Molta gente nella sua vita ha sentito questa parola e tanti altri hanno scritto saggi e libri su di essa; alcuni la definiscono una malattia, altri un problema, altri ancora credono che sia la conseguenza di qualcosa di poco definito e oscuro, ma la realtà è che nessuno è in grado di definirla. Attualmente molti scienziati si stanno adoperando per cercare le cause della dislessia, ma per ora, non vi sono risultati certi.
Molta gente nella sua vita ha sentito questa parola e tanti altri hanno scritto saggi e libri su di essa; alcuni la definiscono una malattia, altri un problema, altri ancora credono che sia la conseguenza di qualcosa di poco definito e oscuro, ma la realtà è che nessuno è in grado di definirla. Attualmente molti scienziati si stanno adoperando per cercare le cause della dislessia, ma per ora, non vi sono risultati certi.
Molti insegnanti, dopo aver letto le quattro righe precedenti, esprimono una certa perplessità; “Come si fa a chiamare una persona dislessico se nessuno sa che cos’è la dislessia?” Questa, a mio parere, è una domanda tutt’altro che stupida e apprezzo molto le persone che se la pongono con sincerità. Ciò che invece trovo riprovevole è liquidare la domanda con la risposta più diffusa ovvero “non si può ”.
Molti insegnanti, dopo aver letto le quattro righe precedenti, esprimono una certa perplessità; “Come si fa a chiamare una persona dislessico se nessuno sa che cos’è la dislessia?” Questa, a mio parere, è una domanda tutt’altro che stupida e apprezzo molto le persone che se la pongono con sincerità. Ciò che invece trovo riprovevole è liquidare la domanda con la risposta più diffusa ovvero “non si può ”.
In passato, quando ancora non si conoscevano le cause fisiche della cecità, nessuno, di fronte a una persona non vedente, affermava che tutti sono in grado di vedere; questo perché, pur essendovi una carenza sul piano scientifico, le persone attorno a lui erano comunque in grado di notare il suo problema. Lo stesso concetto vale, oggi, per i Dislessici. Per rendere più comprensibile ciò che intendo dire quando parlo di problema vi porrò un caso che trovo abbastanza esemplificativo: Un insegnante correggendo un compito in classe di seconda media nota che un ragazzo ha completato solo due facciate su quattro e rimane sorpresa nel notare che le facciate complete sono quasi del tutto giuste. In quel momento l’insegnante comprende che l’alunno è intelligente, ma non capisce perché il ragazzino non completa le sue verifiche. Secondo voi è possibile che una persona studi alla perfezione solo gli argomenti che si presenteranno poi sulle prime facciate della verifica?
In passato, quando ancora non si conoscevano le cause fisiche della cecità, nessuno, di fronte a una persona non vedente, affermava che tutti sono in grado di vedere; questo perché, pur essendovi una carenza sul piano scientifico, le persone attorno a lui erano comunque in grado di notare il suo problema. Lo stesso concetto vale, oggi, per i Dislessici. Per rendere più comprensibile ciò che intendo dire quando parlo di problema vi porrò un caso che trovo abbastanza esemplificativo: Un insegnante correggendo un compito in classe di seconda media nota che un ragazzo ha completato solo due facciate su quattro e rimane sorpresa nel notare che le facciate complete sono quasi del tutto giuste. In quel momento l’insegnante comprende che l’alunno è intelligente, ma non capisce perché il ragazzino non completa le sue verifiche. Secondo voi è possibile che una persona studi alla perfezione solo gli argomenti che si presenteranno poi sulle prime facciate della verifica?
I casi sono due: o il ragazzino è un genio del male che, pur conoscendo gli argomenti, preferisce lasciare metà compito in bianco per far impazzire la professoressa;oppure siamo di fronte a un caso molto più complesso.
I casi sono due: o il ragazzino è un genio del male che, pur conoscendo gli argomenti, preferisce lasciare metà compito in bianco per far impazzire la professoressa;oppure siamo di fronte a un caso molto più complesso.
