Principio del Confronto


Quando ho compreso che molte delle persone che conoscevo non sapevano assolutamente cosa fosse la Dislessia, allora ho capito che dovevo cercare di spiegarglielo.

Non sapevo come fare e allora mi sono ispirato ad un mio amico non vedente.

Lui non mi ha mai detto nulla per farmi capire quali erano le sue difficoltà, ma un giorno mi ha dato un bastone per cechi (che è il loro strumento compensativo) e mi ha detto di bendarmi gli occhi e di fare un giro per la stanza.

Io ho fatto un giro e poi ho trovato una finestra aperta che non avevo visto con il bastone.

Ci ho sbattuto la faccia.

Ecco, per la dislessia serve la stessa cosa, serve provare ad immedesimarsi per capire davvero cosa vuol dire, perché certe cose non le noti finché non le provi.

Non ci si immedesima per pietismo, ma per poter veramente capire, da allora, se il mio amico viene a trovarmi, vi assicuro che mi viene spontaneo chiudere le finestre.


Dislessici si nasce


Sarebbe bello poter far diventare tutti dislessici per cinque minuti, così potrei far capire a tutti cosa vuol dire e non dovrei trovare esempi per spiegarlo, ma purtroppo questo non è possibile.

Il problema è che non esistono neanche parole semplici per dirle esattamente cosa comporta e definire tutte le sfaccettature.

Un giorno una mia amica mi ha detto :- Prova a farmi capire come vedi le lettere. Ad esempio la "B" come la vedi. -

Io l'ho fissata per qualche secondo e poi le ho detto : - io la "B" la vedo "B" perchè, tu come la vedi? -

Io sono sempre stato dislessico, dislessici si nasce e dislessici si muore (mi autoauguro il più tardi possibile).

Io non posso sapere come vede le cose un non-Dislessico perché non ho mai visto con i suoi occhi e viceversa.

Tutto quello che so è che faccio molta più fatica a leggere e ci metto un tempo molto maggiore.


La mia storia


Ho capito che l'unico modo che ho per far capire cos'è la dislessia è farvi diventare dislessici per qualche minuto e l'unico modo consentito è quello di farvi vivere la mia storia.

Devo farvela vivere da dentro, come quando si legge un libro e ci si immedesima nel protagonista.

(è un po'azzardato come esperimento, ma di solito funziona)

Allora iniziamo dai parametri :

il pallino rosso , quello in basso (e con la faccia decisamente più affasciante) sono io; la mia velocità di lettura è la metà di quella degli altri e in compenso mi ritrovo ad avere un'affaticamento da lettura che è 3 volte tanto (sono soddisfazioni).

queste mie caratteristiche mi hanno creato non pochi problemi a scuola e (Nei prossimi album) vi faccio qualche piccolo esempio.


Moltiplicazioni e Tabelline


Per spiegarvi quali problemi comporta la mia dislessia nel mondo della scuola (o meglio quali problemi la scuola comporta nel mondo della mia dislessia) voglio farvi fare un tuffo nel passato e riportarvi a una situazione che tutti avete vissuto.

Avete presente quando la maestra alle elementari vi chiede le Tabelline ?

Non so come era per voi, ma nel mio caso scorreva il dito indicando a caso qualcuno in stile "ruota della fortuna" e poi, quando ne beccava uno gli chiedeva - Dimmi quanto fa 3x2 , poi ne prendeva a caso un'altro e gli chiedeva - 4x4. - infine dopo questi due colpi di avvertimento ero perfettamente cosciente che il terzo toccava a me, ma ciò che non capivo era per quale sadicissimo motivo quando chiedeva a me domandava sempre, costantemente e inesorabilmente 7X8.


Pausa di riflessione

Allora: 7x8 non è come tutte le altre e lo sappiamo tutti.

7x8 è un'astrazione matematica complicatissima, un virtuosismo delle moltiplicazioni ad una cifra e quando ti domandano proprio 7x8 succedono due cose:

1- Ti passa tutta la tua vita davanti (e eventualmente una parte della vita del tuo compagno di banco)

2- Ti poni una domanda che non è quanto fa 7x8, ma è: - cavolo il 3x2 lo sapevo-.


