Sembra che i Babilonesi siano stati i primi inventori del sapone! In Mesopotamia, infatti, sono stati ritrovati dei cilindri di terracotta che contenevano residui di sostanze simili al sapone (risalenti al 2800 a.C.). Gli egizi e i romani usavano lavarsi frequentemente ed adoperavano oli e unguenti. Gli arabi furono gli inventori del sapone moderno, composto dalle materie prime di qualità; ovvero soda caustica e l'olio d'oliva. Si diffuse subito dopo in Italia, Francia e Spagna. Nel medioevo iniziò ad andare in disuso l’abitudine di lavarsi! A causa delle numerose epidemie che colpirono la popolazione nacque la credenza che lavarsi facesse male: si pensava, infatti, che l’acqua entrando dai pori portasse malattie nel corpo! Dalla fine del settecento iniziarono a rivedersi i servizi igienici pubblici e pian piano arrivarono le prime tinozze per fare il bagno in casa! La diffusione dell’acqua corrente e la creazione di impianti igienici nelle città stimolò l’abitudine a lavarsi di frequente. A fine ottocento, grazie ai progressi della microbiologia, la scienza scoprì il legame tra malattie e sporcizia e l’importanza dell’igiene personale e degli ambienti. Parallelamente la nascita delle industrie favorì la produzione di saponi più buoni e meno cari. Da quando gli scienziati hanno scoperto il legame tra igiene e prevenzione delle malattie la pulizia del corpo è divenuta sempre più importante. Secondo te, cosa accadrebbe se tutti smettessimo di lavarci?
http://saponello.it/immagini/documenti/Percorso_didattico_AS_2011_2012.pdf
Un’alimentazione è corretta ed equilibrata quando, quotidianamente, vengono seguiti una serie di suggerimenti e regole relative a quantità, qualità e varietà degli alimenti assunti.
L’apporto energetico giornaliero deve essere adeguato al consumo calorico, e all’interno della propria dieta devono essere presenti tutti i principi nutritivi ( o nutrienti) che permettono di ricavare benefici per la salute.
Perché è importante la varietà
Sfortunatamente non esiste (se si esclude il latte materno per i bambini fino a 8/12 mesi) un alimento che possa dirsi veramente completo, ossia in grado di sopperire a tutte le necessità nutritive dell’essere umano. Pertanto il modo più semplice e sicuro per poter assimilare, nelle giuste quantità, tutte le sostanze nutritive necessarie al buon funzionamento del nostro organismo, è quello di variare gli alimenti assunti e abbinarli nella maniera più opportuna.
In particolare, il variare i cibi permette di:
• Evitare squilibri nutrizionali e metabolici.
• Spezzare la monotonia dei pasti sempre uguali e soddisfare maggiormente il gusto.
• Diminuire il rischio di insorgenza di alcune tipologie di tumori.
• Non dover ricorrere ad integratori di vitamine, minerali o altre sostanze (salvo, naturalmente, necessità specifiche valutate dal proprio medico).
La percentuale di bambini sovrappeso in Italia ha raggiunto livelli preoccupanti: tra quelli che frequentano la scuola primaria è del 22%, con punte del 30% in alcune regioni del sud, mentre i piccoli obesi sono l’11%, con valori massimi intorno al 21%, ancora al sud. Questo aumento di massa corporea si è registrato inesorabile negli ultimi anni e rappresenta un preoccupante segnale per il futuro delle nuove generazioni.
Ricerche recenti, come il progetto Okkio alla Salute condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, hanno offerto una fotografia impietosa delle condizioni dei bambini della scuola primaria. Poca attività fisica, sedentarietà in continuo aumento, alimentazione sbagliata, genitori che sottovalutano sistematicamente l’introito alimentare del figlio, sovrastimano costantemente il dispendio energetico e soprattutto sembrano non accorgersi dell’esistenza di eventuali problemi di peso; un problema che in questa fascia di età può avere conseguenze molto importanti sullo sviluppo del bambino, sulla sua capacità di mantenere un peso normale, sul suo futuro stato di salute, predisponendolo ad una probabile obesità in età adulta, con notevole aumento dei fattori di rischio connessi [2, 3]. La soluzione di un problema di queste proporzioni richiede un intervento su più livelli, dall’educazione alimentare, alla diffusione di una adeguata attività sportiva, alla sensibilizzazione di educatori, personale sanitario e famiglie.
Se l’allenamento è nel primo pomeriggio un pranzo leggero con riso o pasta conditi con un sugo di verdure e un secondo semplice accompagnato da verdura e frutta saranno più che sufficienti; magari sarà bene evitare piatti o condimenti eccessivamente grassi: si deve fornire al piccolo atleta il necessario per affrontare in maniera produttiva l’allenamento, senza però appesantirlo inutilmente. Se l’allenamento è nel tardo pomeriggio può essere utile uno spuntino a base di frutta un’oretta circa prima dell’inizio del lavoro.
Durante l’allenamento è importante mantenersi idratati. Se il lavoro non supera l’ora e mezza sarà sufficiente bere un sorso di acqua ogni venti minuti circa. Assolutamente superfluo il consumo di bevande per lo sport, pensate per contesti e soggetti del tutto differenti.
http://www.mauriziotommasini.it/bambini-sport-e-alimentazione/
https://www.youtube.com/watch?v=c-tKQIWyMwc
http://saponello.it/ita/area_genitori/test