Estratto della mail a Stefano Mantero con la descrizione di una passeggiata a Camogli.

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Allora, scendendo dalla stazione dalle scalette della stazione ferroviaria, ti ritrovi in via XX Settembre, prosegui per un centinaio di metri verso il centro città ed arrivi in Piazza Simone Schiaffino, un eroe garibaldino. Qui la strada carrabile continua a scendere verso il centro città, oppure con una scalinata giunge alla passeggiata a mare.

La parte storica del paese, così come la parte più bella da vedere, è sicuramente quella sul mare, ma è priva di vicoli e scorci particolari. Se posso darti un suggerimento, potresti far percorrere al tuo personaggio una parte della via carrabile, per poi giungere alla Chiesa in un secondo momento. Comunque ti indico entrambe le strade!

Eravamo arrivati in piazza Schiaffino. Se prosegui sulla strada carrabile, che si chiama Via della Repubblica, e proprio in questi giorni è in rifacimento per togliere l'asfalto e rimetterci le pietre originali, dopo circa 200 metri sulla sinistra, tra due palazzi antichi, scende una scaletta stretta, larga meno di un metro, che giunge in una piazzettina chiamata 'Piazza Signore Secche': il nome è dato dalle signore magre che stavano tutto il giorno a chiacchierare affacciate alle finestre ed ai poggioli... Da qui la scalinata si infila in un portico che si collega alla passeggiata tramite un carrugio parallelo ad essa. La passeggiata si chiama Via Garibaldi. La piazza Signore Secche è uno splendore di scorci, è una piazzetta di non più di 50 metri quadrati dove si affacciano tutte le case con un intercalare di portici, poggioli, scalette esterne, tetti, facciate policrome e così via. In estate è un luogo molto fresco e scelto dai camoglini per cercare un po' di frescura, è un posto che i turisti non conoscono perché è un po' nascosto.

Se invece scendiamo direttamente dalle scale di piazza Schiaffino, giungiamo in vista della chiesa, in passeggiata. La vista è mozzafiato, i palazzoni policromi sulla destra, il mare che ribolle un po' più in basso a sinistra, in mezzo proprio la chiesa che svetta con il campanile trapezoidale (nel senso che la base non è quadrata)! Proseguendo verso la chiesa per 200 metri si giunge al carrugio che ti ho indicato sopra, che comunque rimane nascosto da una serie di portici sulla destra.

Entrambi i percorsi giungono alla piazza della chiesa, che si chiama Piazza Colombo (o più comunemente chiamata la piazza dei cannoni per la presenza, fino a pochi anni fa, di 2 cannoni originali del XVIII secolo, smontati da alcune navi).

Piazza Colombo è una piazza costruita sul mare, nel senso che fino al 1700 la piazza non esisteva e la chiesa era unita al resto del paese da una piccola striscia di terra, tant'è che ancora ora la zona della chiesa è chiamata 'L'Isola'. Dicevo, Piazza Colombo ha il pregio di avere il porto alla sua destra, con le barche ancorate in rada, i pescherecci con i gabbiani che volteggiano sopra, i battelli e le barche da diporto; in fronte ad essa spicca la scala ad Y che sale al sagrato e quindi alla chiesa, sulla sinistra due portici da cui si intravede il mare ed un bel palazzone appena ridipinto con una bella immagine della Vergine Maria che benedice i pescatori ed i naviganti. Tra l'ingresso all'isola ed il porto, si snoda il molo che va in direzione Recco-Genova, per così dire.

Siamo in Piazza Colombo quindi, se sali le scale giungi sul sagrato in risseu della chiesa, intitolata a Santa Maria Assunta. Nel 1988 è stata proclamata Basilica minore, per i suoi quadri, affreschi, sculture, ori, argenti e lampadari. Nonché per l'importanza che il borgo di Camogli ancora regala alla religione, in quanto ben 3 processioni annuali si snodano per il paese per ringraziare i santi protettori per il pescato e per i pericoli corsi sul mare.

Ti scrivo alcuni brevi cenni sulla storia della chiesa.

