17 Dicembre

Il natale del figlio di Dio

Anche il natale del figlio di Dio, di Gesù, nella nostra storia è stato un evento preciso. La decisione è stata di Dio Padre: “… quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge” (Gal 4,4)

Una decisione, quella di Dio, che “per noi” si colloca in un “tempo lontano”, quando nel giardino di Eden l’uomo e la donna non si sono fidati di lui. Ma lui di fronte a questo rifiuto ha riaffermato la volontà di non lasciarli in balia delle conseguenze di questa scelta e nello stesso tempo aveva fatto una promessa: “Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». (Gen 3,15).

Una promessa dimenticata ma non dai profeti e da coloro che meditavano le Scritture. Da loro infatti sgorgava la preghiera intensa ed incessante e ricordavano a Dio:

Guarda dal cielo e osserva dalla tua dimora santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo e la tua potenza, il fremito delle tue viscere e la tua misericordia? … Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Perché gli empi hanno calpestato il tuo santuario, i nostri avversari hanno profanato il tuo luogo santo? Siamo diventati da tempo gente su cui non comandi più, su cui il tuo nome non è stato mai invocato. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti” (Is 63,15-19)

Ed ecco che Dio “si ricorda”: “Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo rapido corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale si lanciò sulla terra” (Sap 18, 14-15) per portare la gioia e la libertà.