INTERVISTE

Quando la professoressa ci ha chiesto quali temi trattare nel giornalino scolastico tutti abbiamo proposto l'idea di intervistare alcuni professori della nostra scuola. Questa idea è piaciuta fin da subito e quindi eccoci qui a riportare le risposte alle domande poste da noi alunni ai nostri professori.

Abbiamo deciso di intervistare la professoressa Sara Zucchinelli.

“Ne è valsa la pena, lo rifarei.”

La professoressa di lettere Sara Zucchinelli, di appena 22 anni, è stata scelta come protagonista di una delle interviste del giornalino scolastico.

Tutti hanno un sogno nel cassetto da bambini: alcuni vogliono diventare pasticceri, altri invece astronauti, ballerini o insegnanti di sostegno, come la prof Zucchinelli quando era piccola.

Forse, per questo suo sogno, alla fine della terza media decise di iscriversi al liceo delle scienze umane.

Qui il suo pensiero sul proprio futuro cambiò. In terza superiore conobbe un insegnante di lettere, il quale la fece innamorare della materia, del suo metodo di insegnamento e di approccio con i ragazzi, ma la cosa ancora più importante è che lui le fece capire veramente che cosa avrebbe voluto diventare da grande.

Innamorata del latino e della letteratura decise di scegliere l'università di Lettere Moderne finito il liceo.

L’università non è affatto semplice, gli esami sono difficili, ma mi piace molto: ci sono materie nuove e interessanti. Posso dire di essermi trovata bene”. Disse la prof.ssa Zucchinelli.

Durante il drammatico periodo del Covid-19, molti professori sono stati contagiati o si sono trasferiti temporaneamente o definitivamente altrove e perciò decise di provare a fare domanda per un posto di lavoro presso la nostra scuola. Iniziò così a insegnare per qualche mese all’interno di una seconda media per sostituire un professore di lettere assente e successivamente insegnò fino a giugno presso la scuola elementare Omero, nella quale capì che insegnare all’interno di una classe elementare non era assolutamente la sua strada.

Abbiamo deciso di intervistare la professoressa Zucchinelli non solo per la sua giovane età, ma soprattutto perché - oltre a lavorare - lei sta studiando come noi, infatti non ha ancora finito l’università.

La Prof.ssa Zucchinelli ci spiega che conciliare studio, lavoro e tempo per se stessa non è affatto semplice: lavorando molto durante il giorno è capitato spesso che alla fine dovesse studiare la notte. Ci racconta di aver conciliato studio e lavoro da quando aveva quindici anni, quindi si potrebbe dire che sia abituata, nonostante ci abbia confessato che non sia stato affatto semplice.

Fortunatamente la prof. è arrivata alla fine del suo percorso universitario, infatti sta concludendo di scrivere la sua tesi per la laurea in Lettere Moderne.

Alle numerose domande a cui aveva risposto, due in particolare riguardavano il suo pensiero a proposito del rapporto professore-alunno e del sistema scolastico.

Alle prima domanda rispose che per lei l'elemento che doveva stare alla base di un rapporto professore-alunno era sicuramente la fiducia e il rispetto intellettuale reciproco. Intendeva dire che ogni alunno ha il diritto di esprimere la propria opinione, che va assolutamente rispettata a prescindere da cosa sia “giusto” o “sbagliato”, purché ci si ragioni. Ha affermato, infatti, più e più volte, che non vuole trattare i suoi studenti come bambini, ma come persone grandi e responsabili, che hanno un pensiero critico.

Invece, per quanto riguarda il sistema scolastico, non lo critica, secondo lei lo si può migliorare col tempo. Fa solo un appunto per quanto riguarda gli alunni. Secondo lei attualmente si protegge molto chi ha difficoltà e non si valorizzano molto le eccellenze. Con questo vuole dire che sicuramente bisogna aiutare chi ha difficoltà, però, si potrebbe dare anche una maggiore attenzione a chi ha voglia di approfondire qualcosa in più.

Sempre in relazione al sistema scolastico, aggiunse che per lei i voti dovrebbero cessare di esistere o che comunque le valutazioni dovrebbero cambiare. Questo lo spiega citando il suo scrittore preferito: Alberto Manzi. Egli, infatti, si pone un quesito. O meglio, ci pone un quesito: perché a volte non vengono premiati i miglioramenti, ma vengono premiati dei cali?

Per esempio: vengono fatte 30 domande a due ragazzi. Il primo risponde correttamente a tutti i quesiti, mentre il secondo ragazzo sbaglia 25 domande. Ovviamente il primo ragazzo prende un 10, mentre il secondo un 4. La volta successiva vengono fatte alle stesse persone altre trenta domande. Il primo commette alcuni errori, mentre il secondo ragazzo ne sbaglia 20.

C’è stato, quindi, un lieve peggioramento nella prova eseguita dalla prima persona, ma un miglioramento nella seconda. Come mai allora il primo ragazzo - che è peggiorato - ha lo stesso un voto sufficiente, mentre il secondo no, quando in realtà è lui che dovrebbe essere premiato?”. Quindi, in sostanza, ciò che vuole dirci è che in realtà il voto non premia sempre chi si impegna davvero e i miglioramenti dell'alunno.


Come si è capito dall’intervista, la professoressa Zucchinelli è una persona con cui poter avere un dialogo serio, un aiuto se hai bisogno e una fonte di insegnamento.

Noi le auguriamo solo il meglio per il suo futuro, sperando che raggiunga tutti i suoi sogni. Saranno fortunati i suoi prossimi alunni.

Giulia, Matilde e Cristina, classe 3D

Ecco una foto della prof. Zucchinelli.