Montovolo

A pochi chilometri dal castello della Rocchetta , in una piccola piana su Montovolo, troviamo il Santuario della Beata Vergine della Consolazione.

Sullo sfondo il monte Vigese.

Luogo di pace e di spiritualità, la chiesa ha origini antichissime ed è sede di pellegrinaggio e di culto sin dall’ età pagana.

L’ usanza di pregare rivolti verso il sorgere del sole è un' usanza primordiale riscontrabile in numerose culture del passato. Uno dei criteri fondamentali per la costruzione delle chiese era che fossero rivolte al “Sol Aequinoctialis” cioe’ l’altare e i fedeli dovevano essere rivolti al sole che sorge all’ equinozio quindi a est.

Cominciamo quindi il nostro lavoro verificando l’orientamento della chiesa.

Sovrapponendo il goniometro alla foto satellitare di google maps vediamo che la chiesa e’ orientata a 81°.

Calcoliamo quindi dove sorge il sole agli equinozi a Montovolo.

Allo scopo usiamo un programma di simulazione del cielo impostando le coordinate del luogo che vogliamo indagare.

Per il calcolo corretto manca solo un dato : l'altezza del sole all'alba nel luogo prescelto.

La foto seguente e' stata scattata il 26 settembre 2019 alle 07:09 e ci permette di determinare l'effettiva altezza del sole all'alba determinata dal profilo delle montagne circostanti. Dall'ora dello scatto si ricava che l'altezza del sole e' a -0,15°.

Sapendo che l’ equinozio di autunno nel 2019 cade il 23 settembre inserendo questi dati nel simulatore vediamo dove sorge il sole a Montovolo in quel giorno.

Il risultato e' che il 23 settembre 2019 (all'equinozio) il sole sorge a 90° (a EST).

Quindi la chiesa non e’ orientata al sorgere del sole all’equinozio.

Cambiamo ora la data nel simulatore fino a portare il sole a 81°.

La data risultante è l’ 8 settembre.

Il primo risultato della ricerca e' che la chiesa, cosi' come la vediamo oggi, e’ stata orientata verso il sole che sorge l’ 8 settembre.

L’ 8 settembre e’ la data in cui si celebra, da tempi immemorabili, la fiera di Montovolo e coincide con la festa della natività di Maria.

Sulla lunetta della porta d'ingresso alla chiesa e' scolpita una data 1211, andiamo a vedere dove sorgeva il sole l' 8 settembre nel 1211

Dalla simulazione risulta che nel 1211 il sole l'8 settembre sorgeva a 85°.

Questo perchè nel 1211 vigeva il calendario Giuliano, istituito da Giulio Cesare nel 46 a.C. che prevedeva una durata dell’anno di 365 giorni con l’aggiunta di un giorno ogni quattro anni per compensare l’effettivo tempo di rotazione della terra attorno al sole che e’ di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi.

Con questo sistema di calcolo l’errore accumulato (11 minuti in più all’anno) è di circa 3 gg in più ogni 400 anni.

Poiché la corretta datazione dell’equinozio per la chiesa è sempre stata di fondamentale importanza per la determinazione del giorno della Pasqua, Papa Gregorio XIII nel 1582 per riportare e mantenere il giorno dell’equinozio al 21 marzo, passo’ direttamente dal 4 al 15 ottobre saltando 10 giorni e istituendo così l’odierno calendario Gregoriano che tiene conto dell'effettivo tempo di rotazione della terra attorno al sole.

Con il vecchio calendario per riavere l'alba dell' 8 settembre ad 81° dobbiamo andare indietro nel tempo al 386 dopo Cristo o ancor prima dove gli errori del calendario Giuliano non erano apprezzabili.

Per cercare di capire quando la chiesa e' stata costruita esaminiamo i documenti storici raccolti nella biblioteca di google:

Da: DIZIONARIO COROGRAFICO, GEORGICO, ORITTOLOGICO, STORICO (1782) di serafino Calindri

Bologna 7. Settembre 1782.

"MONTOVOLO.

E' questo un Santuario celebre fra Montani, celebre molto di più lo è stato ne' Secoli passati, ne' quali molti forastieri concorreanvi, e molti votavansi di terminare colassù i lor devoti pellegrinaggi. Dopo il Monte Venerio, è questo Monte, che ne più antichi secoli chiamossi Palense come vedremo, col suo contiguo ed unito, detto Monte Vegèse, il più alto, che trovisi da Bologna andando alla volta , delle Alpi Pennine, sembra di lontano innaccessibile, ma una moderata salita per la quale vi si ascende, ne disinganna col fatto l' apparenza .