Se la professoressa avesse potuto vedere la camera del ragazzino il giorno prima avrebbe scorto tutti i libri della sua materia e lo stesso ragazzino piegato su essi in attenta lettura ormai da sei ore.
Se la professoressa avesse potuto vedere la camera del ragazzino il giorno prima avrebbe scorto tutti i libri della sua materia e lo stesso ragazzino piegato su essi in attenta lettura ormai da sei ore.
La professoressa non può vedere il passato e quindi, fa quello che le hanno insegnato di fare quando un alunno svolge meno del 50% di verifica giusta, ovvero dà un insufficienza.
La professoressa non può vedere il passato e quindi, fa quello che le hanno insegnato di fare quando un alunno svolge meno del 50% di verifica giusta, ovvero dà un insufficienza.
Il ragazzo in questione non vuole essere bocciato perché, effettivamente, non ha lacune; ha studiato tutto quello che gli era stato richiesto di studiare e credeva di sapere bene gli argomenti.
Il ragazzo in questione non vuole essere bocciato perché, effettivamente, non ha lacune; ha studiato tutto quello che gli era stato richiesto di studiare e credeva di sapere bene gli argomenti.
Neanche lui capisce perché non è riuscito a finire la verifica e ritornerà sui libri sperando di poter migliorare incrementando le ore di studio.
Neanche lui capisce perché non è riuscito a finire la verifica e ritornerà sui libri sperando di poter migliorare incrementando le ore di studio.
A volte alle persone piace illudersi e lui si illude di poter imparare le cose meglio di quanto non le abbia imparate fin ora, ma lui non ha un problema di contenuti, lui le cose le sa. Il suo problema deriva dal fatto che l’insegnante non può valutare il suo sapere con metà verifica in mano, le serve l’intero compito.
A volte alle persone piace illudersi e lui si illude di poter imparare le cose meglio di quanto non le abbia imparate fin ora, ma lui non ha un problema di contenuti, lui le cose le sa. Il suo problema deriva dal fatto che l’insegnante non può valutare il suo sapere con metà verifica in mano, le serve l’intero compito.
Grazie al suo studio e a qualche miracolo intermedio, che spiegherò poi, il ragazzo riesce a essere promosso con la valutazione SUFFICIENTE che gli consentirà di passare alle superiori.
Grazie al suo studio e a qualche miracolo intermedio, che spiegherò poi, il ragazzo riesce a essere promosso con la valutazione SUFFICIENTE che gli consentirà di passare alle superiori.
Solo allora un’insegnante troverà la soluzione al dilemma della verifica mezza bianca.
Solo allora un’insegnante troverà la soluzione al dilemma della verifica mezza bianca.
Consegnerà in due volte distinte due verifiche sullo stesso argomento: Una da completare in 50 minuti (1 ora scolastica) e una da completare in 100 (2 ore scolastiche).
Consegnerà in due volte distinte due verifiche sullo stesso argomento: Una da completare in 50 minuti (1 ora scolastica) e una da completare in 100 (2 ore scolastiche).
I voti ottenuti dal ragazzo saranno rispettivamente 5 e 10.
I voti ottenuti dal ragazzo saranno rispettivamente 5 e 10.
Tutti fanno meglio una verifica se hanno più tempo, ma nessuno prende dieci in una verifica nella quale senza il doppio del tempo avrebbe preso cinque e soprattutto perché un alunno che potrebbe potenzialmente prendere dieci si ferma a metà verifica? Mi rendo conto che la situazione può sembrare assurda e anche io la giudicherei in questo modo se non l’avessi vissuta di persona.
Tutti fanno meglio una verifica se hanno più tempo, ma nessuno prende dieci in una verifica nella quale senza il doppio del tempo avrebbe preso cinque e soprattutto perché un alunno che potrebbe potenzialmente prendere dieci si ferma a metà verifica? Mi rendo conto che la situazione può sembrare assurda e anche io la giudicherei in questo modo se non l’avessi vissuta di persona.
Alle scuole medie inferiori i professori mi dicevano che serviva un costante studio di tre ore al giorno e io continuavo a non capire perché a me ne servissero sei.
