NUOVE SOSTANZE


L'INFORMATICA E IL RINNOVAMENTO DELL'ARCHITETTURA

L’articolo esplora il ruolo dell’architettura nell’era della Terza Ondata1, ragionando su come le ricerche contemporanee della società dell’informazione stiano sviluppando nuove sostanze, diverse da quelle della società industriale, che si traducono in nuove crisi e opportunità. Diverse sono le “sostanze” che muovo il rinnovamento architettonico, tra queste di particolare interesse sono le brown areas, il concetto di paesaggio e lo spazio come sistema.

BROWN AREAS

"sempre più persone producono beni che sono "pura" informazione. La produzione si sposta negli uffici, nelle università, nei centri di ricerca ma anche in posti una volta impensabili come le case, i luoghi di commercio o di divertimento. Sempre meno il "luogo" diventa in sé fattore importante".

Nella società contemporanea si è assistito a un cambiamento significativo nella natura della produzione di beni e servizi in quanto il valore economico risiede sempre di più nella produzione di informazione piuttosto che di beni materiali, fenomeno che porta con se diverse implicazioni. Una è la delocalizzazione della produzione resa possibile dall'innovazione tecnologica. La diffusione di internet e delle tecnologie digitali ha permesso a chiunque di creare, modificare e distribuire informazione da qualsiasi luogo. Data la minore rilevanza del "luogo" fisico nella produzione questa si sposta in spazi non tradizionali come le case, gli spazi di co-working e i luoghi di divertimento, costringendo le città ad adattarsi per rispondere a queste nuove esigenze. È in quest'ottica di adattamento che le brown areas rappresentano un'opportunità unica per sperimentare e implementare nuove soluzioni: gli spazi lasciati abbandonati o sottoutilizzati possono essere rimessi in gioco attraverso una nuova idea di città che sia flessibile, sostenibile e connessa.

PAESAGGIO

“[...] la categoria della complessità. Nascono in questo contesto le figure dei flussi, dell'onda, dei gorghi, dei crepacci, dei cristalli liquidi e la Fluidità diventa parola chiave. Descrive il costante mutare delle informazioni e mette l'architettura a confronto con le frontiere di ricerca più avanzate […].”

Il paesaggio non è più inteso come mera replica di forme estetiche convenzionali come il floreale o l'organicismo, ma si assiste a un cambio di paradigma nell'approccio dell'architettura nei confronti della natura, interpretandola come un sistema complesso che può essere compreso e manipolato attraverso la scienza e la tecnologia. La complessità suggerisce un allontanamento dalle forme semplici e statiche del passato verso configurazioni più dinamiche e articolate. Immagini di movimento e trasformazione riflettendo la natura mutevole della società e dell'informazione. La fluidità non solo descrive il cambiamento costante delle informazioni, ma anche la capacità degli edifici di adattarsi e rispondere ai loro ambienti in modo dinamico. Questo in architettura può manifestarsi in molteplici modi: attraverso forme organiche e sinuose, materiali innovativi che reagiscono agli stimoli ambientali, e configurazioni spaziali che favoriscono il flusso e l'interazione umana. L'architettura contemporanea guarda alla natura e alla scienza come fonti di ispirazione per creare nuove strutture, un approccio che implica un'analisi approfondita dei modelli naturali complessi e apparentemente caotici per trovare soluzioni innovative. Ad esempio, i principi di biomimetica - lo studio dei processi biologici e meccanici degli organismi viventi - possono essere applicati per sviluppare edifici che si adattano alle condizioni climatiche o che utilizzano risorse in modo più efficiente. Adottando questo approccio, quindi, non solo si creano strutture innovative, ma si promuove una nuova comprensione della relazione tra l'uomo e l'ambiente naturale. Questo può portare a una migliore conservazione delle risorse naturali e a una maggiore armonia tra gli edifici e il loro contesto ecologico. 

SPAZIO COME SISTEMA

“dall'idea di "spazio organo" si sta passando a una concezione di "spazio sistema" […]. È permeata con forza […] una concezione spaziale che ha come motore un'idea concertata di interno-esterno che fa dello spazio pubblico un elemento altrettanto fondamentale dell'architettura. […] l'architettura è fatta di concerto con lo spazio che conforma, la vita interna si travasa con naturalezza in quella esterna.”

L'idea di "spazio organo" vede l'edificio come un'entità autonoma, con funzioni specifiche e ben definite. Questo approccio tende a focalizzarsi sull'efficienza interna, sulla funzionalità e sull'isolamento degli spazi interni rispetto all'esterno. Tuttavia, con l'evoluzione delle necessità e delle percezioni sociali, si sta affermando una nuova concezione: lo "spazio sistema", che enfatizza la connessione e l'interdipendenza tra gli spazi interni ed esterni. In questa visione, l'architettura non è più vista come un insieme di edifici isolati, ma come parte di un sistema più ampio e complesso che include l'ambiente circostante e le relazioni sociali, promuovendo un'idea di spazi che fluiscono naturalmente l'uno nell'altro, facendo dello spazio pubblico un elemento fondamentale. Il concetto di spazio come sistema implica una progettazione che favorisce le interazioni tra le persone e l'ambiente, così gli edifici diventano elementi dinamici che partecipano a un continuo dialogo con il contesto urbano. L'architettura diventa quindi un elemento vivo che si adatta e risponde ai cambiamenti della società e dell'ambiente. Anche in questo contesto l'informatica gioca un ruolo cruciale: le tecnologie digitali permettono di progettare edifici intelligenti che possono adattarsi alle esigenze degli utenti e dell'ambiente in tempo reale, aprendo nuove possibilità per la creazione di spazi urbani interattivi e reattivi, capaci di offrire esperienze personalizzate e di migliorare la qualità della vita urbana. 

Il saggio scritto da Antonino Saggio è stato pubblicato su "Il Progetto" n.6, gennaio 2000 pp. 32-35

Note: 

[1] La Terza Ondata, Alvin Toffler, Sperling & Kupfer, 1987