Giunti nella sua vetta, vedonsi due Chiese…….

……. l' ornato intiero della Porta maestra del Tempio sin quì descritto convien credere , sia stato lavorato nel principio del terzo decimo Secolo, giacchè nel campo della pietra serena, che per di sotto all'arco copre tutta la lunetta sino all' architrave e piano della Porta stessa, vi è scolpito il millesimo MCCXl, a cui succedono le seguenti lettere R. O (O con un punto al centro) . I. O. ; evvi altresì nel campo di questa pietra una Croce di Malta traforata con lo Stemma de' Pepoli , e due laterali Colombe in atto di baciare la Croce suddetta.

…... Tutti questi luoghi appartengon da Secoli alla Metropolitana di Bologna, come vedremo nella Storia antica di questo Luogo, e quivi si fà la solenne festa alli 8 di Settembre, festa di concorso, accresciuto da una fiera che vi si fà in tal tempo utile al commercio de' Popoli montani, fra quali è altresì rinomata.

…….. Che Palense fosse l' antico nome del Monte, ora detto Montovolo, lo dimostrano la Carta di donazione fatta dal Vescovo Adelfredo a suoi Canonici della Metropolitana di Bologna nel 1054 (43), i quali l' anno 1045 ridotti avea al numero di cinquanta. Il Diplòma di ampla conferma di ENRICO II. (46) Imperatore non molto dopo emanato; il Breve di GREGORIO VII. diretto al Vescovo Lamberto nel 1074 (47), il quale ultimo accenna, che alla Chiesa di Bologna lo donò il pio Imperatore GIOVIANO nel 363 (48).


(43) Dona in quell' anno a Canonici il suddetto Vescovo per loro sostentamento varie cose trà le quali ecclesiam Sancte Mariae qua est sita in MONTE PALENSI cum omnibus OBLATIONIBUS et pertinentiis suis. Questa è la prima e autentica epoca del passaggio di questo luogo satto dalla Mensa al Capitolo de Canonici, e si deduce dall'oblatiotionibus, che era un luogo di concorso, e di devozione sin da que tempi: se per l' imagine di Maria ivi conservata, se per la tradizione di Martiri quivi sepolti, che il volgo ssormò poi a segno di renderla incredibile, noi nol sappiamo dilucidare

(48) Se si fà riflessione a quanto dissero di questo pio imperatore Svida, Ammiano, Teodoreto lib. 4. c. r., sozomeno lib. 6 c. 3 , Socrate lib. 3 c. 19, Rusino lib. 2. c.1., si entrerà nell' altrui, e nostro sentimento, che a questo si debba la donazione fatta di M. Palense alla mensa Vescovile di Bologna, e ciò tanto più deve credersi, qualora vero sia, che ivi fosse un tempio d' Idoli , assicurando Socrate lib. 3. c. 2o. Jussum a Joviano delubra gentilium claudi e sacra cessare . Sozomeno lib. 6. c. 6. Porro ecclesiis, e clericis, e viduis, e virginibus immus itatem reddidit, e si quid aliud vel ad honorem Religionis nostre a Constantino, ac siliis suis, aut donatum, aut lege sancitum suisset


.......Han voluto posteriormente alcuni eruditi (49) assicurare il Publico, che fù confermata questa donazione di Monte Palense alla Chiesa di Bologna nel 424 da Giovanni Imperatore il tiranno; mà non portan di questo asserto documento in prova.


(49) Sigonius. De Ep. Bonon. Tom. III. col. 467. P. Costantius. Rabbi. In not. ad Sigon. not. (31) tom. III eol. 406, Ghirardacci par. I. pag. 23. Masini par. I, pag. 355.


....... Si ricorse al papa ONORIO III per ottenerne la libera giurisdizione di Montovolo(51) nel 1219. Pare però , che sia molto dubbioso , se a Canonici , o al Vescovo, o al Canonico, o Sacerdote a cui lo stesso Vescovo l' avesse conferita (52), debbasì la gloria di averla riedificata, o almeno di molto abbellita,


(51) Ex Tom. 27. Cod. Dipl. Eccl. Bonon. Ex reg:st. 1 1 Honorii 1 1 1 epist. 4 1 1, so. 85. Magistro Gratie Capellano nostro Archidiacono et Capitulo Bononien. Ex parte vestra nobis extitit supplicatum , ut cum in Capellis Plebatus Bomomiensis et Plebatus Medicine , ac Sancte Marie de Monteovolo, ….