Alle scuole medie inferiori i professori mi dicevano che serviva un costante studio di tre ore al giorno e io continuavo a non capire perché a me ne servissero sei.
Solo dopo un’accurata analisi introspettiva, sono riuscito ad associare questo fatto alla grande difficoltà che riscontravo quando leggevo ad alta voce.
Solo dopo un’accurata analisi introspettiva, sono riuscito ad associare questo fatto alla grande difficoltà che riscontravo quando leggevo ad alta voce.
Mi resi conto che la mia capacità di lettura era pari alla metà di quella degli altri e questo avrebbe spiegato anche perché non riuscivo a finire le verifiche.
Mi resi conto che la mia capacità di lettura era pari alla metà di quella degli altri e questo avrebbe spiegato anche perché non riuscivo a finire le verifiche.
Quando esposi la mia teoria ai miei familiari ricevetti come risposta una sonora risata e tornai a studiare.
Quando esposi la mia teoria ai miei familiari ricevetti come risposta una sonora risata e tornai a studiare.
Il problema pratico era però che non ero concretamente più in grado di studiare.
Il problema pratico era però che non ero concretamente più in grado di studiare.
Di fronte al libro di storia (a causa, anche, della grave stanchezza) mi ritrovai incapace di decifrare le parole che avevo visto poco prima.
Di fronte al libro di storia (a causa, anche, della grave stanchezza) mi ritrovai incapace di decifrare le parole che avevo visto poco prima.
Ormai non vi erano più dubbi, la mia era ed è una difficoltà nella lettura, ma non potevo certo raccontarlo in giro, nessuno mi avrebbe creduto.
Ormai non vi erano più dubbi, la mia era ed è una difficoltà nella lettura, ma non potevo certo raccontarlo in giro, nessuno mi avrebbe creduto.
Dovevo trovare un modo per risolvere il problema delle verifiche e dovevo trovarlo da solo.
Dovevo trovare un modo per risolvere il problema delle verifiche e dovevo trovarlo da solo.
Valutai la situazione: - Non potevo completare la verifica a causa della difficoltà nel leggere le consegne e ciò che scrivevo. - Facevo fatica a correggere ciò che scrivevo poiché non avevo abbastanza tempo per rileggere il tutto - Non potevo copiare (riuscivo a malapena a leggere la verifica) - Non potevo fare i bigliettini (stesso motivo) Nei temi risolsi il problema scrivendo direttamente in bella copia, omettendo così la lettura della brutta (che mi risultava praticamente impossibile ) ,ma nelle comuni verifiche permanevano i soliti problemi.
Valutai la situazione: - Non potevo completare la verifica a causa della difficoltà nel leggere le consegne e ciò che scrivevo. - Facevo fatica a correggere ciò che scrivevo poiché non avevo abbastanza tempo per rileggere il tutto - Non potevo copiare (riuscivo a malapena a leggere la verifica) - Non potevo fare i bigliettini (stesso motivo) Nei temi risolsi il problema scrivendo direttamente in bella copia, omettendo così la lettura della brutta (che mi risultava praticamente impossibile ) ,ma nelle comuni verifiche permanevano i soliti problemi.
L’unica soluzione che trovai consisteva nell’ eseguire la classica metà della verifica e “sparare a botto” (eseguire in modo casuale senza leggere le domande) il resto.
L’unica soluzione che trovai consisteva nell’ eseguire la classica metà della verifica e “sparare a botto” (eseguire in modo casuale senza leggere le domande) il resto.
Benché questa idea mi sembrasse colossalmente stupida, applicandola riscontrai nei miei voti un interessante incremento che portò gli insegnanti a pensare che stessi studiando di più.
Benché questa idea mi sembrasse colossalmente stupida, applicandola riscontrai nei miei voti un interessante incremento che portò gli insegnanti a pensare che stessi studiando di più.
Le parole “Lo vedi… ti basta studiare un po’ e le cose le capisci” furono per me più devastanti di tutte le insufficienze ingiuste che avevo accumulato in quei tre anni di medie.
Le parole “Lo vedi… ti basta studiare un po’ e le cose le capisci” furono per me più devastanti di tutte le insufficienze ingiuste che avevo accumulato in quei tre anni di medie.
