Perché i giovani pensano sempre ai soldi?
Sicuramente avrete sentito questa frase da parte di insegnanti o da parte di persone sopra i quaranta, colpevolizzandoci per la nostra superficialità e per il nostro materialismo, perché scegliamo le scuole non secondo i nostri reali interessi e le nostre inclinazioni, ma secondo parametri legati al maggior guadagno possibile. E ci chiederanno anche il motivo di questa tendenza. Ma in una società consumista, così come si è realizzata dal secondo dopoguerra in poi, in cui speculazioni, frodi, scandali finanziari sono all’ordine del giorno, vip con ville hollywoodiane adorati come idoli, cosa potremmo diventare se non superficiali e con il pensiero fisso ai soldi? Scelte, aspettative, sono sempre indirizzate dal nostro desiderio di diventare qualcuno nel futuro. La riuscita, il successo nella vita sono costantemente sollecitati ma non tutti riescono a trovare la strada che vorrebbero veramente percorrere. Non tutti riescono a resistere sotto la pressione delle aspettative della società e della famiglia. Non tutti nascono in una famiglia che può finanziare i propri sogni. Più avanti si va con i tempi, più la forbice si allarga: le richieste da parte della società, e a volte della famiglia, diventano pretenziose, dall’altra non è per nulla facile avere le risorse economiche e le occasioni giuste per costruire il proprio futuro con serenità e fiducia.
Quindi cosa ci stanno lasciando le precedenti generazioni? Solo un mondo dalle facili promesse e dalle tante pretese che è sicuramente da cambiare sin dalle fondamenta.
Ma perché darci questo compito così arduo è giusto, quando si poteva agire prima, quando i giovani erano loro?
Greta Brigante 2^AR
Disegno di Giada Lombardi 2 ^AS