Texts in Italian
MESSAGGIO PASQUALE 2024
“Giungere alla gloriosa e santissima Risurrezione,
la mistica Pasqua, per la quale Adamo è ritornato al paradiso.”
(Stichirà del Vespro, Giovedì della terza sett. dei Digiuni)
Amati Padri e Fratelli nel Signore Risorto,
SIAMO GIUNTI di nuovo alla Santa Pasqua, alla gioia indescrivibile ed inesprimibile della vittoria della Vita sulla morte. Abbiamo di nuovo fatto esperienza nei Santi Misteri del Regno Celeste del nostro Dio Trisipostatico; abbiamo goduto della gloria e della bellezza divine del Corpo glorioso della Chiesa di Cristo, che è il nuovo Paradiso. Ci rallegriamo della Libertà spirituale che il nostro Redentore e Salvatore, nella Sua infinita bontà, ci dona riccamente!
La Pasqua è storicamente il passaggio del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto alla libertà nella terra di Canaan. Ma spiritualmente, secondo San Gregorio il Teologo, per il popolo cristiano la Santa Pasqua è la transizione dal basso all’alto, dalle cose terrestri alle celesti, dalla morte alla vita (cf. Discorso "Sulla Pasqua").
L'apostolo Paolo afferma che "Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato per noi" (1 Cor 5, 7). La nostra Pasqua cristiana, mistica, è il passaggio dalla schiavitù interiore all’interiore libertà , dal peccato alla virtù, dal timore al coraggio, dalla terra al cielo, dalla morte spirituale alla vita eterna, dalla prigionia del diavolo alla libertà dei figli di Dio!
Il Signore nostro Risorto Gesù Cristo ci ha aperto la via della salvezza, essendo Egli Stesso la "Via" (Gv 14, 6) e la "Porta" (Gv 10, 9) che conduce alla Vita eterna. Già in Cristo passiamo spiritualmente dalle tenebre del peccato alla luce della Grazia nella nostra anima. Se camminiamo di pari passo con il nostro Signore Teantropo, la Sua Luce guida i nostri passi affinché non inciampiamo (Gv 11, 9-10) su qualsiasi ostacolo che possa levarsi contro la conoscenza di Cristo (2 Cor 10, 5).
San Simeone il Nuovo Teologo ci ricorda che allontanarsi dal peccato significa entrare, come in una tomba, nell'umiltà e nel pentimento. Ma è proprio lì che Cristo ci trova. E allora ci risuscita di una risurrezione mistica già in questa vita, e noi diventiamo così partecipi della Sua Gloria divina! (cf. Catechesi 13).
* * *
Amati Fratelli in Cristo,
L'intero periodo di lotta della Grande Quaresima è stato proprio il nostro cammino spirituale e il nostro sacrificio, al fine di raggiungere degnamente la santa Luce. Il divino sentimento pasquale dell'incontro e dell'unione con il nostro Redentore che soffrì e che è risorto, si raggiunge nella misura della nostra preparazione quaresimale. Solo chi si è purificato nei sensi può gioire e sperimentare la Luce della Risurrezione. La purificazione di cui diciamo si ottiene con il digiuno nel corpo, la continenza nello spirito e le lacrime di pentimento nell'anima, secondo la sicora tradizione ed esperienza terapeutica ortodossa.
Per divenire luminosi agli occhi di Dio, degni dello splendore divino della Pasqua, dobbiamo toglierci di dosso e da dentro di noi "la veste dell'incontinenza", cioè la prigionia delle passioni, e indossare "la veste gioiosa della continenza", perché solo in questo stato siamo veramente in comunione con Cristo Salvatore.
E ora che è giunta la gioia e il riposo della Pasqua, il periodo del Pentikostarion con la sua consolazione e l'abbondanza nella dispensa del cibo, non dimentichiamo e non abbandoniamo l'unico modo di rimanere vicini a Dio e di dimorare in Lui: la continenza, il cuore puro, la mente luminosa e orante, e le buone opere della vera fede, del pentimento e della virtù.
* * *
Amati Figli nel Signore,
Che la nostra vocazione, la nostra vita Cristiana rimanga sempre pasquale, portatrice di vita ed autentica, fino a quando il nostro Signore Risorto accoglierà anche noi nella beatitudine del riposo, che giustamente attende coloro che "muoiono nel Signore" (Ap 14, 13)!
Cristo è risorto! È veramente Risorto!
