Gesù è spogliato delle vesti
G. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (19,23-24)
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte».
Era bella, quella veste... anzi, bellissima, tessuta tutta d’un pezzo, da cima a fondo... Bella come bella era la persona che la indossava: Gesù. Una persona speciale, pronta a entrare in contatto profondo con chi incontrava. Ecco: lui era capace di andare al di là delle apparenze e guardava, prima di tutto, il cuore degli altri. Lo faceva con delicatezza, con un senso d’amicizia.
Anche per me è stato così: mi sono sentita “guardata” e così ho iniziato una nuova vita. Ho ricominciato a vivere grazie a lui... E ora i gesti violenti di questi soldati, così lontani da quelli delicati e belli di Gesù, mi feriscono di nuovo. Certo: loro si dividono la veste, ma l’umanità bella di Gesù, quella resta! Non la si può “spezzare” ed è un dono ancora oggi per me, per voi, per tutti!
L. Quando abbassiamo gli occhi solo per vedere noi stessi...
T. Donaci, Gesù, un cuore grande!
L. Quando le persone che ci stanno intorno non ci interessano...
T. Donaci, Gesù, un cuore grande!
L. Quando non diamo attenzione a chi vuole il nostro bene...
T. Donaci, Gesù, un cuore grande!