A questo punto mi sono domandato, ma perché il 3x2 è così semplice e il 7x8 così complicato e mi sono risposto così :


... Quello che ho capito è che, quando la maestra ci aveva spiegato il 2x2 era molto più simpatica; è entrata in classe tutta sorridente e ha detto :- Ragazzi, la mamma è andata al mercato e ha comprato 2 casse di mele con 2 mele ciascuna, quante mele ha comprato la mamma?

4, (e fin qui direi che siamo tutti d'accordo).


dopo il 2x2 ti insegnano il 3x2 come 2 casse di mele da 3 e così via

.. il 4x3 (dove impari il concetto di decina)


e 4x4.

quando arrivi al 4x4 ti senti esaltato e dici ok, le tabelline le ho capite, sono facili, ora siamo pronti per andare a conquistare il mondo.

ed è a questo punto che arriva la prima mazzata storica...

I livelli di difficoltà


Quando ti chiedono le tabelline scopri che esistono 3 diversi livelli di difficoltà:

quello che hai visto ere il livello

EASY (in verde), quello facile che si fa con le casse di mele, ma poi arriva il livello

DIFFICULT (in giallo), dove le cose si fanno più strane: 6x6? 36, perché? perchè fa rima.

poi 6x7 fa 42 (più due 44, e anche quì c'è il trucco).

Infine arriva il livello

IMPOSSIBLE (area rossa) : quì, non ti aggrappi a nulla, non ci sono trucchi ne riferimenti e il 7x8 è all'epicentro.

A questo punto i maestri, i genitori e i parenti ci hanno detto poche e discutibili parole : "imparatelo a memoria."


è questo il punto: ci hanno detto di imparare il 7x8 ripetendolo 100.000 volte nell'attesa che questa informazione si stampi nella memoria.

Questo processo si chiama automatizzazione e quando una persona ha preso questo automatismo risponde istintivamente allo stimolo 7x8 con la risposta 56.

ecco, il mio problema è questo: io posso ripetere anche un miliardo di volte che 7x8 fa 56, ma questo non si stampa nella memoria e non diventa automatico perché ho un problema di Automatizzazione che deriva dalla mia Dislessia.


... ma torniamo a noi, la maestra ti ha appena chiesto quanto fa 7x8 e giustamente tu devi rispondere.

Allora utilizzi quella stessa tecnica che la maestra ti ha insegnato...


... La mamma è andata al mercato.

ha comprato 8 casse di mele da 7 mele ciascuna. (ora solo al pensiero di contarle viene il mal di testa)

La domanda fondamentale che mi ponevo era : - In che cavolo di mercato è andata la mamma? le vaschette da 6 non ce le avevano? e soprattutto, devo davvero contare tutte queste mele o c'é un'altro metodo?


... Posso dimezzare le casse pensai, metà ne conto ora e poi raddoppio il risultato (se mi ricordo di farlo)

P.S.

(Ragazzi ho perso tanti di quei raccolti in questo modo che non vi dico.)


... Poi pensi dividiamo un'altra volta e poi moltiplicheremo per 4.

(evitiamo di dividere ancora perchè altrimenti torniamo al punto di partenza: 7x8)


... Allora abbiamo 2 casse da sette mele ciascuna , mi faccio l'immagine mentale e provo a spostare 3 mele da una cassa all'altra, ne ho 10 in una e 4 nell'altra quindi arrivo ad una conclusione.


La conclusione sconcertante è che 7x8 fa 14x4, ma ciò che è ancora più sconcertante è che voi mi state ancora seguendo (cosa di cui vi ringrazio sentitamente)

Perché vi ho fatto fare tutto questo giro nella mia testa? per un motivo semplice:

Quando la maestra mi chiedeva 7x8 "Panico", ma quando mi trovavo davanti ad un 14x4, per me quella era un'operazione semplice.

Per assurdo una moltiplicazione a due cifre per me era più semplice di un'operazione "uno ad uno", perché questo ?