Arcivescovo
+ Kallinikos di Atene
e il Santo Sinodo
della Chiesa dei Veri Cristiani Ortodossi di Grecia
MESSAGGIO PASQUALE 2023
“Tu che sei risorto dai morti, fa’ risorgere noi caduti per il peccato”!
(Stichira anastasimi Tono 4)
Cari Padri e Fratelli nel Signore,
Il nostro SALVATORE e Guaritore, il nostro Signore Gesù Cristo, nella Sua immensa bontà e misericordia, è venuto a stare “con noi”, ha sofferto una passione tremenda, l’obbrobrio delle ingiurie e della croce, la morte e la sepoltura, per sconfiggere il nostro nemico il diavolo, per uccidere la morte e per donarci, con la Sua Risurrezione salvatrice per il mondo intero, la libertà, la vita e la Risurrezione.
Il Verbo di Dio è venuto sulla terra e si è incarnato, cioè ha assunto la nostra natura umana senza il peccato, la nostra debolezza, la nostra povertà e la nostra spregevolezza, unendoSi a lei in modo ipostatico. E così, Egli l’ha divinizzata, senza liberarsi delle sue particolarità distintive, che conservò immutate ed inalterate dopo questa unione divina. Con tutta la Sua opera redentrice e specialmente con la Sua Risurrezione dai morti al terzo giorno, ha ormai spalancato le porte del Cielo, affinché niente vi impedisca la nostra elevazione e la nostra entrata.
Il nostro Signore Dio-uomo ci apre i Cieli che Adamo aveva chiuso alla nostra stirpe con la sua disubbidienza. Il solo Amico dell’uomo è sceso nell’inferno prendendo con Lui il Progenitore e i Giusti che erano tenuti prigionieri ingiustamente, ed aspetta tutti noi nel Suo Regno eterno!
* * *
Il Cristo Risorto, il nostro vero Dio, ci ha rigenerati “da acqua e da Spirito” (Gv 3, 5), ci ha dato la promessa dei beni futuri, ci fa dono di beni infiniti nella Sua santa Chiesa e soprattutto ci offre la cena spirituale della Divina Liturgia, per renderci incorruttibili e per estrarci dalle tombe dolorosissime del peccato.
Ma come al tempo della Sua Presenza sulla terra, la folla di gente che ascoltavano le Sue parole divine e vedevano i Suoi miracoli stupefacenti rimanevano increduli, per colpa dell’accecamento dei loro sensi, così a tutte le epoche, come anche alla nostra, la maggior parte della gente non crede, benché veda e senta il Signore Risorto attraverso la Sua Chiesa, attraverso le Sue Scritture sacre e i miracoli dei Suoi Santi Taumaturgi.
Tuttavia il problema, non sono solo gli incredenti e i falzi credenti. Anche noi i fedeli ci avveriamo un problema, quando subiamo qualsiasi sconfitta e quando per pigrizia e indolenza spirituali ci sentiamo prigionieri del diavolo il nostro nemico attraverso la malvagità del peccato.
Santo Isacco il Siro ci esorta in quei casi a ricordarci quali sforzi un tempo avevamo impiegati, quale lotte avevamo dato e quale zelo avevamo mostrato, per liberarci dalla cattività spirituale. E pure di ricordarci dei nostri gemiti di penitenza per scacciare la negligenza e far ritornare la consolazione divina. In questo modo, viene veramente il risveglio, si accende la fiamma dello zelo divino e sorge la speranza. E allora, l’anima risuscita dai morti e ritorna allo stato e alle buone abitudine precedenti (cf. Discorso II). Ecco l’esperienza della Risurrezione nella nostra umile vita!
E San Simeone il Nuovo Teologo proclama che per questo Dio è diventato uomo ed è stato crocefisso, è morto ed è risuscitato: per donarci la risurrezione dell’anima già da questa vita. Allora la nostra mente tutta dispersa si corregge e si concentra nella preghiera e nella meditazione delle parole divine. Allora viene guarita ed acquista la conoscenza e la coscienza di se stesso e di Dio (cf. Capitoli Alfabetici, XII).
* * *
Fratelli e Padri nel Signore Risorto,
Cristo è risuscitato anche per noi, per i fedeli di oggi, che siamo stati battezzati ortodossi e confessiamo la Sua Verità apertamente. E anche noi, quando infrangiamo qualche Suo Comandamento salvifico, possiamo avere la convinzione incrollabile che non mancheremo di ottenere “la guarigione dell’anima”! E per quelli di noi che sono negligenti e rimangono indietro, il Signore è risorto per attrarci e per spingerci verso la Sua santità!
