la mafia uccide solo d'estate

La mafia uccide solo d’estate

Di S. Casa, M. Testi, G. Rizzi, C. Martellacci, G. Giusti

Perché parlare di mafia in un giornale che si occupa di ambiente?

Perché la mafia è come un cancro che distrugge tutto: la convivenza civile, la tranquillità delle persone, i valori su cui il nostro paese è fondato e anche l'ambiente.

Nel corso di varie lezioni, allo Spes, abbiamo affrontato il problema della mafia da diverse angolature. Tra queste attività abbiamo visto un film, proposto dal prof. Stefano Lorenzini, che tratta la mafia in modo ironico ma allo stesso tempo con l'obiettivo di far riflettere.

Il film si intitola "La mafia uccide solo d'estate", l'autore e regista è il celebre Pif (Pierfrancesco Diliberto); l'opera racconta in modo originale gli attentati mafiosi che sconvolsero la Sicilia tra gli anni ‘70 e ‘90: dalla strage di Viale Lazio del 1969, agli omicidi del generale Dalla Chiesa, Boris Giuliano, Pio La Torre, Rocco Chinnici fino al 1992 con le stragi di Capaci e di via D’Amelio. La narrazione di questi eventi risulta originale in quanto avviene attraverso gli occhi di un bambino, Arturo. Fin dal giorno del suo concepimento, giorno in cui Totò Riina e altri uomini della famiglia Badalamenti uccisero Michele Cavataio nella strage di Viale Lazio, la vita di Arturo è sempre stata intrecciata agli avvenimenti sanguinosi della mafia.

Il filo principale è l’amore di Arturo per la sua compagna di classe Flora. Di continuo, il giovane palermitano viene a contatto con i vari eroi della lotta antimafia. Nel solito bar vicino a casa, Arturo incontra Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo. Il poliziotto gli fa assaggiare per la prima volta le iris, squisiti dolci ripieni di ricotta, che lui porterà poi tutte le mattine a Flora sperando di conquistarla. Troviamo anche il magistrato Rocco Chinnici, ideatore del pool antimafia a Palermo, il quale abita nello stesso palazzo della sua amata Flora e con cui viene a contatto molte volte. L’omicidio di Pio La Torre interromperà, invece, la cerimonia di premiazione del miglior giovane giornalista di Palermo, concorso da lui vinto con un’intervista al generale C. A. Dalla Chiesa. L’unico che non riuscirà mai ad incontrare è Giulio Andreotti, che il giovane Arturo venera come un eroe, collezionandone foto e ritagli di giornali, e su cui proietta le insicurezze infantili tipiche di un bambino che vive in un mondo di adulti difficile da decifrare.

L’uso dei documenti originali, specialmente le riprese dei funerali di Dalla Chiesa e di Borsellino, in cui finzione e realtà si fondono, risulta perfettamente equilibrato e, in generale, lo stile del film utilizza per molti aspetti il linguaggio della trasmissione Il Testimone di Pif. Pif ha trattato tutti i temi, anche quelli più scomodi, con uno stile unico e delicato, capace di capovolgere il comico in tragico in un crescendo emozionale, fino a che la forza dei sacrifici di questi eroi esplode nel cuore dello spettatore con un impatto tale che è impossibile trattenere le lacrime.

Questo insolito e assolutamente nuovo approccio al tema della mafia, non poteva che essere svolto da uno che con essa ha avuto familiarità, essendo un palermitano, che per forza di cose, ne ha avuto esperienze fin da bambino.

Il bravissimo regista, esprime così il suo dissapore nei confronti degli accadimenti e la scena più toccante del film è il finale quando il protagonista Arturo, ormai adulto, con sua moglie e i suoi figli torna nei luoghi delle stragi per testimoniare l'odio perpetuo verso la mafia e ricordare i caduti. I fatti che hanno condotto al sacrificio di numerosi servitori dello Stato dello spessore di Della Chiesa, Borsellino e Falcone, per citarne solo alcuni, rinnovano l’emozione, l’offesa, la rabbia dell’onesto cittadino che assiste, sconvolto, all’azione arrogante di pochi e all’inattività, o alla complicità, di chi dovrebbe essere preposto alla difesa degli onesti.

Bravi tutti i protagonisti, compresi i bambini, belle la fotografia e la colonna sonora.

Un nostro consiglio è di far vedere a tutte le classi questo film.