Una volta una mia amica mi ha domandato:- Ma tu sei sempre stato dislessico o ti è venuta di recente ? -

Io ho riso sapendo che dislessici si nasce e sorridendole le ho risposto: - Sai, quando ero all'asilo e nessuno sapeva leggere non avevo problemi. nessuno leggeva e io ero il migliore. -

Dopo sono arrivate le scuole elementari dove ci hanno insegnato a leggere e tutti, man mano aumentavano non solo la capacità di decodifica, ma anche la velocità di lettura.

Anche la mia velocità aumentava, ma la curva era differente per via della dislessia. (la mia è la rossa, quella degli altri è la verde).

Arrivati alla seconda elementare tutti gli altri leggevano a 3 sillabe/secondo, mentre io leggevo a 2 sillabe/secondo.

[Nota: per questo motivo la diagnosi di dislessia può essere fatta in modo preciso dopo la seconda elementare, prima le due curve risultano molto vicine]


La soglia delle 3 sillabe al secondo


... Il problema è che fino a quando non raggiungi la soglia delle 3 sillabe al secondo non riesci a svolgere insieme lettura e comprensione.

Sei talmente preso dalla decodifica del testo che non puoi anche comprenderne il significato.

Questa esperienza l'hanno fatta tutte le persone del mondo quando erano in prima e seconda elementare e i professori sanno cosa significa perché anche loro lo anno provato da bambini.

Il mio problema è che mentre gli altri superavano in scioltezza quella soglia io avevo ancora una velocità di lettura che non mi permetteva di farlo e sono rimasto sotto le 3 sillabe al secondo fino alla 2° media. Ciò vuol dire che per tutto quel lasso di tempo io potevo leggere e comprendere, ma non potevo fare le due cose contemporaneamente.


...Dalla seconda elementare fino alla seconda media gli altri potevano leggere e comprendere quello che leggevano mentre io potevo fare solo una delle due cose alla volta. (solo che nessuno lo sapeva).

Un giorno dovevo leggere un capitolo di un libro e mia madre controllava la mia lettura mentre lavava i piatti.

Io lessi una volta e quando mi chiese cosa avevo capito risposi "Nulla" ed era vero.

- Leggilo con più attenzione. -

rileggo e ancora non capisco nulla.

- Leggilo con più concentrazione (La differenza mi è tutt'ora ignota)

rileggo e non capisco nulla.

- Leggilo meglio ( ? )

rileggo , nulla, assolutamente nulla.

L'ho riletto 10 volte e mia madre, che, nel frattempo aveva già lavato, asciugato i piatti e sistemato la cucina, mi guardò e per pietà prese il libro e lo lesse una volta ad alta voce.

Io ascoltai, (lessi con le orecchie) e capii tutto.

Spiegai a mia madre l'argomento senza alcun problema e lei sorridendo mi disse:

- Hai visto...

Bastava leggerlo una volta in più. -






(ti voglio bene mamma.)


Prendere appunti e copiare dalla lavagna


Lo stesso discorso fatto per la lettura vale anche per altre azioni come prendere appunti e copiare dalla lavagna.

Quando si copia dalla lavagna bisogna : Leggere/Comprendere ma anche scrivere contemporaneamente, cosa che è abbastanza difficile se una persona non ha il processo della lettura e della scrittura in versione automatizzata.


L’AFFATICAMENTO DA LETTURA


Non se ne parla quasi mai per semplicità, ma esiste anche la componente di affaticamento da tenere in conto.

se io ho una velocità media che è circa la metà di quella degli altri, ma ho anche un affaticamento che è tre volte tanto e che nel corso della lettura influisce sulla lettura stessa.


Ad esempio : Prendiamo un testo: un normolettore lo inizia con velocità 6 sillabe al secondo poi cala e lo finisce a 5 sillabe al secondo

Io lo inizio con velocità 4 sillabe al secondo, poi calo a 3 sillabe al secondo e lo finisco a 2

su testi lunghi so di dover fare delle pause e recuperare energie.


