Dal Bauhaus alla rivoluzione informatica

 Dal libro Introduzione alla Rivoluzione Informatica in Architettura 

Antonino Saggio, 2007.


Manifesto del Bauhaus, Xilografia di Lyonel Feininger, 1919.

 La cattedrale assume un valore simbolico di unità sotto il profilo sociale, è sormontata da una torre in cima alla quale si incontrano tre raggi ad indicare le tre Arti maggiori: la pittura, la scultura e l’architettura. 

La costruzione è lo scopo ultimo di tutte le arti figurative, le Arti si fondono tra di loro senza alcun limite o confine ed il lavoro manuale si sviluppa in assoluto equilibrio creativo, senza alcuna gerarchia e differenza di classe. 


 Il Padiglione in vetro fu costruito nel 1914 su progetto di Bruno Taut, in occasione dell'Esposizione del Deutscher Werkbund di Colonia. 


Facciata dell'edificio Bauhaus di Dessau, Walter Gropius

 È stata la sede più longeva delle tre sedi del Bauhaus (1925-1932). 

Il Ritorno alla cattedrale


A Dessau, nel 1926, tutti i ponti con l’edilizia del passato vennero drasticamente eliminati, era nato il Bauhaus. In particolare, la nuova sede del Bauhaus cancellò ogni idea di tipologia edilizia, continuità strutturale, morfologia urbana, cornice prospettica, stile storico e infine di “cattedrale” intesa come carica simbolica e comunicativa attribuita all’architettura.

È proprio questo la scomparsa della cattedrale l’aspetto decisivo; per l’architettura moderna la forma finale era determinata da segni astratti senza significato apparente (pilotis, piano bidimensionale, asola di vetro) assemblati, come un lego, sulla base di regole sintattiche.

Quando i parametri di oggettivazione delle funzioni  e di standardizzazione delle componenti, sono andati in crisi, è rientrato in campo il momento narrativo, simbolico e comunicativo dell’architettura (escluso nell’era precedente). Questo inizio di processo di reimissione del significato e del simbolo all’interno di un linguaggio ha avuto un’anticipazione con il progetto dell’Opera House di Sidney, anche se questo processo ha preso piede molto di recente, nello specifico con il progetto del Guggenheim di Bilbao dando vero ruolo comunicativo all'architettura pubblica.

Dal 1997 tutti vanno a Bilbao come se si dovesse compiere un pellegrinaggio, attratto da una nuova cattedrale laica (Toffler definisce la società di oggi “supersimbolica”). Il rientro di quest’architettura comunicativa è legato alla società dell’informazione e informatica.

Questo primo livello comunicativo è solo l’inizio.


Un parallelo con la Glashaus di Bruno Taut



Per fare un parallelo, con la Glashaus di Bruno Taut, l’uso del vetro e della trasparenza fu un inno romantico ma che non incideva nelle vere sostanze in gioco. Il vetro e la trasparenza furono elementi catalizzatori di una nuova visione dell’architettura solamente alla nascita della sede del Bauhaus; a Dessau la trasparenza diventa sostanza stessa del messaggio di Gropious, poiché la trasparenza è l’oggettivazione stessa della funzione, la capacità dell’architettura di annullare ogni aspetto comunicativo e presentare solo se stessa.



La ricostruzione dei 5 punti dell'architettura



Gropius distrusse i 5 punti dell’architettura del passato adottando:


1-     Corpi liberi aderenti a ciascuna funzione

2-     Un sistema centripeto che conquista dello spazio anziché blocchi chiusi     per strada

3-     Costruzione per scheletri strutturali piuttosto che per mura continue

4-     Un linguaggio dinamico piuttosto che figurativo

5-     Eliminazione di ogni simbolismo



Gli architetti di nuova generazione stanno lavorando per sostituire completamente questi punti, non perché non piacciano ma perché non adatti al mondo cambiato che propone sfide differenti da affrontare.

Come fare in modo che l’informazione diventi l’essenza stessa, la materia prima di una fase dell’architettura?