Per iniziare a parlare di Internet occorre risalire agli inizi degli anni ’60. Siamo in piena Guerra Fredda e il mondo è diviso in due grandi aree di influenza: il blocco occidentale capitalista, dominato dagli Stati Uniti, e il blocco comunista, guidato dall’Unione Sovietica. Le due superpotenze si confrontano e competono sul piano ideologico, militare e tecnologico. L’URSS, già da qualche anno, ha lanciato in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik, e negli Stati Uniti cresce forte il timore di un sorpasso tecnologico.
Il Ministero della Difesa americano, in continuo allarme per una possibile minaccia nucleare, incarica l’ARPA (Advanced Research Projects Agency), nel 1957, di realizzare una rete di telecomunicazioni. Questa struttura doveva garantire la circolazione delle informazioni tra le basi militari statunitensi, in modo veloce e sicuro, anche in caso di attacco nucleare. È in questo contesto che si pongono le basi per la nascita di internet.
Viene quindi creato un sistema di reti decentralizzato, privo di un nodo centrale. L’obiettivo è evitare che la distruzione o l’attacco a una singola rete possa compromettere l’intero sistema. Nasce così non una semplice rete, ma un sistema di reti telematiche denominato ARPANET, che segna l’inizio della storia di Internet e l’avvento della terza rivoluzione industriale.
Nel 1967, il direttore di ARPA, Charles Herzfels, decise di finanziare lo studio preliminare per la realizzazione di una rete sperimentale composta da quattro nodi. Il compito era progettare una rete che permettesse a diversi tipi di mainframe di scambiarsi messaggi tra di loro, attraverso la normale rete telefonica. Questo comportava diversi problemi da risolvere e le conseguenti regole da rispettare. Per questo motivo, si arrivò alla realizzazione di protocolli e procedure che potessero funzionare con sistemi operativi diversi.
Nel 1969 avviene il primo collegamento tra computer, tra la UCLA (Università della California di Los Angeles) e lo Stanford Research Institute. Dopo qualche mese vengono annessi altri due nodi: l’Università di Santa Barbara e quella dello Utah. Alla fine del 1972 i nodi connessi sono 37 e da questo momento ARPANET inizia a crescere in modo esponenziale.
Già a partire dal 1972 vengono utilizzati servizi come:
la posta elettronica;
il collegamento da remoto;
il trasferimento di file FTP (File Transfer Protocol).
Nel 1973 due ingegneri, Vinton Cerf e Bob Kahn, definiscono i protocolli di trasmissione (TCP/IP), che diverranno lo standard di comunicazione per il trasporto dei dati sulla rete a commutazione di pacchetto, pensata parallelamente nel 1965 da Kleinrock, Baran e Daviesi. Questi protocolli includono:
IP (Internet Protocol);
TCP (Transmission Control Protocol).
Nel 1983 termina la convivenza - sullo stesso mezzo di trasmissione - tra le strutture di ricerca universitaria e quelle militari. La sezione militare di ARPANET si separa e nascono due nuove entità: MilNet (Military Network), la parte militare della rete, e NSFNET (National Science Foundation Network), parte universitaria e di ricerca, alla quale si erano ormai collegate moltissime università anche fuori degli USA e praticamente in tutto il mondo.
L'utilizzo del protocollo di trasmissione TCP/IP favorì la connessione a NSFNET di tutte le reti che lo desideravano, e questo nuovo insieme di reti iniziava già ad essere chiamato Internet.
In quasi tutti i paesi del mondo esistono organi di controllo con il compito di sovrintendere al corretto utilizzo della rete che, per sua natura, tende ad essere sregolata e anarchica, in Italia abbiamo il GARR (Gruppo di Armonizzazione delle Reti di Ricerca)
Nel 1989, Tim Berners Lee, fisico e informatico inglese, considerato oggi il padre del web, realizza all’interno del CERN di Ginevra (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare) un sistema di condivisione di dati testuali e multimediali. Diede così origine all’HTML (Hyper Text Markup Language), attualmente il principale linguaggio di markup per la creazione di pagine web. Basandosi sul concetto di ipertesto, l'HTML consente di collegare tra loro tutti i documenti tramite link, dando vita al World Wide Web e alla sua architettura, la "grande ragnatela mondiale".