Chi ha digiunato con gioia, ma anche chi ha digiunato manchevolmente, tutti pentiamoci a sufficienza per presentarci con fede alla Divina Comunione del Suo Corpo e del Suo Sangue preziosi, per riempirci di fragranza spirituale. Che quelli tra di noi che hanno conservato il loro corpo puro dalla sozzura di qualsiasi peccato carnale, rafforzati ovviamente dalla Grazia Divina, si presentino alla Cena dell’Immortalità, non per la loro giustizia, ma per la bontà del nostro purissimo Fidanzato il Cristo. Riceviamo la guarigione dell’anima e del corpo e partecipiamo con allegrezza alla dolcezza Divina: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore, esultiamo e rallegriamoci in esso”!
Mostriamoci veri adoratori della Santissima Trinità sulla terra, vivendo con pace e serenità, per adorare il nostro Dio tre volte Santo nei secoli dei secoli, amen!
Cristo è Risorto! È veramente Risorto!
L’Arcivescovo
† Kallinikos di Atene con i Membri della Sacra Sinodo
Chiesa dei Genuini Cristiani Ortodossi di Grecia
La Santa Synodo
N° di Prot. 3218
MESSAGGIO PER LA NATIVITÀ 2022
"Dalla Vergine il Signore Gesù, la redenzione,
la luce, la vita, la salvezza, nasce ora nella Città di David".
(Tropario del Canone pre-natalizio, 20 Dic. )
Cari Padri e Fratelli, figli nel Signore nato,
Il capostipite Adamo si è opposto a Dio nel Paradiso delle delizie con la sua disubbidienza e ne è uscito, lasciando in eredità a noi, come suoi discendenti, l'opposizione alla volontà divina. Tutti abbiamo dentro di noi il seme del rifiuto e dell'allontanamento dall'ubbidienza divina, che ci porta all'apostasia e alla perdizione.
Ma il nuovo Adamo, il Signore Gesù Cristo, è sceso sulla nostra terra, nato a Betlemme dallo Spirito Santo e da Maria Vergine, non solo per riparare il peccato del vecchio Adamo, ma anche per tutti noi i suoi dolorosi discendenti, che anche noi abbiamo peccato e continuamo a peccare.
Non abbiamo certo conosciuto personalmente il vecchio Adamo, ma quando pecchiamo, facciamo esattamente ciò che ci rende simili a lui nella disubbidienza. E quando invece non pecchiamo, ma osserviamo la benedetta ubbidienza al nuovo Adamo, il Signore Gesù Cristo, allora rimaniamo in un rapporto di conoscenza e di comunione con il nostro nuovo e vero Capostipite, che ci offre in dono l’assenza di peccato! (cf. San Simeone il Nuovo Teologo, Capitoli Alfabetici, cap. V).
Questa è la conoscenza la più meravigliosa, importante e sublime in questa vita, la comunione personale con Cristo Salvatore nella Sua santa Chiesa Ortodossa, al fine di raggiungere la nostra eterna destinazione divina nel Regno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!
* * *
Il nostro Signore incarnato ha compiuto l'intera opera salvifica della Divina Economia affinché noi possiamo crederci profondamente, accettarla esperienzialmente e ricevere attraverso di essa il dono dello Spirito Santo, con i santi Sacramenti e le sante Virtù. Senza lo Spirito Santo rimaniamo disgraziati e deboli, miseri e vulnerabili, senza sicurezza né libertà. I nostri interessi si limitano alle cose di questa vita terrestre, rimanendo prosaici, deperibili, effimeri e terreni. Ecco perché la coltivazione e la frenesia delle passioni provocano guerre e battaglie nel nostro mondo, dentro di noi, intorno a noi, ovunque sulla terra...
Ma quando permettiamo allo Spirito Santo di visitarci e di dimorare in noi, allora Lui ci rigenera e ci rinnova, santificando la nostra mente, la nostra coscienza e tutti i nostri sensi. Allora, la vita corruttibile che si annida in noi e attira le forze dell'anima verso le attrazioni e i desideri carnali e mondani, cede il posto al nuovo e benedetto stato di incorruzione. Così pregustiamo il Paradiso, una parte della sua luce e del suo calore. La nostra anima viene risollevata e si unisce con gioia alla serena melodia angelica. Inoltre, una pace e una benedizione profonde si diffondono sulla terra un tempo intenebrata, umida, fredda e inospitale dei nostri cuori.