Un professore universitario mi ha detto che è davvero difficile per chi non è dislessico pensare che esistano persone che fanno fatica a leggere, perché siamo abbituati a pensare che leggere sia semplice come respirare.

Io ho sorriso e ho risposto che respirare non è sempre semplice, provate a respirare sott’acqua.


APNEA DI LETTURA


Un concetto che spesso mi capita di dare per scontato è il concetto di "Tempo di Apnea" e mi sono reso conto di usare spesso questo termine senza averlo mai spiegato bene.


Partiamo dal principio: ti ritrovi con gli amici a cena e si casca sull'argomento dislessia ( cosa che capita raramente devo dire) e i tuoi amici ti domandano:- Ma, se tu devi leggere il menù ci riesci?-


Per rispondere mi sono lanciato in una metafora ( Cosa che faccio altrettanto raramente).


-Si, io riesco a leggere, ma è un po' come se dovessi farlo mentre sono in apnea, all'inizio fai fatica ma trattieni il respiro, poi, più passa il tempo più è difficile e infine, se trattieni il respiro per troppo tempo rischi di lasciarci le penne.


ecco, io non ho problemi a leggere cose brevi che mi richiedono comunque una gran fatica, ma prevedono un tempo di apnea limitato, il problema sono le verifiche dove devi leggere intensivamente per un tempo continuativo o lo studio intensivo che richiede un tempo di apnea molto lungo.

Leggere per me è una cosa di questo tipo con l'unica differenza che non rischio di lasciarci le penne... almeno credo "


i miei amici mi guardano strano per un secondo, poi una mia amica prende il menù dalle mie mani : "Facciamo che, per sicurezza, te lo leggo io, non voglio averti sulla coscienza"


La Volontà


Una sera una mamma di un ragazzo dislessico mi ha telefonato tenendomi attaccato alla cornetta fino a notte inoltrata per raccontarmi vita morte e miracoli del figlio.

Mi ha spiegato tutte le difficoltà che derivano dalla Dislessia e i conseguenti problemi scolastici (Problemi dei quali avevo già una vaga idea poiché li ho vissuti anche io)

Dopo qualche ora di telefonata sono riuscito a prendere la parola e le ho detto di non preoccuparsi perché anche io ho avuto le stesse difficoltà e ora sono Ingegnere.

Lei mi ha risposto:

- Si, ma mio figlio non è come te .

Mio figlio è dislessico ma è anche un lazzarone che non ha voglia di far nulla.

Non ha voglia di studiare,

non ha voglia di andare a scuola,

non ha voglia di leggere,

e non ha voglia di fare i compiti. -

Io in quel momento avrei voluto passare la cornetta a mia madre che ha sempre detto le stesse identiche cose anche di me.


Come far capire il concetto:

Decisi di inviarle una mail con scritto:

- Sono sicuro che suo figlio non abbia voglia, ma sul fatto che questa non voglia non c'entri nulla con la dislessia ho i miei dubbi. -

e poi aggiunsi la foto che sta sopra

con scritto: "Uno dei due non ha voglia di andare in bicicletta".

[Sarò cattivo e non vi dirò quale dei due ]

(è quello con la faccia da lazzarone )


Se io esco di casa e mi trovo davanti una immensa difficoltà apparentemente insormontabile la voglia mi passa immediatamente.

Se so che dovrò fare una fatica immensa per fare pochi metri l'entusiasmo mi passa.

Se devo faticare incredibilmente per leggere un capitolo dell'ultimo libro di Herry Potter... facciamo che aspetto il film.

e capiamo quanto sarebbe assurdo se dicessimo: - Si, ma allora come mai l'altro ciclista non si lamenta? - (Devo rispondere?)

E farei fare quella salita in bici anche quelli che dicono generalizzando che un po' di fatica non ha mai fatto male.