(QUESTA E' LA PRIMA VOLTA CHE DI PARLA DI MONTE OVOLO E NON DI MONTE PALENSE)

(52) Dall' arme Pepoli sopra la porta scolpito, ci sembrerebbe potesse essere stato in allora uno di quella famosa famiglia il possessore , al quale in grazia di avere o rinovata, e di molto abbellita la Chiesa nel 1211, fosse stato permesso di scolpire sopra la porta l' arme sua gentilizia.


Da queste letture abbiamo la conferma della presenza della chiesa nel 363 e quindi l’orientamento potrebbe essere riferito al sole dell’ 8 settembre giorno deputato per la festa del luogo.

E ancora si passa dal toponimo monte Palense a Monteovolo nel 1219


Secondo il Calindri nel 1211 la chiesa potrebbe essere stata “rinovata” dai Pepoli che avrebbero inciso sulla lunetta la data e la loro arma.

Moneta dei Pepoli che riporta l’ arma della famiglia (croce di malta cerchiata)

La croce di malta in un semicerchio sopra la data scolpita nella lunetta

Lunetta sulla porta di ingresso della chiesa

Sopra la data una croce di malta in un semicerchio

Esaminiamo ora altri documenti piu’ recenti :

Dal libro: IL SANTUARIO DI N.S. DI LOURDES IN LISERNA scritto dal prof. Roberto Martignoli stampato nel 1905

leggo:

“Il Santuario di Montovolo.

Quivi esiste una Chiesa antichissima a travate in legno,con dipinti dei primi secoli della Chiesa. Si vuole che questo monumento fosse donato alla Chiesa di Bologna nel 363 dopo Cristo dall’imperatore Gioviano. Il conte Cesare Mattei spese centinaia di lire nel 1888 per guastare con indecenti pitture la statua della Madonna, il presbiterio e le pareti del tempio; sarebbe quindi un’opera degna dell’arte, ridurre tutto al pristino stato”


Vediamo cosa dice il Rubbiani nel suo “Monte Ovolo in Val di Reno” del 1908 :

“La chiesetta dell’altipiano, la Madonna di Mont’OvoIo, evidentemente più volte ricostruita, qua e là mostra frammenti di moltissima antichità (1).

Nel portale, che anni addietro fu mutilato di un piccolo pronao, opera di rozzo stile romanico, è scolpita la data A. D. MCCXI, a cui fanno seguito le lettere R. O. I. P.

É a travatura umile, disadorna. Le pareti sono imbiancate. A sinistra, dipinta in muro a fresco, eppoi barbaramente ritoccata e inverniciata, è una Madonna in trono, ombreggiata da due alberetti, che adora il Bambino posato sul suo grembo; pittura senza dubbio del sec. XV.

L’altare sorge sopra un piano alto m. 1,05 dal pavimento della chiesa e coperto a loggetta di tre arcate con vólti a crociera e colonnine romaniche.

Sull’altare è una statua di Nostra Donna, di legno, che la verniciatura e gli ex-voto sottraggono ad un esame critico. Fosca, rigida, arcaica nel volto; di più larga fattura nelle pieghe del manto, resta senza un possibile controllo la tradizione locale che la dice antichissima. “

I documenti trovati portano tutti alle stesse conclusioni.

Torniamo alla lunetta sulla porta principale della chiesa , abbiamo quindi identificato quello che potrebbe essere il significato della croce di malta cerchiata sopra la data.

Ci sono altri simboli nella lunetta dei quali non si parla nei documenti fin qui mostrati, mi riferisco alla ʘ col punto al centro nella scritta dopo la data e più in basso, tra i 2 gigli in posizione asimmetrica verso destra , una stella a 8 raggi.

Analizziamoli singolarmente:

La ʘ col puntino al centro in antichita' considerato il simbolo del sole.

La stella a 8 punte simbolo di Venere diventato poi simbolo Mariano tanto da essere inserito nello stemma dell' attuale Papa Francesco (2019).

Se colleghiamo con una linea il simbolo del sole con la stella a 8 raggi notiamo che la retta passa per un piccolo cerchio nascosto sotto la colomba di destra.

