Pochi altri paesi possono vantare una leggenda, una preistoria, una storia e soprattutto un paesaggio naturale così straordinario come quello che ha arricchito e tutt'ora arricchisce il Circeo. Sembra che questa abbondanza sia fatta apposta per il visitatore curioso e interessato, il quale ha solo l'imbarazzo della scelta: dove iniziare la sua visita.
Con entusiasmo vi vogliamo accompagnare in una veloce escursione, che tenga conto di tutti gli aspetti che rendono così interessante il Circeo. Questa passeggiata vi affascinerà a tal punto che ne rimarrete incantati, ammaliati come un lontano è famoso visitatore del Circeo: Ulisse. Infatti, si racconta, che Ulisse rimase al Circeo un anno intero e sicuramente non è stato solo il fascino della maga Circe a distrarlo dai suoi numerosi appuntamenti con l'avventura. Certamente anche il luogo, di straordinaria bellezza, deve aver contribuito non poco a convincere l'intrepido personaggio a concedersi un piacevole soggiorno e soprassedere per un po' di tempo dai suoi numerosi impegni.
Oggi si può rivivere questo incanto navigando intorno al promontorio. Le grotte, le insenature, la costa, la flora, gli angoli ancora incontaminati fanno delle Circeo un insieme di stupefacente bellezza e introducono il visitatore, anche più distratto, in un alone di leggenda e di mistero. Tutto ciò che accade al Circeo, per un disegno imperscrutabile diventa epico, grandioso, importante e soprattutto unico. Come, a esempio, la preistoria: qui, al Circeo, nella Grotta Guattari è stato trovato un cranio di un uomo di Neanderthal, vissuto più di 60.000 anni fa.
Così anche per la storia, il Circeo riserva sorprese interessantissime. Sintesi straordinaria delle varie epoche storiche che hanno interessato il Circeo è la parte antica del paese. Infatti il Centro storico riunisce armoniosamente, in una ristrettissima area, innumerevoli segni e testimonianze del ricco passato. Evidenti sono le tracce dell'età in cui il Circeo era una colonia Latina e poi Romana. Infatti passeggiando lungo il lato sud del centro storico si possono notare i segni di una cinta muraria detta anche ciclopica per la sua imponente struttura. Costruita intorno al VI-V secolo avanti Cristo testimonia concretamente l'antico insediamento urbano, secondo alcuni dei Volsci e su questa struttura, nell'anno 393 a.C viene fondata la colonia romana di Circei. È in questo periodo che si erige una formidabile difesa muraria sul monte adiacente al paese. Oggi questa incredibile testimonianza, a struttura poligonale, chiamata Acropoli o Mura Ciclopiche, parzialmente compromessa da un deprecabile restauro, è visibile nella località chiamata Crocette (vedi pagina specifica).
Sempre risalenti all'epoca romana il Circeo offre innumerevoli tracce archeologiche molto importanti. Alcune sono in prossimità del centro storico: come la "Villa dei Quattro Venti" (visibile dal belvedere del paese), sono i resti della casa del triunviro romano Marco Emilio Lepido, il quale nel 36 a.C fu relegato al Circeo in un esilio dorato da Augusto. Altre testimonianze, dell’epoca romana. sono sparse nel territorio adiacente al promontorio: la "Villa dell'imperatore Domiziano" del I secolo d.C.; la "peschiera circolare" di epoca repubblicana, usata come vasca per l'allevamento ittico; parzialmente visibile è l'antica "fossa augusta" , un canale artificiale che metteva in comunicazione il mare di ponente con quello di levante evitando così il periplo del promontorio. Sul punto più alto del Circeo, a quota 541 metri, si possono ancora vedere le poderose costruzioni a speroni che delimitavano il recinto sacro del "tempio di Circe".
