Borzano l’estate scorsa. Già allora mi aveva dato un consiglio per far felice Massimo, mentre mi donava una rosa e mi disse proprio queste parole “visto che ti vedo poco quassù, ti saluto e ti faccio questa raccomandazione, perché non so quanto avrò ancora da vivere.” Ovviamente ironizzai sulla cosa, ma lei giustamente mi fece capire che bisogna essere sempre pronti.

Al funerale tra le tue parole, hai citato mamma Margherita, la mamma di don Bosco, ecco anch’io credo vivamente che lei è lo stesso per te. Ricordo anche d’averglielo detto una volta, che a Sassuolo. Lei mi aveva accolto in canonica. Mi piaceva vederla, sorridente e accogliente verso tanti giovani. Tua mamma è stata con me molto attenta fin da quando a 14 anni ho iniziato il cammino di direzione spirituale. È stato da quel momento che è fiorita la nostra amicizia. Dopo mi ha aiutato a prendere la maturità magistrale da privatista, dandomi lezioni di didattica e di latino gratuitamente. Ma le lezioni erano alla fine delle belle chiacchierate sulla vita.

Capivo che tante volte mi domandava qualcosa per sapere come procedevo nel mio cammino quotidiano. … Infine grazie per l’omelia di domenica, molto ricca e molto ispirata. Hai messo tanta pace nel cuore e desiderio di fare ancora tanto bene.

Claudia

Elisa Maseroli

Carissimo Don Luca,

ho scritto questo pensiero di getto il giorno del trigesimo della morte della tua carissima mamma Vittoria... mi trovavo, quella domenica, nella chiesetta della Madonna dell’Uliveto, alla messa in memoria sempre di un trigesimo della morte di una mia cara zia. Il ricordo e la preghiera sono state, però, incentrate anche su Vittoria e ho trovato il coraggio di raccontare un episodio che ho sempre avuto presente nel mio cuore.

Mi sembra ancora di vederla alla messa prefestiva a Ospizio il sabato pomeriggio, sempre, quasi casualmente, un banco dietro al mio e sempre pronta, alla fine della messa, ad un affettuoso saluto accompagnato da uno sguardo penetrante di attenzione e premura. In realtà non la conoscevo bene ma avevo ogni volta la sensazione che lei conoscesse me e avesse nel cuore la mia famiglia di cui mi chiedeva sempre notizie.

Vorrei, però, condividere con te un ricordo molto intimo: la incontrai per la prima volta a Borzano in occasione di una cena (seppi successivamente che era la tua mamma) e, come leggendomi nel pensiero, mi incoraggiò e diede molta speranza (di più, lei era convinta!) perché avessi un altro bambino: io e Lorenzo lo desideravamo tantissimo ma le ultime esperienze negative pesavano sull’umore e sull’ottimismo, oltre all’età non più giovanissima!

In modo direi quasi profetico mi disse quelle parole, poiché dopo poco rimasi incinta e la gravidanza andò a buon fine, finalmente, con la nascita di Mattia (grazie anche alle preghiere di Benedetto XVI).

Non sono mai riuscita a dirglielo apertamente e a ringraziarla di questo ma sono convinta che lei ‘ci avesse visto lungo’!

Ringrazio il Signore e Maria per avermi fatto incontrare una persona che sapeva prendersi cura delle persone volendo il loro bene più profondo.