Il Cristo è nato per cambiare radicalmente i criteri e i dati umani, per rovesciare quella che fino ad ora era considerata una situazione e una realtà inimmaginabile e impensabile. È venuto per offrire la vera vita, cioè per trasformare il male in bene, la corruzione in incorruzione, il peccato in virtù, l'inferno in paradiso, la terra in cielo, l'uomo in Dio!
* * *
Cari fratelli e sorelle
Come ciò si può realizzare nella nostra vita quotidiana? Con il pentimento! Questo cambia e trasforma tutto nell'uomo. Racchiude in sé un potere creativo e divino, che inizia con piccoli cambiamenti dal peccato alla virtù e giunge alla santità senza limite.
Se la mente cessa di occuparsi di tutto ciò che è impuro e dannoso, se le parole cessano di essere piene di cattiveria, se i sensi cessano di mettere in pratica il peccato, allora nasce un uomo nuovo: un uomo spirituale. Questo è il vero Cristiano.
Se gli occhi versano lacrime amare di pentimento per tutto ciò che è stato fatto di male, se si promette vero pentimento e si mantiene la promessa, in modo che le continue infrazioni cessino, allora vive e cresce l'uomo in Cristo. E si sforza a tutti i costi di non cadere in nessuna forma di empietà, sfrontatezza e cupidigia, per non essere privato della grazia. Ed è particolarmente attento a non trascendere nella crudeltà, nella vendetta e nella spietatezza verso il prossimo, qualunque prossimo, perché perderebbe il pentimento salvifico e quindi le sue fatiche sarebbero vane e senza frutto.
* * *
Cari fratelli e sorelle
Rimaniamo per la Natività del Divino Bambino fedeli e retti, onesti e sinceri, in lotta e attenti, gioiosi e speranzosi, pentiti e misericordiosi, perseveranti e perdonanti, e soprattutto veri e senza ippocrisia. E che il Dio della Pace, dell'Amore e della Verità ci benedica e rimanga con noi, come Emmanuele, tutti i giorni, fino alla fine dei tempi. Amen!
Cristo è nato!
Santa Natività 2022
LA SACRA SINODO
L’Arcivescovo
† Kallinikos di Atene con i Membri della Sacra Sinodo
Chiesa dei Genuini Cristiani Ortodossi di Grecia
La Santa Synodo
N° di Prot. 3167
MESSAGGIO PER LA NATIVITÀ 2021
“AdorarTi, il Sole di Giustizia
e conoscerTi, l'Oriente venuto dall'alto, o Signore, gloria a Te”
(Tropario della Festa)
Cari Padri e Fratelli, figli nel Signore nato,
La grande festa della Natività di Cristo è tornata per comunicarci la sua gioia celeste e la sua melodia soprannaturale, per impregnarci della sua dolcezza, per nobilitarci, per alleviare le nostre anime ed elevarci. E abbiamo urgente bisogno della sua ispirazione divina, perché attraversiamo una crisi, un periodo di grande prova, ognuno di noi individualmente, così come l'umanità intera. Permettetemi di ricordare alcune verità essenziali della nostra santa fede per rafforzarci in Dio, con la grazia divina.
Nell'antico Israele, i cattivi pastori, sia politici che religiosi, erano spesso severamente rimproverati dai santi profeti e dagli uomini giusti, perché loro "pensavano che le pecore, il popolo, fossero loro, mentre appartenevano a Dio". E così, invece di occuparsi di loro con abnegazione, li disperdevano e li allontanavano con la violenza e l'oppressione che usavano ai loro confronti. Questo è un problema di tutti i tempi, che si incontra anche nel tempo della Grazia. Così, prima di Cristo, la soluzione del problema era l'attesa della venuta del Buon Pastore, il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, che avrebbe fatto ritornare e radunato le Sue pecore ferite e disperse. Da Grande Pastore, pieno di tenerezza, pace e amore, glorioso ma umile, Egli avrebbe stabilito la Sua Chiesa sulla terra come Ovile e Arca di Salvezza.
