Il valore dei miti greci

Il mito aveva, per i Greci, anche lo scopo di spiegare fatti e insegnare regole. Questi avvincenti racconti, che avevano per protagonisti divinità ed eroi, parlavano anche delle leggi e delle tradizioni greche, indicando anche quali comportamenti imitare e quali, invece, evitare.

Il nostro mito narra di Zeus ed Europa, la fanciulla rapita dal signore dell'Olimpo trasformatosi per l'occasione in toro. Questo mito è particolarmente significativo perché Europa, originaria della Fenicia, viene portata dal dio a Creta, luogo d'origine della civiltà europea. 

Zeus non era particolarmente soddisfatto della moglie, la dea Era, e andava spesso in cerca di avventure. Non poteva, però, mostrarsi con il proprio vero aspetto perché così Era avrebbe facilmente scoperto i suoi tradimenti e, quindi, per ottenere l'amore delle fanciulle, Zeus ricorreva anche ai trucchi più strani. 

Una volta, Zeus si innamorò di Europa, unica figlia di un pastore della terra abitata dai Fenici. Zeus, trasformatosi in un magnifico toro bianco, si recò sulla spiaggia dove Europa e le sue compagne andavano a passeggiare.

Europa fu colpita dalla bellezza dell'animale e, poiché si dimostrò mansueto come un agnello, cominciò a giocare con lui; infine, gli balzò sulla groppa e si lasciò condurre fino alla riva del mare.

All'improvviso, il toro si lanciò nelle onde e cominciò a nuotare, ed Europa, terrorizzata, fissava la riva sempre più lontana finché non giunse sulle coste dell’isola di Creta.

Da Europa nacque Minosse, il più conosciuto re cretese.

In effetti, il nome Europa deriva dalla parola sumera “hereb”, che in fenicio diventa “herebu”, e significa “luogo dove tramonta il Sole”, cioè “Occidente”. Questo dimostra quanto stretti siano stati i rapporti tra noi occidentali e le civiltà del Vicino Oriente.

Il mito di Europa, in fondo, ci ricorda quanta importanza hanno avuto culture come quella fenicia nel diffondere la civiltà nel nostro continente.