Presentare i propri strumenti per un suonatore è come far conoscere i membri della famiglia, o quasi.
Ci sono persone che acquistano e rivendono in continuazione strumenti musicali, rinnovandoli continuamente. Salvo poi a volte rimpiangere quelli di cui si sono privati. Io in genere no: sarà anche per una questione affettiva, ma mi è capitato poche volte di vendere un mio strumento, anzi adesso che ci penso, solo un paio di volte. In alcuni casi l'ho regalato, ma questa è un'altra storia, l'ho fatto per il piacere di donare.
Basso
Per molti anni ho utilizzato un basso Eko che avevo acquistato di seconda mano dal mio amico Massimo di Trecate. Era uno strumento color legno, dalla forma Fender e dal manico lungo (lo si può vedere in alcune foto pubblicate nella pagina dedicata alle Bands). Non lo rivedrò mai più: mi piace pensare che, con il caro amico a cui l'ho donato, stia viaggiando in qualche mondo sconosciuto e parallelo, allietando con la musica le persone che si trovano là.
Poi, nel 1990, quindi poco prima del periodo di silenzio musicale in cui ho smesso di suonare, acquistai questo meraviglioso Laurus Quasar 4 corde del 1989 (matricola 127). Nelle foto sopra, scattate nei laboratori di Schio (VI) durante una revisione, lo vedete con il suo papà: il liutaio Pierluigi Cazzola, titolare della Laurus.
Chitarre Acustiche
Ho imparato a suonare su una chitarra Meazzi da poche lire. I primi accordi sulle durissime corde di acciaio li ho sofferti non poco: ricordo che avevo le bolle sui polpastrelli. La Meazzi non aveva effettivamente un gran suono, ma si trasportava bene in bicicletta nelle sere d'estate, quando si suonava sulle panchine. Sul retro avevo attaccato un adesivo di un mio eroe: Dino Zoff.
Intorno al 1990 una bella ragazza mi regalò per Natale una Ibanez AE200 elettro/acustica. Rimasi molto colpito. Di solito le ragazze non vedono bene la passione per la musica, la considerano una potenziale concorrente alle attenzioni che vorrebbero tutte per se, come se ne fossero gelose. Mi resi conto che una ragazza così era assolutamente da sposare ! Così feci. E' superfluo dire che la chitarra che Anna mi regalò è, e sarà per sempre, con me.
Più recentemente, nel 2014, mi è capitato di poter provare moltissime chitarre acustiche quando, per una lunga trasferta di lavoro, passavo intere mattinate dei weekend in un Guitar Center. Appese alle pareti c'erano tantissime chitarre delle marche più conosciute e blasonate: Martin, Taylor, alcune Gibson, Guild eccetera. La mia attenzione fu catturata da una chitarra mai sentita nominare: una Breedlove. Al primo accordo mi accorsi che il suono mi piaceva più di quello delle chitarre famose, e aventi un prezzo di 3 o 4 volte superiore !
Tornato in Italia, mi diedi da fare e trovai una bellissima Breedlove OM American Series Sse, di seconda mano, ma come nuova. Sono molto contento di questa scelta! Viene dall'Oregon, dove Tim Breedlove ha fondato la sua azienda.
Per gli appassionati ha il top in Sitka Spruce, fondo e fasce in Sapele e queste sono le specifiche tecniche:
Nut Width 1 3/4"
Tuners Hardware Gotoh Vintage Chrome
Lower Bout Width 15"
Waist Width 9 1/4"
Upper Bout Width 11 1/4"
Body Length 19 3/8"
Body Depth 4"
Mandolino
A questo punto perchè sbagliare ? dovendo acquistare un mandolino per il repertorio bluegrass dei Foggy Fields Rangers (vedi la pagina delle Bands) mi sono imbattuto in un mandolino Breedlove. Certo, esistono mandolini da bluegrass di alta qualità (e prezzo ...), oltre a Gibson, che iniziò già nel 1800, vi sono altri nomi importanti del settore. Ma a Brescia ho trovato questo Breedlove modello Oregon, usato da Gualcio, un appassionato diventato amico, che ho poi incontrato in diverse occasioni al "italian bluegrass festival" di Cremona. Ha il corpo a goccia (Body type O) il fondo e fasce in acero (Big leaf maple) che gli danno un suono particolarmente squillante.
Negli anni dei Rangers l'ho suonato moltissimo. Ho provato ad amplificarlo con un microfono a contatto della K&K, con risultati soddisfacenti, ma il suono naturale amplificato con un buon microfono rendono unica la sua voce.
Anche in questo caso fornisco per gli appassionati le specifiche tecniche:
Body Type O
Neck Wood Big Leaf Maple
Solid Wood Top Sitka Spruce
Solid Wood Back & Sides Big Leaf Maple
Top Finish Gloss with Red Toner
Fretboard Ebony
# Frets 20
Nut Width 1-3/16"
Tuners Hardware Gold Gotoh A-style
Lower Bout Width 10"
Waist Width 5 1/8"
Upper Bout Width N/A
Body Length 14"
Body Depth 1 13/16
String Gauge EXP 74 - Mando
Pickup K&K Twin Internal
Chitarra Classica (e crossover)
Nel 1979 ho acquistato una chitarra classica Di Giorgio, brasiliana, con la quale ho iniziato a seguire le lezioni alla scuola di Antonio Mastino. L'ho veramente usata tantissimo: fino al 1990 è stata l'unico strumento che possedevo, oltre al basso Eko. Nella foto sotto mi fa compagnia durante l'anno che ho trascorso lavorando in Germania.