Analizziamo ora questo particolare.

Entrati in chiesa dalla porta principale (sotto il lunotto della foto precedente) se guardiamo verso il basso notiamo, sul pavimento, una grande stella a 8 punte.

Sarebbe interessante sapere come era il pavimento prima di essere rifatto nel 1822.

Davanti all'altare un'altra stella ad 8 punte con una croce a petalo al suo interno (foto di destra)

Quindi la lunetta potrebbe rivelarci che la luce del sole, passando per il piccolo cerchio (croce forata inscritta nel cerchio), illumina la stella a 8 punte che puo' rappresentare sia una delle stelle sul pavimento sia la Madonna nell'abside.

La croce forata nella lunetta rappresenterebbe quindi il foro gnomonico di una meridiana presente all'interno della chiesa.


Per spiegare il funzionamento di una meridiana a "camera oscura" vi mostro un disegno della meridiana costruita da Egnazio Danti nel 1576 nella Basilica di S. Petronio a Bologna (dall’Almagestum Novum di Riccioli )

A sinistra il sole nelle sue diverse posizioni nel cielo proietta la sua luce, passando per il foro gnomonico, in altrettanti punti del pavimento della chiesa.

Danti chiamato a Bologna per insegnare matematica e astronomia faceva parte della Commissione insediata da Gregorio XIII per la preparazione del nuovo calendario Gregoriano che entrerà in vigore nel 1582 . La determinazione degli istanti degli equinozi e dei solstizi erano tra le osservazioni astronomiche più importanti ai fini della definizione del nuovo calendario e con questa meridiana Danti ne verifico' la datazione nel 1576.

Tornando alla nostra meridiana, per calcolare in momento in cui la luce del sole che passa dal foro gnomonico si poserà sulle varie figure disegnate sul pavimento, dobbiamo conoscere, oltre all'orientamento della chiesa, anche le posizioni delle figure sul pavimento rispetto la croce del lunotto.

Di seguito il disegno quotato del pavimento della chiesa . (Ringrazio l'amico Franco per i rilevamenti metrici)

Da sinistra abbiamo: la croce forata posizionata ad un'altezza dal pavimento di 3,55 m, la stella ad 8 punte davanti all'ingresso identificata con A, la stella a 4 punte leggermente spostata rispetto all'asse della chiesa identificata con B , la stella ad 8 punte davanti all'altare identificata con la lettera C, poi abbiamo le colonne del presbiterio D ed E e la Madonna sul fondo denominata M.

Per determinare l'esatto momento in cui la luce del sole passera' per il foro gnomonico (la croce forata) per illuminare le varie figure identificate, dobbiamo calcolare gli angoli dei triangoli corrispondenti.

I triangoli che andiamo a risolvere sono tutti triangolo rettangoli che hanno come cateto minore l'altezza dal pavimento della croce forata (foro gnomonico) e come cateto maggiore la distanza sul piano del pavimento tra la parete dove si trova la croce forata e la figura considerata. Essendo noti 2 lati e un angolo riusciamo a calcolare l'angolo che ci serve.

Per la stella A (quella davanti alla porta d'ingresso) l'angolo ricavato e' 34,6°



Per la stella C (quella davanti all'altare) l'angolo sara' 10,82°

Per calcolare il momento in cui il sole sara' a queste altezze nel cielo usiamo un simulatore impostato sulle coordinate del luogo.

La croce forata è sulla porta sul lato ovest della chiesa (parte opposta dell'altare) quindi l'angolo da ricercare sarà 81°+180° = 261°

Dal simulatore si vede che il sole sarà' a 10,58° di altezza con azimut 260,54° alle ore 18:26 del 22 marzo.

che è la data dell'equinozio.

Quindi agli equinozi il raggio di sole cadrà sulla croce all'interno della stella a 8 punte davanti all'altare.

Nella foto scattata il 22 marzo mancano pochi minuti al passaggio del sole a 261° (quando cioè' sarà perfettamente sull'asse della chiesa) la forma del raggio è simile alla forma della croce compresa nella stella.

in questo scatto delle 17:27 (ora legale) il sole è sull'asse della chiesa, la forma oblunga della croce forata si posa sulla croce a petali della stella a 8 punti davanti all'altare.

Il sole sarà in questa posizione solo 2 giorni all'anno corrispondenti agli equinozi.