Il profeta Isaia vede che "un germoglio spunterà dalla tronco di Iesse, e un fiore spunterà dalle sue radici" (Isaia XI, 1), e il profeta Geremia proclama con maestà: "Ecco, verranno giorni – dice il Signore – nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra" (Geremia XXIII, 5). " Colui che viene, il nostro Signore Gesù Cristo, appare come il sole che sorge, il vero Sole di Giustizia, ed è designato come Re di un Regno eterno. Egli agisce con saggezza e prudenza, a differenza dei governanti sprovveduti del mondo. Egli, che "uscì vittorioso per vincere ancora" (Apoc. VI, 2), giudica equamente ed esercita la vera Giustizia sulla terra. Al contrario dei governanti ingiusti ed oppressivi, Cristo ci porta la giustizia salvifica, la sicurezza e la pace, perché libera coloro che sono oppressi dal tiranno, dal diavolo, il nostro vero nemico giurato. Cosicché il nuovo popolo del Signore possa gridare con allegrezza divina: "Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?" (Rom. VIII, 31). La sorgente della giustizia, della verità, della salute dell’anima e del corpo, e della libertà si trova solo in Dio, nel Dio-uomo che è il Signore Gesù Cristo, nostro Salvatore, Messia e Redentore, la speranza di "tutte le estremità della terra e di coloro che sono lontani nel mare".
* * *
Cari Padri e Fratelli,
Celebriamo un evento unico e sorprendente: l'umile discesa dal cielo, per visitare noi i tormentati, del Figlio e Verbo di Dio Padre, nello Spirito Santo, del Verbo che ha creato tutto dal nulla. Egli condiscende a farsi Bambino, Colui che è esaltato e coperto di gloria, e nasce da una Madre umile, ma Vergine per sempre e Tutta Santa. Egli assume la Passione e la Croce, per salvarci dalle mani ingiuste del diavolo sterminatore, dandoci la forza e la capacità di deriderlo e calpestarlo.
Poiché ci ha tanto amati, Egli è e rimane "ogni giorno ed ogni momento", come afferma San Teodoro lo Studita, il nostro aiuto, il nostro difensore e il nostro rifugio; a meno che noi stessi non Lo rifiutiamo, scegliendo di mettere in pratica le nostre passioni (cf. Grande Catechesi, 75). Niente può farci piegare, di ciò che accade in questa vita di triste, ingiusto, oppressante e gravoso, per quanto noi rimaniamo inseparabilmente uniti, per la fede e la virtù, al Nuovo Bambino, al Dio di tutti i secoli.
Il nostro Signore non si lascia influenzare dalle apparenze esteriori, dalle posizioni e dalle dignità; Egli vede le profondità dei cuori e pronuncia sempre un giusto giudizio. E con giustizia divina giudicherà tutti gli uomini al Suo Secondo Avvenimento, secondo le loro opere e le loro scelte.
Qui sulla terra, nel turbinio di situazioni e prove inaudite ai nostri giorni, pure noi, i fedeli cristiani, sembriamo perdere la percezione delli infiniti doni divini e a volte abbiamo l’impressione di navigare a mare aperto come coloro che sono senza speranza. Ma non dimentichiamo mai la Luce del Regno di Cristo Salvatore, dove Egli darà ai Suoi servi, ai Suoi eletti - cosa che sta già facendo, naturalmente, anche adesso – a quelli che rimarranno fino alla fine fedeli nella pazienza, i Suoi doni che superano ogni comprensione e concetto. Gli presentiamo dei doni insignificanti e Lui, il Generoso, ci concede i doni più sublimi!
Se il nostro cuore è la Sua dimora, il Suo Presepio, allora la Sua divina saggezza e prudenza guiderà con sicurezza i nostri passi e ci arricchirà interiormente di gioia, salute, verità e libertà, indipendentemente dalle circostanze e condizioni esterne. Perché noi siamo e resteremo con l'unico e solo Vincitore, Redentore e Liberatore: con il nostro Salvatore Gesù Cristo, Che dà a coloro che mettono tutta la loro speranza in Lui, il perdono dei peccati e la vita eterna.
Che il Signore ci accordi di venerare degnamente la Sua Maestà divina e di glorificarLo eternamente, cantando la Sua gloria armoniosamente in cielo assieme ai Suoi Santi Angeli, nel Suo Regno eterno!
Cristo è nato!
Santa Natività 2021
MESSAGGIO PER LA RISURREZIONE 2021
"Giorno della Risurrezione, risplendiamo, o popoli; Pasqua del Signore, Pasqua! Dalla morte alla vita e dalla terra ai Cieli, ci ha fatti passare il Cristo Dio, cantando l’inno di vittoria
(Irmos, Ode 1-ma del Canone della Risurrezione)
Cari Padri e Fratelli, figli nel Signore Risorto,
Lo Spirito Santo, che parlò attraverso i Santi Padri e gli Innografi della Chiesa, invita tutti i fedeli Cristiani Ortodossi per la gloriosa Risurrezione del nostro Salvatore Gesù Cristo, a partecipare allo splendore della Festa, elevando le nostre anime e i nostri corpi. Perché il nostro Signore Risorto ci ha "rialzati" dalle profondità tenebrose del peccato; e ci ha vivificati dalla morte delle nostre trasgressioni; e ci ha fatti passare dalla morte alla vita, dall’oscurità alla luce, dalla schiavitù alla libertà, dall'inimicizia alla riconciliazione, dalla terra al Cielo!
