23 Dicembre

L’annuncio alle genti lontane: i Magi

Dio è per tutti. Nessuno può rivendicare l’esclusività. Per questo si rivela a tutti mediante “segni” e persone che annunciano la sua bellezza ed il suo amore per l’uomo.

Purtroppo tante volte alcuni, rivendicando l’esclusiva del rapporto con lui, hanno emarginato e condannato tutti gli altri fino a giustificare le guerre di religione. Dio diventa un oggetto da contendere, da mettere sulle proprie bandiere quando lui ha affermato: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». (Gv 13,35). Non c’è altro segno se non questo. Tutti gli altri sono surrogati che squalificano questo comando.

Il segno che chiama le genti lontane nel racconto del Natale è una stella che non solo brilla nel cielo ma soprattutto nel cuore di chi sta in ricerca contemplando la volta del cielo:

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». (Mt 2,1-2)

Ogni ricerca di senso non è un cammino facile e tante volte richiede delle soste per una verifica che non sempre è di aiuto, anzi a volte sembra scoraggiare e depistare: “All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme” (Mt 2,3).

Ma Dio si fa presente e conduce alla meta: “Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra”. (Mt 2,9-11)