22marzo17.27.mp4

Vediamo il filmato accelerato

Riepilogo in questa tabella i risultati dei calcoli fatti per le diverse figure identificate:


  • Stella A 10 maggio 17:07 3 agosto 17:16

  • Stella B 30 marzo 17:57 14 settembre 17:48

  • Stella C 22 marzo 17:27 22 settembre 17:13

(ora legale)


Mentre le stelle A e C sono a 8 punte e si trovano sull'asse verticale , la stella B è a 4 punte ed è sull'asse orizzontale al centro della navata . Il simbolo così fatto, cioè una stella con 4 punte a triangolo, è denominato CROCE STELLATA.

La stella era posizionata davanti ad un altare con una grande croce che adesso non ci sono più ma ne rimangono le tracce sul pavimento.

Perchè la stella a 4 punte sull'asse orizzontale è spostata rispetto il centro della navata ?

Solo in questa posizione il sole che attraversa la lunetta proietta la sua luce su questa stella il 14 settembre, quel giorno coincide con la festa dell' Esaltazione della Santa Croce.

La foto seguente è stata scattata durante la messa del 13 settembre 2020 solo il giorno 14 sarà perfettamente coincidente con il centro della stella:

Leggo dal libro: CHIESE PARROCCHIALI della Diocesi di Bologna (tomo terzo) 1849

“Su questo monte si celebra ogni anno un’antichissima fiera di molto commercio di bestiame grosso e minuto nei giorni 11, 12, 13 e 14 Settembre , e vi si fanno pure non poche feste, di cui le magiori sono trè vale a dire il 3 maggio e il 14 Settembre in onore della S.Croce e l’ ottavo di questo mese in onore della nascita di Maria Vergine “

Dott. Luigi Ruggeri


Nella nostra chiesa e' custodita una reliquia delle Santa Croce la cui forma ricorda la croce forata del rosone sulla porta di ingresso.

Ricapitolando:


  • La luce del sole proietta la croce del rosone sulla stella a 8 punte davanti all'altare nel giorno dell’equinozio , momento decisivo per il calcolo del giorno di Pasqua. La Pasqua cristiana viene celebrata la domenica seguente il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera

  • Sulla stella a 4 punte, simbolo dell’umanizzazione di Cristo morto da uomo sulla croce, la luce si proietta il 14 settembre giorno del ritrovamento della S.Croce fatta nel 327 da sant' Elena madre di Costantino (Esaltazione della S.Croce). Ancora una volta un riferimento alla morte di Cristo e quindi alla sua risurrezione.

  • La chiesa custodisce una reliquia della Santa Croce simbolo della Pasqua


Il santuario non è stato costruito solo in onore della Madonna (l’orientamento della chiesa è al sorgere del sole dell’8 settembre) ma anche in onore della S. Croce e della Pasqua.

Potrebbe essere questa la causa della rinomina del nostro monte da monte Palense, in onore della dea etrusca, a MontOvolo per la Pasqua di Cristo.


L'Uovo è noto da sempre come simbolo di rinascita e per i Cristiani simboleggia la Pasqua cioè la risurrezione di Cristo.

La meridiana della chiesa ci riserva un altro spettacolo:

Sulle colonne del presbiterio abbiamo 2 zone che sono state rese piane probabilmente sede delle stazioni della via crucis . Su questi piani e ai piedi della Madonna al tramonto la luce del sole si trasforma da una croce grossolana bianca ad una una croce con la stessa forma della croce forata di colore rosso che subito dopo sparirà (vedi video seguenti).

Ricordo che nella dodicesima stazione Gesu' muore sulla Croce.


  • colonna E 13 marzo 18:05 29 settembre 18:45

  • Madonna M 6 marzo 18:56 6 ottobre 18:34

  • colonna D 28 febbraio 17:45 13 ottobre 17:22

10maggio2019_17.07.mp4

10 maggio il raggio di luce sulla stella stella A

tramonto22marzo.mp4

Tramonto 22 marzo la luce bianca al tramonto diventa una croce rossa e poi sparisce.

tramontomadonna.mp4

Tramonto filmato l'8 ottobre 2 giorni dopo la data calcolata per finire ai piedi della madonna.

Tramonto 22 marzo la croce da bianca e' diventata rossa ed ha la stessa forma del foro gnomonico

Tramonto sulla colonna E fotografato il 30 settembre 2018 ore 18:45 (ora legale). La foto è stata scattata un attimo prima che la croce sparisca (il sole in quel momento tramonta) . Immaginate in quella posizione la dodicesima stazione della Via Crucis.