La strada è diversa, la fatica è diversa e anche gli ostacoli, pretendere di affrontarla con gli stessi strumenti è chiaramente assurdo.

Se io al posto della bici avessi una moto da cross o un elicottero quella salita la farei e anche con viva e vibrante soddisfazione.


Posso fare quella salita, ma mi servono i giusti strumenti compensativi.


Lo Strumento Compensativo


La scala e la lampadina (Riadattamento di un esempio di Daniela Pala)


Un esempio molto interessante per capire il senso degli strumenti compensativi e la loro natura è quello di un uomo che deve avvitare una lampadina e per arrivare al soffitto usa uno strumento : la scala. Nessuno metterebbe in dubbio le sue abilità solo perchè usa la scala mentre il suo collega alto due metri e mezzo può farne a meno. Non stiamo guardando l'altezza, ma la capacità di cambiare una lampadina. Allo stesso modo quando si valuta un'abilità scolastica come la comprensione di un testo o la competenza questa non dovrebbe essere vincolata al fatto che uno sia nato con una particolare predisposizione a leggere o meno. Purtroppo a volte pare che a scuola si dia per scontato che tutti siano alti almeno due metri e mezzo, mentre non è così


Strumenti e Strategie


Il massimo esperto italiano nel campo degli strumenti compensativi è sicuramente Luca Grandi e mi permetto di definirli rubando la sua definizione di strumento compensativo.

"Lo strumento compensativo è una cosa che ti permette di sfruttare al meglio le tue potenzialità"

Ad una sua conferenza l'ho visto chiedere a tutti i presenti quali sono gli strumenti compensativi che usiamo tutti i giorni l'ho visto scavare a fondo fino a far comprendere che anche la matita e il foglio sono strumenti compensativi.

La matita e il foglio permettono di scrivere degli appunti il che compensa il fatto che tutti noi umanamente abbiamo una memoria limitata.

L'automobile è uno strumento compensativo che compensa il fatto che noi non corriamo a 100 km orari.

Con gli strumenti compensativi si può dunque ricordare di più correre più veloce e volare (con l'aereo).

Ragionando su ciò ho capito perché mi piace Batman, perché è l'esempio pratico di quello che si può fare usando bene gli strumenti compensativi.


Ragionando capiamo però che nessuno quando parla di strumenti compensativi parla della macchina.

C'è una sorta di razzismo degli strumenti e si considerano strumenti compensativi solo quelli che la maggioranza della popolazione non usa , se lo usano tutti allora non gli si da più un nome.

L'esempio più lampante è il computer.

Alle superiori se avevo il computer sul banco per prendere appunti era uno strumento compensativo, all'università di ingegneria informatica tutti avevano il portatile sul banco.


La cosa più importante è capire qual'è il concetto che sta dietro e il concetto non riguarda lo strumento, ma l'uso dello strumento nella didattica perché, fidatevi, se si cambia la tecnologia ma non la metodologia allora non cambia nulla.


Rubo un piccolo esempio che mi ha raccontato la dottoressa Daniela Pala e che, secondo me, rende l'idea.

Se io dovessi passare delle fotografie a tutti gli alunni di una classe potrei metterle su un CD e farlo girare.

Ogni ragazzo ha con sé un PC, ma c'è un problema: i PC sono differenti ci sono quelli grandi con il lettore CD e quelli più piccoli e compatti che però non hanno il lettore CD.

Che fare?

le soluzioni sono 3


Soluzione 1 : SBATTERSENE: io faccio girare il CD chi assimila le informazioni bene gli altri sono asini (soluzione molto in voga purtroppo)


Soluzione 2 : STRUMENTO COMPENSATIVO:

Trovo un lettore CD esterno e faccio girare anche quello così chi ne ha bisogno può utilizzarlo.