Ragionamento VS Automatismo


Quando mi chiedevano 7x8 il mio compagno di banco (soprannominato L'infame perché aveva sempre la mano alzata quando facevano le domande agli altri ) sapeva la risposta perché a casa aveva ripetuto tante volte quella tabellina e ormai era automatica (talmente automatica che dopo avermi rubato la risposta mi diceva anche scusa mi è venuto spontaneo rispondere)

Io non potevo rispondere in automatico e quindi facevo tutti i miei ragionamenti associavo il calcolo a qualcosa di concreto come le casse di mele, facevo tutti i passaggi che vi ho detto prima e infine quando ero arrivato al risultato, mi avevano già fregato la risposta e gli altri erano già pronti per la ricreazione.


Quando invece mi chiedevano 14x4 facevo un Ragionamento e dicevo 10x4 fa 40 e 4x4 fa 16 che sommato a 40 fa 56 (lo stesso ragionamento che faceva il mio compagno di banco) 14x4 non mi veniva automatico, ma non veniva automatico neanche all'infame e quindi lottavamo ad armi pari.


[P.S. Nota Folcloristica]

Ho chiesto consigli in famiglia per questo problema del 7x8 e mio padre simpaticamente mi ha detto - mettiti a tergiversare per guadagnare tempo, fai come faccio io se non trovo un fascicolo; guadagno tempo chiedendo"Come va, tutto bene in famiglia ..."

Io volevo dire a mio padre che facevo le Elementari e che non puoi andare davanti alla maestra, spalancare le braccia e dirle - Profe, Discutiamone. Lei è sicura di volere il 7x8 non preferirebbe un 3x2, quello le assicuro chè gle lo so dire molto meglio.

(Quel consiglio di mio padre non mi è stato utile li, ma mi ha aiutato a capire che anche i problemi più grossi della vita possono essere vissuti con un sorriso, quindi Grazie Papà)


Facile e Complesso


Quando ho detto ai miei amici che sono Dislessico e gli ho spiegato che faccio fatica con il 7x8 mi hanno domandato tutti come facessi a sopravvivere ad Ingegneria (in effetti la domanda non era stupida).

Tutti vedono nelle tabelline una base della matematica dalla quale poi si costruisce tutto il resto e io ero per loro la dimostrazione che non è così.

Per fargli capire ho fatto questo esempio:

Ho preso la formula di newton da un libro (ho preso l'esempio di newton perchè si agganciava bene al discorso mele) dicendogli: - in questo punto della formula devo moltiplicare la massa della terra MT (che , come tutti ben sappiamo è pari a 5,9742x10 alla 24) e moltiplicarla per la massa della luna che è altrettanto famosa : 7,347673x10alla 22 (se mettete insieme questi numeri salta fuori il numero di celulare di Newton ).

Ora la domanda è se io a ingegneria devo fare un calcolo astronomico di questo tipo come faccio? -


Nessuno lo fa a memoria , (perché vi sfido a sapere a memoria la tabellina del 5,9742 ), ma esistono altre due tecniche:


la prima è quella classica ...


... La mamma è andata al mercato.

Ha comprato una vagonata di mele e ora resta solo da metterle in colonna.

(Questa non è la tecnica che usiamo a ingegneria)

La seconda e più utile è invece quella di usare una bella calcolatrice.

Perché a ingegneria se devi fare un calcolo con molte cifre non solo è utile, ma è anche fortemente consigliata la calcolatrice.

Se devo fare un'integrale triplo o un'altra complessità matematica non lo faccio a mano, ma con un programma del computer perché quello che è realmente importante è che io sappia l'integrale triplo, non che io sia abile nel fare rapidamente calcoli che qualsiasi stupidissimo computer fa più rapidamente di qualsiasi essere umano.

Quello che conta a ingegneria non è l'Automatismo, ma la comprensione dell'argomento

Quello che conta a Ingegneria non è il fatto che tu sappia a memoria il 7x8, perché avere questo automatismo è solo una piccola scorciatoia, ma quello che conta è che tu abbia chiaro cosa vuol dire moltiplicare e quello melo hanno spiegato bene quando mi hanno fatto l'esempio delle casse di mele.