Lasciando le testimonianze del periodo romano (moltissime sono state omesse per mancanza di spazio), cerchiamo le tracce del Medioevo, avendo il Centro del Paese come riferimento privilegiato per riscoprire i vari periodi storici che hanno interessato il Circeo. Entrando dalla porta principale non si può non notare la maestosa Torre dei Templari con accanto una piazzetta che originariamente era il cortile chiostro, oggi chiamato Convento dove nella metà del XIII secolo hanno soggiornato i Cavalieri Templari.
Dopo la breve parentesi dei Templari il Circeo passa sotto il lungo dominio dei Caetani di Sermoneta. Il periodo dei Caetani è caratterizzato da alterne vicende di disfacimento e riprese per il paese di San Felice.
Infatti a causa delle lotte fra i Caetani e i Colonna, le scorrerie dei pirati Turchi, le contese degli antipapi, le terribili pestilenze (si ricorda quella del 1486), le rivendicazioni territoriali dei Francesi, l'interregno dei Borgia e le ingerenze secolari dei Terracinesi il paese molte volte cadde in rovina e vide ridotto notevolmente l’integrità dell’impianto urbano.
Alla rovina si alternarono anche tentativi di restauro e ripopolamento, in un documento del 1431 risulta che Giacomo IV Caetani si dichiara intenzionato a dare nuova vita al paese “confortando , animando et aiutando gli abitanti, suoi diletti fedeli, perchè deligentemente e visibilmente si dedichino alla ricostruzione … onde poterla mettere in condizione di meglio difendersi contro le navi nemiche”. Ma, a dieci anni di distanza, nel 1441 l’esercito di Alfonso re di Aragona conquistò e distrusse la Rocca e l’intero paese, catturando tutta la popolazione superstite.
Sempre a opera dei Caetani agli inizi del XVI secolo San Felice assume l'aspetto di paese così come oggi lo vediamo. È in questo periodo che si ricava una nuova porta a Nord, (quella attuale) in asse con l'antico ingresso romano, chiuso dai Templari per ragioni difensive, e si chiudono anche le due porte medievali nel lato Ovest. mentre venne mantenuta l’antica porta romana e poi medievale a Est. La stessa Rocca perse il suo aspetto originario trasformandosi in un palazzo residenziale.
Nel XVI secolo San Felice, al pari di tutti gli altri centri costieri, dovette difendersi dagli attacchi dal mare dei Saraceni. Le tracce più rilevanti di questo periodo sono le quattro torri costiere a pianta circolare fatte erigere sulla scogliera del promontorio su ordine di Pio IV in seguito ai numerosi attacchi dei pirati saraceni. Delle quattro torri: Fico, Cervia, Moresca e Paola, le prime due sono state ricostruite dopo che furono distrutte dagli inglesi nel 1809, di Torre Moresca rimangono solo i ruderi mentre l'unica che conservi la struttura originaria è quella di Paola. Sulla costa sabbiosa del Circeo ci sono anche due torri a pianta quadrata: Torre Vittoria e Torre Olevola, ma sono di epoche più recenti, XVII e XVIII secolo.
In questa velocissima escursione alla ricerca delle testimonianze del passato di San Felice Circeo non poteva mancare la breve parentesi, appena 14 anni dal 1808 al 1822, del principe Stanislao Poniatowsky. Questi ha lasciato tracce di una presenza saggia e proficua, infatti sono sue le opere di ristrutturazione ed ampliamento del Palazzo Baronale, ora sede del Municipio, sue le prime 16 case popolari, nel centro abitato ora chiamate “balichetto”, e 8 cantine, sua la collocazione attuale dello splendido orologio (del XVII secolo, che sovrasta la piazza principale del paese, suo lo stupendo “casino” da caccia, ora Villa Aguet, immerso nel verde appena fuori il paese, infine sua gran parte dell'attuale viabilità comunale.
Anche il recentissimo passato ha lasciato tracce evidenti nel paesaggio del Circeo. La grande epopea della Bonifica Pontina ha arricchito il territorio comunale di un nuovo centro urbano: Borgo Montenero, edificato nel 1934. Infine, ma non ultimo per importanza, l’intero promontorio del Circeo è l'aspetto più rilevante del Parco Nazionale omonimo.