8 settembre 2018 festa di Montovolo

5 maggio 2019 apertura del Santuario con la neve.

13 agosto 2017

8 settembre 2015 la festa e' finita.

Eclisse di luna a montovolo 27 luglio 2018

10 agosto 2011 stelle cadenti a Montovolo.


Bibliografia:

Serafino Calindri , 1782. DIZIONARIO COROGRAFICO, GEORGICO, ORITTOLOGICO, STORICO pag. 48-62

Roberto Martignoli, 1905. IL SANTUARIO DI N.S. DI LOURDES IN LISERNA Pag. 16-17

Alfonso Rubbiani, 1908. Monte Ovolo in Val di Reno pag. 422-424

Giovanni Riccioli, 1651. Almagestum Novum

CHIESE PARROCCHIALI della Diocesi di Bologna (tomo terzo) 1849


Seguono altri documenti storici consultati con alcuni estratti:

Dal libro: ANNALI BOLOGNESI. 1784

Pag. 90

Dall' Archivio de’ Canonici della Chiesa Bolognese.

Filа В. num. 19.

Аn. 1054. 7. Маggio.

Аdalfredo Vescovo di Bologna dоnа а Сanonісі le decime della Pieve di Santa Maria di Вuida, la Chiesa di Santa Maria in Monte Palense, gli Оliveti della sua Chiesa nel Territorio di Garda, e una Сasa presso al Рalazzo Vescovile.

….Нujus rei gratia omnem decimationem totius plebis Sancte Marie genitricis que uосаtur in Buida & Есclesiam Sancte Marie que est sita in monte Palensi cum omnibus oblationibus and pertinentiis suis & quidquid a deum timentibus pro salute uiuorum ас defunctorum largitum fuerit efficaciter tribuimus.

Pag 118

Dall Istituto delle Scienze. Мonum. Есcl. Воnоn.

Т. ХХVII. num. 14.

Аn. 1074. 23. Маrzo.

Gregorio VII. Роntefice conferma alla chiesa Bolognese le sue possidenze e giurisdizioni.

Gregorius, servus servorum Dei. notum omnibus fieri volumus quod reverentissimus lambertus Ciuitatis bon……...

Seu donamus monasterium Sancte Marie situ in massa que uocatur monte Palense quam Juanninus Imperator tradidit bononiensi Ecclesie cum curte ibique tenente seque nominatur aurelia cum montibus qui in circuitu prefati monasterii positi sunt & curtem aliam que uocatur Bombiania cum casalibus & pertinentiis suis & montem qui uocatur Сavallorum………

Dal libro: DE EPISCOPIS BONONIENSIBUS di CAROLIS SIGONII 1586

Liber primus

Nel capitolo di S.Felice attorno l’anno 401

Pag 366

……. Inde à ]oanne (33) lmperatore, qui biennio rerum post Honorium Ravenna potitus est ,anno quadringentesimo vicesimo quarto Monasterium Sanctae Mariae in Monte Palense accepit , qui nunc mons Ovalus dicitur ,atque ita ante annos quadringentos in veteribus tabulis nominatur . Neque alia lmperatoriae donationis huic Ecclesiae factee vetustior memoria reperitur , cuius consuetudinis, quanquam nullum ante Reges Longobardos in tabulariis Italiae animadverti vestigium , fit tamen, ut ejus antiquiorem fuisse auctorem Constantinum existimem , quem constat omnium erga Ecclesias fuisse liberalissimum . Felix anno quadringentesimo vicesimo nono mortuus in aede Sanctorum Felicis , & Naboris à se condita (34) fitus est . Honos ei anniversarius pridie Nonas Decembris habetur…….

Anche nel capitolo di S.Teodoro nel 530 a pag 381 si fa riferimento alla chiesa di S.Maria sul monte Palense.

Dal libro: Annotazioni Sopra Gli Atti d’alcuni Santi di Prospero Lambertini (Arcivescovo di Bologna) 1740.

Pag 92

Il Sigonio scrive che a S. Felice fu donato da Giovanni Imperatore. il Monastero di S. Maria nel Monte Palense, chiamato ora Mont' Ovolo, e che questa è la più antica donazione , che si legga fatta dagl'Imperatori alla Chiesa di Bologna, prescindendo da quelle, che si possono presumere fatte dall'Imperatore Costantino , che fu liberale verso tutte le Chiese, non essendo anche inverosimile, che i Monasteri , de' quali poc'anzi abbiamo parlato, non fossero, che semplici Chiese, alle quali ne' secoli antichi davasi il nome di Monastero.