In conclusione a ingegneria ho avuto meno difficoltà di quelle che avevo alle elementari e alle medie, perché all'università non importava se tu facevi una moltiplicazione in un secondo o cinque, ma importava che tu comprendessi profondamente i ragionamenti che vi stanno dietro.


Io penso che noi dislessici siamo come i fiumi: se tu metti un masso in mezzo a un fiume, questo non si ferma, ma cerca altre strategie, altre vie e continua a scorrere fino all'obiettivo.


LA DESTRA E LA SINISTRA


Una difficoltà, che riguarda la mia Dislessia, è quella che si manifesta quando devi dare un nome convenzionale e slegato da un concetto pratico.

Questo riguarda I mesi dell'anno, I giorni della settimana, I nomi degli elementi della grammatica e le direzioni : DESTRA e SINISTRA.


Quando mi hanno insegnato la differenza tra destra e sinistra mi hanno detto che la DESTRA è quella con il nome più corto e corrisponde alla mano con cui scrivo, quindi mi basta immaginare di dover impugnare una penna per capire qual'è la destra.

La sinistra è un nome più lungo e corrisponde all'altra mano. NON- DESTRA.


Questo ragionamento non fa una piega e comprendiamo subito che si tratta di una CONVENZIONE.

Io non ho nulla contro le convenzioni, ma hanno un grosso difetto che è facile capire.

Se l'inventore della convenzione avesse deciso di chiamare la destra sinistra e la sinistra destra la cosa sarebbe andata bene ugualmente (è solo un'etichetta, può avere il nome che si vuole, basta saperlo)


Noi , non amiamo queste etichette messe senza un reale collegamento con ciò che rappresentano.

l'etichetta AGOSTO indica l'ottavo mese dell'anno.

e ci viene chiesto di imparare questa associazione a memoria, perché la parola non ha nessuna attinenza al concetto che esprime.


Noi Dislessici impariamo queste convenzioni per comunicare con i non dislessici, come si fa quando vai in un'altro paese e ti adatti alla lingua straniera, ma dentro di te, nel profondo la tua lingua è un'altra.


Un giorno ero in macchina con dei miei amici dislessici e una mia amica stava guidando mentre io le facevo da navigatore.

Guardando la mappa comprendevo la direzione dove doveva girare e pensavo: "Allora, deve girare da questa parte" "La mano che io uso per scrivere è... " facevo il gesto con la mano "Ok, è questa, ma io devo girare dall'altra parte."

- GIRA A SINISTRA-

Lei mi ascoltava e pensava: "Allora, la sinistra è la mano con cui non scrivo e io scrivo con la ..."

faceva il gesto con la mano "Ok questa, allora devo girare dall'altra parte."


Tre secondi dopo ci siamo guardati e ci siamo detti : "Perché parliamo in linguaggio NON-DISLESSICO? "

Ci siamo accordati "quando devi svoltare nella tua direzione dirò "DALLA TUA ", quando devi svoltare nella mia direzione dirò "DALLA MIA"

"Ok, allora dove devo svoltare?"

"Svolta dalla tua poi tieni la tua fino alla fine dal cavalcavia e infine svolta dalla mia!"


LE MATERIE SCOLASTICHE


Ora ricapitoliamo:

1- in Italiano quando leggevo si addormentavano tutti (maestra compresa),

2- in inglese e lingue straniere c’è il problema della trasparenza…

3- in Geografia, uno spettacolo: “Impara a memoria i nomi delle regioni e delle province”

4- in matematica abbiamo il 7X8

5- In educazione fisica (Ginnastica) uno pensa di andar bene, poi anche qui spunta la destra e la sinistra e si fanno le solite figure.

6- In cima alla classifica abbiamo anche storia dove non si sono risparmiati: hanno inventato una cosa chiamata linea del tempo e una serie di etichette numeriche associate ad eventi storici, luoghi e nomi di personaggi. (Io ricordo bene la mia data di nascita)

MUSICA


Tra le materie c’è anche musica e all’inizio pensavo sarebbe stato bello imparare a suonare, ma poi mi hanno fatto vedere queste simpatiche note dotate di nome Do,Re,Mi,Fa,Sol,La,Si,Do … (già il fatto che la prima e l’ultima si chiamassero con lo stesso nome non mi faceva presagire nulla di buono).

