Nel 2013 per la prima volta sono entrato in contatto con un gruppo tramite internet. L'annuncio, apparso in un sito dedicato, era volto a completare una formazione che voleva dedicarsi alla musica folk americana. Il mio primo incontro con loro è stato "difficile": dal punto di vista musicale io identificavo il country con una serie di artisti che ho sempre amato come CSN&Y, Paul Simon, Johnny Cash,  Emmylou Harris, i Byrds per non parlare di Bob Dylan e Joan Baez. Invece i Rangers erano orientati al Bluegrass e alla musica tradizionale americana, che conoscevo poco. I nomi di riferimento, che ho scoperto durante il cammino, erano altri: ovviamente Bill Monroe, e poi gli Stanley Brothers, Flatt & Scruggs, gli Osborne Brothers, Doc Watson, Hank Williams, Del McCoury, ... fino ai recenti Old crow medicine show e tanti altri. Tutti monumenti di questo genere musicale. 

Dal punto di vista "ambientale" il disorientamento iniziale è stato ancora maggiore, per fortuna ho superato l'imbarazzo e mi sono adattato alle differenze culturali e di età, perchè la storia che ne è seguita è stata grande. 

Anche se i FFR avevano cercato un suonatore di chitarra, ben presto ci si rese conto che a mancare erano le sonorità acute di un mandolino. Ancora una volta dissi: "ci provo io" a dimostrazione che la storia si ripete. Non solo, ma ho poi sperimentato negli anni i suoni del Mountain Dulcimer, e  ... del martello ! 

Con i Foggy Fields Rangers ho suonato fino al 2019. Dopo il trasferimento della famiglia a Guardabosone, mi è stato impossibile continuare a frequentare la sala prove di Sforzesca (Vigevano). I Rangers sono creature che abitano le pianure umide, fredde e nebbiose della Lomellina; si muovono tra le risaie: è quello il loro habitat.  Mi è spiaciuto doverli lasciare. 

Sono stati anni molto intensi: abbiamo fatto davvero tanti concerti, con continuità, principalmente nella zona compresa tra Pavia e Novara. Ma con alcune eccezioni: per 3 anni ho partecipato con loro all'Italian Bluegrass Festival, a latere di Cremona Mondomusica, un evento molto importante.  Nella foto seguente, una delle partecipazioni al Festival.

Le performance live dei FFR sono sempre state caratterizzate da un repertorio accuratamente presentato: di ogni pezzo si spiegavano le origini, gli autori, il significato inquadrato nel contesto storico (alcuni pezzi erano ballate secolari), le varie versioni e interpretazioni.  Alle nostre non mancava mai una buona dose di "energia": di seguito due esempi: "Old Home Place" e "Sitting on the top of the World"

16 Old Home Place.mp3
09 Sitting on the Top of the World.mp3

La strumentazione dei FFR è sempre stata rigorosamente acustica e l'amplificazione ha sempre privilegiato la fedeltà al suono originale degli strumenti. Le bocche da fuoco con cui i Rangers esprimevano il loro sound era costituito da Chitarre, Banjo, Mandolino, Contrabbasso, Violino, Armonica, Dobro, Washboard e percussioni e, sporadicamente, Mountain Dulcimer. Addirittura in John Henry, un pezzo storico che parla dei lavoratori che scavavano i tunnel della ferrovia utilizzando giganteschi martelli, il ritmo all'inizio del brano era tenuto da un "martello" che io picchiavo mentre il banjo introduceva il tema.  Nella foto: il Mountain Dulcimer

Ma l'aspetto più importante dei FFR è senza dubbio l'affiatamento e il rapporto di amicizia che si è cementato tra di noi, a dispetto della differenza di età (ad un certo punto il ventaglio andava dai 19 ai 62 anni !). E questo è vero sia tra i componenti "storici" più presenti come Piero, Stefano, Jack, Fede, Samuel, sia per chi si è aggiunto in seguito o ha partecipato solo ad alcuni tratti del cammino: Francesco, Eros, Marino, Giuseppe.