L'ho regalata al mio amico Vincenzo, chissà che non possa ispirargli una storia delle sue !
Con l'intento di poter suonare una chitarra su un palco, amplificandola senza problemi, ho acquistato una Godin Multiac SA del 2007, canadese, anche in questo caso di seconda mano, ma tenuta benissimo. Si tratta di una cosiddetta Cross over, cioè una chitarra con corde di nylon, ma che si presta, per la curvatura della tastiera, ad essere suonata anche da chitarristi non solo di impostazione classica. Permette di avere un suono abbastanza fedele, simile a quello di una chitarra classica e di poter essere amplificata senza problemi anche nel contesto di una band molto rumorosa. Anzi "deve" essere amplificata, perchè non possiede una cassa armonica. Inoltre, è una chitarra midi, ossia con una specifica pedaliera può simulare qualsiasi strumento o emettere suoni di ogni tipo.
Chitarre Elettriche
Quando nel 2010 ho ripreso a suonare dopo quasi 20 anni di inattività, ho acquistato la mia prima chitarra elettrica. Infatti i Travel Inside Music si stavano formando e il mio ruolo era quello della chitarra solista. Dopo aver valutato tanti modelli e fatto diverse ricerche, la mia scelta è caduta su un modello poco conosciuto di casa Gibson: la Nighthawk.
Questo modello fu costruito solo dal 1994 al 1998: la mia, trovata di seconda mano in un negozio di Rho, è del 1995 ed è il modello Special P3 (con 3 pick up).
Sono sempre felicissimo della mia "piccola iena", costruita nello stabilimento Gibson di Nashville: una chitarra estremamente versatile, grazie ai pick up splittabili, adatta per ogni tipo di musica e per ogni situazione.
Negli anni dei TIM e successivamente con i TTB l'ho usata tantissimo, sentendomi sempre a mio agio quando sono abbracciato a lei. Con lei sono passato con estrema semplicità dalle sonorità Prog, al Blues, al Rock & Roll, al Country sempre con il tono giusto, con un suono cristallino. Si, devo dire che mi piace un sacco !!
Anche per la Nighthawk pubblico le caratteristiche tecniche:
Body - 1/4" Maple top, Mahogany back
Neck/Profile - Mahogany/Narrow taper round
Fingerboard/Inlay - Rosewood/Dot
Scale/Nut Width - 25.5"/1.62"
Binding - Single-ply top
Bridge/Tailpiece - Low-profile string-through-body
Hardware - Gold
Pickups - M-Series mini-humbucker
NSX single-coil
Special M-Series slanted humbucker
Controls - Master volume, master tone (push/pull on three-pickup model), five-way switch
Finish - Heritage Cherry
Altri ferri del mestiere
Fino a questo punto ho descritto i pezzi a cui sono più affezionato, e che ho utilizzato di più nel corso degli anni. Ma per completare la lista manca ancora tutta quella parte di strumentazione che si vede poco, ma che ... si sente ! Cominciamo dagli amplificatori.
Per la chitarra elettrica ho una mia convinzione: che l'amplificatore debba dare un suono pulito, ampio e cristallino. "Sporcare" un suono di chitarra è sempre possibile con mille pedali e ammennicoli vari, ma non si può fare il contrario. Per questo non ho mai amato quegli amplificatori inglesi (che hanno lo stesso nome del piano post bellico ...) che vanno per la maggiore. La mia scelta è caduta sul Fender Hot Rod De Luxe.
Però mi è capitata l'occasione di acquistarne uno "pitonato", cioè il Pyton LTD Edition, una edizione limitata a 500 esemplari nel mondo. Quando l'ho visto in un negozio di Rho e soprattutto quando l'ho provato, non ho avuto bisogno di pensarci troppo. Certo, per l'aspetto non passa inosservato, con quel rivestimento a pelle di serpente, ma la limpidezza e l'ampiezza del suono mi è subito piaciuta.
L'unico difetto è il peso, che per una schiena malandata non è il massimo, ma per il resto è perfetto.
All tube preamp and power amp
Output: 40 watts
12" Celestion Century Vintage 30 speaker
Vinyl "snakeskin" covering
Per la chitarra acustica e classica la scelta dell'amplificatore è stata facile: SR Tecnology 150 Plus, tecnologia italiana con un rapporto qualità prezzo incredibile, oggi acquisita dalla società svizzera Schertler.
Per mio figlio, che aveva manifestato l'interesse ad iscriversi ad una scuola di chitarra elettrica, ho acquistato dal mio collega Franco una Fender Stratocaster made in US. Poi Andrea è passato ad altre chitarre e nel tempo si è indirizzato sulla acustica e recentemente sulla classica. Quindi questa Strato di un bel colore azzurro intenso l'ho utilizzata io in alcune occasioni. Come è logico aspettarsi dalla Fender, è molto comoda, facile da usare e ha un bel suono con i suoi pick up Di Marzio, che la rendono bella aggressiva e pronta a rockeggiare.
Qui sotto la suonavo con George Harrison alle spalle, ... che mi guardava un pò perplesso...
Alla fine volutamente ometto altri strumenti, anche importanti, che ho comprato inizialmente per me, ma che per scelta elettiva sono stati prelevati da mio figlio che li suona bene, forse non con la necessaria assiduità. Comunque sono contento che in parte la mia passione sia condivisa e possa anche lui dedicarsi al mondo meraviglioso della musica suonata.