Poco dopo mi insegnarono a Leggere il pentagramma, un’altra lingua un’altra scrittura con note sopra, sotto, a destra e a sinistra: non so chi ha inventato il solfeggio, ma sicuramente non gli stavamo simpatici.

Io ho presente molte persone dislessiche che amavano la musica a tal punto da affrontare lo scoglio del solfeggio, fare il conservatorio suonando ad orecchio o diventare grandi star della musica e crearsi delle app per fare il solfeggio. Ho presente anche personaggi come Mozzart che scriveva la sua musica al primo colpo senza rileggerla.

Io non ho fatto nulla di tutto questo, ma se può consolarvi suono molto bene il bongo e la batteria.


L'inventore delle lettere


Voi sapete chi ha inventato queste lettere?

beh, per fortuna (sua) non lo so neanche io (altrimenti lo aspettavo sotto casa).

Tu giovane uomo mi inventi le lettere e in uno sbalzo di insensato ottimismo fai la "d" con un cerchio e una sbarretta, la "b" con sbarretta cerchio e la "q" e la "p" ancora come cerchio sbarretta, sbarretta cerchio.

Ragazzi, io ho un problema visuo-spaziale che riguarda la percezione delle lettere (cosa che è complicato spiegare ma che posso farvi capire in modo semplice).

Se voi girate queste lettere queste sono la stessa identica lettera e io la percepisco come tale.

Questo vuol dire che se mi ritrovo davanti a un testo (magari un testo che devo leggere in chiesa a pasqua ) e magari trovo una parola piena di pbdq (e a pasqua ce ne sono molte) allora è un macello.

Se leggi un testo e son puoi sapere se quella è una "b" piuttosto che una "p" allora ricavi la frase dal contesto, ma non sempre ci azzecchi e quando non ci azzecchi salta sempre fuori qualcosa di osceno, ve lo assicuro.


... Uno dice, va bene, fai fatica con la "p d b q" , ma solo se scritte in questo modo, se si usa il corsivo cambia tutto; Si, è vero, cambia tutto, ma il Fornitore è sempre e comunque lo stesso , io non lo so cosa gli abbiamo fatto di male, perché ci odi in modo così viscerale, forse è stato morso da un ragazzo dislessico da piccolo e vuole vendicarsi (è l'unicaspiegazione).

Comunque quest'uomo inventa il corsivo e gli viene la bella idea di fare la "a" come cerchio con virgolino e la "o" come virgolino e cerchio (alle elementari io mettevo il virgolino in mezzo e tagliavo la testa al toro).

Anche perché, cavolo, queste sono due vocali e io in un qualsiasi testo mi trovo a farne almeno mille.


P.S. [Nota folcloristica]


Mi hanno detto che se scrivi cento volte "a" e cento volte "o" le cose migliorano (me lo facevano fare alle elementari) ma io vorrei fare un ragionamento strettamente ingegneristico.

Se in un testo che scrivo statisticamente ci sono circa 1000 "a" e 1000 "o" e io sono alla fine delle elementari e ho scritto sicuramente più di 100 testi allora :

Quanto è inutile da 1 a 10 la frase: - Scrivi cento volte "a" così la impari bene -

Se l'esercizio fosse la soluzione alla dislessia, non saremmo qui a parlarne.


c'è da dire una cosa positiva, noi dislessici non sia mo razzisti: così come invertiamo le lettere invertiamo anche i numeri e quindi 23 diventa 32


Errore di segno


...Se invertiamo lettere e numeri, direi che (per correttezza e per non farli sentire esclusi, poverini) invertiamo anche i simboli grafici.

Quindi la parentesi si inverte con il meno e il risultato passa automagicamente

da -X+1 a -X -1.

in pratica c'è un piccolo e simpatico meno al posto di un più.

Ora vi domanderete che danni potrà mai fare un così piccolo segno all'interno di un equazione enorme?