Questo è veramente un dono inesprimibile e una grazia indicibile; è un eccesso di amore divino e unico.
Il nostro Salvatore Risorto aveva chiaramente predetto: "E questa è la volontà del Padre Che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che mi ha dato, ma li risusciti nell’ultimo giorno” (Gv VI, 39). Dio Padre accorda il dono supremo della fede nel Suo Figlio Unigenito a coloro che sono animati di buone intenzioni e sono ben disposti. Affinché possano ricevere, con il soffio dello Spirito Santo, la vivificazione spirituale dal Figlio e Verbo in questa vita, così come una gloriosa risurrezione nell'altra vita, quella vera ed eterna.
Alla Risurrezione generale, tutti risusciteranno; ma i peccatori intenebrati, coloro che non si saranno pentiti, saranno condannati a rimanere giù. Invece i giusti, coloro che hanno conservato la Fede fino alla morte e che non si sono lasciati sedurre dall'inganno e dall’illusione delle concupiscenze e delle passioni, coloro che hanno resistito alle insidie del diavolo e alle minacce degli strumenti dell'anticristo, come pure dell’anticristo stesso, saranno innalzati e trasportati in cielo "tra le nubi all’incontro del Signore nell'aria" (1 Tess. V, 17). Solo loro risusciteranno "per la vita eterna", "tra gli splendori dei Santi", "dove echeggia un puro suono di gente in festa, che incessantamente acclama: Signore, gloria a Te"!
* * *
Cari Fratelli e Sorelle nel Signore Risorto,
Festeggiamo con solennità lo splendore della Vita, la vittoria sulla morte, in circostanze difficili e senza precedenti. La morte biologica sembra minacciare tutti, senza eccezione, e i vari "esperti e saggi" di questo mondo si servono di questa minaccia immediata per instillare paura e disperazione, nonché, soprattutto, per attuare soluzioni tutte pronte, che sono supposte portarci la sperata salvezza, per affrontare il rischio di epidemie e malattie in tutto il mondo, con l'obiettivo di qualche pur breve prolungamento della vita terrestre.
Senza dimenticare la cura giustificata anche per la vita presente, noi, fedeli, che crediamo nella Risurrezione, non dobbiamo farne l’oggetto esclusivo delle nostre cure; la vita presente è una prova per vedere se noi meritiamo di vivere nell'eternità con Dio o separati da Lui. La morte biologica, in ogni caso, ci assedia continuamente sin dalla nascita e ci aspettiamo da un momento all'altro che ci faccia un attacco improvviso "come un ladro nella notte" (1 Tess. V, 2). Ma questo succede per Economia divina per la nostra correzione ed educazione, affinché di restringerci dalla preferenza delle passioni viziose, che sono la vera contaminazione della nostra vita, cosicché noi ci rivolgiamo in pentimento, finché c’è ancora tempo, alla Misericordia infinita del nostro divino Redentore.
Non dimentichiamo mai che la Provvidenza di Dio non riguarda solo la vita presente, che effettivamente Lei governa e racchiude; ma mira principalmente a farci raggiungere l'aldilà, la fine, là dove ci dirigiamo rapidamente e inevitabilmente. Non è di primaria importanza come e quando lasceremo questo mondo, ma piuttosto se siamo pronti ad incontrare e contemplare il Divino, pronti per il giusto tribunale e la retribuzione.
Prepariamoci dunque, liberi dall'apostasia e dal peccato, affinché possiamo percorrere il cammino di questa vita con saggezza e coraggio, "intrepidi sia sulla terra che nel mare" (San Teodoro Studita) e nell'aria. Alberghiamo nel nostro cuore il Signore Gesù Cristo Risorto, in modo di poter gridare con coraggio e sicurezza in ogni evento spiacevole della vita presente: "Non temerò alcun male, perché Tu sei con me" (Sal. XXII, 4); "Non temerò la moltitudine di genti che contro di me si accampano" (Sal. III, 7); "Perciò non temeremo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo dei mari " (Sal. MV, 3)!