Fra gli Imperadori non si ritrova questo Giovanni. Ritrovasi bensì un certo Giovannino, che Prefetto degli Scribi avendo presa la congiuntura, che Galla Placidia era andata a Costantinopoli, ed aveva seco portato il Figlio Valentiniano, usurpossi il nome e l'autorità dell'Imperatore nell' anno 423. e nell' anno 425. fu ucciso. Questo Giovannino è quel Giovanni, di cui parla il Sigonio nella Vita di S. Felice . E che il fatto sia così , si prova evidentemente colla conferma de' Privilegi della nostra Chiesa, che nel 1073 ottenne il Vescovo Lamberto dal Pontefice Gregorio VII. ove così si legge: Monasterium Santa Marie situm in Massa, que vocatur Monte Palense, quam Joanninus Imperator tradidit Bononiensi Ecclesie . Il Privilegio è riferito dallo stesso Sigonio nella Vita di Lamberto: per lo che quel Giovanni Imperatore , di cui egli parla nella Vita di S. Felice, è appunto quel Giovannino che così vien chiamato nel Privilegio di Gregorio VII. ed anche comunemente in altri monumenti, forse per dispregio e derisione. Levò costui l'intera giurisdizione a Vescovi nelle Cause Ecclesiastiche , e la rimise in mano de' Giudici Laici, come può vedersi appresso il Cardinal Baronio all’ anno di Cristo 423. num. 3. Ed all' anno 425. num. 7. Per lo che può qualificarsi per singolare il dono da esso fatto alla nostra Chiesa , come fatto da uno aperto nemico del bene e jus delle Chiese.

Dal libro: NUOVE MEMORIE, di Giorgio Fossati, 1761

Raccolta di lettere

Amico Carissimo

Bologna 23. Marzo 1761.

Poichè V. S. Illustriss. degnasi favorirmi, assai volte nel rendermi consapevole delle varie notizie letterarie, che le pervengono alla giornata , mi permetta , che in contraccambio io pur le dia contezza d' alcune monete antiche , le quali non da molto , ho acquistate . E' noto nel Territorio di Bologna un Oratorio dedicato alla Madonna ,che dicesi Santa Maria di Mont' Ovolo verso i confini del Fiorentino, e perchè agl'intendenti d' Anticaglie ogni minutezza serve tallora per le loro congetture , stimo, bene di qui accennare , essere celebre nella Storia Bolognese Mont' Ovolo , chiamato così in scritture antichissime di circa verso il mille, ma che prima nominavasi Monte Palense .

S. Felice Milanese, che fu Vescovo di Bologna circa il 401., mentre reggeva la Chiesa di Milano S. Venerio compagno di S. Felice , essendo entrambi stati discepoli di San Ambrogio nel 424. ottenne da Giovanni Imperatore. Successor d'Onorio il Monastero di Santa Maria nel Monte Palense , di cui ho parlato. Seguì questo pio Imperatore la consuetudine delle Imperiali liberalità verso le Chiese , della qual consuetudine benchè non trovisi memoria negli Archivi d'Italia avanti i Re Longobardi, non pertanto dalla nota beneficenza di Costantino verso la Chiesa dedur giustamente si può l'antico Autore. Alla falda di questo Monte , scorrendo un rivo, nell' Autunno del 1758. un Contadinello si avvenne in un'antico vaso di creta rotto con entro della terra, in mezzo alla quale scoprironsi molte antiche monete di fine argento, anzi osservando il Contadino stesso per qualche tratto lungo la sponda , ne trovò molte di esse sparse sul terreno . Si stimò , che rodendo l'acqua sotto la riva, ab bia scavato il vaso ivi sepolto , e sparse alcune di esse monete . Una parte di questa si è quella di cui io feci acquisto , e sono per iscriverle . Sono in tutto 34. , ma 7. Sono duplicate . Sono Consolari, cioè coniate prima dei Romani Augusti , e però niente inferiori nel pregio alle medaglie degl'Imperatori, essendo di quelle, che hanno servito agli eruditi per rintracciare le notizie dell' più antiche Romane famiglie……

2019-2020 Rob


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