In quel momento compresi che i professori non erano “fisicamente” in grado di valutare il mio studio e che mi avevano sempre considerato uno “scansafatiche”. Se chi doveva valutare le mie verifiche non era in grado di valutare significava che il mio studio era sempre stato inutile come i consigli che loro mi davano.
In quel momento compresi che i professori non erano “fisicamente” in grado di valutare il mio studio e che mi avevano sempre considerato uno “scansafatiche”. Se chi doveva valutare le mie verifiche non era in grado di valutare significava che il mio studio era sempre stato inutile come i consigli che loro mi davano.
L’ira prese il sopravvento su di me e dopo tanti anni passati a testa bassa, subendo queste ingiustizie, decisi di alzare lo sguardo e reagire.
L’ira prese il sopravvento su di me e dopo tanti anni passati a testa bassa, subendo queste ingiustizie, decisi di alzare lo sguardo e reagire.
Il mio rancore esplose in casa e in alcuni casi si riversò anche a scuola.
Il mio rancore esplose in casa e in alcuni casi si riversò anche a scuola.
Espressi apertamente quanto provavo in un tema, che gli insegnanti apprezzarono pur non comprendendolo, e infine mi trasformai in un essere freddo e insensibile.
Espressi apertamente quanto provavo in un tema, che gli insegnanti apprezzarono pur non comprendendolo, e infine mi trasformai in un essere freddo e insensibile.
Pochi mesi dopo mi venne diagnosticata una dislessia evolutiva che si manifestava in un disturbo nella lettura.
Pochi mesi dopo mi venne diagnosticata una dislessia evolutiva che si manifestava in un disturbo nella lettura.
Questa notizia non mi sorprese, ma convinse i miei genitori che avevo ragione. Si scoprì che la mia velocità di lettura era pari alla metà della velocità di norma e, inoltre, il processo della lettura stessa richiedeva uno sforzo energetico notevolmente più alto di quello “normale”.
Questa notizia non mi sorprese, ma convinse i miei genitori che avevo ragione. Si scoprì che la mia velocità di lettura era pari alla metà della velocità di norma e, inoltre, il processo della lettura stessa richiedeva uno sforzo energetico notevolmente più alto di quello “normale”.
Approfondendo l’argomento scoprii che altre tipologie di dislessici presentavano caratteristiche particolari.
Approfondendo l’argomento scoprii che altre tipologie di dislessici presentavano caratteristiche particolari.
Alcuni dislessici, oltre alla difficoltà nella lettura, presentano anche difficoltà nella scrittura(Disgrafia), nell’ortografia (Disortografia) e nei calcoli (Discalculia) Su questo punto ho notato una diffusa perplessità:molti credono che una persona per essere definita dislessica debba avere problemi nella lettura, scrittura,ortografia, calcoli e linguaggio.
Alcuni dislessici, oltre alla difficoltà nella lettura, presentano anche difficoltà nella scrittura(Disgrafia), nell’ortografia (Disortografia) e nei calcoli (Discalculia) Su questo punto ho notato una diffusa perplessità:molti credono che una persona per essere definita dislessica debba avere problemi nella lettura, scrittura,ortografia, calcoli e linguaggio.
In realtà basta che una persona riscontri anche solo uno di questi problemi per rientrare nei “disturbi specifici dell’apprendimento” D.S.A. (A volte i dislessici presentano da piccoli un disturbo del linguaggio, questo non è il mio caso.)
In realtà basta che una persona riscontri anche solo uno di questi problemi per rientrare nei “disturbi specifici dell’apprendimento” D.S.A. (A volte i dislessici presentano da piccoli un disturbo del linguaggio, questo non è il mio caso.)
Tornando alla mia storia :Poco dopo aver scoperto la mia dislessia mi sono recato all’A.I.D.(Associazione Italiana Dislessia ) e attraverso essa ho cercato informazioni più dettagliate sul mio caso.
Tornando alla mia storia :Poco dopo aver scoperto la mia dislessia mi sono recato all’A.I.D.(Associazione Italiana Dislessia ) e attraverso essa ho cercato informazioni più dettagliate sul mio caso.