Fratelli e Padri, Cristo è Risorto! In verità è Risorto!
L’Arcivescovo
† Kallinikos di Atene con i Membri della Sacra Sinodo
Esortazione sinodale alla preghiera
Il Sacro Sinodo della nostra Chiesa dei Veri Cristiani Ortodossi di Grecia, sotto Sua Beatitudine, l'Arcivescovo Kallinikos di Atene, condividendo il dolore causato dalle gravi conseguenze nella la vita del nostro Gregge e, in generale, dell’intera umanità, dell'epidemia che sta imperversando nel mondo, emette la seguente esortazione:
Chiama tutto il Suo Gregge amante di Dio, clero e laici, a una mobilitazione di preghiera mercoledì 25 marzo/ 7 aprile 2021, il giorno dell'Annunciazione di nostra Signora, la Theotokos, alle 19:00, per invocare la Misericordia divina e il soccorso e la consolazione dall'Alto. Il Clero è pregato, dopo il Vespro del giorno della Festa, di celebrare una Paraklesis alla Santissima Theotokos, e i laici, ovunque si trovino, di cadere in ginocchio con pentimento, compunzione e pianto davanti al nostro Dio pieno di Bontà, in modo da attirare la Grazia Divina su ciascuno di noi e su di tutti, e per scongiurare ulteriori disgrazie.
La vera e fervida preghiera, secondo San Giovanni Crisostomo, come bene supremo, è il colloquio e l'unione con Dio e fornisce la guarigione e la serenità dell'anima, protegge da ogni infermità e apre le porte delle virtù. Così, noi, piccoli e grandi, giovani e vecchi, e anche bambini innocenti, prosterniamoci innanzi al nostro Signore e Dio pieno di Compassione, affinché di commuovere la Sua benevolenza e che placare la Sua giusta ira che stiamo vivendo.
Che il Cristo Amico degli uomini, per le suppliche della Sua Santissima Madre, sia piegato dalle suppliche dei Suoi servi e faccia scendere su tutti noi, sulla nostra patria, e su tutta l'umanità, la benedizione guaritrice, il dono e il sollievo della Sua inesprimibile Misericordia divina!
Dalla Cancelleria del Sacro Sinodo
Atene, 21 marzo/3 aprile 2021
MESSAGGIO PER LA NATIVITÀ 2020
“Tutto il creato si rallegri, poiché ecco che il Creatore che esiste prima di tutti i secoli nasce a Betlemme e appare bambino neonato”
(Canone proeortion, 23 Dic., ode 4)
Cari Padri e Fratelli, figli nel Signore che è nato,
Il nostro Signore Gesù Cristo è nato e la gioia irradia il mondo intero! Il Dio Verbo è sceso dal Cielo e si è fatto Uomo sulla terra, affinché si realizzasse l’unione e la comunione di «Dio con gli uomini»! Perché finché Egli fosse rimasto nell’altezza della Sua magnificenza «nei cieli» e noi nell’umiliazione della nostra caduta, «ci era impossibile partecipare alla Sua bontà e comunicare del Suo amore per gli uomini, e un abisso impraticabile ci separava da Lui», secondo le parole di San Gregorio il Teologo (Omelia 41,§12). Ma la Sua Bontà si rivelò e il Suo Amore per gli uomini prevalse.
Per questo un inno di vita, angelico e celeste, risuonò la notte della Nascita di Cristo a Betlemme di Giudea. I Santi Angeli circondavano la divina Mangiatoia come un Trono di Cherubini e «gridavano gloria a Dio nel più alto dei cieli» (Canone Proeortion, 23 Dic., ode 9). I canti di dossologia della Chiesa di Cristo sulla terra cercano di assomigliare a questa melodia angelica di una bellezza e di una dolcezza incomparabili ed inimitabili, per esprimere la gioia dei Suoi figli nell’occasione della magnificenza della Festa. Ma l’avvenimento festeggiato è così sublime e inesprimibile, che qualsiasi cosa noi uomini potremo offrire sarà poco.
Tuttavia è nostro dovere partecipare a questo banchetto celeste e terrestre, poiché, ecco, finalmente anche noi uomini abbiamo offerto un dono: «una Madre Vergine»! La Sovrana Deipara, la Madre Tutta Pura dell’Emmanuele nato sulla terra, è il Dono più prezioso e sublime, innanzi al Quale si inchinano la terra e il cielo, tutto il mondo terrestre e celeste!