Fidatevi di me, ne fa parecchi, ma siccome non vi vedo convinti ve lo voglio dimostrare.


[Avvertenze]







[La prossima slide è sicuramente la più cruda che vi faccio vedere, quindi se qualcuno ha problemi di cuore può considerarsi avvertito]

















[Continua...]











Continuo... Sicuri?]


L'Equazione a V


... Bene, vedo che siete stati coraggiosi.

Questo che vedete è un'esercizio di matematica che sembra lungo e complicato, ma che in realtà si risolve in 3 passaggi (se tutto va liscio) e il risultato è un classico "1" (nel dubbio il risultato è sempre 1)

Come avrete capito le cose non andranno lisce perché è qui che entrerà in scena il piccolo e candido meno.


Fase di incubazione


... Mattiamo quel piccolo introversissimo meno sbagliato nel compito e seguendo la legge di Murphy (Legge che dice che se deve cadere un meteorite sulla terra allora questo cadrà sulla tua macchina dopo che l'hai lavata) .

Alla luce di ciò metteremo il meno all'inizio, dove fa più danni e vediamo uno strano fenomeno: l'esercizio sembra risolversi comunque, ti inganna perché c'è, guarda caso, una caso identico ma con il meno al posto del più e i nodi vengono al pettine solo due o tre passaggi dopo quando la soluzione trovata non si semplifica con quella del resto del problema.

è qui che si scatenerà "l'effetto valanga"


Effetto Valanga


(I commenti sono superflui)

L'errore si espande e invade tutto il foglio e saltano fuori cose che non hai mai visto in classe, logaritmi, integrali numeri immaginari e infine noti che la risoluzione non converge a V verso la soluzione, ma si espande come un blob ... è a questo punto che chiami qualche amico ingegnere della NASA e con l'aiuto di caffè e potenti computer cercate di venirne fuori


Valutare


... Dopo qualche ora giungete al risultato

4727,211454668.... poi apri il libro vedi il risultato e c'è scritto "1".


[Pausa di riflessione]


- Ha sicuramente sbagliato il libro. -


Perché vi ho fatto questo esempio, perché ciò che mi domando è se io sono un'insegnante e un alunno fa un compito del genere, che cavolo di voto gli do?

Premetto che fare l'insegnante è un lavoro assai impegnativo e credo che ciò ne sia la prova.

Esistono tre tecniche che ho visto applicare:

La prima è la tecnica "Proporzionale" che consiste nel dare un voto proporzionale al risultato : "1" (questa tecnica non mi piace molto)

La seconda è la tecnica "Babbo Natale"

- Poverino è Dislessico, diamogli il 6 politico. -

Questa tecnica non mi piace per due motivi:

1- noi dislessici non chiediamo che ci vengano regalati i voti, ma chiediamo di poter essere valutati per ciò che sappiamo (e non per un meno sbagliato) .

2- Se proprio devi regalarmi un voto, regalami almeno un 10, no

Ovviamente scherzo, ma devo ammettere sinceramente che nessuna di queste tecniche tiene conto del fatto che io le cose le sappia o meno.



Strategia Alternativa


Esiste una terza tecnica, che mi piace molto di più, e ringrazio la mia professoressa che l'ha utilizzata.

Lei ha visto che ogni volta i meno sbagliati mi rovinavano la verifica e mi ha chiesto di fare l'esercizio alla lavagna.

Ogni volta che sbagliavo un meno me lo diceva, me lo segnava come errore e io lo correggevo.

alla fine ho completato l'esercizio e lei mi ha detto - il risultato è giusto, ha sbagliato 3 meno, quindi non ti do 10, ma 8. -

muovendosi così mi ha permesso di dimostrare quello che sapevo (e in altri casi ha giustamente visto quello che non sapevo)

Questa è una semplice "Strategia di valutazione alternativa", non è nulla di nuovo ne di strano ed è pure prevista dalla legge 170 sui DSA.

Che dire, posso solo dire grazie ai professori che hanno fatto bene il loro mestiere andando oltre i test e Valutandomi (nel senso più alto e nobile della parola).