Nell'isola già prima del 1200 esisteva una chiesetta, più volte ricostruita per le sempre maggiori richieste di spazio dei parrocchiani. Gli altari laterali sono stati costruiti sulla base dei bastioni del castello che proteggeva Camogli dalle insidie dei saraceni. L'attuale chiesa è del 1850, in stile barocco, con 3 navate e 12 altari minori, 5 per lato e 2 accanto all'altar maggiore. Le opere d'arte all'interno della chiesa sono frutto di lavori di artisti che ci hanno lavorato fin dal 1500, quando la pianta della chiesa era ben diversa. Si possono quindi notare alcuni arrangiamenti sugli arredi, di un quadro ne è stata piegata una parte per far posto all'urna di San Fortunato Martire... Comunque l'interno della chiesa è ricco di gruppi marmorei (il fonte battesimale), statue lignee (la Madonna Assunta in cielo sopra l'altar maggiore), affreschi su tutte le volte e quadri su tutti gli altari, urne di oro ed argento per proteggere le reliquie dei santi, e così via. Se hai bisogno di informazioni particolari, posso dirti tutto sulla chiesa in quanto mio papà ne era sacrestano ed io curiosavo ovunque potessi farlo...

Uscendo dalla chiesa dal portone principale, e superato il sagrato, si scende per una ripida scaletta che porta in uno degli angoli più suggestivi di Camogli, la 'bardiciocca'. Uno stretto passaggio tra due case, nel buio creato fra esse, si spalanca improvvisamente alla luce del sole diretto (sei orientato proprio a Sud), a due passi da un mare cristallino! Sei giunto praticamente sotto i contrafforti del castello della dragonara, unico sopravvissuto di tutte le fortificazioni che nel 1500 coprivano l'isola. Arrivi al livello del mare, dove esso si infrange contro gli scogli naturali affilatissimi, alzando alte colonne d'acqua e spruzzi... una serie di passaggi sugli scogli permette di giungere ad una piazzola recintata da catene ed ancore arrugginite, dove si gode una tranquilla vista sul mare (se non è in burrasca), in quanto piuttosto sopraelevata rispetto agli scogli.

Se invece di proseguire tra le alte case, giri a destra per una scala porticata, ti trovi di nuovo in Piazza Colombo, dove puoi girare subito a sinistra per infilarti sul molo.

Il molo è preceduto da un porticato per passare sotto ad alcune case, dove si aprono sulla sinistra botteghe e magazzini che odorano di pece e salsedine, mentre invece sulla destra alcuni scorci permettono di vedere il porto con le case alle sue spalle.

Usciti dalla semioscurità del portico, il molo prosegue per 300 metri in linea quasi retta, per arrestarsi contro il faro che guida i naviganti al buio o nelle notti di burrasca.

Ora, tu mi chiedi cosa si vede dal molo. Ebbene, se giungo al faro e mi giro di 180 gradi, vedo una parte del campanile della chiesa, vedo le case dell'isola, le case di piazza Colombo, e poi la collina con le file sovrapposte di case che sale fino all'Aurelia e poi a Ruta. La passeggiata non la vedo, è coperta da quella casa con la Madonna di Piazza Colombo. La Chiesa non la vedo, è coperta dalle case dell'Isola.

Se invece di girarmi di 180 gradi, mi giro solo di 90 sulla mia destra, vedo il porto con le sue case, ed il cantiere dell'Inferno dove riparano i gozzi.

Se non mi giro e guardo oltre il faro, vedo la parte terminale di Recco (per fortuna, Recco è proprio bruttina e rovinerebbe il paesaggio), diciamo solo la parte ovest di Recco, la piscina e Mulinetti. E poi vedo tutta la riviera di levante tra Recco e Genova, e se è una bella giornata invernale, tersa e luminosa, vedo fino ad Arenzano, Savona, Capo Noli... con gli Appennini e le Alpi Marittime imbiancate alle loro spalle!

Se mi giro di 90 gradi verso sinistra, non vedo altro che il mare. Siamo orientati verso Sud, in direzione della Corsica, che però non si può vedere in quanto siamo troppo bassi, siamo proprio al livello del mare e la convessità della Terra ci impedisce di scorgerla. Ma basta salire all'ultimo piano di una delle case della passeggiata per vederla!

Se mi giro di nuovo di 180 gradi, oltre all'Isola e la collina di Ruta che ti ho detto prima, vedi sulla destra il Monte di Portofino, con le chiese di S. Rocco e S. Nicolò Capodimonte abbarbicate su di esso, ed infine Porto Pidocchio e Punta Chiappa che delimitano il Golfo Paradiso e quindi la vista di Camogli sul lato ponente (verso est).

A questo punto il nostro giro turistico è finito, il molo è terminato e per forza dobbiamo tornare indietro...