(utile, ma serve conoscenza dello strumento intermedio)


Soluzione 3 : DIDATTICA INCLUSIVA :

Prendo le foto e le metto su una chiavetta usb e poi faccio girare quella (Tecnologicamente più avanzato, veloce e migliore per tutti, ma bisogna prendersi la briga di trasportare le immagini dal cd all'USB cosa che non è difficile , ma bisogna volerlo fare)


Questo è il principio che sta alla base degli strumenti compensativi ovvero permettere a tutti di acquisire nel loro computer queste immagini, poi una volta acquisite tutti avranno l'opportunità di sfruttarle e fare grandi cose, ma non passare queste immagini a una persona solo per via della tipologia del suo computer, viola un diritto costituzionale che è il diritto ad apprendere.


Credo che non si sia capito nulla, ma tranquilli, con le metafore funziona così


Leggere Con Le Orecchie

partiamo da un presupposto: quando noi ascoltiamo un libro noi lo stiamo leggendo.

Io sono dislessico e la mia difficoltà è la decodifica del testo, ma quando ascolto apprendo perfettamente e riesco anche a godermi i libri.


- Ascoltare una Lettura


Ascoltare un libro non è difficilissimo.

Quando ero piccolo mi leggevano le storie prima di andare a dormire (Bastava un genitore, un libro ed è fatta).


Libro Parlato

Uno strumento utilissimo è il "Libro Parlato" che non è altro che una registrazione della lettura ad alta voce di un libro.


La Sintesi Vocale


Infine arriva il Processo di Sintesi Vocale.

Quando ero piccolo mi sono domandato: "Ma è possibile che nessuno abbia mai inventato un programma che legge ad alta voce"

Per fortuna la risposta è SI.

Esistono i così detti "Engine Vocali" che trasformano un testo scritto al computer in frasi pronunciate (Parlato).

La voce che viene prodotta non è come la voce umana, ma è una "Voce Sintetica".

(Non posso mostrarvi una voce con un'immagine, ma ho cercato di darvi un'idea del rapporto che c'è utilizzando la metafora della bellezza fisica)

ecco, le voci sintetiche di prima generazione erano molto lontane dalla voce umana, ma quelle di nuova generazione si stanno sempre di più avvicinando.

Purtroppo le voci sintetiche di nuova generazione sono a pagamento e il loro costo (nelle versioni per computer) non è indifferente.


una volta che si ha un programma dotato di voce sintetica bisogna riuscire a evidenziare un testo digitale per fare in modo che possa essere letto. Per fare ciò servono i famosi "Libri Digitali Compatibili"

Se avete quelli siete a cavallo perché vi basta evidenziare la frase che volete leggere, premere "Play" e ascoltare.


Perché Parlo di "Libri Digitali Compatibili"


Faccio questa distinzione perché alcune case editrici definiscono con il termine di "Libro Digitale" formati che non sono utilizzabili in questo senso.


- File PDF contenente le fotografie delle pagine del libro


- File PDF chiuso che non permette di evidenziare le parole e di fare la sintesi vocale di esse.


- Il Libro Digitale Compatibile con la sintesi vocale è invece un PDF Aperto.


I libri digitali (compatibili) sono uno strumento utilissimo per un percorso che punti verso l'autonomia perché la lettura chiama altra lettura.

Se io per via della mia velocità di lettura sono costretto tutte le volte che voglio leggere un libro, un saggio o un'articolo interessante ad attendere che vi sia qualcun'altro a leggere con me passa l'entusiasmo e magari rinuncio a leggere quell'articolo interessante che ho trovato su internet, se invece posso contare su questo strumento mi basta evidenziare l'articolo e ascoltarmelo direttamente.

Io mi sono appassionato a molte tematiche grazie a questo e ho letto molto, con le orecchie


IL CONCETTO DI AUTONOMIA


Esiste uno strano concetto di autonomia che è tipico del sistema scolastico e che è difficile far mettere in discussione.