* * *
Con la festa della Natività, tutto il creato è inondato di gioia e di esultanza. La tristezza e il pessimismo di questo mondo non sono in grado dunque di fare ombra a un così grande ottimismo della nostra Chiesa. Il Figlio e Verbo di Dio Padre, il nostro Signore e Dio Gesù Cristo, il nostro Creatore e Redentore, è entrato nella storia nello Spirito Santo unicamente per Amore, per salvarci dal virus malevolo del peccato, dall’amarezza e dal veleno del diavolo, dalle tenebre della corruzione e della morte.
Gli uomini di buona volontà fremono di gioia, e animati di una sacra venerazione, sono pieni di compunzione e di contrizione, cantando secondo la fede ortodossa «la ricchezza della teologia». Invece i malintenzionati, per quanto siano numerosi, soffrono nel freddo della loro incredulità, senza sapere dove sono diretti e dove andranno a finire. Si sforzano angosciosamente di dare valore alle nuove applicazioni e alle possibilità davvero sorprendenti offerte dalla tecnica, per affrontare «i nemici invisibili» che colpiscono ormai senza pietà l’umanità arrogante, dimostrandole la grandezza della sua debolezza. Eppure i tecnocrati e i materialisti, all’apogeo della loro illusione, sono convinti di potere da soli «rendere migliore», «rendere immortale» e «divinizzare» l’uomo irredento, rendendolo prigioniero in eterno della sua mancanza di libertà e della sua rinnegamento. E non capiscono, gli insensati, che in questo modo servono il cerchio della corruzione e della morte, e pure colui che si nasconde dietro di esso e che inganna «il mondo intero» (Ap. 12, 9).
* * *
Cari Fratelli in Cristo,
Non lasciamoci impaurire dagli scenari tenebrosi sul proseguimento della vita nelle nuove condizioni che si stanno formando. Non dimentichiamo che il sovrano della storia è il Vincitore eterno, Cristo nostro Salvatore, il Quale fu l’oggetto di una persecuzione spietata sin dalla Sua divina Nascita, a immagine della Sua Croce e della Sua Sepoltura; ma così, con l’Umiltà potente e vittoriosa della Sua estrema condiscendenza, Egli ha denudato i principi e le potestà delle tenebre e ha schernito i demoni sconfitti e coperti di vergogna, trascinandoli trionfalmente (cf. Col. 2, 15).
Per i Suoi fedeli, per quelli che rimarranno fino alla fine costanti assieme a Lui sopportando con pazienza le tentazioni e le prove per l’Amore del Suo santo Nome, il Signore ha preparato una corona incorruttibile e un Regno Eterno di una bellezza indescrivibile ed inimmaginabile!
Il Signore Stesso, la nostra sorgente di speranza vivente e di coraggio, è capace di mostrarci e di rivelarci una dia d’uscita a tutti i vicoli ciechi della nostra vita. Di solito quando le cose si fanno troppo difficili, siamo tormentati da pensieri e presentimenti neri. Ma è proprio allora che abbiamo il bisogno urgente di vivificare la nostra anima con il ricordo di tutti i benefici mandati dal Signore nella nostra vita in modo così vivace ed evidente, e che può dunque di nuovo mostrarci, se Glielo chiediamo e se Lo supplichiamo con fede: «E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt. 21, 22). La preghiera con pentimento e fede viva, presto o tardi, riceverà sicuramente una risposta.
La misericordia del Signore coprirà chi ha una speranza incrollabile nell’aiuto divino, e il flagello degli avvenimenti dolorosi tormenterà solo i peccatori che non si pentono: «Molti saranno i dolori dell’empio, ma la grazia circonda chi confida nel Signore» (Sal. 31, 10).
In qualunque direzione si osservi il panorama della fede, della storia e dell’esperienza della nostra Chiesa e dei nostri Santi, si vede la conferma meravigliosa, con prove evidenti, del fatto che «il Signore è vicino a quanti Lo invocano» (Sal. 144, 18). Solo, non cessiamo questa invocazione santa e salvifica che ci procura ogni benedizione, per essere liberati da qualsiasi sentimento di insicurezza e di timore per il presente e specialmente per il futuro. Ci basta rimanere assieme al nostro Salvatore nel Suo Corpo, la nostra santa Chiesa Ortodossa, qualsiasi cosa succeda e qualunque sia la situazione, perché ci sia accordato il Suo Regno Celeste. Amen!
Santa Natività 2020
Cristo è nato!
IL SANTO SINODO
L’Arcivescovo
† Kallinikos di Atene con i Membri del Santo Sinodo