La nascita dell’HTML e del WWW segna una data fondamentale nella storia di Internet. Da questo momento, lo sviluppo delle tecnologie informatiche è inarrestabile. Nel 1993, nasce il primo browser Mosaic, realizzato dal NCSA (Centro nazionale statunitense per il supercalcolo). Negli stessi anni vengono lanciati i primi motori di ricerca: Aliweb, Lycos, AltaVista e Yahoo; nel 1996 HotBot e nel 1998 di Google, destinato in pochi anni a cambiare per sempre la storia della rete e dell’umanità.
Con il termine Web 2.0 si intende la seconda fase del web, caratterizzata dalla possibilità di interagire con i contenuti dei siti. Questa fase si contrapposizione a quella precedente, definita Web 1.0, meno interattiva e più statica. La presenza di blog, chat e forum, e in seguito la nascita dei social network, segnarono l’inizio di questa nuova fase; il termine Web 2.0 appare per la prima volta nel 2005, un anno dopo la nascita di Facebook, che ha rappresentato una vera e propria rivoluzione. Gli utenti, da semplici fruitori, divennero autori in grado di pubblicare, commentare, condividere e diffondere contenuti.
Sempre più aziende fanno uso di questi canali per creare il proprio brand online e investono ingenti capitali per lanciare campagne di marketing in rete. Nuovi specialisti del settore, dal Community Manager al Social Media Manager, fino al Digital Marketing Specialist, si affacciano nel mondo del lavoro.
Questa evoluzione porta al concetto di Web 3.0, un web più intelligente e personalizzato, dove l'informazione è meglio organizzata e le interazioni sono più significative e decentralizzate.
Un altro passaggio fondamentale nell’evoluzione di Internet è rappresentato dall’esplosione degli assistenti vocali e/o virtuali come Siri di Apple, Cortana di Microsoft, Alexa di Amazon, e dagli smartphone in grado di riconoscere il proprietario tramite tratti fisionomici, vocali o l’iride. Inoltre, servizi di assistenza nati per prevedere i comportamenti di acquisto degli utenti sono solo alcuni degli esempi che, sfruttando l’intelligenza artificiale (AI), stanno ancora una volta rivoluzionando la storia di internet e cambiando la vita di tutti noi.
Oggigiorno si parla di Web 4.0, caratterizzato da un’interazione sempre più profonda tra uomo e macchina "pensante", una vera e propria comunicazione attraverso interfacce sempre più intuitive. Le intelligenze artificiali acquistano in questa fase una loro autonomia crescente.
La nascita di Internet in Italia risale al 30 aprile 1986, data in cui dal CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico) del Consiglio Nazionale delle Ricerca (CNR) di Pisa partì il primo collegamento con la stazione satellitare di Roaring Creek, in Pennsylvania. L’anno successivo, nel 1987, fu la volta del primo sito con la denominazione geografica italiana: cnr.it. Bisognerà attendere il 1992 perché la parola "Internet" entrasse a far parte del dizionario italiano. Da quel momento, lo sviluppo di Internet in Italia è stato inarrestabile.
Date fondamentali:
1993: viene realizzato il primo sito web italiano accessibile da browser, quello del Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori della Sardegna (crs4.it).
1994: nasce il primo quotidiano online italiano, L’Unione Sarda. Fu il primo in Europa.
1995: il ricercatore cagliaritano Luca Manunza sviluppa il codice per la realizzazione della web mail.
1996: diviene operativo Arianna, il primo motore di ricerca online italiano (oggi libero.it)