Se io chiedessi se è più autonomo un uomo in macchina o un uomo a piedi non so quale sarebbe la risposta finale, ma sicuramente ne nascerebbe un bel dibattito.


Sicuramente per me prendere la patente e poter guidare la macchina è stato un emblema della conquistata autonomia, potevo uscire la sera senza essere vincolato a dover restare a una distanza a portata di bicicletta e oggi posso andare a lavoro e fare anche dei lunghi viaggi per l'italia cosa che sicuramente andando a piedi non potrei fare.

A difesa dell'idea che invece sia più autonomo chi è senza macchina c'è il fatto che l'automobile potrebbe rompersi e lasciarci a piedi cosa che però sarebbe esattamente ciò che avviene per chi non usa la macchina. in più ci sono altri temi, ma questo è un esempio sull'autonomia e quindi diciamo che sotto tale aspetto non c'è partita.


Se spostiamo lo stesso esempio dai mezzi di trasporto ai mezzi compensativi troviamo un arrocco abbastanza strano.

se io ad esempio uso come mezzo il computer mi viene spesso detto che io non sono autonomo perché se il computer si rompe io resto a piedi.

Questo equivale a dire che noi tutti dovremmo tornare a usare cavallo e calesse per non avere il rischio di trovarci senza benzina o ancor meglio raggiungere solo le mete che possiamo raggiungere a piedi per evitare di ritrovarci con una ruota buca ... non ha molto senso.

Questo modo di ragionare deriva da un concetto di autonomia che è definito come : "Non dover dipendere da niente e da nessuno"

Questo concetto si estende ancora a "fare tutto senza avvalersi di nessuno strumento".

Seguendo questo ragionamento una persona autonoma è colui che non opera insieme ad altri in squadra, che non usa macchine, treni e aerei per spostarsi ma fa tutto correndo e che non usa occhiali per vedere, penne per scrivere, cellulari per comunicare ... colui che non usa alcun mezzo.


Non so come controbattere a questo modo di pensare perché è estremamente distante dalla realtà concreta e lavorativa.

Pensate a un curriculum: ogni società che ho incontrato mi ha chiesto un curriculum e volevano che fosse scritto al computer e inviato via mail, (scriverlo a mano in bella grafia non era una cosa accettata ne tanto meno apprezzata) poi in fondo chiedevano se ero automunito (non mi hanno chiesto se sapevo correre veloce)


Non mi hanno chiesto quanto sono bravo a cavarmela senza strumenti, ma quanto sono abile con essi.


Batman è stato il primo super eroe a comprendere il valore degli strumenti compensativi : Vola con l’aereo e Corre con la macchina. Ci piace.



Gli strumenti compensativi utili per i DSA sono diversi Ne cito solo 5 per dare un'idea di come funzionano:


- La SIntesi vocale : è uno strumento utile per le persone dislessiche esistono molti programmi che la usano, non è altro che la conversione del testo (libro digitale compatibile) in audio.


- La calcolatrice: utile per la Discalculia


- Il correttore Ortografico : utile per la Disortografia


- La Tastiera : utile per la Disgrafia


Scaricando un programma basato sulla sintesi vocale e un correttore ortografico su un PC abbiamo tutti e quattro gli strumenti a portata di mano, ma manca l'ultimo e più importante :


Lo strumento compensativo più importante di tutti è un buon insegnante che adotti le misure didattiche adatte per i DSA, se viene meno questo tutti gli strumenti tecnologici sono poco utili.


Spesso mi giungono voci riguardo a insegnanti che fanno usare in classe gli strumenti tecnologici (cosa che è buona e giusta), ma che non adottano le misure didattiche adeguate e quindi vanificano tutto.

E qui si sentono frasi assurde come "Ma come, ti ho anche fatto usare il computer ma hai preso comunque un brutto voto"


Per evitare che ciò avvenga è bene informarsi e formarsi sul tema dei DSA