Sorprendentemente ho scoperto che il mio caso non era affatto uno dei peggiori, basti considerare che esistono dislessici con velocità di lettura pari a un quinto di quella normale. Come potrete immaginare una simile velocità di lettura impedisce, non solo lo svolgimento delle verifiche, ma anche e soprattutto il vero e proprio studio a casa (calcolando che io stavo ancora lottando per la sufficienza, la cosa destò in me una seria preoccupazione).
Sorprendentemente ho scoperto che il mio caso non era affatto uno dei peggiori, basti considerare che esistono dislessici con velocità di lettura pari a un quinto di quella normale. Come potrete immaginare una simile velocità di lettura impedisce, non solo lo svolgimento delle verifiche, ma anche e soprattutto il vero e proprio studio a casa (calcolando che io stavo ancora lottando per la sufficienza, la cosa destò in me una seria preoccupazione).
Nella associazione non vi erano personaggi dislessici, ma solo genitori, insegnanti e specialisti che hanno a che fare con il problema. I genitori parlavano tra loro e descrivevano la situazione dei loro figli e io ascoltando comprendevo che la storia di questi bambini era in tutto e per tutto identica alla mia.
Nella associazione non vi erano personaggi dislessici, ma solo genitori, insegnanti e specialisti che hanno a che fare con il problema. I genitori parlavano tra loro e descrivevano la situazione dei loro figli e io ascoltando comprendevo che la storia di questi bambini era in tutto e per tutto identica alla mia.
Loro avrebbero potuto sforzarsi fino allo spasmo di imparare, ma nessuno sarebbe mai stato in grado di valutarli correttamente; i discalculici avrebbero sudato sangue sulle tabelline per scoprire poco dopo la calcolatrice, i disgrafici avrebbero eseguito milioni di lettere per scoprire poco dopo la tastiera, i disortografici si sarebbero sentiti ripetere miliardi di volte le regole grammaticali prima di scoprire il correttore ortografico, quelli come me avrebbero perso la propria vita sopra un libro senza riuscire a comprenderlo e senza capire che si può chiedere a qualcun altro (o qualcos’altro nel caso del sintetizzatore) di leggertelo, ma soprattutto tutti costoro sarebbero stati trattati come incapaci e fannulloni e presi dalla disperazione avrebbero rinunciato ad imparare.
Loro avrebbero potuto sforzarsi fino allo spasmo di imparare, ma nessuno sarebbe mai stato in grado di valutarli correttamente; i discalculici avrebbero sudato sangue sulle tabelline per scoprire poco dopo la calcolatrice, i disgrafici avrebbero eseguito milioni di lettere per scoprire poco dopo la tastiera, i disortografici si sarebbero sentiti ripetere miliardi di volte le regole grammaticali prima di scoprire il correttore ortografico, quelli come me avrebbero perso la propria vita sopra un libro senza riuscire a comprenderlo e senza capire che si può chiedere a qualcun altro (o qualcos’altro nel caso del sintetizzatore) di leggertelo, ma soprattutto tutti costoro sarebbero stati trattati come incapaci e fannulloni e presi dalla disperazione avrebbero rinunciato ad imparare.
Io non volevo che la loro storia fosse la stessa che ho vissuto io e giurai che, a costo di dovermi recare personalmente in ogni scuola d’ Italia, avrei fatto in modo che gli insegnanti capissero il problema e che mi sarei impegnato personalmente per fare in modo che anche ai dislessici sia data la possibilità di apprendere.
Io non volevo che la loro storia fosse la stessa che ho vissuto io e giurai che, a costo di dovermi recare personalmente in ogni scuola d’ Italia, avrei fatto in modo che gli insegnanti capissero il problema e che mi sarei impegnato personalmente per fare in modo che anche ai dislessici sia data la possibilità di apprendere.
Questa è la forza che guida la mia mano e spero che questa storia possa trasmetterla a voi.
Questa è la forza che guida la mia mano e spero che questa storia possa trasmetterla a voi.