Una piattaforma di Citizen Science per documentare, proteggere e valorizzare il Parco del Meisino.
Il presente progetto si inserisce con il suo metodo nell'ambito del Meisinometro, una metodologia di monitoraggio ecologico collaborativo, sviluppata per documentare e proteggere il Parco del Meisino. La misurazione della necromassa legnosa nel bosco igrofilo del Meisino si è resa necessaria per quantificare il volume di legno morto presente nell'ecosistema e monitorarne l'asportazione nel tempo a seguito degli interventi umani.
L'assenza di un riconoscimento adeguato del valore ecologico della necromassa e dendrohabitat da parte delle autorità cittadine ha reso indispensabile un lavoro di mappatura e documentazione che dimostri la sua importanza per la biodiversità locale.
Creare una mappa dettagliata e georeferenziata della necromassa presente nel bosco igrofilo del Meisino.
Misurare i volumi della necromassa con approssimazione geometrica per ottenere una stima quantitativa.
Documentare le variazioni nel tempo e verificare eventuali rimozioni a seguito di interventi esterni.
Sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della necromassa per la biodiversità e la stabilità ecosistemica.
Nell’ottica della metodologia del Meisinometro, è stato sviluppato un metodo collaborativo per la misurazione, localizzazione e archiviazione dei dati sulle necromasse legnose, utilizzando metriche specifiche al fine di produrre una documentazione aperta e accessibile a tutti.
Geolocalizzazione integrata di Telegram per la raccolta e l'archiviazione dei dati.
Google Earth per la visualizzazione spaziale della distribuzione della necromassa.
Google Spreadsheet per il calcolo dei volumi stimati.
.Rilevamento e documentazione: ogni necromassa legnosa, che si tratti di ceppi, tronchi o rami, sia a terra che in piedi, è stata fotografata, georeferenziata tramite Telegram e misurata. Nel caso dei rami, la misurazione è stata effettuata fino a un limite minimo di 10 cm di diametro e 2 metri di lunghezza. Tuttavia, alcuni pezzi di dimensioni inferiori sono stati comunque rilevati quando ritenuti significativi per il monitoraggio.
Approssimazione geometrica: Per la stima volumetrica, si è scelto un metodo semplificato basato sulla approssimazione geometrica tramite la formula del tronco di cono, utilizzando Google Spreadsheet per organizzare i dati in un foglio dedicato, includendo i due ingressi di misura, ovvero i due diametri rilevati. Senza considerare ulteriori variabili come il tipo di albero e il grado di decomposizione, questo approccio, pur introducendo un margine di errore e determinando una perdita di informazioni sullo stato del bosco, è stato ritenuto il più efficace e accessibile per un monitoraggio partecipativo.
Elaborazione dati: I dati raccolti sono stati trasferiti su Google Spreadsheet per il calcolo delle metriche quantitative.
Mappatura digitale: La posizione della necromassa è stata riportata su Google Earth per permettere il confronto con i dati storici e futuri.
Sono stati esclusi dalla rilevazione i frammenti di necromassa inferiori a 10 cm di diametro e 2 metri di lunghezza.
Non è stato possibile determinare il grado di decomposizione della necromassa.
L'approssimazione volumetrica, basata su modelli geometrici semplificati, introduce un margine di errore nella stima dei volumi reali.
Tuttavia, nonostante queste semplificazioni, il metodo adottato si è dimostrato estremamente efficace nel fornire una visione d'insieme chiara ed operativa della necromassa presente. La mappa risultante è uno strumento potente che consente di monitorare, confrontare e analizzare le modifiche ambientali nel tempo in modo efficace ed efficiente.
Nonostante i limiti metodologici, la misurazione ha permesso di creare una mappa dettagliata della necromassa presente nel bosco igrofilo. Grazie alla mappa realizzata, è già emersa una riduzione della necromassa dovuta ai lavori in corso. Questo dato, se confrontato con le successive rilevazioni, consentirà di quantificare l'entità dell'asportazione.
Mappa necromassa al bosco igrofilo
La presenza di necromassa nel bosco igrofilo del Meisino riveste un ruolo cruciale per la conservazione della biodiversità, offrendo habitat per insetti xilofagi, funghi saprofiti e specie di uccelli, come i picchi, che dipendono strettamente dalla presenza di legno morto per nutrirsi e scavare i loro nidi. Il metodo adottato, nonostante alcune limitazioni, si è dimostrato efficace nel creare una base di dati utile per il monitoraggio a lungo termine. Il progetto proseguirà con aggiornamenti periodici e confronti con le rilevazioni storiche, al fine di individuare tendenze e sensibilizzare la cittadinanza sull'importanza della necromassa per il mantenimento dell'equilibrio ecosistemico del Parco del Meisino. Sarà inoltre possibile filtrare i dati raccolti secondo vari criteri, come l'età del bosco, per identificare correlazioni ecologiche e scoprire nuovi aspetti del processo di accumulo della necromassa. Parallelamente, i dati verranno incrociati con altri progetti, come la classificazione delle attività di scavo dei picchi, al fine di determinare e dedurre eventi contingenti che hanno portato a significative disparità di volumi di necromassa e differenze nelle lavorazioni dei picchi delle stesse in fasce di bosco di età simile. Dalla comparazione con lo studio sugli scavi dei picchi è già emerso che alcune differenze nella condizione delle necromasse sono imputabili a fattori meteorologici estremi, come il vento, riscontro ottenuto anche grazie a testimonianze cittadine.
Calcolo volume necromassa
Esempio di monitoraggio di necromassa asportata, segnaposto nero
Cittadini consapevoli collaborano tramite smartphone al monitoraggio dei luoghi